Pubblico ora due miei
articoli tratti dalla rivista online l’Interferenza.org, giornale di cui sono
redattore, sulla Strage di Parigi.
Hollande prende lezioni da Bush
I risvolti successivi
ai fatti di Parigi mi spingono a fare alcune rapide ed ulteriori valutazioni,
magari da riprendere e sviluppare prossimamente. Parto da una domanda e in
seguito ne porrò altre cercando di dare delle risposte, anche se il tutto a molti
potrà sembrare fuori luogo: è possibile, facendo le opportune valutazioni
storiche e politiche, che i meccanismi di funzionamento dell’ ISIS – ora IS
–siano modellati sull’esempio dell’ OAS ( Organisation de l’armée secrète )
data, per l’ennesima volta, la partecipazione congiunta di USA, Francia ed
Israele al processo di destabilizzazione degli Stati indipendenti dell’area
medio-orientale ?
La formula
“destabilizza la società civile per stabilizzare le istituzioni politiche” mi
pare non solo corretta ma anche attuale. L’OAS non era parte integrante di una
“internazionale nera” bensì un prodotto diretto dell’Alleanza Atlantica la
quale aveva riciclato, in funzione anticomunista, gli apparati burocratico
repressivi del governo fascista e filonazista di Vichi. Lo stragismo
neofascista a cosa serviva? Ovviamente nessuno pensava ad un “pinochetismo
europeo”; al contrario, le stragi venivano commesse in nome della difesa della
democrazia borghese atlantica minacciata dal comunismo. Da una parte si
rafforzava quindi il sistema repressivo e dall’altra assumevano centralità
politica le forze centriste in nome della unità nazionale antiestremistica (ma
in buona sostanza anticomunista). Lo stesso Vincenzo Vinciguerra (terrorista
neofascista che sta scontando la condanna all’ergastolo per la strage di
Peteano del 1972, di cui si è autoaccusato) uno dei protagonisti di quel
periodo storico alquanto torbido, dove servizi deviati e pezzi dello stato
erano collusi con gruppi neofascisti, ci fornisce testimonianze e informazioni
molto importanti e attendibili relativamente all’OAS:”I componenti di
un’organizzazione “terroristica’’ ( Vinciguerra si riferisce chiaramente
all’OAS ) siffatta, in buona parte provenienti dai ranghi delle Forze
armate, alcuni dei quali esperti in tecniche di “guerra rivoluzionaria”, non
potevano non trovare impiego in una guerra che ancora oggi si definisce
impropriamente “fredda” solo perché condotta, in Europa, in modo clandestino
attraverso una serie di operazioni “coperte” condotte dai servizi segreti
americani e dai loro alleati atlantici ed israeliani”.
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http://www.linterferenza.info/esteri/hollande-prende-lezioni-da-bush/
Strage di Parigi: cui podest ?
1. Il linguista statunitense Noam Chomsky illustrando
le strategie della manipolazione mediatica, scrive:
‘La maggior parte
della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi
e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza,
come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, più si tende ad usare un tono
infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12
anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa
probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come
quella di una persona di 12 anni o meno (vedere “Armi silenziosi per guerre
tranquille”)’
Tale formulazione è del
tutto aderente a ciò che hanno fatto i mass media di regime in occasione della
strage di Parigi, che ha avuto come obiettivo il giornale satirico Charlie
Hebdo. L’Occidente – di fronte ad una strage commessa da presunti jihadisti
affiliati, dicono, ad Al Qaeda nello Yemen – si erge a difensore delle
libertà contro il mondo islamico. Eppure una analisi razionale dei fatti è
sufficiente per mandare in frantumi questa tesi.
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