domenica 1 settembre 2013

La resistenza antimperialistica siriana contro la vile sinistra 'social-imperialista' occidentale, di Stefano Zecchinelli


1. In Siria si sta svolgendo una grande battaglia fra le forze imperialistiche ( rappresentate dagli Stati Uniti, gli imperialismi europei, l’entità sionista, le petro-monarchie del golfo ed i mercenari islamisti ) e i movimenti antimperialisti ( Hezbollah, Resistenza palestinese, il popolo e l’esercito siriano che si sono uniti intorno al governo baathista ). Possiamo ben dire che la vittoria della Siria baathista contro il criminale progetto statunitense e sionista di balcanizzazione dell’area è la vittoria di tutti gli oppressi anche da questa parte del mondo.

Il presidente statunitense Obama è il più grande criminale che, al momento, cammina impunemente sulla terra: Obama ha concentrato nelle sue mani un potere superiore a quello di un dittatore fascista. Hitler, Franco o Salazar mai si sarebbero sognati di eliminare un dissidente politico con un drone, giusto per fare un esempio. La condanna a 35 anni di carcere inflitta a Bradley Manning ( il coraggiosissimo ex-soldato di sinistra che ha rivelato gli orrori commessi dalle truppe americane in Afghanistan ed in Irak )è la più alta, ingiusta ed assurda condanna data ad un informatore della stampa. La NSA intercetta illegalmente mezzo mondo, e dissidenti come Snowden ed Assange rischiano giornalmente di essere eliminati da qualche sicario della CIA o del Mossad per le rivelazioni fatte.

Obama è il maggior colpevole della devastazione della Libia, massacro avvenuto per porre fine al governo progressista ed anti-razzista di Gheddafi. In Libia, prima del criminale attacco NATO, convivevano etnie differenti protette da uno Stato sociale inclusivo; ora, quella che prima era una nazione indipendente, è diventata una polveriera contesa da ‘nuovi signori della guerra’ e narco-trafficanti sionisti. L’attuale capo del governo americano, governo post-nazista e pseudo-democratico, ha ricevuto la benedizione della mostruosa lobby sionista, l’AIPAC, la quale ha puntato molto su questa icona della ipocrisia occidentale per destabilizzare l’Iran. Marx diceva ‘il capitalismo è un mostro che gronda sangue’, ora noi possiamo dire ‘l’occidente è un mostro che gronda pus’. 

La difesa della Siria baathista deve essere incondizionata, la sinistra social-imperialista occidentale ha poco da cianciare dietro i testi dei suoi intellettuali ( intellettuali che Lenin e Mao stramaledirebbero ! ), in Siria gli antimperialisti hanno, in modo unanime, alzato il fucile contro gli Usa ed Israele. L’unica cosa che conta è questa !

Dagli Hezbollah, al Fronte popolare di liberazione della Palestina – Commando Generale, fino al Fronte popolare di Sa’adat la sinistra combatte in difesa del suolo siriano. Leila Khaled, simbolo della resistenza comunista nel mondo arabo, ha di recente dichiarato ( sottolineatura mia ): ‘’ Ora( riferito agli imperialisti ) , loro vogliono instaurare il “Grande Medio Oriente” per mezzo di conflitti religiosi e settari. Questo è quello che sta succedendo in Siria. Secondo l’ultimo censimento, i Palestinesi sono undici milioni e ottocentomila. Tuttavia, solo la quarta parte di questi vive in territorio palestinese. Una fetta enorme della popolazione si è auto esiliata, e l’unico paese che ha ricevuto queste persone a braccia aperte è stato la Siria. Quello che è stato fatto a noi, adesso lo si sta facendo alla Siria. Sto gridando con quanto fiato ho in corpo: siamo con l’esercito siriano e il popolo della Siria. Abbiamo fiducia nel popolo siriano, che ha offerto protezione a noi palestinesi e ci accoglie nella sua terra da oltre sessanta anni. Siamo sicuri che riusciranno a sormontare questo problema’’. Il progetto di costruzione della ‘Grande Israele’ necessita della balcanizzazione dell’area ed in questo, sia gli Usa che i sionisti, hanno bisogno del terrorismo islamista di estrema destra.

