mercoledì 11 gennaio 2012

Le minoranze religiose in Iran, dal Blog Iran Banner

Dedicato a tutti coloro che vorrebbero costruire chiese nei paesi musulmani. Ovviamente si tratta del punto di vista iraniano, ma dati e informazioni sono reali. Vi renderete conto da soli che i problemi delle minoranze in Iran sono, più o meno, gli stessi che devono affrontare le minoranze in qualsiasi altra parte del mondo, con una differenza: le comunità religiose minoritarie sono viste, per consuetudine storica, come una ricchezza della cultura persiana, e non come un elemento estraneo da "assimilare" o "integrare". Adesso, fatevi pure un'idea.


La presenza di minoranze religiose in Iran e la convivenza delle stesse con gli Iraniani ha una lunga storia, non riproducibile in queste poche righe.

Le minoranze religiose hanno avuto un ruolo analogo a quello degli altri strati sociali negli eventi politici, sociali ed economici del paese, e presero parte attiva anche nella vittoria della rivoluzione islamica d'Iran del 1979 (mese di bahman 1357), plaudendo a quegli eventi, nei quali riconobbero un'essenza di attaccamento alla fede religiosa e alla spiritualità.
La costituzione della Repubblica Islamica dell'Iran, che dopo la rivoluzione ha fornito la base e il fondamento dell'ordinamento governativo dell'Iran, enuncia con chiarezza i diritti di tutti gli strati del popolo, e le libertà individuali e civili dei cittadini. Uno degli elementi più avanzati della carta costituzionale della Repubblica Islamica dell'Iran rispetto alla maggior parte degli statuti internazionali è la sua attenzione particolare per i "diritti delle minoranze" e l'esplicita menzione della loro difesa in terra d'Iran.
In diversi articoli la Costituzione parla con chiarezza di salvaguardia dei diritti delle minoranze religiose ed etniche, sottolineandone il rispetto e la difesa. Essa ribadisce pure che le minoranze religiose hanno il diritto di praticare i rispettivi culti liberamente e di regolare la condotta personale e l'educazione religiosa secondo la propria credenza (art. 12); e aggiunge che lo Stato della Repubblica Islamica dell'Iran e i musulmani sono tenuti a comportarsi con esse con la bontà, la gentilezza e l'equilibrio che il codice islamico richiede, e a rispettarne i diritti umani (art. 14). Inoltre, nella costituzione della Repubblica Islamica dell'Iran vengono determinati con chiarezza anche i diritti delle minoranze etniche e si ricorda altresì che la popolazione dell'Iran, qualunque sia la sua origine etnica o tribale, gode di uguali diritti: il colore della pelle, la razza, la lingua o gli altri caratteri non costituiscono motivi di privilegio né di discriminazione (art. 19).
Nonostatnta il fatto che la religione ufficiale d'Iran sia l'Islam di dottrina gia'farita duodecimana, "le altre scuole islamiche, come la hanafita, la shafi'ita, la malikita , la hanbalita e la zaydita, sono considerate con assoluto rispetto e i loro seguacisono totalmente liberi di professare, insegnare e compiere gli atti di culto previsti dai rispettivi canoni, e nel rispetto della loro giurisprudenza religiosa i loro contratti giuridici (compresi il matrimonio, il divorzio, l'eredità e il testamento) e le controversie relative hanno riconoscimento di legge nei tribunali. In ogni regione in cui i seguaci delle citate scuole costituiscano la maggioranza, i regolamenti locali, nel limite dei poteri dei consigli, saranno conformi alle rispettive prescrizioni, nella salvaguardia dei diritti dei seguaci delle altre scuole (art. 12).
Allo stesso modo, la carta costituzionale assegna quattro seggi parlamentari a quelle minoranze religiose (art. 64) che altrimenti, data l'esigutà numerica, la poca consistenza demografica e la dispersione geografica non potrebbero concorrere con altri strati della popolazione per avere un'adeguata rappresentanza parlamentare.
Così il Parlamento Islamico nell'anno in corso ha approvato la legge di reciprocità del risarcimento di un crimine (diya) tra musulmani e non musulmani, che è stato negli anni passati oggetto di richiesta da parte delle minoranze religiose, e che dopo la sanzione da parte del Consiglio per la determinazione dell'interesse comune (majma'-e taskhis-e maslahat) è stata comunicata agli organi ecegutivi.
Alla luce di questo, le minoranze religiose nella Repubblica Islamica dell'Iran, grazie alla titolarità di diritti chiaramente espressi nella carta costituzionale e alla possibilità di praticare liberamente la propria religione e il proprio culto, prendono attivamente parte alla vita culturale, sociale e politica del paese, attraverso la formazione di istituzioni e associazioni culturali e sociali, alcune delle quali sono elencate nella seguente lista:
a) Zoroastriani.
Attualmente circa cinquantamila Zoroastriani vivono concentrati soprattutto nelle cinque regioni di Teheran, Yazd, Kerman, Shiraz e Esfahan. Per lo svolgimento delle loro attività religiose e cultuali e per la partecipazione alla vita culturale, sociale, politica ed economica del Paese, essi dispongono, nella sola Teheran, delle seguenti istituzioni e varie attività:
38 centri di insegnamento;
40 centri culturali;
40 luoghi di culto;
9 tra ospedali e cliniche;
8 biblioteche;
10 palestre;
36 tra associazioni e spazi d'incontro;


