Oggi, 15
marzo 2014, c’è stata a Roma una manifestazione della sinistra
social-imperialista italiana – fortemente sponsorizzata dal Partito democratico e dall’ARCI – contro il governo baathista
siriano.
Questa
manifestazione ha avuto l’adesione di alcuni gruppi politici appartenenti all’area
della sinistra ‘’marxista’’ ( Sinistra
anticapitalista, Partito comunista
dei lavoratori, LIT, Socialismo rivoluzionario, ecc … )
quindi, date le ambigue parole d’ordine, è bene ricamarci sopra alcune
riflessioni.
Nessuna delle
organizzazioni su citate ha posto l’accento sulla aggressione imperialistica
NATO contro il governo baathista, Israele e l’attività di destabilizzazione
dell’entità sionista non è nemmeno nominata. Questa cosa è grave ed indigna gli
osservatori più onesti.
Detto ciò,
prendendo atto della situazione, cercherò di dare alcuni elementi utili per
rompere con i pregiudizi, alimentati dalla disinformazione di regime, contro lo
Stato indipendente e sovrano siriano.
In questo
articolo mi concentrerò su quattro punti importanti facendo riferimento a
compagni e giornalisti antimperialisti della VERA sinistra internazionalista.
1. In Siria ci sarebbe
stata una autentica Rivoluzione popolare ?
I gruppi
della sinistra italiana ed europea, giornalisti di regime ed attivisti di
facciata come Germano Monti ( che si è fatto conoscere per la sua molto ambigua
attività politica ) credono che la Siria baathista sia stata fortemente scossa
da proteste popolari le quali, con il corso del tempo, hanno assunto delle caratteristiche
pre-rivoluzionarie. Nulla di più falso !
L’Osservatorio Anticapitalista non ha mai
negato che, nella fase iniziale, ci sia stato un genuino movimento di protesta
contro liberismo ed intervistando Ouday Ramadan, compagno del Partito comunista siriano, abbiamo
rilevato che il maggior errore del Presidente Bashar Al Assad ha riguardato l’introduzione
del sistema misto pubblico-privato ( citando letteralmente il compagno ‘La
cosa peggiore è stata quella di aver inventato il sistema misto
pubblico-privato’ ).
La
complottistica quindi non ci riguarda; la crisi del capitalismo mondiale, che è
una crisi sistemica di sovrapproduzione ( come Marx aveva previsto ), coinvolge
anche Stati che, storicamente, hanno sempre mantenuto una posizione fortemente
anti-occidentale. Su questo non ci sono affatto dubbi.
Ma la
situazione è certamente molto più complessa e, in un successivo intervento, ho
spiegato come nel gennaio 2011 volò a Damasco Robert Fort accompagnato da John
Negroponte.
Chi è John
Negroponte ?
‘John Negroponte creò gli squadroni
della morte anti-sandinisti ‘’ operando con il sostegno di Washington, [essi]
assassinarono centinaia di oppositori del regime appoggiato dagli USA.” (Vedasi Bill Vann, Bush Nominee linked to Latin American Terrorism, Global Research, novembre 2001)
Nel 2005 Negroponte andò in Irak dove
il governo Usa ‘’ stava considerando la creazione di squadre d’assalto di
combattenti curdi e sciiti, da indirizzare contro i leader della rivolta
irachena, in un cambiamento strategico preso a prestito dalla
contro-guerrigliera statunitense in America Centrale di 20 anni fa“. (El Salvador-style ‘death squads’ to be deployed by US
against Iraq militants – Times Online, 10 gennaio 2005).’ (
Stefano Zecchinelli, Osservatorio Anticapitalista, 25 luglio 2012 )
Sorge una
domanda spontanea: che rapporto c’è fra questa strategia di destabilizzazione (
che oltre al Nicaragua ed all’Irak ha come precedenti la Jugoslavia e la Libia
) e l’Operazione Vulcano, attraverso cui, solo nei primi mesi del 2012, vennero
inviati circa 60.000 mercenari in Siria, tutta gente che aveva anche combattuto
in Libia contro il governo del Colonnello Gheddafi ? Io credo che ci sia una
forte connessione fra questi eventi, eventi che rientrano in un orizzonte
strategico ben preciso dell’imperialismo statunitense.
La sinistra
social-imperialista occidentale e Germano Monti, che insieme oggi hanno sfilato
a Roma con la benedizione di Riccardo Pacifici ( diciamolo senza paura: referente
del Mossad in Italia ), hanno abilmente celato il cuore del problema. Per loro,
l’Occidente, sembra essere un tabù, qualcosa di intoccabile.
Non è stato
forse il criminale sionista Lieberman ad affermare dopo i fatti dell’ 11
settembre 2001 che ‘Prima di andare in
Iran dobbiamo andare in Irak e Siria’ ( ovviamente riferito ai sionisti ! ).
