sabato 9 maggio 2015

La nuova fase della politica estera USA: la riabilitazione del nazismo, di Stefano Zecchinelli

Nessun leader occidentale, con l’eccezione di Alexis Tsipras,  parteciperà alla parata che si svolgerà oggi a Mosca per la celebrazione del 70mo anniversario della vittoria sovietica sul nazismo. Casuale?


Proprio oggi, 9 maggio, la Russia ricorderà il 70-esimo anniversario della vittoria sovietica contro il nazi-fascismo con una grande parata a cui nessun leader occidentale, a quello che risulta, andrà ad assistere. La parata si prevede in grande stile e vi prenderanno parte circa 16.000 soldati. Perché l’occidente ha deciso di boicottarla? Eppure, data la situazione, questa iniziativa assume un grande rilievo simbolico ma anche politico.
In sintesi, vorrei rispondere a questa domanda che – per quanto scontata – pone un serio problema di fondo: gli Stati Uniti d’America sono passati dal riciclo dei nazisti alla riabilitazione totale del nazismo. Facciamo un salto all’indietro.
Attraverso il Progetto Paparclip ( Operazione graffetta ), affidato alla Joint Intelligence Objectives Agency (JIOA), vennero reclutati circa 1.500 scienziati che aderirono al regime hitleriano. L’OSS – antesignana della CIA – reclutò gli scienziati più capaci, le giovani promesse della tecnocrazia occidentale. Wernher von Braun, ad esempio, nel 1945 aveva appena 30 anni e durante la guerra lavorò nel centro Peenemunde al progetto dei missili V2. Per uno come lui potevano valere le parole di Bosquet Wev ( direttore dell’JIOA ) “il governo si preoccupava di ‘banalità”- i dossier dei nazisti- invece di privilegiare ‘l’interesse’ degli Stati Uniti, e sprecava le sue forze inutilmente nel voler colpire un cavallo nazista morto’. ( Fonte: Rete Voltaire )
Dopo essere stato internato a Garmisch, lo scienziato fu ripescato dal colonnello Holger Toftoy per riprendere negli Usa il vecchio programma missilistico del Reich. Molti scienziati filohitleriani se fossero rimasti in Europa avrebbero rischiato di finire sotto processo, quindi la JIOA si affidò al direttore della sezione scientifica della Gestapo, Werner Osenberg, per il reclutamento dei migliori tecnici che avevano contribuito all’ascesa della Germania nazista come grande potenza capitalistica ed imperialistica. Osenberg preparò una lista di 15.000 nomi favorendo l’integrazione di nazisti convinti nel sistema di comando nord-americano.
Una nota declassificata nel 1953 del Capo di Stato Maggiore della US Air Force attesta che, fino a quel momento, gli scienziati entrati negli apparati Usa erano ben 820. Poi aumenteranno di numero. Questi scienziati, inoltre, nonostante il loro passato compromettente, avevano il libero accesso alle informazioni riservate e la loro attività non era soggetta a nessun controllo. Le fonti sono inequivocabili: “non soltanto (…) i membri di Paperclip erano autorizzati ad aver ampiamente accesso alle informazioni segrete, ma (…) non vi era né coprifuoco, né controllo della posta tedesca”. Inoltre, “le attività degli scienziati all’esterno erano molto poco controllate’ ( Fonte: Rete Voltaire )
In quel periodo l’indignazione negli Usa sale e il sottosegretario alla guerra Patterson deve mentire “nessun scienziato sospettato di crimini di guerra è stato introdotto negli Stati Uniti”. Nel 1947 la JIOA lancia l’operazione National Interest attraverso la quale si possono reclutare anche scienziati condannati per crimini di guerra. Chi ne trae vantaggio ? Pochi sanno che il primo beneficiario di questo provvedimento scandaloso fu Otto Ambros, direttore della IG Farben e compartecipe con i nazisti dell’utilizzo dello Ziklon B nelle camere a gas. Il gas asfissiante che in condizioni di schiavitù veniva prodotto nelle imprese capitalistiche della Germania nazista, nello stesso modo e secondo le stesse dinamiche schiavistiche, verrà quindi prodotto negli Usa.
Nel 1949 i servizi segreti statunitensi si appoggiarono ai tecnici nazisti per lanciare la loro “guerra psicochimica” all’Urss. Nella base di Edgewood i “soldati cavia” vennero drogati con massicce dosi di LSD che gli provocarono nevrosi, paranoie, schizofrenia ed altre gravi patologie mentali e fisiche. Fra i nazisti che collaborarono con la CIA per questo progetto figurano i nomi di Friedrich Hoffman e di Walter Schieber, mentre le vittime di tale crimine pianificato (come altrimenti definirlo?) furono circa 7.000 soldati.
L’imperialismo statunitense da un lato si appropriava dei metodi repressivi del nazismo, riciclando i suoi tecnici più capaci, dall’altro colpiva quella parte del popolo tedesco che con tanto coraggio – pensiamo ai resistenti dell’Orchestra Rossa – si oppose alla dittatura. Nei territori occupati dagli Alleati, dopo il collasso dell’esercito hitleriano, vennero instaurati campi di concentramento per tedeschi in cui, persero la vita centinaia di migliaia di persone.
