domenica 30 ottobre 2016

IL COLPO DI STATO CONTRO DILMA E’ RAZZISTA, di Dennis Oliveira

Le radici razziste del colpo di stato contro la presidente Dilma Rousseff


Nota di Black Women of Brazil:

A meno che non abbiate vissuto sotto una pietra nelle scorse settimane, o semplicemente non siate stati sintonizzati sulle notizie che arrivano dal Brasile, saprete che la presidente Dilma Rousseff è stata allontanata e sospesa dal suo ufficio per un periodo di 180 giorni, ed è stata sostituita dal vice-presidente Michel Temer. La posizione ufficile di chi scrive riguardo i principali partiti politici e dei politicanti in genere è che sono TUTTI lerci ed hanno parecchi scheletri nell’armadio. Questi è la cruda realtà per quanto concerne il funzionamento della politica. Fate pure le vostre ricerche e sicuramente arriverete alle stesse conclusioni. Per questo, il fine di questo articolo non è di difendere Dilma o il suo Partito dei Lavoratori, che dal 2003 ha governato in Brasile. Nel contesto delle lotte degli afrodiscendenti (persone di discendenza africana) in Brasile, ci sono svariate problematiche che giustificano il pieno sostegno degli Afro-Brasiliani a Dilma (Afro-Brazilian full support of Dilma) o al Partito dei Lavortori (questolinke e quello). Il fatto è che, il Partito dei Lavoratori è stato chiamato in causa da numerosi afrobrasiliani che vedono lo sfruttamento, in chiave elettorale, delle enormi masse di popolazione di colore, senza promettere nulla in cambio del supporto di questa comunità. No, ciò che scriviamo oggi non vuol essere in alcun modo di approvazione a Dilma o alle politiche del partito, ma piuttosto la presa di coscienza che c’é in gioco qualcosa di più.
Il colpo di stato contro Dilma è razzista
di Dennis Oliveira
O golpe contra Dilma é racista (E)
Perchè il colpo di stato è stato orchestrato dall’ opposizione, con Eduardo Cunha (Presidente della Camer dei Deputati/Portavoce della Camera Bassa) in testa, un razzista? Molti direbbero che, dopotutto, Dilma non è nera. E ancora altri, che le politiche contro il razzismo portate avanti dal suo governo e da quello del predecessore, Lula da Silva, sono timide ed insufficienti.
Io sono completamente d’accordo. Dilma non è nera e, quindi, non è dovuta alla razza la volontà di disfarsi di lei. E da queste pagine abbiamo pesantemente criticato le politiche antirazziste sviluppate dal governo, per la loro timidezza e per la mancanza di reali risorse.
Ma chiunque voglia rimuovere il governo di Dilma non lo desidera per questi motivi. E’ precisamente perché loro non accettano neanche le poche norme di inclusione razziale e sociale promulgate negli scorsi anni.
L’argomentazione ufficiale dell’accusa è di “frode fiscale”. E’ da notare che la motivazione si polarizza sui presunti abusi nella gestione dei fondi destinati ai programmi sociali. Il governo apparentemente ha utilizzato, erroneamente secondo il TCU (Tribunle dei Conti dell’Unione o Corte Federale dei Conti), tra il 2012 e il 2014, 40 miliardi di R$ finanziati da banche pubbliche per i pagamenti di assegni sociali e sussidi, quali la Borsa Famiglia, assegni di disoccupazione e di sostegno alla produzione agricola.
Una domanda che non vuole essere offensiva: se questi fondi “non dovuti” fossero stati utilizzati per salvare banche dalla bancarotta, sarebbe scoppiata questa controversia? Ho i miei dubbi.
Per i golpistas (sostenitori del golpe), il fatto che il 73% dei beneficiari della Borsa Famiglia siano di colore, e che il 68% dei capi famiglia aventi titolo siano donne nere, risulta motivo di disagio.
Come anche il fatto che circa l’80% di coloro che usufruiscono del programma “Água para Todos” (Acqua per Tutti) (costruzione di cisterne) sono neri. Anche nel programma Luz para Todos (Luce per Tutti), la percentuale degli afrobrasiliani inseriti è dell’80%.
Nel Pronatec (Programma Nazionale di Accesso all’Insegnamento Tecnico e all’Impiego) il 68% delle iscrizioni registrate nel 2014 provenivano da jovens negros (giovani neri). Nel programma “Minha Casa, Minha Vida” (La Mia Casa, La Mia Vita) il 70% degli aventi diritto sono familias negras (famiglie di origine africana).
Per non parlare dei programmi di quote “di razza” e di ProUni (Programa Universidade Para Todos o Programma Università per Tutti) che ha permesso accessi record per i giovni neri ad un’educazione superiore.
Piccole migliorie? Senza dubbio. Ma vari problemi persistono, principalmente perché nel governo un’efficace linea antirazzista, il rafforzamento istituzionale delle agenize responsabili in materia – c’é stato un passo indietro con la fine del ministero Seppir – il pianificare strategie con obiettivi precisi e costanti monitoraggi, un reale contrasto, al di là della retorica, al genocidio dei giovani neri (Juventude Viva – il programma Gioventù Viva ha appena pubblicato un lettera d’intenti), sono solo alcune delle istanze che devono ancora prender corpo.
Ma il golpe contro Dilma è razzista perchè è sponsorizzato proporio da quei gruppi di persone che si sentono a disagio finanche per questi minimi avanzamenti. Sono coloro che trovano spiacevole il fatto che giovani di colore frequentino i campus universitari e ne condividano gli spazi con i figli dell’elite. O coloro infastiditi nel trovare, nelle code all’aereoporto, quelle donne nere che dovrebbero essere la loro servitù. O ancora quelli che sbraitano contro il “consumismo” principalmente per il fatto di dover vedere il centro commerciale popolato da molte più facce nere di quelle che vorrebbero scorgere.
Questi stessi golpistas patrocinano la riduzione dell’età legale per la responsabilità criminale. Sostengono che le donne che abortiscono sono criminali e dovrebbero essere arrestate. Che le favelas (baraccopoli) dovrebbero essere assediate dalla polizia.
Il razzismo non riguarda solo l’esplicito sentimento di disgusto verso i neri, razzismo è anche un’attitudine politica che nega l’inclusione sociale delle donne e degli uomini di colore. Per questo, questi golpistas sono razzisti. E il colpo di stato, perpetrato ai danni di Dilma, è razzista.
Fonti: Revista Fórum
Note
1. Cunha è stato indagato nello scandalo conosciuto come Lava Jato Wash (Operazione Autolavaggio) che coinvolse la compgnia petrolifera statale Petrobras. Cunha è stato sospeso dalla funzione di portavoce della Camera Bassa dalla Corte Suprema del Brasile il 5 Maggio 2016 a causa delle accuse di tentata intimidazione di alcuni membri del Congresso, e di ostruzione alle indagini sulle presunte tangenti che avrebbe ricevuto.

Fonte: https://blackwomenofbrazil.co/2016/05/16/the-racist-roots-of-the-coup-detat-against-president-dilma-rousseff/

Traduzione di Traduzioni Clandestine

https://www.facebook.com/traduzioniclandestine2/posts/598792533641725

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