mercoledì 24 aprile 2013

L'Italia come laboratorio dell'impero: la democrazia blindata, di Stefano Zecchinelli


Dopo la rivolta del 17 giugno
il segretario dell'Unione degli scrittori
fece distribuire nella Stalinallee dei volantini
sui quali si poteva leggere che il popolo
si era giocata la fiducia del governo
e la poteva riconquistare soltanto
raddoppiando il lavoro. Non sarebbe
più semplice, allora, che il governo
sciogliesse il popolo e
ne eleggesse un altro? (Bertolt Brecht)


1. La caratteristica principale del neo-capitalismo è quella di svuotare gli Stati nazionali delle loro funzioni amministrative e politiche le quali vengono delegate a grandi organismi internazionali – che nascono a causa della progressiva centralizzazione dei capitali – rispondenti alle necessità dell’imperialismo più forte, quello americano.

Gli Stati quindi conservano soltanto funzioni di carattere burocratico repressivo, diventando macchine di dominio contro le classi lavoratrici. Se negli anni ’60 e ’70 la borghesia proponeva patti sociali agli operai, adesso, per fronteggiare le reazioni dei ceti subalterni ( a cui si affiancano pezzi di borghesie nazionali fatte a pezzi dalla crisi), i referenti statunitensi reagiscono con la repressione più brutale.

La gendarmeria europea, i campi di detenzione per debitori statali, lo strapotere dei servizi segreti ( con la CIA ed il Mossad che si macchiano di delitti senza conoscere barriere nazionali ) sono parte integrante della nuova democrazia totalizzante.

Le borghesie imperialistiche si premurano: (1) di diffondere l’ideologia – o meglio la legittimazione ideologica – della potenza americana ( quindi il pensiero unico neo-liberale e la teoria sulla scontro di civiltà ) utilizzando le Organizzazioni Non Governative, le grandi Università Private, e poggiando su internet; (2) consapevoli del fatto che le vecchie istituzioni parlamentari e le Università Pubbliche borghesi non hanno più nessuna presa sui ceti subalterni, cercano di sopperire, su larga scala, attraverso la diffusione della cultura commerciale.

Il capitalismo nel mondo occidentale ha una soprastruttura pseudo parlamentare mentre i livelli di repressione sono propri di una società tardo-nazista ( Ulrike Meinhof ).

Questa premessa è necessaria per avere una comprensione degli attuali avvenimenti della politica italiana che, adesso, molto brevemente, cercherò di chiarire.

2. La rielezione di Giorgio Napolitano ( agente diretto della CIA da, almeno, il 1978 ) come rappresentante della Repubblica imperialistica italiana ha fatto gridare molti analisti ( come Giulietto Chiesa ) al ‘’colpo di Stato’’. Le cose non stanno proprio così.

Prima di tutto bisogna chiarire che tutti i candidati erano persone che ruotavano intorno alla Commissione Trilaterale ( organi di dominio dell’imperialismo americano creata da Rockefeller nel 1973 ), compreso Stefano Rodotà consulente di spicco di questa organizzazione imperialistica.

Il diritto è – come diceva Spinoza – forza: il Diritto del pesce grande di mangiare il pesce piccolo. La fonte del diritto è la guerra ( imperialistica ) oppure i processi rivoluzionari.

Quindi, attraverso la giurisprudenza internazionale, gli Stati Uniti, impongono la loro volontà decidendo le guerre di aggressione e dando gli ordini ai dominanti dei paesi alleati: da questo punto di vista l’Italia non ha perduto nessuna sovranità perché non si può perdere ciò che non si è mai avuto pienamente ( il popolo in Italia è stato mai sovrano ? ).

Come ben spiegò Amadeo Bordiga ( la sottolineatura è mia ): ‘’ Queste forze sono stabili oggi e si fondano, come radice storica, su quelle che vantano di aver buttato giù tedeschi e fascisti con l'alleanza mondiale e l'inquadramento partigiano. Tale blocco ha passato la consegna, e (si sblocchi come vuole) le sue responsabilità sono comuni: la consegna non la ha oggi in mano il partito D.C. o il ministero De Gasperi, ma la flotta navale ed aerea americana, o se volete atlantica, le sue stabili basi a terra, e il collegamento costituzionale tra esse e una delle più affinate organizzazioni sbirraie. Sono fatti di reale forza storica; gli atlantici sono potenti non in ragione delle somme di voti delle recenti amministrative, o di quelli delle spasmodicamente attese politiche 1953, ma in ragione della sommatoria di forze politiche che si formò quando borghesi e comunistoidi bloccarono per la democrazia mondiale e i comitati di liberazione’’.

