martedì 3 dicembre 2013

L’islamofobia, ideologia imperiale del XXI secolo, di Stefano Zecchinelli



1. La fine della ‘guerra fredda’ e la distruzione, per mano violenta, da parte dell’imperialismo occidentale delle democrazie popolari ha dato inizio ad una nuova fase della strategia statunitense del caos.

Cambiano le fasi storiche, gli attori in campo e quindi anche l’ideologia dominante necessita di un aggiustamento: se nel periodo 1917-1945 e 1945-1989 gli Usa ed i sionisti fecero leva sull’anticomunismo accademico, mass mediatico e militante ( politico, attraverso l’utilizzo dei neofascisti e del loro stragismo ), dal 1989, in poi, hanno dovuto trovare un nuovo avversario del capitalismo liberale. Questo nuovo nemico è la religione islamica.

In questi termini l’islamofobia diventa l’anticomunismo del XXI secolo.

Io ritengo che sia l’anticomunismo che l’islamofobia sono spregevoli e fascisti: i comunisti ed i musulmani hanno dato grandi contributi per l’emancipazione delle classi lavoratrici ( si pensi all’Islam Rosso di Ali Shariati ) ed alla cultura umana. Gli Usa ed i sionisti che, in questi termini, rappresentano l’anti-umano non potevano che attaccarli con un lavoro politico mirato.

Detto questo, personalmente, sono arrivato alla conclusione che l’islamofobia è di gran lunga più insidiosa dell’anticomunismo e, in questo breve articolo, spiegherò il perché. Ovviamente la tesi che qui avanzo è, del tutto, personale.

2. I movimenti islamici, dagli Hezbollah alle Brigate Al Qassam o la Jihad Islamica in Palestina, dai Pasdaran iraniani ai jihadisti in Irak ed Afghanistan, rappresentano una spina nel fianco per gli imperialisti.

Ahmadinejad, alleato della Cuba socialista e di Stati antimperialisti come Cuba e la Corea del Nord, ha avanzato un programma di emancipazione per i popoli coloniali che ricalca, seppur in modo meno avanzato e con una elaborazione teorica molto meno complessa, la Tricontinentale di Castro, Guevara ed Ho Chi Minh.

Mentre l’Iran teneva testa ad Israele, oppure gli Hezbollah ed Hamas respingevano l’esercito sionista, in Europa, intellettuali senza coraggio, appartenenti alla estrema sinistra accademica, hanno fatto spallucce protestando contro il carattere totalitario della religione islamica.

In realtà la rivolta antimperialistica iraniana del 1978-’79 è stata una rivolta proletaria. Lo Stato che è sorto da quella meravigliosa mobilitazione nazionalistica e democratica, è vero che non è andato verso il socialismo, ma ha realizzato notevoli riforme sociali, orientandosi nelle relazioni internazionali contro l’imperialismo statunitense ed il sionismo. Ahmadinejad ha dato una nuova vita a questo processo, chiamando i ‘senza scarpe’ a mobilitarsi contro la borghesia di Teheran. 

Gli sciocchi intellettuali occidentali che pensano di aver compreso Marx e Lenin non sanno che l’Iran aumenterà i finanziamenti al Fronte popolare marxista palestinese ? 

Tutto questo per gli accademici pseudo-marxisti occidentali non significa nulla ?

Vediamo le ragioni di questa catastrofe.

3. L’imperialismo nord-americano, caduta l’Urss, aveva bisogno di creare un nemico immaginario per tre ragioni fondamentali: (1) l’economia neoliberista yankee ha bisogno di guerre continue per mantenersi, quindi, il disarmo era/è strutturalmente impossibile. Le guerre aprono a nuovi mercati ed i popoli arabo-musulmani siedono sull’ 80% delle risorse petrolifere mondiali. (2) Nel mondo arabo, contro il sionismo, si sono creati movimenti di liberazione nazionale ( es. gli Hezbollah ) che, seppur di fede islamica, non hanno nessuna preclusione verso il socialismo ed il comunismo. Dietro la liberazione nazionale, quindi, c’è una nuova prospettiva di socialismo. (3) Gli statunitensi ed i sionisti per distruggere le garanzie sociali nel nord del mondo e proteggere i grandi capitalisti hanno bisogno di far credere ai popoli occidentali di essere sempre assediati e quindi di necessitare sempre di una difesa. Tutto ciò ha permesso agli Usa di creare una unione pan-imperialistica, prima contro l’Urss, ed ora contro i nuovi Stati non allineati ed i movimenti di liberazione nazionale islamici.

