venerdì 8 maggio 2015

Quei bravi ragazzi ( spietati dittatori ) amici di Israele, di Stefano Zecchinelli

Vivere nell’ombra dell’olocausto ed aspettarsi di essere perdonati di ogni cosa che fanno, a motivo della loro sofferenza passata, mi sembra un eccesso di pretese. Evidentemente non hanno imparato molto dalla sofferenza dei loro genitori e dei loro nonni.
Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura 1998

1. L’Arabia Saudita è incatenata da una ripugnante dittatura baluardo del colonialismo occidentale dentro ( e contro ) il mondo arabo. Nonostante la forte opposizione di organizzazioni popolari prevalentemente sciite, la famiglia reale dei Saud, appoggiata dagli Usa e da Israele, resta ben salda al potere; un potere illegittimo fondato sulla repressione, il terrore e la mortificazione continua dei ceti popolari.
L’ideologia che legittima la dittatura saudita è il wahaabismo, una degenerazione dell’Islam sunnita fondato sull’anti-islamico precetto della guerra di sterminio contro gli infedeli. Chiunque abbia una conoscenza minima del mondo musulmano sa anche che l’opera di Wahaab ( alla fine del ‘700 ) si colloca all’interno di un ampio movimento revisionista appoggiato – in primis – dal colonialismo britannico. Molti alti esponenti del mondo sciita, non a caso, hanno evidenziato la natura e la genesi del wahabismo, uno fra tutti, l’Imam Khamenei:
“Oggi alcune persone in differenti parti del mondo islamico – che vanno sotto il nome di gruppi Takfiri, Wahabiti e Salafiti – compiono atti malvagi e ignobili contro l’Iran, i musulmani sciiti e l’Islam Sciita. Ma tutti devono sapere che costoro non sono i nemici principali. Essi mostrano odio e commettono stupidaggini, ma il nemico principale è chi li aizza e finanzia, chi – quando questi gruppi perdono l’impulso – li incoraggia con diversi mezzi”.
Il comune odio verso l’Iran e prima ancora verso l’Islam sciita, ha legato wahabismo e sionismo in modo inscindibile. Tale alleanza è stata consacrata da un rapporto di assistenza reciproca fra lsraele e la dittatura saudita. La monarchia dei Saud promuove il terrorismo contro i governi islamico-popolari, osteggia violentemente Hamas in Palestina e gli Hezbollah in Libano scatenando contro questi due movimenti di liberazione nazionale le bande di Al Qaeda e dell’ISIS. Poteva Israele trovare un alleato migliore ?
Morto re Abdullah, un feroce dittatore amico personale della famiglia Bush, il presidente israeliano Reuven Rivlin ha dichiarato:
“La notizia della scomparsa di re Abdullah mi ha molto rattristato. Egli era un esempio di leadership stabile, ponderata e responsabile, con una profonda tradizione religiosa. Come ‘Custode dei Luoghi Santi dell’Islam’, re Abdullah ha agito da moderatore rispettando la sensibilità e la santità di Gerusalemme e cercando di promuovere prosperità per la regione. Le sue politiche sagge hanno contribuito notevolmente alla stabilità del nostro stato e del Medio Oriente”
Che altro dire ? Rivlin, un politico di estrema destra legato al “Ku Klux Klan” Likud, che omaggia uno dei peggiori tiranni della seconda metà del ‘900. Sembra proprio, come ora vedremo, che Israele e i governi sionisti non riescano a stare lontano dalle dittature. Facciamo qualche esempio per dare una idea della collocazione geopolitica ma soprattutto della natura di Israele.

2. Nel 1976 Rabin – il laburista elogiato dalla gran parte della sinistra liberale – invitò a Gerusalemme John Vorster, un ex nazista di cui Rabin occultò il vergognoso passato.
Rabin fece riferimento “agli ideali comuni di Israele e del Sud Africa: la speranza nella giustizia e in una coesistenza pacifica” e, secondo Rabin, Israele come il Sudafrica ‘affrontano brutalità e instabilità ispirate dall’esterno’. Il Sudafrica attaccò l’Angola anche con il sostegno di Tel Aviv e Vorster disse “Israele ed il Sud Africa hanno una cosa essenziale in comune: sono entrambi situati in un circondario ostile, abitato da popoli dalla pelle scura”. Di fronte a queste parole di Vorster il laburista Rabin non avrà provato un minimo di imbarazzo? Fu una ideologia così razzista a far sì che i neofascisti europei solidarizzassero nello stesso tempo per il Sudafrica e per Israele, come ho già spiegato i altri articoli?.
Israele fu compartecipe dei crimini sudafricani in Angola tanto è vero che Liel, che dirigeva in Sudafrica il dipartimento israeliano degli Affari esteri, dichiarò:”Noi siamo stati implicati nella guerra dell’Angola, come consiglieri dell’esercito sudafricano. Avevamo ufficiali israeliani sul posto. La relazione era molto stretta”. In parole povere, la collaborazione fu totale e Israele fece in modo che il regime razzista del Sudafrica si dotasse di armi di distruzione di massa. Furono anche condotti esperimenti per la creazione di nuove armi chimiche e batteriologiche, una parte delle quali destinate proprio al Sudafrica che era un regime alleato, ed evidentemente per Israele l’oppressione dei popoli africani non era importante. Per la serie: chi non ha il sangue ebraico può anche essere sterminato; gli affari prima di tutto.

