1. Il Venezuela bolivariano è un
baluardo dell’antimperialismo non solo in America Latina ma rappresenta un
modello, per i movimenti anti-capitalisti, in tutto il mondo.
Hugo Chavez,
leader della Rivoluzione bolivariana, si è rivelato un grande lottatore e
teorico antimperialista; Chavez ha aperto una lotta senza frontiere al sionismo
ponendo la questione palestinese come grande questione morale e politica del
nostro tempo. Il leader bolivariano ha avviato un processo di integrazione dei
paesi sudamericani in una prospettiva, radicalmente, anti-statunitense ed
antimperialista ponendo fine alla miserabile Dottrina Monroe. Questo grande
combattente ha avuto non solo il merito storico di distruggere il mito
statunitense e sionista della fine della storia, ma ha fatto diventare parte
integrante della cultura nazionale e popolare venezuelana rivoluzionari
maledetti dalla borghesia come Karl Marx, Rosa Luxemburg, Antonio Gramsci ed
Ernesto Guevara. L’attacco imperialista – statunitense e sionista – all’eredità
di Chavez è un attacco ai movimenti anti-capitalisti di tutto il mondo.
In questo
articolo cerco di riassumere, brevemente, ‘gli eufemismi’ della sinistra
liberale contro il chavismo ed il movimento democratico sudamericano, per poi
esprimere alcune considerazioni sulla situazione attuale.
2. La sinistra liberale fa leva su pochi
pseudo concetti. Il più importante ( ed insidioso ) è il pluralismo.
La concezione
di pluralismo mira a sovrapporre le libertà civili a quelle economiche e
sociali. Nella concezione degli intellettuali di ‘sinistra’ una economia
statizzata corrisponde, per forza di cose, ad uno soprastruttura – politica ed
ideologica – rigida. Gli intellettuali di sinistra filo-statunitensi dicono che
solo una economia aperta può realizzare a pieno quella libertà civile e
politica a cui aspirano gli individui.
Questi
studiosi, vanitosi e venduti a Washington, rimuovono la conflittualità sociale.
In Sudamerica, come nei paesi africani, arabi ed asiatici, gli imperialismi
nord-americano e sionista si sono sempre serviti di gruppi dirigenti corrotti e
vendi patria. Chavez, da patriota antimperialista, ha subito fatto i conti con
questa realtà capendo che solo il controllo pubblico delle risorse può
garantire egalitarismo sociale ed emancipare le classi lavoratrici.
La libertà
individuale a cui alludono questi falsi intellettuali è fittizia e malata;
senza giustizia sociale ed indipendenza nazionale un paese non può mai
realizzare il massimo sviluppo democratico in tema di diritti civili e
politici.
Ne è prova
lampante quello che succede negli Usa dove, a dispetto della propaganda
mediatica, il sistema carcerario è controllato dalle lobby private. A quali
libertà civili alludono questi intellettuali ?
In Israele
continuano a crescere le ingiustizie sociali; l’entità sionista è il quinto
paese del mondo in tema di disuguaglianze sociali. Tutto questo, al contrario
di quello che pensano i vanitosi studiosi occidentali, si pone in un rapporto
di causa ed effetto con le politiche militariste di questo Stato terroristico.
Israele è la
patria dei neo-liberisti e dei mafiosi di tutto il mondo, questo si accompagna
con il suo sciovinismo e razzismo. A pieno titolo oggi possiamo dire che ‘il
regime che occupa Gerusalemme’ è un regime fascista.
Una analisi
onesta dei fatti, dimostra, che i diritti civili e le libertà individuali
necessitano di due condizioni basiche: l’indipendenza nazionale e l’emancipazione
del popolo lavoratore. Possiamo dire che, in tutto questo, Chavez è stato un
grande maestro, la sua eredità ci appartiene.
La seconda
arma dei neo-liberisti, statunitensi e sionisti, è il debito pubblico.
Hugo Chavez
ha subito strappato il sistema bancario venezuelano al Fondo Monetario
Internazionale ed alla borghesia privata. La nascita del Banco del Bicentenario
del Venezuela è un provvedimento radicale ed antimperialistico che ha trovato l’approvazione
di militanti marxisti come James Petras, Nestor Kohan e Atilio Boron.
Il Fondo
Monetario Internazionale è uno strumento della penetrazione imperialistica
nord-americana ed israeliana, ma, anche in questo caso, gli intellettuali
vanitosi occidentali hanno elaborato una teoria balorda e priva di fondamento:
la teoria dell’Impero.
Secondo Toni
Negri non esiste più un polo imperialistico forte e dominante ma entriamo in
una nuova fase della globalizzazione neo-liberista. Questa teoria mira a
nascondere una pericolosa realtà: gli Usa ed Israele, come principali potenze
imperialistiche, proprio in questa fase sono disposte a tutto pur di mantenere
la loro egemonia.
Il Comandante
Hugo Chavez ha dimostrato di sapere alla perfezione tutto questo smascherando
la sionista opposizione venezuelana, finanziata da Israele e legata alla mercenaria
Colombia. In questo Chavez si è dimostrato un profondo conoscitore dell’imperialismo
del XXI secolo.
Il terzo non
concetto è quello di politiche aperte.
James Petras
ci ha spiegato con un articolo molto buono – articolo sugli eufemismi della
sinistra liberale contro il Venezuela – che questi studiosi occidentali fanno
riferimento alla categoria gramsciana di società civile.