Le cose che vorrei aggiungere sono tre: (1) Napolitano ha appena avviato la formazione di un nuovo governo tecnico con a capo Enrico Letta ( massone e uomo della Commissione Trilaterale ). Questa centralizzazione dei poteri – e quindi l’abolizione della vecchia democrazia borghese – trova le sue cause, non in ragioni politiche, ma nel fatto che l’imperialismo deve imporre un nuovo sistema economico fondato sul keynesismo di guerra; (2) in Europa, come conseguenza di ciò, la strategia della tensione prosegue con altri mezzi. Le bombe dei neo-fascisti non sono più necessarie, bastano le misure economiche ( le shock economy, per dirla con Naomi Klein ) per terrorizzare il popolo lavoratore; (3) la destabilizzazione sociale, la precarietà e l’incertezza per la mancanza di futuro, non fanno altro che rafforzare i gruppi centristi. In poche parole è ancora attuale la formula che afferma ‘’destabilizzare l’ordine pubblico per stabilizzare l’ordine politico’’.

Dove porta tutto questo ? Intanto apprendiamo che l’Italia sale fra le prime dieci potenze mondiali per la spesa militare, quindi si disintegra la vita delle persone ma si continuano ad acquistare armamenti ( per la gioia della lobby delle armi americana, o dello Stato terrorista di Israele ).

Secondo Manlio Dinucci: ‘’. Obiettivo del Pentagono è rendere le forze Usa più agili, più flessibili e pronte ad essere dispiegate ancora più rapidamente’’. Il sistema di dominio neo-capitalistico per trarre profitti all’infinito ha bisogno di rilanciare nuove guerre imperialistiche; gli Usa stanno già spostando parti rilevanti dell’esercito dal Medio Oriente all’Estremo Oriente ( come spiega bene Thierry Meyssan ) per accerchiare la Cina ( quindi la nuova guerra fredda è fra Usa e Cina e non fra Usa e Russia ).

I tempi sono ancora da definire ma le guerre si combattono anche tramite altri mezzi: ed esempio c’è la guerra informatica. E’ stato proprio Napolitano ad accordarsi con Obama sul progetto della NATO economica secondo cui ( al divenire …): ‘’ Gli Europei hanno norme di tutela della privacy molto esigenti, mentre gli statunitensi possono fare qualsiasi cosa in nome della lotta contro il terrorismo. Dopo aver fatto spola, gli Europei si sono sdraiati davanti agli statunitensi che hanno imposto il loro modello a senso unico: hanno copiato i dati europei, mentre gli europei non hanno avuto accesso ai dati stati statunitensi’’. ( Thierry Meyssan, La NATO economica, soluzione Usa alla crisi, Rete Voltaire )

Se il diritto è l’imposizione dei rapporti di forza, e la NATO economica un primo passo versa la soluzione della crisi ( secondo le teorie balorde e filo-imperialiste di Obama ! ), Giorgio Napolitano ( su richiesta americana ! ) è proprio l’uomo giusto per ‘’blindare’’ ancora di più la pseudo-democrazia italiana.
Riprendiamo ancora l’articolo di Meyssan ( a cui ho fatto riferimento anche in altri miei interventi 1 ): ‘’ In materia di economia, si tratterà di abrogare le tariffe doganali e le barriere non tariffarie, vale a dire le norme locali che rendono impossibili certe importazioni. Washington vuole vendere tranquillamente in Europa i suoi OGM, i suoi polli trattati con il cloro, e i suoi bovini agli ormoni. Vuole usare senza ostacoli i dati riservati di Facebook, Google, ecc’’.

Morale della favola ? Semplice, gli Stati europei devono trasformarsi in grandi depositi di armi statunitensi ed israeliani. L’imperialismo sceglie esecutori fidati e del resto, se anche avesse vinto il neo-liberista Rodotà ( uomo della Commissione Trilaterale, non dimentichiamocelo ! ), possiamo essere certi che, citando Bordiga, ‘’ Voti della sinistra: atlantici ieri fino all'indecenza, antiatlantici oggi; domani poi, chi lo sa? Come piegare uomini così eletti come i loro capi, alla banalità del "definitivo"? In conclusione: atlantici per due terzi’’.

Insomma, l’imperialismo italiano avrebbe continuato ad andare dove va quello americano, chi pensa il contrario è un ingenuo.

Nota:


Stefano Zecchinelli





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