L’internazionalizzazione del capitalismo dei disastri ha spinto le organizzazioni criminali ad espandersi nell’est Europa una volta disintegrati – per mano dell’imperialismo USA – gli Stati proletari degenerati, baluardo di sistemi socio-economici, seppur burocratizzati, non capitalistici.
La ‘ndrangheta, leggendo gli articoli del giornalista,
purtroppo vilmente assassinato, Jan Kuciak ha creato dei veri e propri
‘’paradisi’’ del crimine in Slovacchia, con la ‘’masso-borghesia’’ (definizione
di Antonio Gramsci) italiana sempre pronta a saccheggiare le risorse di paesi,
dal 1989 in poi, assorbiti nella catena di comando imperialistica statunitense.
I ‘’professionisti dell’anti-mafia’’ (come i sionisti Roberto Saviano e
Leonardo Coen) hanno strumentalizzato il lavoro di Jan omettendo le modalità di
penetrazione della ‘ndrangheta nell’Est Europa. Gli USA, i neoconservatori ed
Israele hanno permesso ai mafiosi, macellai senza scrupoli, di sbudellare quel
paese, consentendo alla ‘ndrangheta d’operare con la benedizione della mafia
russa, nemica giurata prima dell’Urss ed ora del presidente – un patriota non
allineato al nuovo (dis)ordine mondiale – Vladimir Putin. Il mandante della
criminalità organizzata è uno: l’imperialismo USA. Le prove sono schiaccianti.
Il giornalista Andrea Montella ricostruisce molto bene le
dinamiche d’assorbimento della Slovacchia nel capitalismo globalizzato con
delle riflessioni puntuali e ben documentate: ‘’In parallelo alla penetrazione
economica, nei paesi ex “comunisti”, si è assistito ad un fiorire di logge
massoniche di stretta osservanza atlantica e a un progressivo decadimento
culturale, ha fatto diventare quei paesi il punto di riferimento di movimenti e
partiti nazifascisti. Fenomeni politico-sociali inseparabili tra loro nei
sistemi massocapitalistici’’. Poco
più avanti, sempre Montella, cita il giornalista de l’Unità Gianni Cipriani il
quale c’ha spiegato, con grande attenzione, il legame intercorrente fra capitalismo
e massoneria. Vale la pena seguire la medesima pista proposta dal sito iskrae.eu, molto attento a queste
tematiche:
‘’Tra il 1989 e il 1992 i viaggi all’Est dei
massoni del Rito Scozzese sono stati continui. La strada era stata aperta nel
1990, con un viaggio a Praga del Sovrano Gran Commendatore della Giurisdizione
Sud, Alfred Kleinknecht, accompagnato dal Gran Maestro cerimoniere, Douglas
Leamon, dal rappresentante del Rito per l’Est, Arnold Herman e da Gary Kimball.
Un anno dopo, il 23 novembre 1991, sempre a Praga si ritrovò il ghota del Rito
Scozzese, proprio in concomitanza con la visita del presidente degli Stati Uniti,
George Bush. L’occasione era solenne: la riunione internazionale del «Supremo
Concilio 33», in occasione del riconoscimento della Gran Loggia Nazionale di
Cecoslovacchia, che aveva eletto come Gran Maestro Jiri Syllaba e di quella jugoslava guidata da Zoran
Nemezić, proprio in quell’occasione elevato al grado 33°, cioè il più alto del
Rito. Con Kleinknecht c’erano il rappresentante dell’Est della massoneria Nato,
Arthur L. Kile, Lauri Sarkia, Robert Woodward, capo massone delle forze
militari americane in Europa e Elvio Sciubba. Per quella solenne cerimonia gli «scozzesi» avevano avuto
addirittura a disposizione un’ala del Castello di Praga, sede della presidenza
della Repubblica. Una concessione dello stesso presidente cecoslovacco, Vaclav
Havel, figlio e nipote di massoni, a sua volta simpatizzante della «libera
muratoria’’ (Ibidem)
La citazione di
Cipriani, correttamente ripresa da Montella, è molto importante perché mi dà
l’occasione di approfondire i legami di Vlaclav Havel, falso dissidente
simpatizzante per il nazifascismo, con l’atlantismo destabilizzatore ed
anti-democratico. Sono stati i neoconservatori a favorire la distruzione della
Cecoslovacchia ‘’socialista’’ (in realtà ‘’real-socialista’’ staliniana),
demolendo uno Stato sociale efficiente (lo stesso discorso vale per gli altri
Stati proletari dell’est Europa) ed indipendente. Chi era Vaclav Havel?
Promotore della ‘’cultura’’ psichedelica (una americanata, basata sulla
liberalizzazione delle droghe, la quale ha distrutto la gioventù europea negli
anni ’70 ed ’80) questo losco figuro era, in realtà, un narcotrafficante legato
all’estrema destra nord-americana. Non è un caso che il mercato nero della
droga è la fonte d’arricchimento prediletta da mafia e ‘ndrangheta, compresa la
malavita organizzata russa ed israeliana. Leggiamo qualcosa su questo figuro
reazionario e filo-fascista, le informazioni non mancano affatto.
