1. Il problema dei prigionieri politici è centrale per la comprensione del conflitto in corso fra gli imperialismi occidentali e le classi lavoratrici su scala mondiale. Sostanzialmente taciuta – anche a causa della fascinazione eurasiatista di alcuni presunti marxisti – è la violentissima repressione della guerriglia maoista indiana, nonostante che tutte le notizie che ci giungono da quell’area dimostrino un accentuarsi dello scontro.
E’ di pochi giorni fa l’annuncio che “I maoisti Roopesh, Shyna, Anoop e Veeramani, che stavano portando avanti uno sciopero della fame fino alla morte all’interno della prigione centrale di Coimbatore, lo hanno interrotto dopo che scrittori e attivisti della società civile hanno assicurato di prendere in considerazione il loro caso”, come ha spiegato l’avvocato S. Balamurugan.
http://guerrapopolare-india.blogspot.it/2015/08/il-governo-indiano-del-fascista-indu.html
La campagna in favore dei marxisti indiani gode del sostegno di Arundhaty Roy, una scrittrice da sempre impegnata nel denunciare le manovre e le ingerenze delle potenze imperialiste in special mondo nel quadrante asiatico.
Ma chi sono questi naxaliti ? Con la parola naxalite ( naxaliti è la traduzione in italiano ) si fa riferimento ai combattenti, seguaci e sostenitori della dottrina politica di Mao Tse Tung, che dal 1967 guidano la rivolta popolare iniziata nella regione del Bengala.
La rinascita del Partito comunista dell’India ( marxista-leninista ) si deve al rivoluzionario Charu Majumdar il quale chiamò i contadini poveri ed il proletariato indiano ad una lotta generale contro la borghesia filoimperialista e le vecchie classi aristocratiche. Majumdar, in particolare, riprese la teoria di Mao sulla guerra popolare di lunga durata. Il fine ultimo della guerriglia è quello di realizzare un Fronte patriottico e antimperialista che unisca tutti i ceti sociali ostili all’imperialismo e prima di tutti quello nord-americano.
E’ bene sottolineare che dopo oltre 40 anni i maoisti non sono ancora stati piegati.
Arundhati Roy con i suoi scritti ha denunciato il carattere ambiguo della “democrazia” indiana, fondata su quella divisione in caste figlia della totalitaria ideologia indù. In una non recentissima intervista ( 27 maggio 2011 ) pubblicata dal giornale comunista italiano Contropiano, la Roy ha dichiarato:
“E’ vero che usurpare la terra, colonizzare la terra dei poveri, è oggi al centro del dispiegamento della guerra civile nel nostro paese. Guardate la mappa dell’India odierna: le foreste, gli adivasi, le risorse naturali, i maoisti e la guerra civile sono tutti aspetti intimamente correlati, come accatastati uno sopra l’altro. Occorre essere ciechi per non notare la connessione verticale tra tutti questi elementi”.
http://contropiano.org/archivio-news/documenti/item/1567-sulla-democrazia-indiana-e-i-maoisti-una-intervista-ad-arundhati-roy
Sono questi i motivi per cui i naxaliti godono dell’appoggio delle classi lavoratrici nella regione? Di certo in India i governi corrotti e filo occidentali hanno letteralmente scippato i ceti popolari e proletari delle risorse che gli appartengono, portando avanti sofisticate politiche repressive sul modello delle dittature neoliberiste. Il blog Comitato di sostegno alla guerra popolare in India riporta l’ultima diavoleria del governo Modi:
“La polizia del Chhattisgarh, lo stato indiano più colpito dall’insurrezione maoista, ha lanciato un’applicazione per smartphone, che permette di comunicare anonimamente con le forze dell’ordine con registrazioni audio e video e altre informazioni sui maoisti. L’applicazione può essere scaricata da Google Play Store, il magazzino di applicazioni degli smartphones Android. La polizia spera che l’applicazione fornisca loro preziosi informazioni sul campo. L’applicazione in funzione anti-maoista è stata progettata in particolare dalla Chhattisgarh Infotech & Biotech Promotion Society (CHIPS), una società appartenente allo Stato del Chhattisgarh. 146 torri di telecomunicazione per la telefonia cellulare saranno messe in servizio nella “zona rossa” del Chhattisgarh il prossimo settembre. Una torre di telecomunicazione di telefonia è stata fatta saltare in aria dai maoisti ( nel distretto di Muzaffarpur nello stato del Bihar)
http://guerrapopolare-india.blogspot.it/2015/07/conclusa-recentemente-la-campagna.html
La guerriglia fa davvero tanta paura ad una struttura governativa che, senza problemi, possiamo definire parafascista? Sembra proprio di sì dal momento che i governi in carica, di privatizzazione in privatizzazione, si sono alienati il sostegno del mondo del lavoro che, schiacciato dalle multinazionali, tende inevitabilmente a trovare “rifugio” in una sorta di “contropotere operaio e contadino”, per usare il linguaggio tipico della tradizione rivoluzionaria. I maoisti, dopo ben 40 anni di lotta armati, rappresentano, agli occhi di tanti lavoratori indiani, una alternativa credibile.
