giovedì 17 dicembre 2015

Mujahedin-e Khalq: propaganda anti Iran sponsorizzata dagli USA, di Stefano Zecchinelli

Nello stesso momento in cui migliaia di piccole e medie imprese italiane si accingono a firmare accordi commerciali con la Repubblica Islamica dell’Iran e l’imam Khamenei, Guida Suprema dello stato iraniano, lancia una lotta incisiva e senza quartiere contro il terrorismo di Daesh, il governo italiano, irresponsabilmente (ma consapevolmente), continua a concedere piena agibilità politica all’organizzazione apertamente anti-sciita e anti iraniana Mujahedin-e Khalq ( MEK ) e alle sigle connesse. Una scelta grave che dimostra la scarsa lungimiranza politica di un governo, quello di Renzi, del tutto subalterno alla politica estera imperialista americana e israeliana.
Che cos’è il MEK, qual è la sua storia ?
Il MEK nasce negli anni ’70 come organizzazione islamosocialista, partecipa alla lotta contro lo Scià Reza Pahlevi, salvo poi successivamente non riconoscere il nuovo governo di Khomeini. Nel momento in cui scoppia la guerra fra Iran ed Irak – nella quale i due paesi si dissanguarono l’un l’altro, questi (neo)jihadisti fecero la disastrosa scelta di schierarsi dalla parte di Saddam Hussein, all’epoca considerato da gran parte della sinistra musulmana come un cane da guardia degli Usa. Grazie all’aiuto di Hussein venne fondato l’Esercito di Liberazione Nazionale ( MLA ), cioè il loro braccio armato. A causa di questa scelta il MEK si inimicò naturalmente la gran parte del popolo iraniano che lo ritenne ‘’colpevole di aver contribuito ad uccidere i figli dell’Iran’’. Dopo l’invasione americana dell’Irak il Mek si mise di fatto al servizio di Washington cominciare dai suoi leader Massoud e Maryam Rajavi.
L’odio anti-sciita e anti-iraniano ha trasformato il MEK nel suo stesso DNA, fino ad abbandonare la sua originaria ispirazione socialista. I Mojahedin-e Khalq ottennero copertura e appoggi da parte di Israele e del suo servizio segreto ( Mossad ); del resto l’avvicinamento se non addirittura l’asservimento nei confronti di Tel Aviv era il percorso obbligato per poter proseguire nelle loro attività dichiaratamente anti iraniane.
Mohammad Javad Larijani, stretto collaboratore di Khameneì, in una intervista alla NBC ha rivelato che “Secondo il governo iraniano molti recenti attacchi (come le esplosioni nei depositi militari) e attentati terroristici (come quelli contro gli scienziati iraniani) sono condotti tramite una collaborazione tra Israele e i Mojaheddin”. Questa tesi poteva essere considerata fino a poco tempo fa come propaganda iraniana ma – come nota un articolo pubblicato su Linkiesta – adesso le prove della sua veridicità sembrano ineccepibili e accessibili a tutti.
Leggiamo dal giornale online italiano che “I giornalisti dell’NBC hanno proseguito la propria indagine negli Stati Uniti, indagando sulle informazioni raccolte dalla Cia. Il 9 febbraio di quest’anno tre pubblici funzionari americani, in tre interviste separate, hanno confermato questo legame. Israele ha fornito armi, addestramento e denaro al MEK, affinchè venissero compiute azioni terroristiche in territorio iraniano” 1
Le fonti non mancano: chi uccide gli scienziati iraniani ? Elementare, Bibi (Netanyahu), risponde Linkiesta. La cosa interessante, che inchioda Israele e i propagandisti anti-iraniani in Europa, è che il governo di Tel Aviv non ha mai negato il suo coinvolgimento. Al contrario, il Tenente-Generale Benny Gantz si è permesso di dire che l’Iran deve aspettarsi a breve altri eventi “senza spiegazione” 2.
Nonostante il MEK, nel 1997, venga formalmente inserito dal Dipartimento di Stato USA nella lista delle organizzazioni terroristiche ( dal 1997 fino al 2012 ), Seymour Hersh ha rivelato il costante sostegno dell’amministrazione repubblicana a questa organizzazione. L’ottimo giornalista scrisse, nel 2008, un articolo dal titolo “Preparare il campo di battaglia” dove spiegava che “Il MeK era sulla lista dei terroristi del dipartimento di Stato per più di un decennio, ma negli ultimi anni il gruppo ha ricevuto armi ed intelligence, direttamente o indirettamente, dagli Stati Uniti. Alcuni dei fondi segreti di nuova autorizzazione, mi ha detto il consulente del Pentagono, potrebbero finire nelle casse del MeK”. Soldi statunitensi versati nelle casse dei Mujahedin, certamente non per fini umanitari. Il copione sembra essere lo stesso di sempre: eliminare i nemici degli USA.