Oltre a questo, esistono 38 scuole sparse per l'Iran riservate a studenti zoroastriani, nelle quali vengono impartiti a bambini e ragazzi gli insegnamenti religiosi conformi al credo mazdeo, sulla base dei libri di testo preparati a cura dell'Istituto Zoroastriano e utilizzati nelle scuole da insegnanti zoroastriani.
Nei test d'ammissione alle Università il questionario di religione per i candidati zoroastriani al concorso è basato sui loro testi sacri. Inoltre, attualmente, questa minoranza possiede tre agenzie editoriali (Foruhar, Chista, Chapkhane-ye Rasti), che si occupano della stampa e della pubblicazione di testi e supporti liturgici zoroastriani; sono inoltre libere di produrre altri tipi di pubblicazioni periodiche, alcune delle quali attualmente vengono pubblicate e distribuite.
La minoranza ha per il momento un rappresentante in parlamento e dieci rappresentanti eletti nelle amministrazioni locali.


b) Cristiani
Attualmente vivono in Iran circa centomila cristiani tra Armeni, Assiri e Caldei, tanto cattolici che ortodossi e protestanti, la maggior parte dei quali risiede a Tehran, Esfahan, Tabriz, Qazvin, Orumiye Salmas, Arak e altre città. Essi godono di completa libertà di svolgere le proprie attività religiose e cultuali e i loro diritti sociali, culturali, politici ed economici sono sempre stati oggetto della cura dello Stato della Repubblica Islamica dell'Iran. In questo campo, per corroborare e approfondire la convivenza pacifica sono stati tenuti diversi incontri di dialogo con le diverse confessioni cristiane.
Attualmente esistono in Iran 284 chiese e grazie all'attenzione della Repubblica Islamica dell'Iran per la conservazione del patrimonio culturale del Paese, nel corso degli ultimi anni ne sono state restaurate e ristrutturate 40, l'ultima delle quali è la Chiesa di Santa Maria a Esfahan il cui restauro è attualmente in corso.
Inoltre, nella sola Teheran sono presenti 52 tra associazioni, centri di aggregazione e istituzioni culturali, sociali ed educative cristiane, come l'Associazione degli Assiri di Teheran, l'Assemblea dei Vescovi Armeni di Teheran, l'Associazione Cattolica di Teheran, il Convento delle Suore Armene Cattoliche di Teheran, l'Associazione degli scrittori armeni, solo per citarne una parte.
Questa minoranza pubblica pubblica dei giornali come Alik e altre pubblicazioni periodiche, tra le quali Apaga, Luiss, Payam-e Ashuriyan e Peyman, che escono mensilmente; inoltre esistono anche delle case editrici cristiane.
Esistono buoni rapporti e amichevole collaborazione tra artisti cristiani e musulmani, e attualmente un certo numero di connazionali hanno animato l'ambiente cinematografico iraniano. I ragazzi cristiani, poi, come gli altri giovani del Paese, godono degli stessi servizi e opportunità di istruzione, lavoro e formazione universitaria. Nel corso degli ultimi anni, grazie alla collaborazione tra gruppi di cineasti iraniani, tanto cristiani che musulmani, sono stati prodotti alcuni lungometraggi a tema sociale che riguardano temi cristiani, come Kuche Pa'iz, Mariam-e Moqaddas (Santa Maria), Pesar-e Mariam e Didar.
Inoltre, negli ultimi anni sono uscite più di settanta monografie sugli Armeni, la letteratura armena, la Chiesa armena (sia in lingua persiana che in lingua armena), scritte da autori armeni e pubblicati e distribuite da editori armeni. La lingua armena è insegnata all'Università di Esfahan.
I cristiani attualmente hanno tre rappresentanti eletti in Parlamento e un certo numero di rappresentanti nelle amministrazioni locali.
Gli Armeni inoltre celebrano il 24 aprile di ogni anno delle cerimonie pubbliche in ricordo del massacro di armeni compiuto dallo stato ottomano nel 1915.




c) Ebrei


Attualmente vivono in Iran più di 25 mila Ebrei, soprattutto nelle città di Teheran, Shiraz, Esfahan, Rafsanjan, Kerman, Sanandaj, Hamedan, Kermanshah e Yazd, liberi di osservare il proprio culto e la propria religione.
Gli Ebrei dispongono di 76 sinagoghe attive su tutto il territorio nazionale. Allo stesso modo, a Teheran esistono 19 associazioni e isitituti ebraici, 13 sono a Shiraz, mentre altre istituzioni sono attive nel resto delle città. Alcune tra le più degne di nota sono: l'Associazione ebraica di Teheran, la Casa dei Giovani Ebrei, l'Associazione delle Donne Ebree d'Iran.
Nel corso degli ultimi anni si sono svolte alcune manifestazioni artistiche di cultura ebraica, mentre viene pubblicata la rivista Ofoq-e bina in seimila copie. Inoltre la casa editrice dell'Associazione degli Ebrei d'Iran stampa e pubblica diversi testi e pubblicazioni religiose ebraiche.
Gli studenti apprendono la propria religione da insegnanti loro correligionari. Esistono poi 14 scuole che accolgono dodicimila studenti, due asili e quattro istituti d'insegnamento attivi nella formazione di studenti ebrei, dove viene insegnata la lingua ebraica. I dipendenti dello stato e gli studenti ebrei iscritti alle scuole pubbliche godono di sette giorni festivi dedicati alle principali ricorrenze religiose ebraiche.
Sono attivi inoltre undici centri culturali, sportivi e sociali dedicati agli ebrei.
Altra informazione degna di nota è l'organizzazione, negli ultimi anni, di decine di manifestazioni, concerti, esposizioni sulle lettere, gli usi e la cultura degli Zoroastriani, dei Cristiani e degli Ebrei, a cura dell'Istituto per i Beni Culturali della Repubblica Islamica dell'Iran, con la partecipazione delle minoranze stesse.

http://iran.splinder.com/post/7938151/le-minoranze-religiose-in-iran

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