2. Il governo indiano – che secondo qualche analista (a nostro parere, poco avveduto)sarebbe antistatunitense – ha recentemente stipulato un accordo di cooperazione e difesa col Pentagono, facendo del paese il miglior mercato di armi per gli Usa. Ecco la notizia presa da un sito non sospettabile di antimperialismo:
“Defence Minister Manohar Parrikar, in a written reply in theLok Sabha, said that a dialogue has been established between India and the US under the Defence Technologyand Trade Initiative (DTTI) for co-development and co-production of unique and exceptional technologies of mutual interest”.
http://articles.economictimes.indiatimes.com/2015-03-13/news/60086433_1_defence-minister-manohar-parrikar-defence-cooperation-defence-technology
Gli eurasiatisti sostengono che presto ci sarà una nuova valuta che sostituirà il dollaro nelle transazioni internazionali eppure questi scambi in materia di armi avvengono rigorosamente in dollari.
Il debito estero dell’India è di 427 miliardi e le riserve della Banca centrale ( dato del 2013 ) di 298 miliardi di dollari. Questo significa che le operazioni delle Banca centrale richiederanno dollari Usa; come spiega Chossudovsky si tratta di una valuta nazionale “dollarizzata”. Come è dunque possibile, su queste basi, ipotizzare uno sganciamento dal sistema di comando neoliberista ?
L’arrivo al potere da parte del Bharatiya Janata Party (Bjp) ha migliorato di molto anche i rapporti con il governo israeliano. Già nel 2006 Modi si era recato in Israele per migliorare gli scambi in materia di tecnologie agricole ed idriche.
Si sta cercando forse un nuovo gemellaggio fra sionismo ed induismo? Il prof. Aldo Giannuli ha rilevato come Modi provenga “dalle fila della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), un’organizzazione culturale attiva dal 1925 e caratterizzata da un intollerante nazionalismo religioso”.
http://www.aldogiannuli.it/rapporti-india-israele/
Giannuli soggiunge che “La dirigenza della Rss – nonostante apprezzamenti verso il regime nazista e le teorie sulla purezza della razza – si è dimostrata da subito ammiratrice del desiderio di molti ebrei di costituire uno stato sulla base dell’appartenenza religiosa, schierandosi dall’inizio a favore della nascita di Israele”. Che dire ? Nessuna novità per chi ha studiato come gli antisemiti ( fascisti e nazisti ) siano stati i primi alleati dei sionisti nella colonizzazione della Palestina storica. Molti ferventi sionisti, ricordiamoci di Jabotinsky e Begin, furono anche accesi fascisti. Di cosa stupirsi?.
Un dossier apparso nel blog Impicci e segnalato dallo stesso Giannuli ci spiega chi siano i principali esponenti del gabinetto Modi. Non mi dilungherò molto su questo tema: mi limito solo a rendere noto che il Ministro degli Interni è un certo Rainath Sing il quale si è fatto conoscere per essere sostenitore dell`interpretazione nazionalista della Hindutva, chiave con cui interpreta alcuni degli aspetti controversi della società indiana. Un esempio su tutti: nel 1992, militanti della Rss e del Bjp rasero al suolo la moschea di Babri, colpevole di sorgere sopra il presunto luogo di nascita del principe divino Rama ( domanda: l’islamofobia è forse il movente ideologico dell’alleanza con Israele ? ). Questa azione generò mesi di violenti scontri tra hindu e musulmani, lasciando sul terreno circa duemila morti. Ancora oggi la ferita resta aperta e pronta a sanguinare nuovamente. Un rischio che non sembra certo spaventare Singh, convinto della necessità imprescindibile di costruire al più presto un tempio dedicato a Rama sulle rovine della moschea. Posizioni che risultano inquietanti se si pensa che il Ministro sarà diretto responsabile della polizia.( domanda: dobbiamo aspettarci un inasprimento del regime repressivo verso le sinistre ? )’
https://impicci.wordpress.com/2014/05/28/narendra-modi-e-i-suoi-ministri/
Come concludere? Gli amici eurasiatisti, partigiani a prescindere dei BRICS, ci dicano se tali personaggi possono essere considerati dei baluardi dell’antimperialismo.