Che dire ? Giornalisti ignoranti e venduti hanno rimosso lo scopo ultimo di
Washington e Tel Aviv: distruggere i nazionalismi nasseriani e
baathisti per impedire l’unità dei popoli arabi. Israele, per realizzare la
prima parte del suo progetto colonialistico ed imperialistico, ha bisogno di un
Medio Oriente balcanizzato.
James Petras
ha capito fin da subito che ‘Le forze
anti-siriane riflettono una varietà di prospettive nel conflitto politico,
unite solo dall’odio verso l’indipendente regime nazionalista laico che per
decenni ha governato la complessa, multi-etnica società siriana. La guerra contro la Siria è il trampolino
di lancio per un principio di rinascita del militarismo occidentale che si
estende dal Nord Africa al Golfo Persico, rafforzato da una campagna di
propaganda sistematica che, a nome del popolo siriano, proclama la missione
umanitaria, democratica e di ‘civilizzazione’ della NATO’. (James Petras,
La strada insanguinata per Damasco: la guerra della Triplice Alleanza contro
uno Stato Sovrano, Aurora )
La sinistra
europea avrebbe potuto leggere le analisi di un compagno che fu consulente di
Salvador Allende. Perché, al contrario, non l’ha fatto o se l’ha fatto ha
ritenuto di non doverne tenere conto ? Aspetto una risposta.
2. Il governo siriano
sarebbe una dittatura anti-democratica ?
La guerra
civile ha letteralmente terrorizzato la borghesia siriana che, per il suo
grande opportunismo, si è subito rifugiata in paesi come la Turchia, il Qatar o
l’Arabia Saudita.
Tutti quelli
che hanno proprietà in Europa si sono messi al riparo mentre in popolo, al
contrario di quello che dice un trombettiere che fa il gioco dei sionisti come
Germano Monti, si è riavvicinato al governo legittimo di quel paese.
I Comitati
popolari che hanno affrontato i mercenari islamisti hanno segnato un punto alto
della lotta antimperialista, sostenuti dagli antisionisti radicali degli
Hezbollah e dalla sinistra palestinese. La Siria oggi, di certo, potrà avere
una collocazione diversa, più forte, nello scacchiere antimperialistico
mondiale.
A dispetto di
chi parla di ‘dittatura’ la legge d’emergenza è stata abolita ed il pluripartitismo
rintrodotto. Al contrario, in Israele, il Likud fascista approva norme
liberticide contro le opposizioni di sinistra. Questa è la grande ipocrisia
dell’Occidente con i suoi ‘scrittori salariati’ ( l’espressione è di Gramsci,
per chi non lo sapesse ).
Alcuni
parlano di ‘dittatura alawita’ ? Facciamo rispondere al compagno Bahar Kimyongur
‘In realtà, l'apparato statale
baathista è il riflesso quasi perfetto della diversità etnico-religiosa che
prevale in Siria. Il mito a proposito della «dittatura alawita» è talmente
grottesco, che perfino il Gran Mufti sunnita, lo sceicco Bedreddin Hassun, ed
ancora il comandante della polizia politica Ali Mamluk, anch'egli di
confessione sunnita, sono a volte classificati come alawiti dalla stampa
internazionale’ ( Bahar Kimyongur, Vi spiego cosa sta realmente accadendo in
Siria, Palestina Rossa )
Devo dire che è davvero incredibile
vedere improbabili marxisti ripetere a pappagallo le sciocchezze dei mezzi di
disinformazione di marca saudita ( i marxisti di ferro del PCL non si
vergognano di questo ? ). Una cosa davvero squallida !
3. La sinistra palestinese contro la
Siria ?
Un’altra delle grandi sciocchezze
strombazzate da Monti è che la sinistra palestinese si sia schierata contro il
governo baathista.
Lasciando stare il Fronte popolare di liberazione palestinese
Commando Generale di Ahmad Jibril che è sempre stato filo-siriano e quindi
non necessita di ulteriori approfondimenti le organizzazione marxiste della
Palestina hanno subito condannato l’aggressione.
(1)
Il Fronte democratico di liberazione della
Palestina, con una sua delegazione a Cuba all’inizio del 2012, ha chiarito
che ‘Per
i palestinesi e il Libano, la situazione è molto complessa tenuto conto del
numero di persone che vivono in Siria e il supporto che Damasco ha sempre
offerto alla giusta causa dei palestinesi’.
(2)
La posizione
del Fronte popolare di liberazione della
Palestina è stata forte fin da subito.
