martedì 22 aprile 2014

L'opposizione venezuelana è peggiore di qualsiasi fascismo, di Stefano Zecchinelli



1. In un suo recente saggio ( Venezuela: sconfiggere il fascismo prima che sia troppo tardi ), il sociologo marxista James Petras, fa delle interessanti analogie fra l’opposizione di destra venezuelana ed i movimenti fascisti europei degli anni ’20 e degli anni ’30. 

Il testo di Petras è, come sempre, molto interessante e merita alcune ulteriori considerazioni.

Dice Petras:

In Germania, Italia, Spagna, Francia e Cile i movimenti fascisti iniziarono come piccoli gruppi terroristi che conquistarono l’appoggio finanziario dell’élite capitalista per via della loro violenza nei confronti delle organizzazioni della classe lavoratrice e le istituzioni democratiche. Il loro reclutamento si svolgeva principalmente tra gli studenti universitari della classe media, liberi professionisti appartenenti all’élite (in particolare i medici) e ufficiali di alto rango, attivi o messi a riposo – uniti dalla loro ostilità contro l’ordine democratico

Nel lessico fascista la conciliazione democratica è una debolezza, una vulnerabilità e un aperto invito all’escalation verso la violenza; gli slogan di “pace e amore” e quelli sui “diritti umani” servono per essere sfruttati, così come le richieste di “negoziati” sono i preamboli della resa e gli “accordi” del preludio per la capitolazione

Ed ancora:

I fascisti possono essere sia “nazionali” sia “internazionali”. Sono composti di assassini pagati localmente e da studenti di famiglie della classe alta; soldati paramilitari colombiani, mercenari professionisti di ogni tipo, “assassini a soldo” delle organizzazioni di “sicurezza” ed elementi clandestini delle Forze Speciali degli USA, “internazionalisti” fascisti arruolati a Miami, in America centrale, in America latina e in Europa

Volendo essere riassuntivo Petras definisce fascista un movimento sulla base di questi elementi: (1) spirito golpista ed anti-democratico; (2) ricorso alla violenza terroristica; (3) asservimento alle grandi potenze colonialistiche.

Petras ci spiega molto bene che l’opposizione venezuelana si rende simile al fascismo ‘mediante la sua profonda ostilità di classe nei confronti della maggioranza popolare’ e ‘nell’odio viscerale manifestato nei confronti del Partito Socialista chavista, vincitore di ben 18 delle ultime 19 elezioni’.

L’analisi di Petras è sempre ben documentata infatti Loreth Saleh, membro dell’opposizione studentesca, mantiene stabili rapporti con la destra uribista colombiana.

Vanessa Eisig, studentessa di 22 anni, fa parte della Juventud Activa Venezuela Unida ( JUVE) che è una costola dell’ Otpor e chiede la deposizione violenta ‘dell’usurpatore Nicolas Maduro’.

I manifesti che questi studenti di estrema destra fanno circolare riportano la scritta: ‘Venezuela necesita de ti, MATA UN CHAVISTA’. Tradotto: Il Venezuela ha bisogno di te, UCCIDI UN CHAVISTA.

Nicolas Maduro è il presidente eletto di tutto il popolo lavoratore venezuelano, quindi, ha il dovere di statizzare le università, mettere al bando le organizzazioni golpiste, togliendole dal controllo dei baroni filo-statunitensi.

Maduro ha il consenso popolare per fare questo, non credo che debba perdere altro tempo, non si può civilizzare la borghesia.

Un recente comunicato del JAVU dice:

forze straniere hanno occupato militarmente il Venezuela. I loro mercenari attaccano in maniera vile e selvaggia. I loro obiettivo è schiavizzarci

è vitale difendere la sovranità della nazione, espellendo i comunisti cubani che qui si trovano per usurpare il governo e la Forza Armata

Il linguaggio è tipico del franchisti spagnoli che dovevano difendere la cattolica Spagna dalla Repubblica popolare. Peccato che, anche in quella circostanza, da un lato c’era un governo golpista appoggiato dal clero e dai latifondisti e che faceva capo al sadico e perverso Francisco Franco e dall’altra parte una Repubblica popolare appoggiata dalle classi lavoratrici. La storia si ripete anche se in forme diverse ed in questo Petras ha ragione.

La destra venezuelana, inoltre, ha forti analogie con il movimento gremialista di Jaime Guzman, movimento corporativo, che costituì la base reazionaria e di estrema destra della dittatura filo-statunitense del sionista Pinochet.

