1. Un vecchio mito duro a morire vuole il neofascismo, in
quanto antisemita, fortemente contrapposto al sionismo ed alle politiche ( da
sempre criminali ) di Israele.
Questo mito è stato alimentato dall’antifascismo sistemico
della SIONISTRA ( uso questa definizione dello studioso marxista
Mauro Manno ) che, da quanto ha smesso di essere SINISTRA ( quindi
anticapitalista ed antimperialista ), ha fatto proprie le protesi ideologiche
sioniste e statunitensi. Quindi, per completezza ed onestà intellettuale, prima
di puntualizzare il rapporto degli animali neofascisti con Miss Israel, dovrò
dire qualcosa sulla sinistra o SIONISTRA.
Già il PCI, revisionista ed ostile alla difesa del marxismo
fatta dai comunisti filo-cinesi, aveva all’interno non solo componenti
filo-americane ( si pensi a Napolitano ) ma anche componenti dialoganti con
Israele ruotanti attorno a Terracini o, in precedenza, ad Emilio Sereni.
Il revisionismo togliattiano, in effetti, contrastava con l’autentica
analisi marxista-leninista non propensa a cedere a quella che, da lì a poco,
sarebbe diventata l’ ‘industria dell’olocausto’.
Nel 1960 il
gruppo autenticamente marxista rivoluzionario francese di Programme Communiste, in contrasto con il
revisionismo del PCF, scriveva ( la sottolineatura è mia ): ‘Quando si pensa ai crimini internazionali
dell'imperialismo, quando si pensa, ad esempio, che nello stesso momento (1945)
in cui i nostri Thorez cantavano vittoria sul fascismo, 45.000 algerini
(provocatori fascisti!) cadevano sotto i colpi della repressione; quando si
pensa che è il capitalismo mondiale il responsabile di questi massacri,
l'ignobile cinismo di questa soddisfazione dà veramente la nausea. Tutti i nostri bravi democratici
antifascisti si sono gettati sui cadaveri degli ebrei. E poi li hanno agitati
sotto il naso del proletariato. Per fargli sentire l'infamia del capitalismo?
No, al contrario: per fargli apprezzare, per contrasto, la vera democrazia, il vero progresso, il benessere di cui egli gode nella società
capitalistica! Gli orrori della morte capitalista dovevano far dimenticare gli
orrori della vita capitalista e il fatto che entrambi sono indissolubilmente legati! Gli esperimenti dei medici SS dovevano far
dimenticare che il capitalismo sperimenta
in grande i prodotti cancerogeni, gli effetti dell'alcolismo, la
radioattività delle bombe «democratiche».
Se si mostrarono le «abat-jour» di pelle umana fu per far dimenticare che il
capitalismo ha trasformato l'uomo vivente in
abat-jour. Le montagne di capelli, i
denti d'oro, i cadaveri divenuti merce, dovevano far dimenticare che l'uomo
vivente una merce. È il lavoro, la vita
stessa dell'uomo, che il capitalismo ha trasformato in merce’.
Lo stesso PCF,
approvò nel 1990, una vile legge contro la ricerca storica, la legge Gayssot (
quindi i togliattiani francesi anticiparono, in Francia, quello che fece anni
dopo, in Italia, il camorrista democristiano Mastella. Questo va detto, senza
paura, ed a gran voce ! ). Mi spiegheranno gli eredi di Thorez ( che fu
favorevole, fra lo sgomento del grande Ho Chi Minh, al colonialismo francese in
Indocina ) perché il sangue degli ebrei debba essere più rosso di quello degli
algerini ? Gli ebrei sono forse migliori degli armeni o degli eroici comunisti
indonesiani ? E che dire dello sterminio dei pellirossa o del colonialismo
inglese in Irlanda. Dobbiamo parlare di olocausti e non di ‘Olocausto’
altrimenti non facciamo altro che offendere la dignità dei popoli e,
proteggere, purtroppo da sinistra e me ne duole nonostante sono un feroce
critico di questa pratica e dei suoi preservativi ideologici, i nazisti di
oggi: i burocrati di Washington e Tel Aviv.
