venerdì 11 aprile 2014

L’imperialismo statunitense ed il sionismo contro la Rivoluzione bolivariana, di Stefano Zecchinelli



1. Il Venezuela bolivariano è un baluardo dell’antimperialismo non solo in America Latina ma rappresenta un modello, per i movimenti anti-capitalisti, in tutto il mondo.

Hugo Chavez, leader della Rivoluzione bolivariana, si è rivelato un grande lottatore e teorico antimperialista; Chavez ha aperto una lotta senza frontiere al sionismo ponendo la questione palestinese come grande questione morale e politica del nostro tempo. Il leader bolivariano ha avviato un processo di integrazione dei paesi sudamericani in una prospettiva, radicalmente, anti-statunitense ed antimperialista ponendo fine alla miserabile Dottrina Monroe. Questo grande combattente ha avuto non solo il merito storico di distruggere il mito statunitense e sionista della fine della storia, ma ha fatto diventare parte integrante della cultura nazionale e popolare venezuelana rivoluzionari maledetti dalla borghesia come Karl Marx, Rosa Luxemburg, Antonio Gramsci ed Ernesto Guevara. L’attacco imperialista – statunitense e sionista – all’eredità di Chavez è un attacco ai movimenti anti-capitalisti di tutto il mondo.

In questo articolo cerco di riassumere, brevemente, ‘gli eufemismi’ della sinistra liberale contro il chavismo ed il movimento democratico sudamericano, per poi esprimere alcune considerazioni sulla situazione attuale.

2. La sinistra liberale fa leva su pochi pseudo concetti. Il più importante ( ed insidioso ) è il pluralismo.

La concezione di pluralismo mira a sovrapporre le libertà civili a quelle economiche e sociali. Nella concezione degli intellettuali di ‘sinistra’ una economia statizzata corrisponde, per forza di cose, ad uno soprastruttura – politica ed ideologica – rigida. Gli intellettuali di sinistra filo-statunitensi dicono che solo una economia aperta può realizzare a pieno quella libertà civile e politica a cui aspirano gli individui.

Questi studiosi, vanitosi e venduti a Washington, rimuovono la conflittualità sociale. In Sudamerica, come nei paesi africani, arabi ed asiatici, gli imperialismi nord-americano e sionista si sono sempre serviti di gruppi dirigenti corrotti e vendi patria. Chavez, da patriota antimperialista, ha subito fatto i conti con questa realtà capendo che solo il controllo pubblico delle risorse può garantire egalitarismo sociale ed emancipare le classi lavoratrici.

La libertà individuale a cui alludono questi falsi intellettuali è fittizia e malata; senza giustizia sociale ed indipendenza nazionale un paese non può mai realizzare il massimo sviluppo democratico in tema di diritti civili e politici.

Ne è prova lampante quello che succede negli Usa dove, a dispetto della propaganda mediatica, il sistema carcerario è controllato dalle lobby private. A quali libertà civili alludono questi intellettuali ?

In Israele continuano a crescere le ingiustizie sociali; l’entità sionista è il quinto paese del mondo in tema di disuguaglianze sociali. Tutto questo, al contrario di quello che pensano i vanitosi studiosi occidentali, si pone in un rapporto di causa ed effetto con le politiche militariste di questo Stato terroristico.

Israele è la patria dei neo-liberisti e dei mafiosi di tutto il mondo, questo si accompagna con il suo sciovinismo e razzismo. A pieno titolo oggi possiamo dire che ‘il regime che occupa Gerusalemme’ è un regime fascista.

Una analisi onesta dei fatti, dimostra, che i diritti civili e le libertà individuali necessitano di due condizioni basiche: l’indipendenza nazionale e l’emancipazione del popolo lavoratore. Possiamo dire che, in tutto questo, Chavez è stato un grande maestro, la sua eredità ci appartiene.

La seconda arma dei neo-liberisti, statunitensi e sionisti, è il debito pubblico.

Hugo Chavez ha subito strappato il sistema bancario venezuelano al Fondo Monetario Internazionale ed alla borghesia privata. La nascita del Banco del Bicentenario del Venezuela è un provvedimento radicale ed antimperialistico che ha trovato l’approvazione di militanti marxisti come James Petras, Nestor Kohan e Atilio Boron.

Il Fondo Monetario Internazionale è uno strumento della penetrazione imperialistica nord-americana ed israeliana, ma, anche in questo caso, gli intellettuali vanitosi occidentali hanno elaborato una teoria balorda e priva di fondamento: la teoria dell’Impero.

Secondo Toni Negri non esiste più un polo imperialistico forte e dominante ma entriamo in una nuova fase della globalizzazione neo-liberista. Questa teoria mira a nascondere una pericolosa realtà: gli Usa ed Israele, come principali potenze imperialistiche, proprio in questa fase sono disposte a tutto pur di mantenere la loro egemonia.

Il Comandante Hugo Chavez ha dimostrato di sapere alla perfezione tutto questo smascherando la sionista opposizione venezuelana, finanziata da Israele e legata alla mercenaria Colombia. In questo Chavez si è dimostrato un profondo conoscitore dell’imperialismo del XXI secolo.

Il terzo non concetto è quello di politiche aperte.

James Petras ci ha spiegato con un articolo molto buono – articolo sugli eufemismi della sinistra liberale contro il Venezuela – che questi studiosi occidentali fanno riferimento alla categoria gramsciana di società civile.