Gramsci, di
certo, parlava di conflitto di classe interno alla società ma questi studiosi
filo-statunitensi presentano la società civile come un amalgama sociale. Il
loro, posso definirlo, come una sorta di populismo neo-liberista.
Arrivati a
questo punto entrano in gioco le Organizzazioni non governative. Vediamo come.
3. La strategia
imperialistica in Venezuela si è basata sulla creazione degli Angoli
americani. Questi angoli sono delle piccole ambasciate di Washington
sparse in tutto lo Stato preso di mira. La ex Jugoslavia ne aveva 22 ( di cui 7
in Serbia ), l’Ucraina 24, la Bielorussia 11, la Russia 20, e l’Irak 11. I più
importanti si trovano nelle ex Repubbliche popolari, e se noi pensiamo che
quegli Stati sociali hanno funzionato fino
all’ultimo, capiamo uno dei motivi dell’attuale catastrofe geopolitica.
In
Venezuela ci sono 4 Angoli americani che gli Usa finanziano spendendo circa 5
milioni dollari all’anno ( Jim McIlroy & Coral Wynter, "Eva Golinger:
Washington's 'three fronts of attack' on Venezuela," Green Left Weekly, 17
November 2006 ).
Giornalisti,
molto ben documentati, dimostra come gli Usa abbiano affidato la
destabilizzazione del Venezuela ad un certo Robert Helvey che già addestrò
attivisti e studenti filo-Usa per il rovesciamento di Milosevic.
Neil
Foley, professore in Texas di storia, ha fatto in Venezuela e Bolivia, non
molto tempo fa, seminari sulla ‘’cultura americana’’. Gli imperialisti
nord-americani hanno il chiaro obiettivo di distruggere le culture autoctone e
quindi fanno leva anche sulla penetrazione culturale, su un nuovo tipo di
colonizzazione basato non solo sul neo-liberismo economico ma anche sul
neo-liberismo politico ed il sionismo ideologico.
Infine
ci sono gli immensi monopoli mediatici, si pensi alla RCTV, controllati dall’imperialismo
nord-americano e dai sionisti.
Hugo
Chavez ha messo fine a tutto questo; il comandante Chavez ha fermato la
penetrazione delle ONG ed ha avviato una offensiva culturale antimperialistica
e social-popolare.
Chavez
è stato un grande contro-informatore; il grande rivoluzionario bolivariano ha
denunciato l’entità sionista, non solo per i suoi crimini contro il popolo
palestinese, ma per la sua attività di destabilizzazione in tutto il continente
latino-americano. La Colombia è stata giustamente definita l’Israele dell’America
Latina.
Il
Comandante non ha avuto paura ha dichiararsi marxista ed a rivendicare il
programma rivoluzionario di Ernesto Guevara. Ogni suo discorso pubblico
iniziava con ‘ho letto un libro’, proprio per spingere i giovani ad istruirsi
ed acquisire quella consapevolezza sociale indispensabile per combattere l’imperialismo.
Nestor
Kohan ha notato il suo spessore intellettuale quando, il leader venezuelano, umiliò
Obama regalandogli il saggio di Eduardo Galeano ‘Le vene aperte dell’America
Latina’. Il presidente nord-americano dimostrò tutta la sua ignoranza letterarie
e storica, a dimostrazione del fatto che è solo un fantoccio del complesso
militare ed industriale statunitense.
Giornalisti
degni di questo nome e studiosi militanti, come, Eva Golinger ed Atilio Boron,
ritengono che ci sono chiare possibilità che il presidente sia stato
assassinato dalla CIA. Date le malefatte di Washington e Tel Aviv concordo con
tali accuse. Washington, per me, è colpevole !
4. Oggi il
Venezuela è sotto attacco.
Nicolas
Maduro ha preso giusti provvedimenti in materia economica ma continua a non
mettere al bando l’opposizione fascista e sionista. Israele, inoltre, ha da
poco stretto accordi militari con la Colombia, quindi l’entità sionista è
dietro, prima ancora degli Usa, l’invio di mercenari nella Repubblica
bolivariana.
Gli
Usa, inoltre, dopo l’arresto di Leopoldo Lopez hanno puntato ( forse proprio su
richiesta della lobby ebraica ) su Capriles esponente dell’ala sionista della
borghesia di Miami. Il governo venezuelano deve ricorrere al pugno di ferro.
Chavez
ha disarmato politicamente ed ideologicamente l’opposizione, ora, questi
neo-liberisti possono solo fare ricorso al terrorismo fascista e sionista. Il
governo ha tutto il diritto di ricorrere alla forza per disarmare l’opposizione.
Una
cosa è certa: qualunque cosa faranno Washington ed i serpenti di Tel Aviv, il
governo ed il popolo venezuelano sapranno fronteggiarlo con il sostegno dei
settori più progrediti della sinistra latino-americana.
Caracas
sarà la tomba del fascismo e del sionismo !
Testi
consultati:
1) James
Petras, Venezuela: dizionario degli eufemismi della sinistra progressista,
Osservatorio anticapitalista
2) Nel terzo
paragrafo ho riproposto ( dopo aver fatto gli opportuni aggiornamenti ) il
contenuto di un mio vecchio articolo, La resistenza venezuelana fra ratti e corvi
imperialisti, pubblicato, sempre, nell’Osservatorio anticapitalista.
Stefano
Zecchinelli
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