sabato 26 dicembre 2015

Come con il pretesto dei ” Diritti Umanitari” ci vendono la Guerra Intervista con Jean Bricmont

di Daniel Bey per Telesur
Telesur ha dialogato con Jean Bricmont realtivamente al tema di come l’industria e l’ideologia dei “Diritti Umanitari” si stia utilizzando per giustificare l’imperialismo e soffocare l’efficacia dei movimenti popolari in Europa ed in America del Nord.
Telesur: Il suo libro “L’Imperialismo Umanitario: L’utilizzo dei Diritti Umanitari per vendere la Guerra”, fu lanciato in inglese nel 2006, in ragione dell’invasione dell’Iraq da parte degli USA e dei britannici, così che per coloro che non hanno familiarità con il libro, potrebbe descrivere brevemente il contenuto e gli argomenti e se ci racconta esattamente cosa la ha ispirata per scriverlo?
Jean Bricmont: Si risale alla guerra del Kosowo, quando non c’era oppposizione alla guerra, salvo il Belgio e la Francia. Di fatto, ci fu un ampio consenso della sinistra e dell’estrema sinistra ad appoggiare quella guerra ( in Italia era D’Alema al governo) perchè sembrava una guerra per i “diritti umani” e bisognava “fermare il genocidio”. L’opposizione alla guerra in Iraq era in realtà abbastanza debole perchè la gente accettò le sanzioni ed ogni tipo di cosa che portò alla guerra, ma almeno ci fu una certa opposizione. Tuttavia non ci fu alcuna opposizione alla guerra in Libia e si è avuto un appoggio indiretto agli interventi in Siria ed in Ucraina.
Credo che la sinistra ha perso per completo il suo senso, visto che gli esponenti della sinistra hanno perso totalmente qualsiasi idea delle relazioni di forze tra le nazioni del mondo. Naturalmente questo si accompagna all’ideologia neoliberista del mercato: tutti vanno verso il mercato, tutti devono competere sul mercato e tutti i popoli sono uguali, e quindi c’è una superpotenza che presuppone di essere il poliziotto che sorveglia e fa ottemperare i “diritti umani”. L’ideologia dei diritti umani non è l’obiettivo dei diritti umani come tali, ma piuttosto l’ideologia che l’Occidente debba sempre intervenire e che le Organizzazioni dei diritti umani debbano sempre denunciare, questa ideologia ha finito totalmente per identificarsi con l’Occidente includendo la sinistra e forse più alla sinistra che alla destra. Nella destra ancora ci sono persone che pensano nell’interessse nazionale in termini di politica reale, che credo che oggi giorno sia un male minore che non scatenare una guerra contro tutti.
Jean Bricmont autore ed analista
Jean Bricmont autore ed analista
Tele Sur- : il 10 di dicembre è il giorno Internazionale dei Diritti Umani, che celebra l’adozione nel 1948 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dall’Assemblea Generale. Potrebbe tracciare brevemente la Storia dei diritti umani nei secoli XX e XI e ci dice cosa, secondo lei, è uscito male.
Jean Bricmont: La Dichiarazione del Diritti Umani era piena ovviamente di buone intenzioni. C’era il diritto all’educazione, all’alimentazione e così di seguito. Ma supponiamo che io abbia fame, come posso far eseguire questo diritto? Questi diritti non si possono applicare perchè sono diritti che si possono far eseguire all’interno di uno Stato che abbia il potere di far eseguire questi diritti. Lei necessita della polizia, sono necessari tribunali e così successivamente.
Il problema viene soprattutto dopo della decade del 1960. Prima di questa, è vero che il rispetto per il potere dello Stato era molto estremo, per quello capisco che la gente necessitava protestare contro il potere dello Stato, ma il problema è che non abbiamo mai incorporato un desiderio di pace. La Dichiarazione dei Diritti Umani si presentò nello stesso momento dei giudizi di Norimberga e con i principi e gli statuti dell’ONU.
