domenica 24 luglio 2016

Strage di Monaco: dalla Jihad Connection alla Neonazi Connection ?, di Stefano Zecchinelli

islamofobia

La strage di Monaco, a differenza degli episodi terroristici che hanno insaguinato Francia e Belgio, ha aperto la possibilità che – a detta di fonti autorevoli come il giornalista Bahar Kimyongur – la pista da seguire fosse quella interna alla galassia neonazista.

Per prima cosa è necessario analizzare, seppur brevemente, i fatti. Scrive la redazione del giornale online Contropiano: ‘’Rivelatore il video mostrato dalla tv N24, girato da un cittadino che ritrae il killer mentre si trova nel parcheggio del centro commerciale inquadrato dal tetto del palazzo adiacente. Mentre riprende il vicino insulta pesantemente il killer chiamandolo “stronzo”. Lo scambio fra i due avviene in dialetto bavarese. I due si scambiano insulti e accusano entrambi gli stranieri, in particolare i turchi. Ma l’attentatore dice «sono tedesco», “sono nato in Germania, in un quartiere povero e abitato da percettori di sussidio pubblico (Harz IV)”. L’attentatore dice di essere stato in cura; il cittadino lo insulta dicendogli che quello è il luogo dove dovrebbe stare, «in cura psichiatrica». Il killer inizia a sparare e il video si interrompe’’ 1. Quindi, stando a ciò che c’è stato comunicato fino ad ora, si tratta della reazione istintiva d’una persona psicologicamente instabile. Il terrorismo di estrema destra, a quanto pare, non è più organico ad un progetto atlantico di ‘’strategia della tensione’’, ma si configura come una sorta di ‘’terrorismo fai da te’’. Persone deboli, culturamente e socialmente, arraffazzonano disordinate letture, dalle citazioni di Hitler all’ ‘’Eurabia’’ di Oriana Fallaci vera madrina dei neonazi del ventunesimo secolo, dando, da autentici balordi, uno sbocco criminale alla loro marginalizzazione sociale.

Lo storico Oliver Roy ha definito il neojihadismo come ‘’l’islamizzazione della delinquenza prodotto diretto, anzi direttissimo, della marginalizzazione sociale’’; in gran parte dei paesi occidentali, in modo analogo, il neonazi ‘’fai da te’’ è una persona psicologicamente labile che ha ‘’nazistificato’’ il malessere ed i rancori – es. il rifiuto del pluralismo religioso e l’ostilità verso il mondo musulmano – tipici del sottoproletario. Se il neofascismo ed il neonazismo erano due pedine dell’Operazione Gladio, ben definita dalla storico Daniele Ganser come ‘’la strategia militare segreta della Nato in Europa’’, il ‘’neonazi, stragista fai da te’’ – stando alle documentazioni fino ad ora emerse – sembra del tutto incontrollabile: balordi imprevedibili. Domanda: sarà davvero così 2 ?

Un documento di 98 pagine, prodotto dai quattro principali istituti investigativi europei, dimostra come gli stragisti neonazi possono diventare molto più pericolosi e letali degli integralisti islamici proprio perché sono potenziati dall’elemento ‘’sorpresa’’. Domanda: la Neonazi connection ha le carte in tavola per superare, in quanto efferatezze, la Jihad connection ? Il materiale analitico non manca anzi, tutt’altro. LInstituto Real de Servicios Unidos ( RUSI ), il think-tank Chatham House e l’ Instituto para el Diálogo Estratégico e la Universidad de Leiden informano che ‘’Dada la intensa atención pública sobre el terrorismo de inspiración religiosa, el hallazgo de que la extrema derecha representa una proporción similar dentro de la base de datos de los perpetradores es particularmente significativo’’ 3. La popolazione europea ha dimostrato grande attenzione e preoccupazione per il terrorismo di matrice islamista tralasciando la crescita della destra radicale, populista e xenofoba. Domanda: come mai scrittori, prevalentemente di formazione liberale come Oriana Fallaci, sono diventati la ‘’bibbia’’ dei neonazi del ventunesimo secolo ? Il ‘’neonazi, fai da te’’ in tenuta ‘’post-moderna’’, del tutto estraneo alle biblioteche proprie dei vecchi movimenti neofascisti vero cancro sociale, al pari della malavita organizzata, non ha la possibilità di accedere alle librerie di nicchia reperendo gli opuscoli di Hitler, Rosenberg ed il novello sionista Julius Evola quindi – disorientato dal boom mediatico degli sproloqui sull’inesistente Eurabia – ferma le sue letture alle ultime pubblicazioni della razzistissima Oriana Fallaci. Hitler resta il suo ‘’mito’’, il leader dal pugno di ferro da emulare contro rom e musulmani, ma i testi della ‘’bisbetica fiorentina’’ diventano la sua nuova ‘’bibbia’’. Domanda: stiamo assistendo ad una ‘’fascistizzazione’’ della cultura liberal conservatrice ?