Collaborazionista coi
nazisti, nel dopoguerra si riciclò in ‘’grande guru’’ della cultura psichedelica
e, di conseguenza, finì per ricoprire il ruolo, disonorevole, di spacciatore di
droga in grande stile, nemmeno tanto ‘’occulto’’. Quali erano le sue posizioni
politiche? Havel fu un nazista, non ci sono dubbi: ‘’Vaclav Havel proveniva da
quello che era una famiglia a modo sotto orribile dispotismo etnico tra le due
guerre dei cechi di Boemia, altrimenti ricordata come Cecoslovacchia. Dopo che
Hitler aveva eliminato la Cecoslovacchia (la Slovacchia fece la secessione alla
prima occasione, con il pieno consenso degli ex-alleati dell’Intesa, l’unica
parte che aveva protestato in modo significativo fu l’Unione Sovietica
stalinista), e lo staterello venne diviso nei protettorati di Boemia (effettiva
“Repubblica Ceca”) e Moravia, la famiglia di Vaclav Havel aveva collaborato con
i nazisti fino alla fine, quando naturalmente cambiò bandiera e subito divenne
patriota ceca. Essere un collaboratore e un traditore sembra essere il
patrimonio genetico inerente alla famiglia di Havel’’ 2. La cosa che più mi preme, arrivati a questo punto, è mettere
in risalto i legami di Havel col narcotraffico perché è proprio qui che entrano
in gioco i suoi rapporti con la ‘ndrangheta. Domanda: Havel fu un
narcotrafficante? Facciamo parlare i documenti, quelli non possono essere
ritrattati, nessuno l’ha fatto e nessuno lo farà:
‘’Leary probabilmente non sapeva ancora nulla di Václav
Havel, uno dei più grandi drammaturghi della Cecoslovacchia, che era diventato
un dissidente quando la Russia aveva invaso il suo Paese per sopprimere del
1968 la rivolta popolare contro il dominio sovietico, passata alla storia come
“Primavera di Praga”.
A lungo si è vociferato sul ruolo dell’LSD nel dissenso sovietico. La sede praghese della Spofa Pharmaceutical Works fornì l’LSD all’Unione Sovietica per il suo programma di guerra psicologica, mentre gli Stati Uniti optarono per la Eli Lilly & Co quando la Sandoz rifiutò di fornire gli enormi quantitativi di droga richiesti […]. È ovvio che l’LSD, diffondendosi dai laboratori della Spofa alle strade, contribuì al cambio di mentalità che poi portò alla Primavera di Praga, nello stesso modo in cui negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia portò alle ribellioni studentesche.
Le connessioni di Havel con le culture alternative di Praga sono note: egli seguì il processo alla più importante band di rock psichedelico dell’Est Europa, i Plastic People of the Universe, e contribuì alla stesura del manifesto dei rivoluzionari cechi, la Charta 77, nella quale si faceva riferimento anche all’arresto dei membri del gruppo.
Havel era costantemente sorvegliato, interrogato, e spesso incarcerato dalla polizia segreta; come Leary, ha trascorso quattro anni in carcere (1979-1983). Era anche un fan di Frank Zappa e dei Velvet Underground, del cui leader Lou Reed divenne poi un caro amico. C’è chi pensa che la “Rivoluzione di Velluto” […] prenda ispirazione proprio dal nome del gruppo.
[…] Peter Stafford, il principale esperto di cultura psichedelica del XX secolo, ha inserito Havel in una lista di personalità celebri che hanno sperimentato l’LSD, accanto a Carl Sagan e sir Francis Crick. Può trattarsi solo di un’ipotesi, ma pare impossibile che Havel non abbia mai assunto LSD tra la Primavera di Praga (1968) e il processo ai Plastic People of the Universe (1976). Durante gli anni della repressione sovietica, la controcultura ceca era profondamente connessa al dissenso sovietico’’ 3
A lungo si è vociferato sul ruolo dell’LSD nel dissenso sovietico. La sede praghese della Spofa Pharmaceutical Works fornì l’LSD all’Unione Sovietica per il suo programma di guerra psicologica, mentre gli Stati Uniti optarono per la Eli Lilly & Co quando la Sandoz rifiutò di fornire gli enormi quantitativi di droga richiesti […]. È ovvio che l’LSD, diffondendosi dai laboratori della Spofa alle strade, contribuì al cambio di mentalità che poi portò alla Primavera di Praga, nello stesso modo in cui negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia portò alle ribellioni studentesche.
Le connessioni di Havel con le culture alternative di Praga sono note: egli seguì il processo alla più importante band di rock psichedelico dell’Est Europa, i Plastic People of the Universe, e contribuì alla stesura del manifesto dei rivoluzionari cechi, la Charta 77, nella quale si faceva riferimento anche all’arresto dei membri del gruppo.
Havel era costantemente sorvegliato, interrogato, e spesso incarcerato dalla polizia segreta; come Leary, ha trascorso quattro anni in carcere (1979-1983). Era anche un fan di Frank Zappa e dei Velvet Underground, del cui leader Lou Reed divenne poi un caro amico. C’è chi pensa che la “Rivoluzione di Velluto” […] prenda ispirazione proprio dal nome del gruppo.
