‘’Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare’’ 
Bertolt Brecht

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Giovani allievi del Sant'Anna coi militari della Folgore durante i corsi di formazione post-universitaria


La Scuola ‘’Superiore’’ Sant’Anna viene considerata dagli “ambienti imperialistici” la più prestigiosa scuola d’eccellenza, capace di selezionare i ragazzi più bravi, quelli più promettenti, la classe dirigente del domani, queste sono le parole dei pappagalli dell’oligarchia capitalistica. Domande: (1) di che eccellenze si parla? I talenti si acquisiscono con l’esperienza, con la pratica sociale e con lo studio. Mettere in testa ai ragazzi che possano esserci dei limiti invalicabili, da persona a persona, è una prassi tipica del darwinismo sociale. Chiunque può raggiungere grandi risultati se si valorizzano le sue specificità e mettersi così al servizio della collettività con l’impegno e la forza di volontà. (2) la classe dirigente di quale società? Il Sant’Anna, a dispetto delle lodi degli sciocchi scribacchini di regime, è del tutto aderente ai dogmi neoliberisti ed alla narrativa ideologica nord-americana.

Israele: il punto di riferimento del Sant’Anna

Il professor Alberto de Minin ci riporta il diario di viaggio in Israele di Andrea Piccaluga, Professore di Innovation Management alla Scuola Superiore Sant’Anna e presidente di Netval, il network degli Uffici di Trasferimento Tecnologico in Italia. La finalità di questo viaggio è quella di rafforzare le relazioni tra il nostro Paese e quella che è stata definita la “Start-up nation 1. Di che cosa si parla in questo ‘’diario di viaggio’’? Si tratta di una esaltazione del sistema e della società israeliana che non manca di evidenziare l’unità fra capitalismo e militarismo nel regime sionista ( chiamiamo le cose col loro nome ): ‘’I neo-imprenditori spesso hanno fatto tre anni di servizio militare nelle unità tecnologiche, si sono fatti un periodo di esperienza/vacanza all’estero e poi si sono laureati. Non mancano loro né la voglia di fare né un network di contatti con i tanti israeliani in giro per il mondo’’. 1. Mi chiedo cos’hanno da dire questi neo-imprenditori della pulizia etnica della Palestina e della militarizzazione di uno Stato che minaccia, oltre che un popolo intero di genocidio, i paesi dell’area mediorientale – Siria, Libano, Iran, Irak.
La delegazione italiana visita Israele contemporaneamente all’arrivo di Trump. Israele, gli Usa, le due estreme destre che si incontrano: il Sant’Anna, nè potrebbe essere altrimenti, è perfettamente allineata con l’imperialismo. I popoli, per gli accademici ‘santannini’’ possono essere carne da macello.
La punta di diamante del “sistema” israeliano è il Weizmann Institute che richiede ‘’star scientists’’; gente disposta a mettersi al servizio del sionismo senza farsi troppe domande. Leggiamo questo ‘’diario’’, troveremo qualche notizia interessante da annotare. Potrà sempre esserci utile.
‘’L’Istituto ha solo corsi di dottorato per cui può assumere professori senza il vincolo di insegnamenti da coprire. L’unico vero requisito per essere assunti è quello di essere star scientists e di dimostrarlo negli anni di lavoro in cui ci si deve guadagnare (a fatica) una posizione a tempo indeterminato. Ma nonostante la grande libertà nella ricerca, al Weizmann l’attenzione al trasferimento tecnologico è massima. Ogni invenzione realizzata da un ricercatore dell’Istituto è presa in carico da Yeda, la Technology Transfer Company dell’Istituto, attiva dal 1959 e prima al mondo secondo tutti gli indicatori possibili. Il Prof. Mudi Sheves, vice presidente per il trasferimento tecnologico, ce lo dice chiaramente: “Il TT è molto importante per portare i risultati di ricerca fino all’applicazione. E’ la società che lo esige perché la gente vuole vedere e toccare con mano i benefici dell’attività di ricerca. In molti casi, senza brevetto non si arriverebbe all’applicazione. Ed inoltre con i ricavi del TT possiamo finanziare l’Istituto, perché i soli fondi statali non basterebbero. I ricercatori devono solo pensare a fare ottima ricerca; al resto ci pensa Yeda”. Ed in effetti Yeda sembra pensarci piuttosto bene, dato che nel 2016 i prodotti basati su risultati di ricerca del Weizmann hanno fatturato circa 36 miliardi di dollari’’
I finanziamenti non gli mancano, chissà come mai. Dal diario apprendiamo che il centro della cybersecurity è la città di Beer-Sheva dove ‘’è stato fondato Cyberspark, una sorta di cluster nazionale che sta coinvolgendo anche imprese israeliane e straniere. Nel prossimo futuro in questa città si localizzeranno anche 5000 militari specializzati nella cybersecurity. Arriveranno con le loro famiglie, attiveranno collaborazioni, i loro figli frequenteranno scuole e università’’.
Tutto quello che piace al Sant’Anna per il popolo palestinese è un incubo. Una cybersecurity al servizio dell’estrema destra, dei coloni neonazisti e del colonialismo d’insediamento. Lo storico Ilan Pappe ha denunciato la mancanza di libertà accademica in Israele arrivando a definire il sionismo ‘’un progetto di mistificazione che ha avuto molto successo”. Gli allievi del Sant’Anna non hanno il senso della storia: possono avere enormi competenze tecniche ma, nel corso della loro formazione accademica in scienze politiche od economiche, non hanno mai letto un solo rigo di Edward Said o Noam Chomsky. Il Sant’Anna forma freddi automi del tutto allineati alla propaganda imperiale Usa e agli sproloqui diffamatori della lobby sionista.