I servizi d’intelligence europei davanti i nuovi neonazisti

Un documento interessante pubblicato dalla Royal United Services Institute sembra porre l’accento sul disagio psicologico dei ‘’nuovi neonazisti’’, tralasciando il fattore ideologico. Leggiamo:

’In terms of ideological ‘aloneness’, participants highlighted the fine line between a lone-actor terrorist’s ideology being inspired by, associated with and directly influenced by a terrorist group or network. It was argued that the medium of engagement – for example, whether it was offline or online – was an important consideration for determining ideological ‘aloneness’.’’ ( pag 5 )

‘’Mental-health issues can include a wide range of disorders, from depression to paranoid schizophrenia. It is necessary to distinguish these types of disorders to understand the role of mental illness in lone-actor terrorism. Moreover, the reporting of clinical diagnoses among lone-actor perpetrators is rare. It was suggested that the consortium distinguish between cases where a clinical diagnosis has been made and those which rely on proxy indicators (such as news reporting that alludes to mental-health issues)’’ ( pag. 6 )

‘’One participant suggested that the line between inspiration, association and direct influence is particularly fine in relation to the lone-actor perpetrator subset. Unpacking these concepts and identifying observable indicators for each is key to understanding degrees of external influence. In other words, the question is ‘how alone is a lone actor?’ – and not whether they are alone or not’’ ( pag. 9 ) 4

Il fattore ‘’psicologico’’ è la chiave di lettura del documento: ci troviamo davanti l’incontro fra differenti solitudini, persone – la maggior parte di queste viene dal sottoproletariato urbano – incattivite dalle brutture del neoliberismo iper-militarista. Queste persone, deboli e disorientate, per tamponare la loro ‘’patologia sociale’’ ( nel testo si allude anche a possibi soggetti malati di schizofrenia ), decidono di creare una ‘’comunità’’, una comunità ‘’malata’’ priva di qualsiasi progettualità. Domanda: l’atto terroristico nasce all’interno di questi nuclei insani, viene meditato e pianificato, oppure – è sempre e soltanto – un gesto estremo ed isolato ? Casseri – neonazista coi libri di Oriana Fallaci nella sua biblioteca persona – era un folle oppure si colloca all’interno d’un progressivo sgretolamento della società liberale che, nella sua fase ‘’ultima’’, diventa endemicamente razzista ?

Il fenomeno neonazista è il prezzo che l’Europa paga al neoliberismo ed alla vergognosa accettazione della politica imperialistica statunitense ed israeliana colpevole d’aver assassinato, circa, quattro milioni di musulmani innocenti. Domanda: i terroristi di estrema destra agiscono sotto il monitoraggio dei servizi d’intelligence oppure restano indipendenti ? I rapporti fra Israele e le destre populiste e xenofobe sono ben noti a tutti gli analisti onesti, il resto rimane, fra mille incertezze, ancora da chiarire.

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2.

Il sito hispantv ha segnalato che ‘’Il portale di informazioni ed investigazione  statunitense, Veterans Today, il Venerdì ha pubblicato dei documenti che dimostrano come un giornalista, collegato al servizio di intelligence israeliano (Mossad) abbia filmato per primo gli attentati a Nizza e quelli di ieri avvenuti a Monaco e li ha poi diffusi su intenet’’.

Ed ancora: ‘’Gutjahr è sposato con Einat Wilf, una agente del Mossad. La Wilf ha servito, con il grado di tenente, nelle autodenominate Forze di sicurezza (FDI) israeliane ed è stata consigliere agli Esteri del vice primo Ministro Simon Peres (2004-2007)’’


3.


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Stefano Zecchinelli

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