La Carta delle Nazioni Unite è anche quella un documento importante per mantenere la pace, visto che si presume che si  debba avere lo stesso rispetto per gli stati grandi e piccoli, forti e deboli.
L’ideologia dei diritti umani, tuttavia, è stata utilizzata in forma sistematica con il fine di affossare la sovranità degli stati deboli e giustificare gli interventi, che sono sempre esisititi e che furono una delle cause della Seconda Guerra Mondiale. Uno dei motivi per cui fu creata la carta dell’ONU dopo la guerra era di evitare il ripetersi di tali avvenimenti ed adesso abbiamo il caos in Libia, in Siria e in Ucraina, abbiamo il caos in ogni parte. Quindi ci sono i rifugiati e poi c’è una reazione xenofoba contro i rifugiati, ma che vi aspettavate? Risulta del tutto irreale aspettarsi che la gente dia il benvenuto a milioni di rifugiati e non protesti, ugualmente sarebbe del tutto irrealistico pensare che i diritti umani si possano salvaguardare tramite la guerra.
Eventualmente la guerra fa in modo che il peggio degli esseri umani salti fuori dalla palestra. Diciamo che abbiamo la responsabilità di proteggere senza domandare chi sia il responsabile della protezione. La protezione di sicuro viene dagli Stati Uniti, ma gli USA non sono un potere benvolente come abbiamo visto lungo tutta la Storia. Hano il loro proprio programma e fanno la guerra contro i paesi che considerano ostili. Non vanno a proteggere i palestinesi, non vanno a proteggere gli yemeniti, non vanno a intervenire in Arabia Saudita. Così gli diamo un potere sovrano assoluto che utilizza cone lo consideri opportuno.
Questa è stata una sovversione totale dei diritti umani, visto che io rispetto, naturalmente, quella dei diritti umani come l’idea ma non la forma in cui si è messa in pratica. Questo include a “Human Rights Watch” e “Amnesty International”, che sono stati molto sommessi nelle loro denunce di abusi contro i diritti umani.
Telesur: voglio domandarle la relazione tra la sinistra ed i governi imperialisti come USA, Francia e Gran Bretagna, le organizzazioni dei diritti umani como “Amnesty Internacional” e “Human Rights Watch”, cosí come la stessa ONU Quale la relazióne tra questi differenti attori?
Jean Bricmont. Con il collasso dell’Unione Sovietica e del blocco dell’URSS la sinistra necessitava dello Spirito santo per aggregarsi e lottare. Invece del socialismo ha scelto i diritti umani. Nell’adottare questa ideologia dei diritti umani, pensavano che erano sovversivi, ma non lo erano. La destra in realtà era molto contenta con la forma con cui si è utilizzata ideologicamente, hanno sempre tenuto questi tipo di doppia morale. Con il collasso dell’URSS, lontani da vedere la nascita di una vera sinistra come quella di persone come Chomsky, che  potevano aver sperato, quello che è avvenuto è stata una capitolazione totale ed una accettazione dell’idea del nemico. Adesso abbiamo una sorta di divisione artificiale fra destra e sinistra, per esempio nell’ambito dei iritti degli omosessuali, che alla destra non piacciono, ma quando si tratta della guerra, la pace o il mercato e l’economia, non c’è alcun ripensamento consistente, neppure pensare ad alternative a neoliberismo.
– Tele Sur: I britannici si sono appena aggregati ad una coalizione internazionale per gli attacchi aerei contro lo Stato Islamico in Siria. La necessità di intervenire dei pro- interventisti era finalmente radicata con la retorica dell’umanitarismo. Come legge la situazione in Siria e che ruolo gioca il gruppo dello Stato Islamico per le potenze straniere?
Jean Bricmont: E’ un poco complicato visto che nel 2013 l’Occidente dibatteva se intervenire perchè Assad presuntamente aveva utilizzato armi chimiche, ed adesso stanno intervenendo contro i nemici di Assad. Mi sembra chiaro che non c’è un pensiero reale. Prima stavano appoggiando i ribelli che combattono contro Assad, ed adesso stanno di fatto lottando contro i peggiori nemici di Assad, mentre affermano di non avere alcun contatto con l’Esercito siriano, non ha senso, se lei vuole essere efficiente, allora deve essere in contatto con le truppe sul terreno che stanno combattendo contro l’ISIS, principalmente l’Esercito siriano.