http://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fguerrapopolare-india.blogspot.it%2F2015%2F08%2Fil-governo-indiano-del-fascista-indu.html&h=zAQHlW2ky&s=1
http://www.linterferenza.info/esteri/lotte-di-classe-e-repressione-in-india/
E’ di pochi giorni fa l’annuncio che “I maoisti Roopesh, Shyna, Anoop e Veeramani, che stavano portando avanti uno sciopero della fame fino alla morte all’interno della prigione centrale di Coimbatore, lo hanno interrotto dopo che scrittori e attivisti della società civile hanno assicurato di prendere in considerazione il loro caso”, come ha spiegato l’avvocato S. Balamurugan.
http://guerrapopolare-india.blogspot.it/2015/08/il-governo-indiano-del-fascista-indu.html
La campagna in favore dei marxisti indiani gode del sostegno di Arundhaty Roy, una scrittrice da sempre impegnata nel denunciare le manovre e le ingerenze delle potenze imperialiste in special mondo nel quadrante asiatico.
Ma chi sono questi naxaliti ? Con la parola naxalite ( naxaliti è la traduzione in italiano ) si fa riferimento ai combattenti, seguaci e sostenitori della dottrina politica di Mao Tse Tung, che dal 1967 guidano la rivolta popolare iniziata nella regione del Bengala.
La rinascita del Partito comunista dell’India ( marxista-leninista ) si deve al rivoluzionario Charu Majumdar il quale chiamò i contadini poveri ed il proletariato indiano ad una lotta generale contro la borghesia filoimperialista e le vecchie classi aristocratiche. Majumdar, in particolare, riprese la teoria di Mao sulla guerra popolare di lunga durata. Il fine ultimo della guerriglia è quello di realizzare un Fronte patriottico e antimperialista che unisca tutti i ceti sociali ostili all’imperialismo e prima di tutti quello nord-americano.
E’ bene sottolineare che dopo oltre 40 anni i maoisti non sono ancora stati piegati.
Arundhati Roy con i suoi scritti ha denunciato il carattere ambiguo della “democrazia” indiana, fondata su quella divisione in caste figlia della totalitaria ideologia indù. In una non recentissima intervista ( 27 maggio 2011 ) pubblicata dal giornale comunista italiano Contropiano, la Roy ha dichiarato:
“E’ vero che usurpare la terra, colonizzare la terra dei poveri, è oggi al centro del dispiegamento della guerra civile nel nostro paese. Guardate la mappa dell’India odierna: le foreste, gli adivasi, le risorse naturali, i maoisti e la guerra civile sono tutti aspetti intimamente correlati, come accatastati uno sopra l’altro. Occorre essere ciechi per non notare la connessione verticale tra tutti questi elementi”.
http://contropiano.org/archivio-news/documenti/item/1567-sulla-democrazia-indiana-e-i-maoisti-una-intervista-ad-arundhati-roy
Sono questi i motivi per cui i naxaliti godono dell’appoggio delle classi lavoratrici nella regione? Di certo in India i governi corrotti e filo occidentali hanno letteralmente scippato i ceti popolari e proletari delle risorse che gli appartengono, portando avanti sofisticate politiche repressive sul modello delle dittature neoliberiste. Il blog Comitato di sostegno alla guerra popolare in India riporta l’ultima diavoleria del governo Modi:
“La polizia del Chhattisgarh, lo stato indiano più colpito dall’insurrezione maoista, ha lanciato un’applicazione per smartphone, che permette di comunicare anonimamente con le forze dell’ordine con registrazioni audio e video e altre informazioni sui maoisti. L’applicazione può essere scaricata da Google Play Store, il magazzino di applicazioni degli smartphones Android. La polizia spera che l’applicazione fornisca loro preziosi informazioni sul campo. L’applicazione in funzione anti-maoista è stata progettata in particolare dalla Chhattisgarh Infotech & Biotech Promotion Society (CHIPS), una società appartenente allo Stato del Chhattisgarh. 146 torri di telecomunicazione per la telefonia cellulare saranno messe in servizio nella “zona rossa” del Chhattisgarh il prossimo settembre. Una torre di telecomunicazione di telefonia è stata fatta saltare in aria dai maoisti ( nel distretto di Muzaffarpur nello stato del Bihar)
http://guerrapopolare-india.blogspot.it/2015/07/conclusa-recentemente-la-campagna.html
La guerriglia fa davvero tanta paura ad una struttura governativa che, senza problemi, possiamo definire parafascista? Sembra proprio di sì dal momento che i governi in carica, di privatizzazione in privatizzazione, si sono alienati il sostegno del mondo del lavoro che, schiacciato dalle multinazionali, tende inevitabilmente a trovare “rifugio” in una sorta di “contropotere operaio e contadino”, per usare il linguaggio tipico della tradizione rivoluzionaria. I maoisti, dopo ben 40 anni di lotta armati, rappresentano, agli occhi di tanti lavoratori indiani, una alternativa credibile.