[…] Peter Stafford, il principale esperto di cultura psichedelica del XX secolo, ha inserito Havel in una lista di personalità celebri che hanno sperimentato l’LSD, accanto a Carl Sagan e sir Francis Crick. Può trattarsi solo di un’ipotesi, ma pare impossibile che Havel non abbia mai assunto LSD tra la Primavera di Praga (1968) e il processo ai Plastic People of the Universe (1976). Durante gli anni della repressione sovietica, la controcultura ceca era profondamente connessa al dissenso sovietico’’ 3
Con la scusa della lotta
allo ‘’stalinismo’’ – categoria complessa da non demonizzare – questo scrittore
ha rovinato migliaia di giovani dando carta bianca alle mafie, vere promotrici
della liberalizzazione delle droghe. I sovietici, giustamente, fecero del loro
meglio per arginare la decomposizione degli Stati sociali purtroppo fallendo.
Soltanto i Partiti comunisti staliniani, troppo moderati in tema d’anticapitalismo
(per non parlare dell’uscita di Berlinguer sull’’’ombrello protettivo della NATO’’), raccolsero il loro appello,
mentre i movimenti sessantottini cedettero alla propaganda della ‘’nuova
sinistra’’ statunitense, di fatto, auto-distruggendosi. La ‘’cultura della
morte’’ venne utilizzata dall’imperialismo USA per sviare il movimento di
protesta sorto dopo il ’68, spingendo nella trappola del riflusso reazionario
una gioventù disillusa dal mancato avvento della Rivoluzione anticapitalista.
Personaggi come Havel sono i figli bastardi di questo offensiva del Capitale
contro il Mondo del Lavoro, non bisogna sorprendersi della penetrazione, una
catastrofe sociale, della ‘ndrangheta – combattuta dagli stalinisti ‘’cattivi –
in quei paesi un tempo prosperi seppur privi – in parte – d’alcune libertà
civili (questo bisogna ammetterlo).
I sionisti Coen e Saviano omettono
d’analizzare i rapporti di Slovacchia e Repubblica ceca con Israele, Stato
razzista – ed anche questo non lo scriveranno mai – maestro di pulizie etniche.
Come mai? Forse perchè, dimostrandosi un po’ più coraggiosi e meno omissivi
nelle inchieste giornalistiche, emergerebbero i legami – certi – fra la
‘ndrangheta e la mafia israeliana? Il giornale ‘’Gli occhi della guerra’’ ha,
con un eccellente articolo, preso in esame la ‘’relazione speciale’’ fra lo
Stato colonizzato ceco e l’imperialismo israeliano: ‘’L’appoggio
della Repubblica Ceca a Israele si inserisce nel contesto dell’approccio
difficile che i Paesi dell’Europa orientale dell’area ex sovietica hanno avuto
nei confronti degli equilibri internazionali dai primi Anni Novanta ad oggi.
Paesi come Ungheria, Polonia e la stessa Repubblica Ceca si sono a lungo
dibattute tra un appoggio condizionato all’Unione Europea e una solida fedeltà
all’Alleanza Atlantica, pensata soprattutto come contrappasso alla passata
appartenenza al Patto di Varsavia, a cui andavano ad assommarsi dibattiti sulla
reale identità nazionale che li contraddistingueva’’ 4. Senza la
NATO e la lobby sionista le mafie
italiane non hanno, in terra straniera, il permesso di muovere un dito, questo
– mi dispiace per il disonesto Saviano, una prostituta russofoba – è poco ma
sicuro, anzi sicurissimo. Domanda: chi sono i veri mandanti dell’assassinio di
Jan Kuciak? Il governo corrotto ceco, mafie più potenti o la ‘ndrangheta ha
agito di sua iniziativa tutelando gli interessi degli squallidi borghesucci
italiani? Dietro ogni crimine c’è sempre il capitalismo. La CIA ed il Mossad spadroneggiano, le mafie eseguono tante volte in silenzio,
timide e servili. I mafiosi non hanno spina dorsale, le lobby – sionista,
neoconservatori, guerrafondai – da oltre un secolo li sodomizzano politicamente
per poi sentirsi dire ‘’ti prego, ancora’’.
Non c’è libertà dentro il capitalismo, chi dice
il contrario – come Saviano – mente, dimostrando ipocrisia e malafede. La
distruzione dell’Urss ha prodotto una macelleria di classe, da cui il Mondo del
Lavoro dovrà uscire, con uno sforzo eroico (citando Mariategui), rivoltandosi
contro le maggiori potenze imperialistiche: USA, Gran Bretagna ed Israele. I
mafiosi, ‘ndrangheta compresa, sono le marionette del Capitale Finanziario, la
piramide neoliberista la quale, il prima possibile, deve essere abbattuta.
Sparito il capitalismo, verranno meno i ‘’picciotti’’, ascari senza dignità.
Stefano Zecchinelli
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