Il Ba’th siriano può contare anche sul Fronte popolare per la liberazione del Golfo di Alessandretta e sulla sinistra curda. Insomma, come ha ben detto James Petras Siria obviamente es el epicentro de las grandes luchas entre imperialismo y antiimperialismo en este momento. Los últimos acontecimientos muestran que el poder del gobierno de Siria y el pueblo sirio está a la ofensiva. Por primera vez Bashar Al Assad está armando milicias populares, a los vecinos, han armado grupos populares para unirse al ejército contra esta turba de terroristas que vienen a masacrar al pueblo, respaldados fundamentalmente por Inglaterra, Francia y Estados Unidos’. Uno studioso militante come Petras dimostra, con queste parole, la sua superiorità verso tutta la sinistra corrotta europea, ed io, personalmente, non posso che stare dalla parte di chi non ha perso di vista la causa dei popoli e delle classi oppresse. Faccio mie le parole di Petras e passo all’analisi della situazione concreta !

2. L’odioso delinquente Obama ha da poco presentato al Congresso una bozza di risoluzione che autorizza ad usare la forza contro la Siria. La Gran Bretagna ha fatto marcia indietro sull’intervento militare e l’Hitler di Washington, che non aveva calcolato le incertezze degli alleati, sta cercando di prendere tempo. Inoltre, la Russia e l’Iran hanno confermato il loro appoggio alla Siria. Quindi, non c’è solo da fronteggiare l’eroica resistenza antimperialista araba, gli stessi equilibri internazionali, al momento, presentano rapporti di forza sfavorevoli per l’imperialismo americano.

La Siria, in caso di aggressione imperialistica, non finirà come la Serbia ( sostanzialmente isolata ), o come l’Irak e la Libia. Il governo baathista ha radicalizzato la popolazione facendo leva sui forti sentimenti anti-americani ed anti-sionisti degli arabi; un conflitto, anche solo regionale, potrebbe spingere i guerriglieri libanesi e palestinesi a colpire molto duramente Israele ( Tel Aviv potrebbe essere colpita, circa, 100 volte al giorno ); l’Iran, alleato strategico della Siria, dispone di 2 milioni di soldati regolari e di 1 milione di guerriglieri addestrati che potrebbe far molto male ai vili soldati sionisti ( che temono anche le pietre dei bambini di Gaza ); una estensione del conflitto coinvolgerebbe la Russia e la Cina, e non tutti gli alleati Usa sono pronti a rischiare tanto.

La situazione è complicata molto più di quello che viene detto dai mass media o da giornalisti venduti alle lobby imperiali. La situazione è molto più complicata anche rispetto a quello che dicono i falsi marxisti occidentali che, stranamente, ignorano l’appoggio popolare confermato dal popolo siriano al Ba’th. Una prova di scarsa lungimiranza per una sinistra degna di essere chiamata, in modo dispregiativo, ‘social-imperialista’.

3. Arrivati a questo punto ipotizzerò degli scenari possibili ( sempre basandomi sulle analisi che ho fatto precedentemente e sulle documentazioni che ho raccolto con le mie ricerche ) mantenendo come stella polare il sostegno alla Siria baathista ed alla eroica resistenza antimperialistica del suo popolo e del suo esercito. Le ipotesi, penso, che siano sostanzialmente tre:

(1) Gli Stati Uniti stanno adoperando la ‘strategia del pazzo’. Secondo gli strateghi del Pentagono se si spaventa un nemico lanciando una terribile minaccia si possono ottenere condizioni vantaggiose sul tavolo delle trattative.

