mercoledì 27 marzo 2013

Il piano degli Stati Uniti: balcanizzare l'Europa e riconquistare l'America Latina, di Stefano Zecchinelli



1. La comprensione dell’attuale conflitto inter-imperialistico richiede alcune puntualizzazioni importanti, sulla strategia, politica ed economica, della super potenza Usa.

Bisogna chiarire che il padrone principale non sta a Berlino – come pensano molto sprovveduti – ma sta a Washington.

La Germania, non a caso, non è in grado di mettere in dubbio l’egemonia, politica e militare, dell’imperialismo americano all’interno della NATO.

Nel 1950, Amadeo Bordiga il fondatore del Partito comunista d’Italia, prese in esame il carattere anti-marxista delle correnti federaliste europee e concluse dicendo che ‘’ Il Movimento Federalista Europeo, coi suoi stupidi progetti interparlamentari, maschera della realtà di una organizzazione di guerra a comando extra-europeo, non risponde ad altro che al migliore consolidamento della dittatura del Capitale americano sulle varie regioni europee, e al tempo stesso della interna dominazione sul proletariato americano, le cui vane illusioni di prosperità hanno per sicuro sbocco, nel volgere del ciclo storico, l'austerità che la più ipocrita delle borghesie fa inghiottire alla classe operaia d'Inghilterra’’ ( Amadeo Bordiga, United States of Europa,  Da "Prometeo" n. 14 del 1950 ).

Gli Stati Uniti hanno l’obiettivo (a) di normalizzare politicamente e militarmente i paesi europei all’interno di un progetto di Nuovo Ordine Mondiale guidato da loro; (b) per fare questo stanno (ri)avanzando dei programmi di balcanizzazione e di deindustrializzare verso il vecchio continente. Questa seconda istanza, per gli strateghi di Washington vicini ad Obama ed Brzezinski, è la più efficace per contrastare le spinte nazionalistiche di alcuni settori della borghesia europea.

Secondo Thierry Meyssan ‘’ Con l’aiuto della direttrice del Fondo monetario internazionale, la statunitense Christine Lagarde, ha rimesso in causa l’inviolabilità della proprietà privata nell’Unione europea e ha tentato di confiscare un decimo dei depositi bancari, in apparenza per salvare la banca nazionale cipriota colpita dalla crisi greca. Va da sé che la finalità annunciata è solo un pretesto, poiché, lungi dal risolvere il problema, questa confisca - se dovesse essere attuata – non farebbe altro che peggiorarlo. Una volta minacciati, i capitali rimanenti fuggirebbero dall’isola provocando il crollo della sua economia’’ ( Thierry Meyssan, Il pedono cipriota, Rete Voltaire ). Analisi molto lucida, ma andiamo nei dettagli.

Devo ricordare che organizzazioni come il Fondo Monetario Internazionale non corrispondono ad un improbabile Ultra-Imperialismo, ma sono strumenti di cui si serve l’imperialismo Usa per esercitare la sua egemonia e condurre una lotta implacabile contro i cosiddetti paesi non allineati. Quindi la regia di crisi come quella cipriota è prima di tutto americana.

La balcanizzazione dell’Europa è un vecchio progetto statunitense. Nel 1924 Trotsky ha previsto con lucidità che il piano americano era quello di ‘’mettere a stecchetto la vecchia Europa’’, trasformando paesi come la Francia ( ad esempio ! ) in un grande Belgio. Concluso il conflitto inter-imperialistico fra Usa ed Inghilterra ( sottolinea Trotsky ) gli yankee avrebbero avuto il pieno controllo del bacino del mediterraneo; che dire ? L’esperienza di Suez ha dato ragione alla sua analisi, ancora oggi la più completa nel campo marxista. Nel dopoguerra questo progetto è diventato realtà con il processo di integrazione europeo finanziato dalla CIA e con la creazione di strutture che promuovessero il regionalismo in Europa.

Nel 1987 in Germania nascono organismi europei come il Comitato delle Regioni, il Congresso dei Poteri locali e regionali d’Europa (CPLRE) o il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE).
Clinton, in un suo discorso, così si immagina la futura Europa: ‘’ l’unità dell’Europa sta per dar vita a qualcosa di veramente nuovo sotto il sole: istituzioni comuni più vaste dello Stato-nazione parallelamente alla delegazione dell’autorità democratica ai gradini inferiori. La Scozia e il Galles hanno i loro propri parlamenti. L’Irlanda del Nord, dalla quale proviene la mia famiglia, ha trovato il suo nuovo governo. L’Europa è piena di vita e risuona di nuovo dei nomi di antiche regioni delle quali si torna a parlare - la Catalogna, il Piemonte, la Lombardia, la Slesia, la Transilvania, ecc. - non in nome di un separatismo qualsiasi, ma in uno slancio di sana fierezza e di rispetto della tradizione. La sovranità nazionale è arricchita di voci regionali piene di vita che fanno dell’Europa un luogo che garantisce meglio l’esistenza della diversità’’ ( cit. Pierre Hillard, La scissione del continente europeo al servizio degli Stati Uniti, Rete Voltaire )

Un sistema federale richiede (a) uno Stato di polizia forte, quindi (b) una burocrazia ‘’cantonale’’ sempre più oppressiva ed efficiente.

Inoltre le autorità regionali devono trattare direttamente con Bruxelles dove sono impiantate le più importanti lobby americane. Gli Stati vengono svuotati del loro ruolo di direzione politica ed economica, e le regioni diventano macchine burocratiche che eseguono le direttive europee. Questo lascia facilmente capire che, per quello che riguarda, le politiche militari, di volta in volta, vengono marginalizzate le forze in grado di opporsi alle guerre della NATO; non è una cosa da poco dato che uno dei più importanti progetti Usa è quello di creare un nuovo modello economico basato (a) sulla distruzione delle economie produttive, (b) su massicci investimenti nell’industria bellica.