‘In caso di aggressione saranno
colpiti tutti i punti da cui parte il fuoco nemico. Non ho informazioni in
merito ma è comunque mia convinzione che l’obiettivo principale sarebbe
l’entità sionista, in quanto protagonista di questo eventuale attacco: l’entità
sionista è base logistica delle armi che potrebbero venire usate dagli
statunitensi e sicuramente vi sarà anche un intervento diretto da parte
sionista in caso di scontro’ (Intervista a Abu Ahmad Fouad, in onda sul canale
televisivo libanese Al Manar l’8 settembre 2012 )
‘Il nemico sionista sappia che non ci
sarà tregua fino a quando il nostro Paese fratello, la Siria, sarà vittima di
qualunque aggressione. La nostra rappresaglia colpirà lo Stato d’occupazione,
colpiremo l’entità sionista e gli serberemo sorprese inaspettate’ (Posizione
delle Brigate Abu Ali Mustafa,dichiarate nella trasmissione Russia Oggi il 5
settembre 2013 )
‘Secondo la mia valutazione i
cosiddetti “Esercito Libero” e “Consiglio all’estero” non rappresentano che
piccoli collaborazionisti a servizio dell’enorme complotto contro lo Stato
siriano e contro il futuro della nostra causa palestinese, con la complicità
della fratellanza musulmana ed i traditori del Golfo e dell’Arabia Saudita e
sotto gli auspici dell’imperialismo statunitense’ ( Ghazi Al-Sourani riguardo
alla questione siriana ) ( Posizione
del Fronte popolare di liberazione della Palestina, materiale Comitato
del Martire Ghassan Kanafani. Il sito di riferimento, che andrebbe
seguito con attenzione, è questo http://kanafani.it/?p=405 )
Si parla di
aggressione imperialistica statunitense e di lotta al nemico sionista, insomma
non proprio le stesse cose di ciò che dice la sinistra social-imperialista, vero
signor. Germano
Monti ?
4. Israele sarebbe
contro i jihadisti ?
Tutti i
comunicati della sinistra palestinese mettono al centro – al pari della
sinistra libanese guidata dagli Hezbollah – la lotta contro il nemico sionista,
ma questi falsi marxisti, nella manifestazione del 15 marzo, non nominano
nemmeno Israele. Non riconoscono la mostruosità dell’imperialismo israeliano ?
Non riconoscono il peso delle lobby sioniste, cosa documentata da gente del
calibro di James Petras o Alexander Cockburn ? Che fanno: hanno paura dell’accusa
di antisemitismo ?
Io che delle
accuse dei sionisti me ne frego altamente ho sempre detto che il socialismo
arabo necessita, prima di tutto, della distruzione dell’entità sionista. Solo
la distruzione di Israele può mettere in moto il proletariato arabo per l’edificazione
di una società diversa da quella capitalistica.
Uno dei tanti
miti da smontare è quello che vuole Israele contrapposta al fondamentalismo
islamico. Non è forse vero che uno dei teorici dell’imperialismo sionista,
Samuel Huntington ( uno che simpatizzò anche per il fascismo italiano ),
ritenne il fondamentalismo islamico un alleato degli Usa contro il vero Islam ?
L’imperialismo
statunitense non ha forse finanziato i fondamentalisti islamici contro l’Unione
Sovietica in Afghanistan e qui cito, a prova di ciò, la Direttiva 166 del
criminale Ronald Reagan ?
Gli
islamisti, insieme ai fascisti ustascia, non hanno avuto un ruolo importante
nella distruzione della Jugoslavia ?
Ed ora perché
gli islamisti che minacciano la Siria vengono curati, come è testimoniato da
molte foto, negli ospedali israeliani al confine del Golan ? Come mai i
jihadisti trovano in Israele un avamposto strategico sicuro ?
Gli interessi
di Israele e quelli di Al Qaeda, in Libano contro gli Hezbollah, non sono
convergenti ? Gli Hezbollah, negli ultimi anni, hanno combattuto con due grandi
nemici: i sionisti ed i qaedisti. Mi sembra una realtà fattuale difficilmente
oppugnabile anche per uno come Germano Monti che di menzogne ne ha dette troppe.
James Petras
ritiene che ‘Israel está preparando y
quiere provocar una guerra con Líbano. Está movilizado, los misiles, las
tropas, los antimisiles, las fuerzas están en ejercicios y esta provocación de
Israel, un bombardeo que mató a algunos militantes de Hezbollah, no recibe
publicidad’.
Che dire ?
Oggi la sinistra social-imperialista ed il suo trombettiere Germano Monti hanno
manifestato anche contro gli Hezbollah, i veri antimperialisti, al contrario,
si preparano a dare la massima solidarietà a quello movimento di Resistenza
islamico contro l’imperialismo ed il sionismo.
Ognuno si
sceglie le sue battaglie e la sinistra italiana, oggi, ha maturato soltanto l’ennesimo
tradimento.
Stefano Zecchinelli
Stefano Zecchinelli
Stefano Zecchinelli, eccellente articolo. Condivido in pieno (compresa la tua opinione su Germano Monti).
RispondiEliminaRoberto Ventrella