1. L’imperialismo americano non ha alleati stabili ma solo
interessi stabili. Dinnanzi ad un ampio movimento di protesta gli Usa ( a
dispetto delle ipocrite dichiarazioni di facciata ) e l’entità sionista hanno
acconsentito alla deposizione del presidente neo-liberista egiziano Morsi,
membro della Fratellanza Musulmana.
Il movimento spontaneo – che ha travolto prima Mubarak e poi
Morsi – egiziano ha all’interno organizzazioni politiche e sindacali che hanno
fin da subito inquadrato il conflitto come una lotta sociale contro il
neo-liberismo imperante.
Fatma Ramadan, membro dei Sindacati Indipendenti, ricorda
che ( sottolineature mie ) ‘Già prima del
25 gennaio [2011] i lavoratori egiziani rivendicavano i loro diritti con
scioperi e manifestazioni, sono le medesime richieste rimaste senza risposta
anche dopo il rovesciamento di Mubarak. Sia i Fratelli Musulmani che l'esercito hanno negoziato con la
sinistra, la destra e il centro, senza mai prendere in considerazione le
esigenze dei lavoratori e i loro diritti. L’unico loro obiettivo è spegnere le
scintille che i lavoratori hanno acceso con la loro lotta e far sì che, in
questi tempi oscuri, restino scintille che ardono isolate l'una
dall'altra’. Continuando a leggere il comunicato apprendiamo che ‘Poi sono arrivati Mursi e i Fratelli
Musulmani, che hanno proseguito sulle orme di Mubarak con licenziamenti,
arresti, blocco violento degli scioperi. istituzioni non vengano ripulite’.
È stato Mursi a scatenare i cani
della polizia contro i lavoratori della Titan Cement di Alessandria,
coprendosi le spalle con il Ministro degli Interni e i suoi scagnozzi. E
quei poliziotti e ufficiali dell'esercito che oggi vengono osannati sono
assassini! Sono gli assassini di onesti, giovani egiziani. Sono l’arma
delle autorità contro tutti noi, e rimarranno sempre tali, a meno che quelle
istituzioni non vengano ripulite’.
L’analisi dei compagni egiziani è molto importante perché smonta
teorie bislacche che circolano in occidente e che ritengono tale rivolta ‘diretta
interamente dai Fratelli Musulmani’ oppure definiscono lo scontro in atto come
SOLTANTO una guerra religiosa. La realtà è ben più complessa e l’ignobile
saldatura fra la sinistra social-imperialista occidentale ed alcune centrali
del potere sionista non può nasconderla, ma andiamo per ordine.
2. La prima cosa da fare è vedere chi è El Sisi, definito da
certi sciagurati studiosi di geopolitica il ‘nuovo Nasser arabo’. Manlio Dinucci, studioso serio e rigoroso, ci
comunica che ‘il generale Abdel Fattah al-Sisi. Uomo di fiducia del Pentagono, perfezionatosi
allo US Army War College di Carlisle (accademia militare della Pennsylvania),
già capo dei servizi segreti militari, principale interlocutore di Israele,
nominato meno di un anno fa dal presidente Morsi capo di stato maggiore e
ministro della difesa’. Che dire ? Proprio una bella figura di patriota
arabo. In realtà i sionisti conoscono molto bene El Sisi, infatti subito dopo
il colpo di Stato, il generale egiziano ha distrutto i collegamenti fra l’Egitto
e Gaza guadagnandosi l’appellativo di EROE D’ISRAELE. Un bel biglietto da
visita !
L’alternanza del potere borghese e filo-imperialista in
Egitto è più che chiara: prima Morsi ha liquidato la parte laica dell’opposizione
fallendo però ( ciò che realmente interessa alla borghesia nazionale egiziana )
nell’intraprendere una ‘via islamica al capitalismo’; ora i militari – in combutta
con l’imperialismo israeliano – distruggeranno le organizzazioni classiste. Il
passaggio è questo: da una dittatura religiosa ad una militare.
3. Ora esaminerò brevemente alcuni argomentazioni ( in realtà
molto puerili ) dei sostenitori del golpe.
(1) El Sisi, il ‘nuovo Nasser’
Nasser fu un nazionalista radicale ( non, di certo, un
socialista ! ) ed antisionista che ha beneficiato del mondo bipolare e della
presenza delle democrazie socialiste nell’est Europa ed in Asia. Quel contesto
ha partorito il nazionalismo arabo, laico ed antisionista discorso ora chiuso, perché,
evidentemente, sono mutate le dinamiche dell’imperialismo.
(2) Esercito laico ed antisionista ?
L’esercito egiziano è del tutto incapsulato nel complesso
militare ed industriale occidentale. In Egitto l’esercito è un partito della
borghesia ( controlla il 40 % della economia nazionale ), la peggiore borghesia
neo-liberale e corrotta.