Dall’altro lato, il federalismo europeo, distrugge l’unità sindacale delle classi lavoratrici, favorendo l’instaurazione di un modello di sviluppo neo-liberistico. Osservava Bordiga ( rifacendosi direttamente a Lenin ) ‘’  Lenin riporta l'analisi di Engels a proposito del sistema svizzero, americano e così via: lo Stato confederato o il governo cantonale sono in certo modo liberi rispetto al governo federale; ma sono anche liberi nei riguardi del distretto e del comune. Ciò significa che nei distretti e nei comuni locali manca ogni autonomia e vi è la dittatura burocratica del cantone o dello Stato confederato’’ ( Amadeo Bordiga, United States of Europa,  Da "Prometeo" n. 14 del 1950 ).

Questo lascia presupporre che quello che è successo a Cipro ( che nei progetti americani dovrebbe entrare nella NATO ) molto presto potrebbe avvenire in paesi ‘’pigs’’ come l’Italia, con le finalità ( ne segnalo tre ) di (a) far fuggire capitali ( ed investitori ) in terra americana, (b) indebolire economicamente i capitalismi europei ( quindi sono operazioni che devono essere inquadrate dentro un conflitto che è inter-imperialistico), (c) riavviare il progetto di balcanizzazione all’interno di quella che Obama ha chiamato la NATO economica.
Questi mi sembrano, per ora, gli elementi più importanti a cui fare riferimento, non è un caso che i vecchi Stati nazionali ( imperialistici, e quindi da combattere ) si stiano trasformando in un campo dove si consuma un conflitto fra dominanti: la potenza egemone atlantica contro le resistenze delle borghesie nazionalistiche ( oltre che al classico conflitto fra la borghesia e le classi lavoratrici ). All’interno di questo scenario gruppi dominanti ( si pensi all’industria di Stato in Italia ), oramai rachitici, non sono in nessun modo capaci di risolvere, da un punto di vista capitalistico, il problema dell’indipendenza nazionale.

Tutto ciò è bene metterlo in chiaro a chi propone risoluzioni di carattere socialdemocratico ( quindi riformista ) o geo-politicista ( quindi piccolo borghese ).

2. La nomina di Jorge Maria Bergoglio, come nuovo Papa, ha suscitato reazioni spesso confuse da parte di vari analisti.

Intanto ricordo che Bergoglio è un reazionario di tutto rispetto: vicino alla Guardia di ferro ( gruppo peronista di destra, filo-franchista ), simpatizzante per la Tripla A, e complice omertoso della dittatura militare argentina.

In questa sede mi preme chiarire due cose:

(1) La Chiesa è una grande multinazionale ( con la particolarità che dispone di un apparato repressivo proprio ed autonomo ) che, per acquistare potere, sfrutta i conflitti inter-imperialistici.

Negli anni ’20 e ’30 stipulò una alleanza tattica con i fascismi, ed ora, invece, è una alleata di ferro dell’imperialismo americano ( proprio come la mafia italiana e non penso che sia casuale che Chiesa e mafia abbiano una strada comune ): pensare che questa alleanza possa rompersi è del tutto fuori luogo, essendo gli Usa, ancora, la principale potenza militare.

Come multinazionale la Chiesa ha dinamiche di funzionamento ( ed oppressione ) molto simili a quelle delle grosse organizzazioni mafiose: esporta capitali in tutto il mondo e nei territori in cui si insedia poggia su burocrazie efficienti e dinamiche.

(2) Bergoglio dovrebbe far fronte alla perdita dei fedeli in America Latina, e quindi fronteggiare la concorrenza delle sette protestanti ? Nulla di più falso ! La destra americana poggia sul fondamentalismo cattolico che ha dato all’imperialismo yankee dei caratteri messianici. Gli yankee sono stati capaci di inventarsi il cristiano-sionismo, nel 2006 il CUFI ( lobby cristiano-sionista ) ha lanciato una campagna islamofobica che avrebbe dovuto preparare il terreno ad una aggressione contro l’Iran. Inoltre molti pseudo-analisti ignorano il ruolo dell’Opus Dei in America Latina, oppure il peso di organizzazioni come Tradizione, Famiglia e Proprietà ( la cui sezione italiana si chiama Alleanza Cattolica ) strettamente legate al neo-nazismo ed al narcotraffico.

Bergoglio più che evangelizzare, nella sua prospettiva, potrebbe avviare un processo di fascistizzazione dei popoli latino-americani contro governi che perseguono ( alcuni con molte ambiguità, dato che non vanno oltre l’orizzonte capitalistico ) una politica estera autonoma.

Come riuscirà a fare tutto questo ? Difficile fare previsioni. Non credo che attaccherà frontalmente le socialdemocrazie sudamericane richiamando i fedeli alla ribellione. Invece è più probabile che cerchi di spingere quei governi a destra ( del resto non si tratta di governi anti-capitalistici ), facendogli perdere la loro base sociale. Il contesto è diverso ed il filo-fascista Francesco I sembra avere il taglio populista di Giovanni Paolo II ( che tanti favori ha avuto dalla CIA ) e la finezza intellettuale di Benedetto XVI ( l’uomo incaricato da Woytila di distruggere la Teologia della liberazione ).

Insomma, molti fautori dell’alternativa multipolare pensano di aver trovato un nuovo alleato, io non posso che ricordarmi di quando  Mao Tse Tung irridendo i suoi avversari disse che ‘’la masturbazione ognuno dovrebbe riservarla al cesso della propria misera teorica’’.

Stefano Zecchinelli

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