Foto: www.osservatoriorepressione.info
Una notizia alquanto importante non ha trovato diffusione in nessun blog, sito o giornale online appartenente alle varie organizzazioni antimperialiste e marxiste europee: mercoledì 31 agosto la polizia dell’AKP turco ha preso d’assalto una sede del DHKP-C – organizzazione armata di stampo guevarista messa al bando – nel quartiere Gazi di Istanbul, intervenendo in difesa di alcuni narcotrafficanti. Quello che imbarazza una certa ‘’sinistra imperiale’’ è che i guevaristi (marxisti) turchi hanno costituito un Centro per la Lotta e la Liberazione dalle Droghededicato al giovane Hasan Ferit Gedit assassinato da un gruppo di spacciatori; i marxisti eredi della tradizione di Deniz Gezmis e Mahir Cayan ritengono – scontrandosi frontalmente con le ‘’sinistre’’ europee – che la droga sia uno strumento delle forze reazionarie ed imperialistiche per stordire il giovane proletariato allontanandolo dalle reali problematiche sociali.
Il DHKP-C, a dispetto di quello che raccontano i mass media europei (più alcuni scribacchini poco informati), si è guadagnato il rispetto dei ceti popolari turchi difendendo i diritti dei lavoratori di fronte all’offensiva padronale, islamocapitalista, dell’AKP (il partito di Erdogan). Questi guerriglieri guevaristi, che non rinnegano l’esperienza storica della guerriglia urbana praticata in Europa negli anni ’70, erano in prima linea durante il ‘’controgolpe’’ di Erdogan fronteggiando il duplice terrorismo, islamista e neofascista, di Al Qaeda e deiLupi Grigi. Il coraggio dei giovani rivoluzionari turchi mi spinse, il mese scorso, a scrivere:
‘’I marxisti del DHKP-C, di provenienza guevarista, sono la forza popolare che, con maggior impeto, sta ostacolando la furia jihadista difendendo i quartieri proletari dalle vendette dei Fratelli Musulmani.
Nel quartiere di Okmeydani – definito da qualche giornalista prezzolato ‘’quartiere dei terroristi’’ – ad Istanbul, i giovani aleviti hanno più volte respinto le bande armate dei FM 4. I loro presidi sono partecipati, a dimostrazione che il popolo turco non ha dimenticato, dopo decenni di oscurantismo religioso, i simboli progressisti propri di ‘’mitiche’’ figure come Ibrahim Kaypakayya, Mayir Cayan e Deniz Gezmis. Il DHKP-C deve il suo prestigio ad una estenuante lotta in difesa dei diritti delle classi lavoratrici contro il neoliberismo dell’Akp, in opposizione al militarismo della Nato, per una società laica e rispettosa dei diritti delle minoranze. Attraverso la guerra aperta che i giovani guevaristi hanno dichiarato alle mafie locali – compresa l’esecuzione in pubblico di alcuni spacciatori di droga 5 – gli eredi di Cayan si sono conquistati le simpatie di ampie fasce sociali e non solo del proletariato urbano’’ 1.
I giornalisti europei hanno carriera assicurata nel momento in cui accettano di ripetere, come tanti pappagalli, la propaganda imperialista la quale, su comando degli Usa, bolla tutti i movimenti di liberazione nazionale come ‘’terroristici’’, omettendo di denunciare il terrorismo di Stato dettato dalle ciniche leggi dell’accumulazione capitalistica. I giovani militanti del DHKP-C stanno fronteggiando una dittatura islamocapitalistica” come quella di Erdogan che, giorno dopo giorno, diventa sempre più simile alla monarchia saudita; le loro iniziative sono lodevoli ed il coraggio dimostrato è degno di ammirazione.