La sinistra occidentale da che parte sta ? Purtroppo con gli Usa ed i sionisti.

Se il blocco sovietico, nonostante la burocratizzazione, rappresentava sempre un modello di società diverso dal capitalismo liberale, il mondo islamico, nell’immaginario occidentale, no.

Già gli Usa fecero credere che Khomeini era un assassino di comunisti o, facendo un esempio più recente, che Hamas avesse pessimi rapporti con il Fronte popolare.

Gli intellettuali occidentali, gelosi di vendere libri o di essere acclamati in dibattiti con ricchi uomini politici e vip in carriera, non tollerano nessun tipo di ordine sociale rigido. Propinano, da un lato, la ultra-capitalistica liberalizzazione dei costumi e, dall’altra parte, sventolano i testi di Lenin.

Non sanno che Lenin diede l’indicazione ai comunisti indonesiani di lavorare nel movimento islamico data la sua base sociale e da quel movimento, tanto mal visto in occidente, sarebbe poi nato il Pc indonesiano ?

Come ben diceva Trotsky Il marxista rivoluzionario non saprebbe accingersi alla sua storica incombenza senza prima aver rotto moralmente con l’opinione pubblica della borghesia e dei suoi agenti in seno al proletariato, ma gli attuali trotskisti cosa hanno imparato dal grande costruttore dell’Armata Rossa ? Direi proprio nulla dato che, più volte, hanno dato l’idea di appoggiare una aggressione imperialistica contro l’Iran e non hanno mosso un dito in difesa della Siria baathista. Non è questa una contraddizione con il marxismo che al contrario di quello che fanno dogmatici trotskisti e dogmatici stalinisti prende in esame la base sociale dei governi ed i fattori materiali che portano un movimento a prevalere rispetto ad altri ?

La Resistenza anti-sionista palestinese ha bisogno di unità per vincere e fare leva sul dissidio fra Hamas ed il Fronte popolare è, oltre che scorretto, addirittura infame.

Hamas ha dato molti martiri alla causa palestinese, il suo fondatore Ahmed Yassin è stato ucciso dai sionisti in modo vile e codardo; si può non condividere l’idea di organizzazione sociale di Yassin ma non si può non riconoscergli il valore di lottatore anti-sionista. Yassin, che piaccia o no agli intellettuali venduti occidentali, è un martire, amato dal suo popolo.

Gli imperialisti propagandano volutamente le infamie dei politicanti di Hamas per allontanare i giovani compagni marxisti dalla solidarietà doverosa all’ala militare di questa organizzazione resistente islamica. In realtà le Brigate Al Qassam non hanno mai tradito la Siria baathista e gli Hezbollah e, nel 2011, come nel 2008, hanno respinto con eroico coraggio le aggressioni sioniste. Le Brigate Al Qassam sono eroiche e rappresentano la parte migliore del popolo palestinese, i marxisti del Fronte popolare, per vincere, non possono non fare una alleanza militare con loro.

Gli accademici occidentali non solo negano questo ma continuano a fare leva sulla idea razzista dei ‘due Stati per due popoli’. Una vera castroneria !

La Resistenza palestinese ha il diritto di vincere e la burocrazia sionista deve essere smantellata. Gli intellettuali diranno ‘ma gli ebrei che fine fanno ? Noi non vogliamo la violenza’. Ebrei e palestinesi hanno sempre vissuto il pace e così tornerà ad essere dopo che l’imperialismo verrà sconfitto, per il resto, la Resistenza palestinese – come fece la Resistenza algerina durante la guerra di liberazione nazionale contro i francesi – ha tutto il diritto di punire gli occupanti sionisti, i coloni e tutti coloro che dimostrano idee razziste ed anti-arabe. I sionisti si stanno dimostrando peggiori dei nazisti, non vedo perché, un domani non dovrebbero essere sottoposti ad uguali condanne, senza possibilità di fuga.

4. Gli accademici occidentali tendono al assimilare il fondamentalismo islamico con il vero Islam, ma, in realtà, fu proprio l’ideologo yankee Samuel Hungtinton a dire che il fondamentalismo islamico può essere alleato degli statunitensi e che il vero nemico è l’Islam.