3. Nel 1973 e nel 1976, in Cile ed Argentina, la CIA organizzò due colpi di Stato militari portando al potere rispettivamente Pinochet e Videla. Israele non solo appoggiò i due regimi asserviti e clienti degli Usa ma fornì loro assistenza tecnica. Come ormai è ampiamente documentato, il Mossad collaborò con la DINA cilena.
Di recente Wikileaks ha dimostrato come il governo di Tel Aviv abbia reclutato ex membri della DINA pinochetista per operazioni di spionaggio contro Venezuela ed Iran. Se ne è occupato il Colonnello Yoeli Orr, vecchia conoscenza dei militari golpisti, e dai documenti di Wikileaks emerge lo scopo comune di “condividere informazioni e fornirsi addestramento reciproco, quando e dove possibile”.
Le informazioni a tal proposito sono molteplici, ad esempio l’aggiornato blog di Palestinafelix ci fa sapere che:
“…Altri ebrei sionisti vennero poi reclutati nell’esecutivo sostenuto dalle baionette della Junta: mentre i prigionieri politici dagli stadi venivano portati alle camere di tortura della DINA, dove elettrodi erano collegati ai genitali come da prescrizioni del Mossad israeliano (grande esperto di ‘interrogatori’). Tutto ciò mentre economisti friedmaniti come Sergio Melnick scavavano un abisso fra i redditi dei lavoratori e quelli della borghesia sfruttatrice e parassitaria complice della dittatura fino a generare le rivolte e gli scioperi del 1983, mentre il duo padre-figlio di Miguel Schweitzer Speisky e Miguel Schweitzer Walters occupava in periodi diversi le poltrone di Ministro della Giustizia (quindi direttamente coinvolto nelle sparizioni e nelle brutalità) e degli Esteri (per nascondere quelle stesse brutalità agli occhi del mondo) e Berdichewsky veniva inviato in Israele come ambasciatore”.
http://palaestinafelix.blogspot.it/2010/11/gli-amichevoli-rapporti-di-israele-coi.html
Emerge una collaborazione militare, di intelligence e socioeconomica. I Chicago Boys statunitensi hanno fornito tecnici neoliberisti sia al Cile che all’Argentina e certamente ad Israele. Non dimentichiamoci che nel 1977, in Israele, va al governo l’ex fascista Begin fautore di politiche antipopolari anche in campo economico.
Begin si sarà forse identificato nelle politiche di sterminio attuate da Pinochet contro il popolo Mapuche ?
Le madri dei martiri antifascisti argentini hanno più volte solidarizzato con la Palestina, paragonando il regime sionista alle dittature militari sudamericane degli anni passati, paragone pertinente che per quanto mi riguarda faccio mio.
Leggiamo:
“Un giovedì pomeriggio a metà agosto, le madri si sono radunate insieme con attivisti palestinesi. I due gruppi hanno iniziato a formare un cerchio e si sono alternati nel rivolgersi alla folla sulle loro cause che si sovrapponevano. Entrambi hanno parlato dei desaparecidos, gli scomparsi. Anche se questo termine è più comunemente usato dai latinoamericani per descrivere uno specifico fenomeno — le vittime dei regimi violenti, che affliggono il loro continente nel XX secolo — in questo contesto, la frase è stata generalizzata”
http://www.resistenze.org/sito/te/po/pa/popaei24-015044.htm
Cosa ha spinto Israele a simpatizzare e ad allacciare rapporti tanto stretti con le dittature sudamericane ? Forse questa antipatia per la democrazia da parte di tutti i governanti sionisti deriva dalla loro esperienza nell’esercito. Israele è l’unico paese del mondo che ha una classe dirigente interamente militare. Non c’è un uomo politico che non venga dall’IDF. Che tipo di democrazia può nascere su tali basi ? Una democrazia blindata fondata sull’idea di una sorta di “suprematismo” etnico in uno stato di perenne guerra con tutti.