Tuttavia loro non vogliono farlo per il pretesto dei loro diritti umani, perchè sono in una situazione in cui vanno a bombardare e creare odio in quelli che potevano simpatizzare con loro, e non saranno efficaci sul terreno. Io non credo che lo facciano, ma sarebbe realmente dimostrare di avere senso logico  se loro si unissero con i russi ed i siriani nella lotta contro l’ISIS, assieme alle truppe sul terreno, ma questa non sembra essere una priorità. La priorità sembra essere quella di una dimostrazione di forza: vogliono dimostrare che stanno facendo qualche cosa nonostante non siano efficaci. Quello che non vogliono ammettere è che questa nuova politica contraddice quella che erano soliti tenere quando volevano rovesciare Assad. Loro (gli USA e gli occidentali) hanno aiutato i ribelli, gli hanno fornito le armi ed il sostegno, per cui mi sembra che non c’è alcun pensiero strategico.
Putin può essere giusto o sbagliato ma lui sta operando strategicamente: pensa di dover sbaragliare l’ISIS mediante la cooperazione con le forze siriane. Quello che io credo è che l’Occidente vada ad aiutare le forze siriane e russe senza volerlo ammettere. Vedremo . Mi risulta che questo provochi imbarazzo.
Telesur: C’è niente che voglia aggiungere?
Jean Bricmont: La gente realmente ha appoggiato il caos nel Medio Oriente, in forma indiretta naturalmente, ma lo ha fatto. In Siria, per esempio, la sinistra ha tralasciato di guardare la relazione di forze, non ha potuto o voluto fare domande circa l’opposizione, il ruolo dell’Arabia Saudita, della Turchia. Invece di questo ha perseguito solo fantasie. Poi c’è la questione palestinese, in cui siamo sempre stati deboli. La ragione per cui siamo stati deboli è a causa di questa lotta contro l’antisemitismo senza fare distinzioni appropriate, senza nessun rispetto per la libertà di espressione. Ed adesso, la sinistra vuole dare il benvenuto ai rifugiati, ma in una situazione difficile, non c’è lavoro, c’è disoccupazione di massa reale, così che naturalmente, i rifugiati provovocano una rivolta.
In Francia c’è stata una grande vittoria dell’estrema destra e la sinistra sarà totalmente eliminata nelle prossime elezioni. Si raccoglie quello che si semina e la sinistra ha una politica totalmente confusa. Non si può essere per la globalizzazione e non per le frontiere mentre si destabilizzano altri paesi e non aspettarsi il caos nel proprio paese. Se si verifica il caos nel suo paese, lei andrà ad avere una reazione da destra perchè la popolazione appoggerà quelli che reagiscono.
Altra cosa è tutta questa gitazione per la COP 21, il cambio cliamtico e tutto il resto. Molte persone stanno manifestando sul clima ma la Francia sta entrando in guerra e non vedo nessuno reagire contro questo. Nessuno sta dicendo nulla. Naturale che si debba manifestare per il clima, ma siamo sull’orlo di una guerra generale. Se la restrizione non fosse stata imposta sulle armi nuleari, avremmo già una guerra generalizzata in Medio Oriente.  Ci sono l’Iran, la Russia, la Sira, l’Iraq, da una parte. Consideri che  lei ha l’Arabia Saudita, la Turchia, gli USA ed i loro alleati nell’altra parte. Questa è la ricetta per una guerra mondiale. nessuno vuole una guerra mondiale per causa delle armi nucleari altrimenti sarebbe una guerra mondiale e troneremmo al 1914. La situazione è molto grave. In raltà, sono abbastanza spaventato.
Fonte: Tele Sur
Traduzione: Manuel De Silva

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