Per chi ciancia di un presunto anti-sionismo dei militari
ricorderei gli Accordi di Camp David del 1978, oppure il ruolo nefasto di
Mubarak ( che sarà presto liberato ! ) che fu un ponte verso Israele. El Sisi
cambierà rotta ? Ne dubito !
(3) La Fratellanza Musulmana è una creatura della CIA ?
La Fratellanza Musulmana è una organizzazione reazionaria ed
anti-socialista che è in combutta con gli imperialisti contro lo Stato laico ed
indipendente siriano ( che il sottoscritto difende da oltre due anni ! ).
Questo deve essere chiaro ad ogni analista serio e rispettabile, ma resta solo
un aspetto della spinosa questione. Analizziamo i problemi nella loro
interezza.
Domenico Losurdo in un suo recente articolo afferma
giustamente ‘Imperialismo e sionismo
cominciavano a diffidare: Morsi aveva consolidato notevolmente i rapporti tra
Egitto e Cina; personalità di rilievo dei Fratelli Musulmani si erano espressi
negativamente sugli accordi di Camp David (e cioè sulla capitolazione
dell’Egitto nei confronti di Israele, col conseguente isolamento della
resistenza palestinese); agli occhi dell’Occidente erano motivo di diffidenza i
permanenti rapporti tra Fratelli Musulmani e Hamas, che continua a opporsi alla
farsa di un processo di pace inscenato a copertura del permanente espansionismo
sionista. Ecco perché a un certo punto Washington e Tel Aviv hanno deciso di
puntare sui militari, i quali ultimi però mostrano crescente insofferenza e
forse cominciano a essere tentati dal nasserismo. Se c’è qualcosa che in Egitto tiene oggi unita una società così
profondamente lacerata è l’odio contro l’imperialismo USA, che ha provocato la
catastrofe già vista’.
Il neo-liberale Morsi, alleato degli Usa, manteneva
sottobanco relazioni con Iran e Cina. Ovviamente chi considera i dominanti come
blocchi monolitici questo non può spiegarselo ma chi ragiona con un serio
metodo di analisi marxista sa che i MOVIMENTI D’OPPOSIZIONE devono essere
distinti dai PARTITI GOVERNATIVI anche quando hanno la stessa matrice
ideologica. Che cosa significa questo ? Significa, molto semplicemente, che la Fratellanza
Musulmana andata al governo in Egitto si è trovata davanti il gravoso compito
di soddisfare gli interessi dei settori della borghesia egiziana interessati ad
una modernizzazione capitalistica islamica ( un po’ come ha fatto Erdogan in
Turchia ). L’Egitto, paese semi-coloniale, non poteva che oscillare fra i
conflitti inter-imperialistici, dando il 70% delle garanzie agli occidentali ma
ritagliandosi settori di autonomia politica. Se Morsi era un fantoccio di
Obama, di certo Israele avrebbe desiderato un ‘eroe’ e l’ ‘eroe sionista’ ora è
arrivato.
Bisognerebbe fare ai geopoliticisti queste domande: rotte le relazioni
con Iran ( e l’Iran è alleato stretto della Siria baathista ) e Cina, quale
sarà la via nazionale, laica ed antimperialista che intraprenderà El Sisi privo
di alleati tattici nel campo anti-americano ? I governi progressisti dell’America
Latina hanno tutti condannato il colpo di Stato ( che in realtà è una
REGOLAMENTAZIONE DI CONTI FRA FORZE BORGHESI ! ), lo sanno questo i
geopoliticisti, e come giudicano queste rotture ( Evo Morales ha parlato di
genocidio in corso ! ) ? Domande a cui difficilmente daranno una risposta !
4. Molti analisti non distinguono fra la Fratellanza Musulmana
e le fasce sociali islamizzate. Grave errore !
Un conflitto religioso può – e spesso diventa – sociale, mentre il
contrario non è possibile. Voltare le spalle al movimento di massa contro un
governo ideologicamente filo-sionista e neo-liberista è un grande crimine.
In conclusione una ultima
domanda per i geopoliticisti: che misure socio-economiche interne prenderà El
Sisi ? La finirà con il neo-liberismo o cercherà di saldare il contrasto fra la
borghesia burocratica filo-militarista e quella mercantile vicina ai Fratelli
Musulmani ( vedete che non ho perso di vista il contrasto fra gruppi dirigenti
borghesi ! ) ? Nulla da dire, i geopoliticisti anche a questa domanda non
possono rispondere, non hanno metodo di analisi e il loro unico appiglio e la
teoria borghese dei complotti.
Una cosa è certa: chi lotta per l’autodecisione dei popoli
può anche fare nel corso della lotta questo o quell’errore, ma chi difende l’imperialismo
ed i suoi fantocci ( che si fregiano del titolo di Generalissimi ! ) sbaglia
sempre nel peggiore dei modi possibile.
Stefano Zecchinelli
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