Della stessa opinione è Ismail Salami di GlobalResearch. La sua analisi sembra non lasciare spazio al dubbio “The terrorist Mujahedin Khalq Organization AKA MKO or MEK seems to be a ubiquitous agent any time there is an assassination in Iran. A shadowy cult with myriad of financial, military and intelligence connections to Tel Aviv and Washington, the MKO works in league with Kidon, the assassination unit within the Mossad. There are solid reports which indicate that the MKO members have received military and intelligence training both from the US forces as well as from the Mossad’. 3 Nello stesso articolo viene menzionato un rapporto della NBC News di Richard Engel e Robert Windrem dove “cites two anonymous senior US officials with two interesting claims: 1) that it was MEK which perpetrated the string of assassinations of Iranian nuclear scientists and 2) the terrorist group “is financed, trained and armed by Israel’s secret service.” So the report testifies to the veracity of what Iranian officials have asserted about the involvement of MEK and Israel in murdering nuclear scientists on the Iranian soil’.
Nel 2009 il MEK ( o anche MKO ) tentò di assassinare l’ex presidente Ahmadinejad. La notizia fu ripresa da molti media internazionali fra cui anche Il Sole 24 Ore 4, anche se l’accaduto non fu riportato nella sua gravità (Il Sole 24 Ore edulcorò la notizia con l’atteggiamento tipico dei media occidentali ). Eloquenti furono le dichiarazioni di Ahmadinejad: “Gli stupidi sionisti hanno ingaggiato dei mercenari per assassinarmi”. Sembrerebbe evidente come questa organizzazione sia in effetti etero diretta.
Dopo questa ‘impresa’, fortunatamente fallita, i jihadisti intensificarono i loro rapporti con gli USA, la Francia e Israele.
Un anno dopo fu organizzata a Parigi una manifestazione contro il legittimo governo di Teheran: era il 26 giugno 2010. Mentre Obama prese le distanze da questi terroristi, i neocon continuarono ad appoggiarli; i diversi governi francesi, addirittura, hanno continuato ad ospitare le loro sedi. In quell’occasione “Circa 30.000 persone provenienti da tutta Europa, hanno sentito i discorsi dell’ex Primo Ministro spagnolo, José Maria Aznar, e dell’ex ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, John Bolton, che hanno appena fondato assieme la Friends of Israel Initiative- chiedendo al Dipartimento di Stato di non considerare i mujaheddin del popolo un’organizzazione terroristica, e l’Unione europea a rafforzare le sanzioni unilaterali contro l’Iran” 3. Quell’episodio, certamente, rappresentò l’anticamera di qualcosa di più pericoloso: la CIA si stava preparando a fornire al MEK addestratori qualificati oltre ad una più vasta rete di copertura d’intelligence. Detto e fatto.
Il giornalista Seymour Hersh ha denunciato la presenza, in Nevada, di campi di addestramento jihadisti ricollegabili al MEK. Ecco cosa scrive Hersh:“They got the standard training, in commo, crypto [cryptography], small-unit tactics, and weaponry—that went on for six months [and] they were kept in little pods.” 4 I neocon hanno messo gli antigovernativi iraniani nelle condizioni di colpire duro, quindi di procurare anche seri danni alla popolazione civile sciita.
Il 2012 è l’anno in cui i Mujahedin cessano, per Washington, di essere dei terroristi. Il 6 gennaio organizzano una conferenza a Parigi alla quale prendono parte esponenti dell’elite statunitense come Tom Ridge, John Bolton, Howard Dean e di quella francese come Philippe Douste-Blazy, Andrè Vivien .
Giunti a questo punto la domanda sorge spontanea: i Mujahedin-e Khalq hanno rapporti con Daesh ed Al Qaeda ?
Di certo il MEK ha collaborato con gli Usa nella distruzione dell’Irak baathista, suo ex protettore, e condivide con Daesh lo stesso odio antisciita. L’ipotesi di una collaborazione fra i due gruppi jihadisti è certamente fondata ed è assai probabile che miliziani dei Mujahedin potrebbero essere transitati verso Daesh (o viceversa?).