Gramsci, di certo, parlava di conflitto di classe interno alla società ma questi studiosi filo-statunitensi presentano la società civile come un amalgama sociale. Il loro, posso definirlo, come una sorta di populismo neo-liberista.

Arrivati a questo punto entrano in gioco le Organizzazioni non governative. Vediamo come.

3. La strategia imperialistica in Venezuela si è basata sulla creazione degli Angoli americani. Questi angoli sono delle piccole ambasciate di Washington sparse in tutto lo Stato preso di mira. La ex Jugoslavia ne aveva 22 ( di cui 7 in Serbia ), l’Ucraina 24, la Bielorussia 11, la Russia 20, e l’Irak 11. I più importanti si trovano nelle ex Repubbliche popolari, e se noi pensiamo che quegli Stati sociali hanno funzionato fino all’ultimo, capiamo uno dei motivi dell’attuale catastrofe geopolitica.

In Venezuela ci sono 4 Angoli americani che gli Usa finanziano spendendo circa 5 milioni dollari all’anno ( Jim McIlroy & Coral Wynter, "Eva Golinger: Washington's 'three fronts of attack' on Venezuela," Green Left Weekly, 17 November 2006 ).

Giornalisti, molto ben documentati, dimostra come gli Usa abbiano affidato la destabilizzazione del Venezuela ad un certo Robert Helvey che già addestrò attivisti e studenti filo-Usa per il rovesciamento di Milosevic. 

Neil Foley, professore in Texas di storia, ha fatto in Venezuela e Bolivia, non molto tempo fa, seminari sulla ‘’cultura americana’’. Gli imperialisti nord-americani hanno il chiaro obiettivo di distruggere le culture autoctone e quindi fanno leva anche sulla penetrazione culturale, su un nuovo tipo di colonizzazione basato non solo sul neo-liberismo economico ma anche sul neo-liberismo politico ed il sionismo ideologico.

Infine ci sono gli immensi monopoli mediatici, si pensi alla RCTV, controllati dall’imperialismo nord-americano e dai sionisti.

Hugo Chavez ha messo fine a tutto questo; il comandante Chavez ha fermato la penetrazione delle ONG ed ha avviato una offensiva culturale antimperialistica e social-popolare.

Chavez è stato un grande contro-informatore; il grande rivoluzionario bolivariano ha denunciato l’entità sionista, non solo per i suoi crimini contro il popolo palestinese, ma per la sua attività di destabilizzazione in tutto il continente latino-americano. La Colombia è stata giustamente definita l’Israele dell’America Latina.

Il Comandante non ha avuto paura ha dichiararsi marxista ed a rivendicare il programma rivoluzionario di Ernesto Guevara. Ogni suo discorso pubblico iniziava con ‘ho letto un libro’, proprio per spingere i giovani ad istruirsi ed acquisire quella consapevolezza sociale indispensabile per combattere l’imperialismo.

Nestor Kohan ha notato il suo spessore intellettuale quando, il leader venezuelano, umiliò Obama regalandogli il saggio di Eduardo Galeano ‘Le vene aperte dell’America Latina’. Il presidente nord-americano dimostrò tutta la sua ignoranza letterarie e storica, a dimostrazione del fatto che è solo un fantoccio del complesso militare ed industriale statunitense.

Giornalisti degni di questo nome e studiosi militanti, come, Eva Golinger ed Atilio Boron, ritengono che ci sono chiare possibilità che il presidente sia stato assassinato dalla CIA. Date le malefatte di Washington e Tel Aviv concordo con tali accuse. Washington, per me, è colpevole !

4. Oggi il Venezuela è sotto attacco.

Nicolas Maduro ha preso giusti provvedimenti in materia economica ma continua a non mettere al bando l’opposizione fascista e sionista. Israele, inoltre, ha da poco stretto accordi militari con la Colombia, quindi l’entità sionista è dietro, prima ancora degli Usa, l’invio di mercenari nella Repubblica bolivariana.

Gli Usa, inoltre, dopo l’arresto di Leopoldo Lopez hanno puntato ( forse proprio su richiesta della lobby ebraica ) su Capriles esponente dell’ala sionista della borghesia di Miami. Il governo venezuelano deve ricorrere al pugno di ferro.

Chavez ha disarmato politicamente ed ideologicamente l’opposizione, ora, questi neo-liberisti possono solo fare ricorso al terrorismo fascista e sionista. Il governo ha tutto il diritto di ricorrere alla forza per disarmare l’opposizione.

Una cosa è certa: qualunque cosa faranno Washington ed i serpenti di Tel Aviv, il governo ed il popolo venezuelano sapranno fronteggiarlo con il sostegno dei settori più progrediti della sinistra latino-americana.

Caracas sarà la tomba del fascismo e del sionismo !

Testi consultati:

1) James Petras, Venezuela: dizionario degli eufemismi della sinistra progressista, Osservatorio anticapitalista

2) Nel terzo paragrafo ho riproposto ( dopo aver fatto gli opportuni aggiornamenti ) il contenuto di un mio vecchio articolo, La resistenza venezuelana fra ratti e corvi imperialisti, pubblicato, sempre, nell’Osservatorio anticapitalista.

Stefano Zecchinelli


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