La facoltà d’ingegneria del Sant’Anna lavora col Technion – Israel Institute of Technology – per potenziare le tecnologie militari di Tel Aviv. Che cos’è quest’Istituto? Leggiamo qualcosa della sua storia: ‘’Il Technion, o anche Israel Institute of Technology, è un istituto tecnologico-scientifico che si trova nella città di Haifa in Israele. Originariamente era chiamato Technicum ed era concepito come Politecnico. In seguito, fu dotato anche di una Facoltà di Medicina. Tra i docenti che insegnarono presso questo istituto troviamo diversi nomi illustri e premi Nobel, tra i quali citiamo Avram Hershko e Aaron Ciechanover, entrambi destinatari del premio Nobel per la chimica nel 2004. C’è da aggiungere che la Facoltà di Ingegneria, nello specifico il Dipartimento di Elettronica, è classificata tra i 15 migliori dipartimenti al mondo. Se invece, guardiamo la situazione da un punto di vista più generale, possiamo affermare che in ambito scientifico questa università compete tra le prime top 40 al mondo’’ 2. Un altro pilastro della principale potenza imperialistica – l’unica che possiede oltre 200 bombe atomiche – del Medio Oriente. Israele rappresenta una costante minaccia per la pace nell’area mediorientale e le ‘’eccellenze’’ del Sant’Anna ne sono complici.
Le ‘’eccellenze’’ prendono lezioni dai neofascisti della Folgore
Il Sant’Anna è molto attento all’addomesticamento ideologico. I suoi docenti sono tutti neoliberisti come per ogni think tank che si rispetti. Israele è il dogma assoluto, la NATO si venera ed i crimini imperialistici devono essere occultati. Gli studenti del Sant’Anna vengono indottrinati al razzismo colonialistico e perdono qualsiasi contatto con la realtà sociale.
Che cosa dobbiamo aspettarci da costoro? Occultano i crimini della NATO invece di denunciarli, il rigore scientifico e l’onestà intellettuale gli sono del tutto estranei. Il giornalista Manlio Dinucci ci comunicò, da grande studioso di geopolitica qual è, che i rapporti fra il Sant’Anna e il regime sionista sono iniziati nel febbraio del 2006 quando ‘’il ministro Moratti «ha approvato il finanziamento (10,2 milioni di euro) di 31 progetti di ricerca congiunta con controparti israeliane, attuando così diversi accordi bilaterali firmati dal ministro stesso durante la sua missione in Israele nel 2004». Le controparti italiane sono il Cnr, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, le università di Milano, Roma, Torino, Bologna e altre. Le controparti israeliane sono soprattutto l’istituto Weizmann e l’istituto tecnologico Technion, ciascuno dei quali partecipa a dieci progetti. Nel campo scientifico e tecnologico, siamo nell’area grigia in cui non c’è una netta linea di demarcazione tra ricerca a fini civili e ricerca a fini militari. Per di più, il memorandum sulla cooperazione militare con Israele stabilisce che «le attività derivanti dal presente accordo saranno soggette all’accordo sulla sicurezza», il quale prevede la massima segretezza. C’è però un dato certo: l’istituto Weizmann è il principale centro di ricerca che ha permesso a Israele di costruire e potenziare il proprio arsenale nucleare. Attualmente, documenta l’organizzazione statunitense Global Security, esso compie avanzate ricerche sugli effetti delle armi nucleari. Il Technion compie invece ricerche sulle armi a energia diretta, soprattutto su quelle a microonde, che Israele ha probabilmente già usato a Gaza e in Libano.’’ 3. Salvo continuare coi governi di centro-sinistra nel 2011: ‘’A livello universitario, il top è il corso di «peacekeeping» tenuto, con il Centro militare di studi strategici, dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha celebrato con una conferenza dell’Associazione Allievi i «dieci anni di impegno politico e militare» dell’Italia in Afghanistan. E mentre l’Italia partecipa alla guerra in Libia (la quinta in due decenni) arriva in Senato – dopo essere passata alla Camera grazie a un’intesa multipartisan (Pd, Idv, Pdl, Lega) – la legge per «la promozione e diffusione della cultura della difesa attraverso la pace e la solidarietà» in particolare nelle «scuole di ogni ordine e grado». Ha dunque ragione il presidente Napolitano: l’Italia, oggi fermo presidio della pace, si è lasciata alle spalle gli anni bui del bellicismo fascista.’’ 4. Pare proprio che la guerra sia fra le priorità del Sant’Anna. Il sociologo marxista James Petras ci ha spiegato come Israele sia il paese più guerrafondaio del mondo ma, per i santannini, tutto ciò va rimosso. Meglio gonfiare, con borse di studio, il portafogli.
Devo dire che sono davvero inquietanti i corsi di ‘’peacekeeping’’ tenuti dai paramilitari della Folgore nei pressi di Livorno a due passi dal Camp Darby, base militare abusiva da cui partono spesso raid di picchiatori neofascisti. Si parla di ‘’missioni di pace’’ ma non mancano scene violente in cui i parà aggrediscono civili inermi oppure danno lezioni di strategia militare. La Folgore studia al Sant’Anna è l’iniziativa tenuta, nel 2013, dal professor Andrea de Guttry, docente di relazioni internazionali all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola stessa. Vediamo di cosa si tratta: ”L’Afghanistan – ha spiegato De Mistura ai soldati – vive un momento di transizione, particolarmente delicato. Nel 2014, con l’uscita anche delle truppe italiane, il Paese si prepara ad assumersi la responsabilita’ della sua sicurezza. Si tratta di una fase delicata ma promettente. Un aspetto che desidero sottolineare e’ che in questa fase di cambiamento e di progressiva uscita delle truppe di altri Paesi, non devono essere le donne a pagarne il prezzo. Questo non sarebbe accettabile” 5. Il professor Andrea de Guttry, un sionista di estrema destra, ha chiarito che ‘’Si parlera’ anche di diritto bellico e diritti umani e del ruolo della Nato nel mantenimento della stabilita’ e nella ricostruzione del Paese’’. Si parlerà di ‘’diritto bellico’’, parole che farebbero inorridire le anime di Voltaire, Kant, Hegel, Marx, Kelsen e tanti altri. Al Sant’Anna insegnano a legittimare i massacri? Di fatto sembrerebbe proprio di sì. Non è una ‘’scuola d’eccellenza’’ è un think tank neoconservatore dove si indottrinano giovani, tanto dotati quanto cinici e pronti a tutto.