Noam Chomsky che, praticamente da sempre collabora con la CIA e la Commissione Trilaterale, ha dichiarato:

‘’ È importante che "i pianificatori non siano troppo razionali nel determinare [...] quali siano gli obiettivi che contano di più per l'oppositore", che vanno comunque tutti colpiti. "Non è bene dare di noi stessi un'immagine troppo razionale o imperturbabile". "Il fatto che gli USA possano diventare irrazionali e vendicativi, nel caso che i loro interessi vitali siano attaccati, dovrebbe far parte dell'immagine che diamo in quanto nazione." È "giovevole" per la nostra condotta strategica che "alcuni elementi possano sembrare fuori controllo".’’  (Noam Chomsky 2000, p. 189)

In questo modo l’imperialismo americano si troverebbe in una posizione di vantaggio nella Conferenza di Ginevra 2 chiedendo, magari, l’uscita di scena di Bashar Al Assad o duri provvedimenti verso gli Hezbollah vero baluardo della lotta al sionismo sia politicamente e sia militarmente.

Forse, gli Usa, possono arrivare a ciò partendo da una breve operazione punitiva contro Assad, ipotesi, secondo me, molto plausibile.

(2) La situazione attuale potrebbe diventare molto simile alla crisi missilistica di Cuba, dei primi anni ’60, con Obama al posto di Kennedy e Putin al posto di Cruscev.

In questo caso il presidente russo riuscirebbe ad avere la meglio sull’Hitler di Washington ( quindi, rispetto agli anni ’60, la situazione si invertirebbe, ed il Presidente americano sarebbe quello umiliato ! ). Putin ha minacciato l’Arabia Saudita di intervenire militarmente contro di essa ed ha consegnato all’ONU le registrazioni satellitari che mostrano come siano i ribelli filo-americani ad aver usato armi chimiche.

L’Arabia Saudita concorre con gli Usa ed Israele nel sostenere il terrorismo ceceno contro la Russia, e questo, Putin, vuole ben farglielo pagare ai satrapi del golfo.

Che dire ? In questo modo ci sarebbe una sorta di ‘nuova Yalta’.

(3) Israele, dalla metà degli anni ’80, ha messo a punto il suo piano di balcanizzazione del Medio Oriente con la guerra termo-nucleare. L’operazione bellica in questione è stata chiamata Operazione Sansone. Nel 1986, un tecnico nucleare israeliano, Mordechai Vanunu dimostrò che Israele aveva al mondo circa 200 testate nucleari.

Gli americani ed i sionisti, oltretutto, per muovere guerra contro l’Iran avrebbero bisogno di controllare il territorio siriano. Obama porterebbe a termine i piani di Bush ( recentemente rivelati dall’ex comandante della NATO Wesley Clark ) di estendere il conflitto – oltre che all’Afghanistan ed all’Irak – anche alla Siria ed all’Iran ( per poi arrivare alla Cina ? ).

Questo – ci dice Thierry Meyssan – ‘’ contraddice tutti gli sforzi prodotti dall’amministrazione Obama da un anno in qua, durante cui si è applicata per eliminare gli ostacoli allo svolgimento della conferenza di Ginevra 2: dimissioni del generale David Petraeus e dei sostenitori della guerra segreta; non riconferma del mandato di Hillary Clinton e degli ultra-sionisti; rimessa in causa degli oppositori irriducibili a un’alleanza con la Russia, in particolare in ordine alla NATO e allo scudo antimissile’’. Forse Meyssan aveva sottovalutato la forza della lobby sionista e la sua capacità di condizionare le politiche Usa. Obama è il peggior sionista alla presidenza degli Stati Uniti d’America, null’altro da aggiungere.

Una guerra imperialistica infiammerebbe la regione, ma l’imperialismo se poggerà il fucile sulla spalla sinistra non diventerà più addomesticabile, questo è bene tenerlo a mente. Resta una certezza: qualsiasi decisione prenderà l’occidente, il popolo siriano e l’esercito baathista manterranno alta la bandiera dell’antimperialismo. La ripresa della lotta di classe in Europa dipende molto dalla loro vittoria, vittoria che, sono certo, deve esserci !

Stefano Zecchinelli







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