Il fondamentalismo islamico rientra nella ideologia del caos dei neoconservatori yankee, caos che poi deve portare all’emergere di nuove elite dominanti di matrice imperialistica e sionista ( infatti i sudairi, in Arabia Saudita, sono di origine ebraica e legati, quindi, ad Israele ).

In questo la sinistra occidentale fa eco alla destra nord-americana: i musulmani tendono tutti ad essere come i ribelli filo-imperialistici siriani – dicono – quindi non dobbiamo fidarci di Hamas e degli Hezbollah.

Una cosa davvero assurda e priva di fondamento che non analizza le basi materiali da cui muovono i movimenti. Hamas gode del sostegno democratico del popolo palestinese ( gli Usa non hai mai cessato la demonizzazione di questo movimento, quindi, non vedo perché la sinistra, al contrario, non dovrebbe mantenere un occhio di riguardo verso di esso ! ), i ribelli che hanno distrutto la Libia e che attaccano la Siria sono anti-democratici, hanno una ideologia neo-liberista e filo-sionista. La sinistra, in questo, va a rimorchio della destra yankee.

L’islamofobia ha riciclato l’ideologia ‘finto-antitotalitaria’ del periodo anti-comunista ma, analizzando la triste genesi dell’imperialismo Usa, il concetto di totalitarismo non è forse un ‘non concetto’ ? Cosa c’è di liberalista nella DISTRUZIONE delle garanzie costituzionali negli Usa. O meglio: cosa c’è di liberalista nella costituzione americana che prevede l’istituto della schiavitù ? La nazione Usa si fonda sul genocidio dei pellirossa, da lì, una vergogna lunga oltre 200 guerre di aggressione coloniale ed imperialistica.

Cosa c’è di anti-totalitario in ciò, come cosa c’è di anti-totalitario nel sionismo che, negli anni ’30 e ’40, fu un movimento gemellato con il nazismo ( i militanti del Lehi entrarono nelle SS ) ? Insomma, l’occidente produce spazzatura ma la sinistra ha smesso di lottare per la distruzione di questo ordine capitalistico ed imperialistico e contribuisce a diffondere la feccia yankee.

Gli intellettuali corrotti e mafiosi delle università francesi hanno messo al rogo Roger Garaudy per il suo libro su ‘I miti fondanti della politica di Israele’. Garaudy, in realtà con citazioni inoppugnabili mette al muro la religione olocaustica che è soltanto una protesi ideologica per i crimini israeliani.

Se questi intellettuali erano convinti della validità delle loro ricerche storiche perché non hanno smontato gli studi validissimi di Garaudy ? E’ questo che io mi chiedo ! In realtà il sionismo è diventata una ideologia laica ed ultra-capitalista che ripropone, in forma moderna, i roghi della vecchia Inquisizione Cattolica. Chi non si genuflette viene messo al rogo, ricordando il rogo dei libri, di brechtiana memoria.

L’islamofobia, sfruttando il mito dell’antitotalitarismo e dell’antifascismo ebraico ( altra sciocchezza dato che molti sionisti, come Begin, furono accesi nazisti ! ), ha permesso la saldatura fra la vecchia sinistra socialdemocratica e post-togliattiana e la nuova destra neo-conservatrice statunitense. Questo ha generato una idra mostruosa che favorisce il massacro delle classi popolari e proletarie.

In ciò sta la sua pericolosità, superiore, ai precedenti mostri partoriti dai covi del Male Assoluto: Washington e Tel Aviv. Chi non ci crede inizi ad usare l’arma dei libri.

Stefano Zecchinelli







3 commenti:

  1. Posso segnalare questo libro che potrebbe essere interessante:

    "Fra Scontro Di Civiltà E Opportunità Economiche"

    https://www.facebook.com/pages/Fra-Scontro-Di-Civilt%C3%A0-E-Opportunit%C3%A0-Economiche/207300022792602?fref=ts

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  2. Domanda a Stefano Zecchinelli.
    Cosa hanno in comune il pensiero di "sinistra" occidentale e l'islam?

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  3. Vorrei segnalare un ottimo articolo al riguardo di un certo Chris barlati di conflitti e strategie: IDEOLOGIE DI GUERRA http://www.conflittiestrategie.it/ideologie-di-guerra-di-c-barlati
    Spiega molti perche' che qui sono ben espressi, ma non sviscerati.

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