Anche in questo caso è necessario dire che gli indizi (e le prove) non mancano: quando Daesh iniziò le sue scorribande sanguinarie in Irak, alcuni esponenti del MEK sostennero che eventuali misure antiterroristiche avrebbero rappresentato una violazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Mentre gli uomini di Al Bagdadi massacrano le comunità cristiane, sciite e curde in Irak e Siria, Arabia Saudita e Israele intensificano il loro sostegno al MEK. Il sito iraniano iran-interlink cita Press TV e sostiene che “According to sources, who declined to be named, the MKO terrorists are undergoing training on how to conduct terrorist operations in Iran and Iraq and are also receiving technical as well as information technology (IT) training from Israeli agents”. 7
E’ noto come molti esponenti del Ba’th irakeno, dopo il 2008, siano transitati nelle file di Daesh, molto probabilmente il MEK/MKO ha seguito la stessa parabola, infatti molte armi appartenenti agli antigovernativi iraniani sono state ritrovate nei rifornimenti dei mercenari di Al Bagdadi.
Eppure, nonostante ciò, gli esponenti dei Mujahedin continuano a dare lezione nelle istituzioni comunitarie sui diritti democratici, politici e soprattutto civili.
Di cosa vivono i membri del MEK ?
Il MEK è un’ organizzazione dalle dubbie finalità con forti agganci con i settori più militaristi della destra imperialista americana. Le donazioni di cui gode il MEK da parte dei magnati di Washington consentono ai loro uomini di spostarsi liberamente, organizzando iniziative e manifestazioni antidemocratiche volte a delegittimare i vari governi iraniani. Le cifre di queste donazioni sono ingenti, il New York Times fa una preziosa rivelazione:”Many of the American supporters, though not all, accepted fees of $15,000 to $30,000 to give speeches to the group, as well as travel expenses to attend M.E.K. rallies in Paris. Edward G. Rendell, the former Democratic governor of Pennsylvania, said in March that he had been paid a total of $150,000 to $160,000” 5
La strategia dei Mujahedin è quella di camuffarsi: si presentano a volte come organizzazione marxista e islamica riuscendo a convincere ampi settori della sinistra eurocentrica; altre volte creano sigle artificiali come l’Associazione delle donne democratiche iraniane. Alquanto ambiguo è anche il comportamento di un suo rappresentante, Karimi Davood, il quale, più volte ha preso parte alle campagne islamofobe della destra sionista romana 9
In Italia, alcune sigle legate al MEK si sono inoltre rese protagoniste di numerose aggressioni verbali all’antropologa Tiziana Ciavardini – alcune visibili anche sulla sua pagina facebook – con l’intento, chiaramente intimidatorio, di rallentare il dialogo interculturale ed inter-religioso che la stessa Ciavardini, in modo meritorio, porta avanti da anni.
In conclusione, mi sembra di poter dire che nonostante i tentativi di camuffarsi dietro al solito paravento ideologico politicamente corretto, la reale natura e finalità di questa organizzazione sia la destabilizzazione della Repubblica Islamica dell’Iran. Un obiettivo che, come sappiamo, le varie amministrazioni USA perseguono da decenni a questa parte.

mano armata israele http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2012/02/12/la-cia-svela-mek-mano-armata-disraele-leuropa-riveda-le-sue-posizioni/4249/
scienziati iraniani http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2012/01/11/chi-uccide-gli-scienziati-iraniani-elementare-bibi/3648/
Israel sponsored terrorist http://www.globalresearch.ca/mujahedin-khalq-organization-mko-us-israel-sponsored-terrorist-entity-directed-against-iran/5423450
attacco fallito Ahmadinejad http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-08-05/attacco-fallito-ahmadinejad-080042_PRN.shtml
voltaire.net http://www.voltairenet.org/article166095.html
iran interlink http://iran-interlink.org/wordpress/?p=6884ù
iran interlink http://iran-interlink.org/wordpress/?p=5709
iranian opposition http://www.nytimes.com/2012/09/22/world/middleeast/iranian-opposition-group-mek-wins-removal-from-us-terrorist-list.html?_r=0

http://www.linterferenza.info/esteri/mujahedin-e-khalq-propaganda-anti-iran-sponsorizzata-dagli-usa/

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