“Le Monde pubblicò un articolo di Jacques Fauvet, che iniziava appassionatamente: ‘Mentre oggi si parla di Dachau, tra dieci anni si parlerà nel mondo intero di campi come Saint Paul d’Egiaux’ dove morirono 17.000 uomini, presi in custodia dagli americani nel tardo luglio, stavano morendo così rapidamente che in due settimane erano stati riempiti due cimiteri di duecento tombe ciascuno. Alla fine di settembre, l’indice di mortalità era di 10 al giorno, ossia il 21 per centro all’anno’ ( Fonte: Gli altri lager )
La collaborazione degli statunitensi e degli inglesi coi nazisti – e poi neonazisti – fu anche politica. Nel 1949 i britannici reclutarono i lettoni dell’Arajs Kommando – organizzazione di ultra-destra – mandandoli a destabilizzare la Svezia. Nel 1949 attraverso l’Operazione Jungle i “migliori” agenti collaborazionisti baltici vennero trasferiti dall’M16 ad Amburgo per ricevere addestramento. I documenti ora declassificati ci dicono che dal 1952 questa operazione è stata riproposta su scala molto più vasta.
In Ucraina il neonazismo ha una storia di lunga data che precede la formazione di organizzazioni paramilitari come Svoboda e Pravy Sektor, protagoniste del golpe fascista e filoatlantico di un anno fa. In questa sede ricordo come i più stretti collaboratori della Timoschenko – una signora che si è arricchita negli anni ’80 attraverso il contrabbando di materiale pornografico – siano i neonazisti dell’UNA – UNSO, gruppo paramilitare che contribuì al golpe antisocialista di Mosca nel 1991, per poi essere inviati in aiuto dei tagliagole ustascia in Croazia, fino a prendere parte – come se tutto questo non bastasse – alla guerra in Cecenia e a quella in Georgia.
E’ questo il motivo che spinge l’occidente a boicottare le celebrazioni antifasciste russe? Gli Stati Uniti d’America, in Ucraina, stanno appoggiando un governo in larga parte palesemente nazista che rivaluta il collaborazionista Stephan Bandera; i gendarmi di Washington forse non vogliono offendere i loro nuovi alleati? L’opinione di James Petras convalida questa tesi “Hay muchas razones para analizar la ausencia de los países occidentales para celebrar la victoria contra los nazis. Lo que más me choca es el hecho de que hay muchos nazis, abiertamente nazis, en Ucrania apoyando al gobierno de Kiev y aliados a EEUU y Europa. El sector de la derecha utiliza banderas, señales, ideología, que llaman nacionalista pero es fascista, muy xenófobo, muy hostil a Rusia, e incluso celebran a los neonazis en la segunda guerra mundial que lucharon contra Rusia. Entonces el hecho de que ahora la OTAN está aliada a los neonazis es un factor de la falta de participación en la celebración de la victoria contra los nazis”.
Il fascismo ed il nazismo sono stati regimi dittatoriali ed imperialisti ma – pensiamo ai crimini fascisti in Africa – hanno sempre agito con la benedizione della potenza coloniale britannica (al di là delle sanzioni puramente formali inseguito all’aggressione all’Etiopia…). Gli Stati Uniti non hanno mai avuto problemi nel riciclare tecnici, politici e militari di fede nazifascista, usandoli come manovalanza di bassa lega, oppure impegnando i settori più elitari in operazioni di destabilizzazione più complesse.
Il discorso è oggi più attuale che mai; i neofascisti restano, volenti (i più) o nolenti (pochi), delle bamboline nelle mani di Washington. Soprattutto oggi che in Ucraina è in corso un’operazione politica e militare in grande stile finalizzata a isolare e a tenere sotto scacco la Russia e in prospettiva a rovesciare il governo di Putin per sostituirlo con un altro prono alla volontà e agli interessi degli USA.
Ecco spiegato il boicottaggio delle celebrazioni russe della storica vittoria sul nazifascismo da parte dell’occidente e dei suoi rappresentanti.

Fonti:

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=119011&typeb=0
http://storiasoppressa.over-blog.it/article-alliance-du-pentagone-avec-les-nazis-operation-paperclip-des-v2-a-la-lune-92331748.html
http://www.controstoria.it/tedeschi-nei-campi-angloamericani.html
http://www.webalice.it/mario.gangarossa/sottolebandieredelmarxismo_internazionale/2005_06_thierry-meyssan_il-presidente-della-lettonia-riabilita-il-nazismo.htm
http://www.lahaine.org/mundo.php/la-politica-de-genocidio-tiene

 http://www.linterferenza.info/esteri/la-nuova-fase-della-politica-estera-usa-la-riabilitazione-del-nazismo/

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