Jaime Guzman, negli anni ’80, passò dal corporativismo al neo-liberismo di Milton Fridman e scrisse la costituzione cilena del 1980 in cui si teorizza la democrazia protetta. In poche parole: libertà per i capitali e per le multinazionali estere, distruzione delle organizzazioni sindacali e delle sinistre. La borghesia libera di licenziare ed il popolo sottoposto ad una brutale dittatura liberticida.

Questa è la scuola politica, non solo di Capriles e Leopoldo Lopez, non solo della destra venezuelana ma anche dei politicanti di destra europei che trovano le loro basi ideologiche in una ‘cultura’ profondamente anti-democratica.

Tutto questo, in Sudamerica, costituisce l’ideologia criminale della destra ‘vendi-patria’.

2. In America Latina le categorie di destra e sinistra trovano la loro origine nel processo di colonizzazione e decolonizzazione, sono un portato storico di questi processi sociali.

La destra latino-americana ha l’ideologia razzista dei coloni spagnoli e, venendo meno il colonialismo europeo, si è sottomessa alla Dottrina Monroe statunitense ed al sionismo internazionale. In questo segue il percorso del franchismo: da satellite di Hitler ad agente dello stragismo statunitense ( si pensi alle basi spagnole da cui partivano i terroristi che alimentarono la strategia della tensione in Europa ).

Bisogna però ricordare una cosa: il fascismo è l’ideologia dell’imperialismo europeo degli anni ’30 mentre queste destre non fanno altro che vendere le risorse nazionali agli Usa ed Israele. In questo sono aderenti ad una nuova forma di totalitarismo neo-liberista,presente, in altre modalità, anche in Europa.

La sinistra è il risultato storico della decolonizzazione, quindi, ora, della lotta antimperialistica. Con buona pace di chi ritiene che queste dicotomie siano finite, in realtà, si dimostrano categorie interpretative più che valide proprio nel campo internazionale. Chavez – come spiegò lo stesso Petras – rappresenta la coscienza antimperialistica del popolo lavoratore latino-americano quindi, in questi termini, non possiamo non dirci chavisti.

La destra latino-americana controlla le importazioni delle materie prime e dei beni consumo. Il suo spirito golpista ed anti-democratico la spinge a far mancare questi beni di base.

Il governo venezuelano deve espropriare la borghesia ‘vendi-patria’ ed assumere, completamente, il monopolio del commercio estero.

Attilio Folliero ha scritto un ottimo articolo, pieno di dati e di spiegazioni approfondite e coerenti, dove ci spiega come si muove la borghesia venezuelana ( sottolineatura mia ):

Questa classe grazie al fatto che controlla la maggior parte dei mezzi di comunicazione riesce ad influire e manipolare milioni di persone, che terminano avversando il governo. Questa classe non controlla solo i mezzi di comunicazione, ma anche importanti settori economici, come quello dell’importazione dei prodotti alimentari. Con la scoperta del petrolio, il Venezuela ha quasi abbandonato del tutto la produzione agricola ed oggi praticamente la maggior parte dei prodotti agricoli e alimentari consumati nel paese sono importati. Ricordiamo che in Venezuela esiste una economia mista, con il 70% in mano ai privati ed il 30% in mano dello stato ( Attilio Folliero, Il tentativo di rivoluzione colorata in Venezuela, bella ciao.org )

Maduro deve statizzare il servizio di informazione per impedire a giornalisti indegni di questo nome di diffondere notizie false, e poi, deve intervenire su questo dato: il 70% dell’economia è in mano ai privati. Lo Stato deve controllare una percentuale dell’economia di certo superiore. I passi vanno fatti ma verso il socialismo non verso il compromesso con la borghesia.

Ritorniamo alla tesi di partenza di Petras: gli Usa si servono dei fascisti ma per cosa ? Di certo non per instaurare un regime corporativo ma per coniugare – come fecero in Cile – neoliberismo ed autoritarismo.

Questo aggrava la situazione perché dimostra come neo-liberismo e democrazia siano del tutto incompatibili. In termini diversi, però, l’analisi di Petras mi potrebbe andare benissimo: l’imperialismo statunitense ha caratteristiche, interne ed esterne, profondamente hitleriane.

Questa definizione finale credo che possa mettere tutti d’accordo.

Stefano Zecchinelli









1 commento:

  1. Condivido. E pensare che certa sinistra italiana, da SEL a una parte di rifondazione, accusa il governo di aver "tradito" la rivoluzione e ne auspica la fine, schierandosi dalla stessa parte dei golpisti... Ulteriore esempio della degenerazione della sinistra (?) italiana.

    RispondiElimina