venerdì 26 aprile 2013

Un diversivo strategico: la nuova ''sinistra'' imperiale, di Stefano Zecchinelli



1. Le categorie di Sinistra e di Destra dentro il neo-capitalismo hanno perso il loro valore, sono categorie vuote e prive di significato che fanno da ‘presentazione’ a grandi cartelli politici ed aziendali: i partiti che concorrono alla farsa elettorale.

La Sinistra – dalla Rivoluzione francese alle grandi Rivoluzioni socialiste ( Comune di Parigi, Rivoluzioni russa e cinese, Rivoluzioni anti-coloniali ) – ha sempre accompagnato l’emancipazione delle classi lavoratrici ( si passa dal settecentesco concetto di ‘popolo’ al marxiano concetto di ‘classe’ ) e dei popoli coloniali ( a partire dalla Rivolta di Haiti ). Fu il grande rivoluzionario Robespierre a consegnare la ‘patria’ alle classi lavoratrici contro le aristocrazie parassitarie, e furono, sempre i giacobini, ad abolire la schiavitù nelle colonie
.
La nascita, a Sinistra, del socialismo scientifico – che trova il punto più alto nel Capitale di Karl Marx – lega la lotta al capitalismo alla lotta al colonialismo ( ed alla sua evoluzione naturale, l’imperialismo ). Marx fu il primo a capire che il capitalismo poggia su basi colonialistiche, quindi la liberazione dei popoli coloniali è un presupposto IMPRESCINDIBILE per la liberazione degli operai nei paesi a capitalismo maturo.

Lenin approfondì gli studi di Marx, chiamando direttamente – al Congresso di Baku del 1920 – gli schiavi delle colonie a rompere le loro catene ( riferendosi, all’epoca, al colonialismo inglese ). Su questi principi, anticapitalistici ed ANTIMPERIALISTICI, si fonda la Sinistra, quella vera che con Marx, Lenin ed infine Mao, diventa Sinistra Rivoluzionaria.

La Destra, dal lato suo, ha sempre rappresentato la reazione dei ceti parassitari: si passa dalla aristocrazia alla borghesia reazionaria, fino alla nuova classe imperialistica globale che trova negli Stati Uniti e nel Sionismo i suoi principali pilastri politici e militari.

2. Il sistema neo-capitalistico si fonda sulla spettacolarizzazione, non solo della politica, ma di tutta la vita sociale; la cultura della visibilità ci porta verso esistenze commerciali e fittizie, in cui i legami sociali diventano indefiniti, od almeno non poggiano più su valori nobilitanti ( rispetto, impegno sociale, indignazione contro le ingiustizie, ecc …).

Le classi dominanti si sono curate di trasformare gli operai, un tempo combattivi, in tanti piccoli investitori e consumatori. Con il plusvalore sottratto alle colonie, e lo sfruttamento di queste, perpetuato ( a Destra ) con regimi militari e fascisti, o semplicemente ( restando a Sinistra ) con lo ‘scambio ineguale’, si sono fatte vivere le classi lavoratrici europee, fino ai primi anni ’80, in uno stato di relativo benessere. Questo ha distrutto la cultura socialista ed antimperialista, aprendo la strada al neo-liberismo culturale e politico.

Il nuovo capitalismo impone – come nota bene Manuel Freytas – il Principio di Maggioranza: la maggior parte della popolazione esalta la proprietà capitalistica, l’accumulazione della ricchezza, crede alla bufale mediatiche che giustificano le aggressioni neo-coloniali americane ed israeliane, quindi l’adesione al SENSO COMUNE ( uguale ACCETTAZIONE DEL PENSIERO DOMINANTE ) deve assurdamente coincidere con la VERITA’.

Il sistema di dominio attuale è assolutamente perverso: le forze che una volta si dicevano alternative hanno assorbito l’ideologia americanista, ma è proprio negli Usa che la partecipazione democratica viene fatta a pezzi. Gli strateghi del Pentagono e la CIA dicono che la democrazia per funzionare ha bisogno della apatia della popolazione, quindi i ‘cittadini’ americani passano le giornate davanti la televisione mangiando cibo spazzatura ignari che l’esercito Usa – composto da assassini, tossico dipendenti, ex barboni – uccide in nome della nazione yankee e della pseudo democrazia da asporto.

L’imperialismo è, prima di tutto, culturale: i mass media portano avanti la loro guerra preventiva ideologica, spingendo i lavoratori a ritenere impossibile l’abbandono di un sistema capital-imperialistico. Le aggressioni statunitensi vengono viste come indispensabili per diffondere la democrazia, quando in realtà i paesi aggrediti, con politiche nazionali ed internazionali autonome, cercavano ( e cercano ) di sfuggire alla divisione sociale del lavoro imperialistica imposta dagli Usa e dai suoi alleati.