Il nonnismo: l’ultima vergogna delle false eccellenze

Si parla molto del nonnismo della Folgore, nonnismo che uccide e che ha caratterizzato da sempre la componente più reazionaria e neofascista delle forze armate italiane. Il sociologo Charlie Barnao ha parlato di un modello educativo che mira a creare ‘’personalità autoritarie e fasciste’’ 6. Al Sant’Anna si emulano le pratiche dei neofascisti della Folgore? Leggiamo la testimonianza di un ex allievo:
“Sicuramente non può definirsi scherzo la “Silvestratio”, spiega un laureando che, dopo quattro anni d’inferno ha addirittura abbandonato la Scuola. Il ‘Silvestroni’ è un manuale di chimica generale e la ‘Silvestratio’ è una prova riservata ai maschi: l’allievo bendato viene chiuso in una stanza buia coi pantaloni calati. Il tomo di chimica, legato con uno spago, viene appeso allo scroto della matricola che deve “fidarsi” e lanciare il libro contro una finestra. “Lo spago – spiega l’ex allievo – sarà tagliato dagli anziani, un istante prima del lancio e la castrazione è scongiurata solo ‘grazie’ alla rapidità e alla mira di chi ha in mano le forbici. Chiamatelo scherzetto innocente…”. C’è poi la ‘mordatio’ in cui due matricole vengono costrette, carponi e in mutande, a mordersi il ‘lato B’ scivolando sul pavimento intriso di acqua saponata.’’ 7
Trovatemi la differenza fra la Folgore e il Sant’Anna? Cosa mira a creare il Sant’Anna? Accademici indottrinati al servizio dell’imperialismo italiano, americano o israeliano. Ci vuole coraggio a parlare d’eccellenza…
Gli allievi che si autoescludono vengono considerati delle ‘’nullità’’. Quali valori difende il Sant’Anna? Sopraffazione, militarismo, concezione ultragerarchica della società. Brutture di cui possiamo fare benissimo a meno, meglio lottare per una ‘’società decente’’ che servire senza porsi troppe domande. Gli allievi del Sant’Anna fanno meta a Tel Aviv? L’esercito israeliano uccide per orrore – diceva Eduardo Galeano – e ‘’per orrore’’ tecnici senza coscienza gli forniranno copertura politica. Il Sant’Anna serve proprio – solo? – a questo, non fatevi ingannare dalla loro retorica. Sono poliziotti della censura, picchiano mentre battono cassa. Liberiamocene.