Il Centro per la Lotta e la Liberazione dalle Droghe ha spiegato che: ‘’AKP intenta extender las drogas especialmente en los barrios revolucionarios para impedir politización de los jóvenes. Mientras la Asamblea Popular de Gazi junto con el esfuerzo de Frente Popular avisa y castiga vendedores de droga, AKP les premia con un salario como victimas de terror. Los camellos castigados por los militantes de Cephe se evacuan del barrio bajo la protección de policía. Los hijos del pueblo que reciben el tratamiento, que salen del “pantano” del sistema, a la mitad de la noche los arresta la policía armada y sufren tortura’’ 2. La borghesia turca vuole inondare di droga i quartieri di Istanbul impedendo, così, la politicizzazione dei giovani. Nulla di nuovo; la CIA, negli anni ’70, stordì la gioventù europea e statunitense con una operazione analoga che prese il nome di Operazione Blue Moon. Leggiamo cosa scrive, a riguardo, lo storico Marco Sacchi:
‘’In un documento della CIA del 4 settembre del 1970, di fronte all’impressionante estensione della protesta giovanile per la guerra del Vietnam, il dipartimento della Difesa suggeriva nuovi metodi di contenimento della contestazione. Si affermava che la tendenza dei moderni metodi di polizia era quella di demoralizzare e rendere temporaneamente incapaci gli avversari. Si sosteneva che con l’avvento di potenti prodotti naturali, droghe psicotrope e immobilizzanti, fosse nata una nuova era dei metodi di applicazione della legge. Nel contempo, giornalisti vicini agli ambienti dei servizi diffondevano nella società americana la convinzione che la protesta giovanile e l’opposizione alla guerra del Vietnam nascessero da giovani menti alterati dall’LSD. Contemporaneamente, alla fine degli anni ’60, furono diffusi per le strade di New York e San Francisco massicci quantitativi di un superallucinogeno denominato Stp, prodotto dalla Dow Chemical Company Edgewood Arsenal. [8] E in quest’ambito che in Italia e in Europa emerge la figura di Ronald Stark, agente della CIA, nel laboratorio aperto da Stark a Bruxelles, sotto la copertura di un centro di ricerche biomediche, in solo due anni furono prodotti 50 milioni di dosi di allucinogeni’’ 3.
La droga – leggera o pesante che sia ( dallo spinello all’eroina ) – è un’arma delle forze capitaliste per minare psicologicamente i giovani e disinnescare il conflitto sociale; uno strumento diabolico che imprigiona i settori meno coscienti dei ceti popolari e subalterni nella ragnatela della marginalizzazione sociale. L’IRA, movimento antimperialista irlandese, ha difeso per anni i quartieri popolari di Dublino dalla penetrazione della mafia locale spalleggiata da Londra. Non è casuale che gli ‘’eredi di Connolly’’, una volta ritornati l’8 febbraio scorso, scelgano di colpire proprio un boss della malavita dublinese, offrendomi lo spunto per ricordare la bella figura della giornalista Veronica Guerin:
‘’Quanti lettori si ricorderanno della giornalista Veronica Guerin? Questa coraggiosa giornalista britannica – assassinata in circostanze tutt’altro che chiare – documentò, con grande cura, i crimini della malavita di derivazione britannica nell’Irlanda del Nord: la sola Dublino, a causa della corruzione della gioventù irlandese per mezzo delle droghe, contava circa 15 mila tossico dipendenti. La lotta contro gli spacciatori ed il crimine organizzato, per tutti i movimenti di liberazione nazionale, è centrale: dall’IRA ai socialisti baschi, fino alle campagne anti-criminalità organizzata condotte dal DHKP-C turco’’ 4.
I militanti del DHKP-C non rifiutano l’utilizzo della forza contro gli spacciatori di droga, considerandoli dei veri e propri nemici di classe spalleggati dagli islamocapitalisti al potere. Alcuni video indubbiamente crudi, reperibili sul blogOdiodeclase, testimoniano una “prassi” sicuramente molto dura e anche dolorosa ma purtroppo necessaria dato il contesto, dei guevaristi turchi; azioni compiute da militanti abituati, dopo anni ed anni di durissime lotte, a vivere in trincea 5. Una difesa radicale dell’integrità, tanto sociale quanto morale, del popolo delle periferie.
Alla ‘’sinistra politically correct” e a quella “imperiale’’ tutto questo non piacerà eppure sono le dinamiche, ineludibili, della conflittualità sociale – per dirla con Brecht – a non permettere talvolta di essere gentili.
http://www.linterferenza.info/esteri/turchia-la-guerriglia-del-dhkp-c-sfida-loscurantismo-jihadista/
http://www.linterferenza.info/esteri/turchia-dhkp-c-dichiara-guerra-ai-narcotrafficanti/
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