In Italia i rinnegati del PCI, intellettuali vanitosi e vogliosi di potere, venuto meno un partito anticapitalista a parole ma socialdemocratico nei fatti, hanno sfruttato il prestigio che questo aveva dentro le università pubbliche per diffondere il nuovo pensiero dominante basato, A SINISTRA, sul MULTICULTURALISMO di Fukuyama, ED A DESTRA, sullo SCONTRO DI CIVILTA’  di Huntigton, ideologo della guerra permanente, complice di crimini contro l’umanità.

Insomma, si sono messi a lavorare per l’imperialismo americano, riconvertendosi non solo politicamente ma anche umanamente. Uno schifo senza fine quello che ci fa vedere oggi la Sinistra Imperiale a stelle e strisce.

3. La Sinistra è stata inglobata all’interno di questo sistema basato sulla schiavitù salariata e sull’imperialismo.

Quella che un tempo era una forza rivoluzionaria, dal dopoguerra ha accettato il capitalismo come destino ( fino a diventare una prostituta degli Usa ! ), cercando di auto legittimarsi con la retorica anti-totalitaria, antifascista e dei diritti umani. La Destra poggia sulle dittature militari, mentre il suo (ex)opposto si abbellisce con le rivoluzioni colorate.

Dentro il neo-capitalismo, Destra e Sinistra, si tengono la mano: la seconda esalta le rivoluzioni colorate fatte da gruppi sociali imborghesiti e filo-americani, presentando giovanotti in carriera come combattenti per la libertà; finito lo show mediatico, e rammolliti i cervelli delle anime belle, interviene la ‘cloaca nera’ che tiene tonico l’apparato militare ed industriale statunitense.

Nella gestione del conflitto sociale interno le cose non cambiano. Aldo Giannuli ci comunica che ‘’ Va detto che negli anni della Presidenza Obama (forse per effetti della crisi o forse come reazione al “presidente nero”) i gruppi razzisti e fascistoidi hanno avuto una crescita esponenziale, passando da 149 censiti a 1.360 (“Repubblica 16 aprile 2013 p.7): in un documento dello Depertment of homeland security si riconosce che la destra sta guadagnando consensi sull’aumento delle paure urbane e cercando di radicalizzare lo scontro’’ (Aldo Giannuli, Strage di Boston: proviamo a ragionarci su, ALDOGIANNULI.IT ).

E se la presenza di Obama sia complementare al neo-fascismo americano e quindi – a dispetto dello spettacolo televisivo – diventi un grande affare per la lobby delle armi ? Nel neo-capitalismo ‘’il falso è un momento del vero’’ ( Debord ), quindi Obama ha bisogno dei neo-fascisti per lanciare il suo spettacolo mediatico sulla tolleranza e fare presa sugli intellettuali progressisti, mentre la lobby delle armi ha bisogno di Obama per aumentare la sua influenza sulla estrema destra americana filo-imperialistica.

Alla fine chi ci guadagna: l’IMPERIALISMO. Chi ci perde: i LAVORATORI. Questa è la morale della favola !

Negli ultimi quindici anni sembra che gli attori si siano dati il cambio nella recita di questi ruoli: quindi in Italia è stato D’Alema – un ex dirigente del PCI – a bombardare la Serbia ( solo per allontanarla politicamente dalla Russia ) mentre negli Usa, il fantoccio Obama, ha condotto un numero di operazioni militari infinitamente superiore a quello del neo-conservatore filo-nazista Bush. Insomma, un teatro degli orrori, a cui possono credere soltanto individui totalmente massificati.

Sinistra e Destra, concorrono a gestire un sistema che è STRUTTURALMENTE DI DESTRA.

Le elezioni politiche sono simulazioni di orgasmi: in realtà servono a mettere in circolazione nuovo denaro, ed a mantenere in piedi partiti che hanno una struttura assolutamente aziendale. Quello che davvero interessa al capitalismo è il rafforzamento del sistema di sicurezza interno ( servizi segreti, corpi di polizia, magistrature, ecc …), ed il potenziamento degli apparati militari dei singoli Stati imperialistici.

La Sinistra si richiama all’antifascismo come simbolo della lotta per la libertà ma la fascistizzazione di chi dissente dalle politiche imperiali è sempre stata una arma della Destra; così fu per Nixon – solo per citare un esempio eclatante – contro il socialista Allende.

L’informazione nel sistema di produzione capitalistico è una azienda e le notizie sono merci. Stati Uniti ed Israele sono un po’ due grandi censori: passa quello che legittima l’impero.

In questo grande gioco delle parti non importa su che spalla il fucile viene poggiato, aggressione esterna o stragismo interno, il risultato non cambia, per chi non capisce questo e si ostina a sostenere un sistema imperiale e genocida mi viene in mente Lenin ‘’il nemico più difficile da combattere è la stupidità’’.

Stefano Zecchinelli








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