2. Il governo indiano – che secondo qualche analista (a nostro parere, poco avveduto)sarebbe antistatunitense – ha recentemente stipulato un accordo di cooperazione e difesa col Pentagono, facendo del paese il miglior mercato di armi per gli Usa. Ecco la notizia presa da un sito non sospettabile di antimperialismo:
“Defence Minister Manohar Parrikar, in a written reply in theLok Sabha, said that a dialogue has been established between India and the US under the Defence Technologyand Trade Initiative (DTTI) for co-development and co-production of unique and exceptional technologies of mutual interest”.
http://articles.economictimes.indiatimes.com/2015-03-13/news/60086433_1_defence-minister-manohar-parrikar-defence-cooperation-defence-technology
Gli eurasiatisti sostengono che presto ci sarà una nuova valuta che sostituirà il dollaro nelle transazioni internazionali eppure questi scambi in materia di armi avvengono rigorosamente in dollari.
Il debito estero dell’India è di 427 miliardi e le riserve della Banca centrale ( dato del 2013 ) di 298 miliardi di dollari. Questo significa che le operazioni delle Banca centrale richiederanno dollari Usa; come spiega Chossudovsky si tratta di una valuta nazionale “dollarizzata”. Come è dunque possibile, su queste basi, ipotizzare uno sganciamento dal sistema di comando neoliberista ?
L’arrivo al potere da parte del Bharatiya Janata Party (Bjp) ha migliorato di molto anche i rapporti con il governo israeliano. Già nel 2006 Modi si era recato in Israele per migliorare gli scambi in materia di tecnologie agricole ed idriche.
Si sta cercando forse un nuovo gemellaggio fra sionismo ed induismo? Il prof. Aldo Giannuli ha rilevato come Modi provenga “dalle fila della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss), un’organizzazione culturale attiva dal 1925 e caratterizzata da un intollerante nazionalismo religioso”.
http://www.aldogiannuli.it/rapporti-india-israele/
Giannuli soggiunge che “La dirigenza della Rss – nonostante apprezzamenti verso il regime nazista e le teorie sulla purezza della razza – si è dimostrata da subito ammiratrice del desiderio di molti ebrei di costituire uno stato sulla base dell’appartenenza religiosa, schierandosi dall’inizio a favore della nascita di Israele”. Che dire ? Nessuna novità per chi ha studiato come gli antisemiti ( fascisti e nazisti ) siano stati i primi alleati dei sionisti nella colonizzazione della Palestina storica. Molti ferventi sionisti, ricordiamoci di Jabotinsky e Begin, furono anche accesi fascisti. Di cosa stupirsi?.
Un dossier apparso nel blog Impicci e segnalato dallo stesso Giannuli ci spiega chi siano i principali esponenti del gabinetto Modi. Non mi dilungherò molto su questo tema: mi limito solo a rendere noto che il Ministro degli Interni è un certo Rainath Sing il quale si è fatto conoscere per essere sostenitore dell`interpretazione nazionalista della Hindutva, chiave con cui interpreta alcuni degli aspetti controversi della società indiana. Un esempio su tutti: nel 1992, militanti della Rss e del Bjp rasero al suolo la moschea di Babri, colpevole di sorgere sopra il presunto luogo di nascita del principe divino Rama ( domanda: l’islamofobia è forse il movente ideologico dell’alleanza con Israele ? ). Questa azione generò mesi di violenti scontri tra hindu e musulmani, lasciando sul terreno circa duemila morti. Ancora oggi la ferita resta aperta e pronta a sanguinare nuovamente. Un rischio che non sembra certo spaventare Singh, convinto della necessità imprescindibile di costruire al più presto un tempio dedicato a Rama sulle rovine della moschea. Posizioni che risultano inquietanti se si pensa che il Ministro sarà diretto responsabile della polizia.( domanda: dobbiamo aspettarci un inasprimento del regime repressivo verso le sinistre ? )’
https://impicci.wordpress.com/2014/05/28/narendra-modi-e-i-suoi-ministri/
Come concludere? Gli amici eurasiatisti, partigiani a prescindere dei BRICS, ci dicano se tali personaggi possono essere considerati dei baluardi dell’antimperialismo.
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