4. Israele ha appoggiato politiche di sterminio in Sri Lanka, ha dato copertura allo Scià Reza Palavi di Persia, è complice delle politiche segregazioniste attuate nei confronti dei popoli del sahara occidentale. La SAVAK, la polizia segreta di Palavi, è stata addestrata dal Mossad israeliano, e anche lo Scià era un ammiratore dell’ideologia ultranazionalista hitleriana. Fonti documentate dimostrano come i servizi segreti di Tel Aviv abbiano aiutato Hassan II, Re del Marocco, ad assassinare il nazionalista progressista Ben Barka. Il neofascista filo-NATO Salazar e la ex Rhodesia bianca ( appoggiata da tutta la destra estrema europea ) sono stati protetti dai governanti israeliani che non hanno mai ripudiato questi loro alleati nonostante fossero apertamente e dichiaratamente fascisti. I servizi segreti israeliani hanno assassinato in tutta l’Europa nel corso degli anni molti esponenti politici e semplici esponenti del mondo della cultura palestinese, colpevoli solo di appoggiare la lotta di liberazione del loro popolo. .
In Colombia, Israele appoggia da sempre governi di estrema destra ed antidemocratici, i sionisti non a caso sono coinvolti nel massacro di La Rochela del 1989 ( Fonte: Informe Confidencial del Das al Juzgado Segundo de Orden Pùblico del 10 maggio 1989 ).
Militari israeliani hanno partecipato a crimini analoghi in Guatemala, Honduras e Perù. Il Comitato Centrale del Partito comunista del Perù ci conferma che i dittatori al potere “Hanno contrattato con consiglieri israeliani, la CIA non è bastata; il Mossad dice: servono per la lotta antisovversiva elicotteri notturni con più potenza di fuoco, questo richiede più soldi dal parlamento, hanno cambiato le funzioni dei giudici nelle zone di emergenza, ora lo fa direttamente la polizia e c’è una nuova legge cosiddetta “dell’impunità” con la quale la polizia è autorizzata a sparare senza rispondere per questo”.
Insomma, non c’è stata dittatura neoliberista e neofascista che non abbia goduto dell’appoggio dello stato sionista; un perenne disprezzo per la democrazia che ha caratterizzato tutta la storia di Israele.

Altri testi consultati:
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=259
http://www.webalice.it/mario.gangarossa/sottolebandieredelmarxismo_internazionale/2010_07_marco-sacchi_israele-un-ingranaggio-della-controrivoluzione-mondiale.htm

 http://www.linterferenza.info/esteri/quei-bravi-ragazzi-amici-di-israele/

1 commento:

  1. Mentre il futuro Zimbawe, allora ancora Rhodesia, veniva condannato ed isolato anche da molti paesi occidentali, fra le poche nazioni ad avere rapporti diplomatici ed economici col regime suprematista ci fu, peraltro in maniera tutt'altro che marginale, Israele guidato dai laburisti. Considerando che ho svariati amici "fascisti di sinistra" (dei quali pur non condivido le idee) che in quanto tali si schierano retrospettivamente contro i regimi suprematisti africani e contro i vari Pinochet e Videla, non si può che trarre una conclusione: la sinistra sionista è addirittura ben più a destra di una parte del fascismo, è ora che la gente lo capisca.
    Riguardo all'Arabia Saudita, stando qui a Gerusalemme sono rimasto meravigliato nel constatare quanto i due paesi, pur non riconoscendosi e non avendo ufficialmente rapporti diplomatici, siano culo e camicia. E' vero che i rispettivi cittadini non potrebbero entrare nell'altro stato e che le due compagnie di bandiera non possono sorvolare l'altrui territorio, ma è piuttosto alto il numero di uomini d'affari israeliani con passaporto straniero che grazie ad esso si reca in Arabia Saudita per fare affari. Ed anche se gli israeliani parlano con disprezzo dei sauditi, bisogna assolutamente notare che la stessa popolazione pur non amandoli ha capito benissimo che non sono una minaccia per loro ma che al contrario possono essere al momento un utile alleato. Questo fatto è da attribuirsi anche alle dichiarazioni dei politici israeliani e ai servizi dei canali di informazione, anche qui completamente proni ai diktat della politica, che regolarmente parlano dell'Arabia Saudita con toni piuttosto concilianti. ynet e la sua versione in inglese ynetnews ne sono un ottimo esempio.

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