Fonte: CIVIUM LIBERTAS
Alan Hart
http://civiumlibertas.blogspot.it/2010/01/alan-hart-i-nuovi-nazisti.html
Articolo scritto in previsione del Giorno della Memoria 2009, mentre era in atto il massacro di Gaza.
Conoscendo
la verità documentata sulla creazione di Israele – che avvenne per
mezzo del terrorismo sionista e della pulizia etnica in Palestina - e
avendo seguito su PressTv, in diretta, giorno e notte, il massacro di
Gaza, ovvero la più recente manifestazione di terrorismo di stato da
parte di Israele, sono giunto ad una conclusione. È arrivato il momento
di chiamare i sionisti israeliani più radicali con il loro vero nome: i
Nuovi Nazisti.
L’Europa
e l’America avrebbero potuto fermare i nazisti, quelli originali, per
impedire lo sterminio di sei milioni di ebrei. E se gli europei e gli
americani non fermeranno i Nuovi Nazisti, è probabile che il risultato
finale sarà lo sterminio di milioni di palestinesi.
Nel suo libro An Ethical Tradition Betrayed, The End of Judaism, (Una Tradizione Etica Tradita: La Fine del Giudaismo), pubblicato nel 2007, il Dr. Hajo G. Meyer,
un superstite dell’Olocausto nazista e di Auschwitz, paragonava le
politiche di Israele alle prime fasi della persecuzione nazista degli
ebrei in Germania. Hajo Meyer sottolineava, allora, che non intendeva
tracciare un parallelo tra le politiche attuali di Israele e la
“soluzione finale” dei nazisti – il massacro di sei milioni di ebrei
europei (oltre allo sterminio di molti non ebrei). Cercava solo di
mettere in evidenza, così scriveva, quali fossero le condizioni che
portarono a quella catastrofe in Europa, e la necessità di “prevenire le
stesse probabili conseguenze” come risultato delle politiche oppressive
che rendono i Palestinesi emarginati e profughi nella loro stessa
terra.
Ho
il privilegio di intrattenere un rapporto di amicizia con Hajo Meyer e
poco fa parlavamo insieme per commentare quanto succede in Gaza. Alla
luce di ciò che l’esercito israeliano sta attualmente commettendo in
Gaza, ho chiesto al mio amico se avesse ancora riserve nel tracciare
quel parallelo – tra le politiche di Israele e quelle naziste. Mi ha
risposto questo: “Diventa sempre più arduo evitare di riconoscere tale
parallelo”. E ha concluso dicendo che era giunto il momento di dare ai
sionisti israeliani radicali, e a coloro che eseguono i loro ordini, la
definizione di “Nazisti”.
Mentre
discutevamo, ho aperto un messaggio di posta elettronica di un altro
amico ebreo. Conteneva citazioni da una dichiarazione resa ieri (16
genn. 2009) alla Camera da parte di Sir Gerald Kaufman,
l’unico tra i parlamentari britannici ebrei che da anni esprime
critiche feroci nei confronti di Israele e delle sue politiche. Nel suo
discorso diceva questo: «Non è forse incontrovertibile il fatto che
Olmert, Livni e Barak sono responsabili di uccisioni di massa? Che sono
criminali di guerra?» Ho letto queste parole di Gerald Kaufman al mio
amico Hajo. Mi ha risposto: «Kaufman ha ragione. Bisogna compiere ogni
sforzo per chiamare in giudizio i leader di Israele». [v. trascrizione delll’intero discorso di Sir Gerald Kaufman davanti al parlamento britannico http://www.hizb.org.uk/hizb/news-watch/uk-government/sir-gerald-kaufman-speech-in-house-of-commons.html ]
Ovviamente ciò non avverrà. Quindi, in che modo si prospetta la “partita finale” che stanno preparando?
Nella mia analisi non c'è alcun dubbio circa il vero scopo di Israele.
È mettere Hamas fuori dai giochi e mettere Abbas e il suo Movimento
Fatah alle strette, costringendo l’Autorità Nazionale Palestinese ad
accettare gli avanzi della tavola sionista – e cioè, alcuni lembi di
terra, non confinanti tra loro, che potranno chiamare Stato, se lo
vorranno.
Ma
la domanda che sorge è questa: è davvero concepibile che Abbas sia
disposto ad accettare una soluzione che non sia quella del ritiro totale
dai territori occupati della Cisgiordania e di Gerusalemme Est? La
risposta dovrebbe essere “No”, perché ciò equivarrebbe a tradire il
proprio popolo e i 60 anni di lotta per ottenere un minimo di giustizia.
E
se il messaggio, probabile, della Casa Bianca sarà “Dovete essere
pragmatici: questa è l’offerta migliore che potrete avere” – senza
bisogno di specificare “perché non faremo pressione su Israele per
qualcosa che non vogliono fare” – quale sarà la risposta?
Se
quindi messo sotto pressione – e non solo da parte della Casa Bianca ma
anche da parte dei regimi corrotti, repressivi e impotenti dell’Ordine
Arabo -, non è da escludere che Abbas si arrenda completamente e accetti
le briciole offerte dai sionisti. Ma se così fosse, la maggioranza dei
palestinesi si rivolterebbe.
E poi?
Israele creerebbe il pretesto per una guerra. Per la partita finale. Per l’olocausto sionista.
A parere mio e di Hajo Meyer, ciò potrebbe accadere. A meno ché una
massa critica di israeliani e di ebrei nel mondo intero sia disposta ad
ammettere che è stata commessa una terribile ingiustizia nei confronti
dei palestinesi da parte dei sionisti, in nome di tutti gli ebrei.
Alan Hart
http://civiumlibertas.blogspot.it/2010/01/alan-hart-i-nuovi-nazisti.html
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