Mi si dirà: ma l’unicità
del genocidio ebraico ( io preferisco il termine ebraicidio al tanto
commercializzato olocausto ) sta nel fatto che questo sia stato pianificato.
Purtroppo, e qui dobbiamo dare ragione a Robert Faurisson ( nonostante le sue
valutazioni politiche spesso DISGUSTOSE ), non c’è nessun documento che provi questo.
Il piano criminale è molto più evidente nella pulizia etnica della Palestina (
lo so che questo farà rabbrividire il ‘politicamente corretto’ ) che nel
genocidio degli ebrei.
L’olocausto è un
fatto storico e non metastorico, ben venga la ricerca scientifica fatta da
storici onesti e coraggiosi.
Termino con due
provocazioni che, in caso di attacchi sionisti, mi faranno un po’ da scudo: (1) Perché Israele chiese all’antisemita
Walesa ( che aveva anche simpatie fasciste ! ) di marginalizzare politicamente
i combattenti antinazisti della rivolta del Ghetto di Varsavia ?; (2) Una sostenitrice della causa
israeliana come Hannah Arendt accusò le corti ebraiche di essere state
corresponsabili dell’ebraicidio. Cosa hanno da dire su questo i signori
sionisti ?
Nulla, del resto
basta davvero poco per sbugiardarli.
2.
Il rapporto fra sionismo e nazismo è attestato da studi e ricerche storiche di
cui, in questa sede, cito solo la più completa: ‘I miti fondanti della politica
di Israele’ di Roger Garaudy.
Queste due correnti
politiche ed ideologiche ( sionismo e nazismo ) hanno camminato di pari passo
del resto, Itzak Gruenbaum, dichiarò il 18 gennaio 1943: "Il sionismo viene prima di
tutto [...]. Diranno che sono antisemita, che non voglio salvare l'Esilio, che
non ho "un caldo cuore yiddish"
[...]. Lasciamoli dire quello che vogliono. Non pretenderò che l'Agenzia
ebraica conceda la somma di 300.000 né di 100.000 sterline per aiutare
l'ebraismo europeo. E io penso che chiunque lo esiga, compia un'azione
antisionista". ( Fonte:
Itzak Gruenbaum, Jours de destruction, p. 68 )
Ma lasciamo
stare l’analisi del nazi-sionismo storico e vediamo come davanti al terrorismo
di Israele si è comportato l’ideologo dei neofascisti in Italia, Julius Evola.
Scrive Evola: ‘L’ebreo è uno sradicato; non è pericoloso
l’ebraismo tradizionale, bensì quello
che non ha né patria né punti di riferimento’, ed ancora ‘Se
esistono degli ebrei pericolosi, non
sono quelli di Israele, che lavorano, si organizzano, testimoniano di
straordinarie virtù militari; sono quelli delle metropoli occidentali,
che grazie alla democrazia hanno le mani libere. Se oggi qualcuno vuole porre il problema ebraico arriva troppo tardi,
esso non esiste più. Come Le ho detto, il problema della razza ‘interiore’ è
molto più importante ai miei occhi; e gli
atteggiamenti per i quali si
riteneva l’ebreo indesiderabile sono oggi diffusi presso i bravi Ariani, che
sarebbe ingiusto ed ingiustificato operare una discriminazione’.
Basta questo per sbugiardare gli antifascisti
filo-statunitensi, dichiarati o meno, i quali si riempiono la bocca parlando del
rischio della ‘involuzione totalitaria’ ma negano (1) la corresponsabilità dei partiti centristi a riguardo delle
trame di marca CIA-Mossad ( Operazione
Caos, Operazione MKULTRA, Operazione Blu Moon, ecc … ) e (2) rimuovono il fatto che lo stragismo
fascista durò fino a che lo richiedeva la manina d’oltreoceano ( i neri di oggi
fanno più che altro provocazioni, sono legati alla malavita organizzata sempre
filo-Usa ma, per ora, non praticano stragismo ). Questa mitizzazione del
rischio del ritorno al fascismo, come se il fascismo non fosse stato una tappa
dello sviluppo del capitalismo italiano, spinge gli antifascisti fedeli agli
americani a fare ‘fronti popolari’ con i corazzieri atlantici ( che in Italia
vanno dal Pd all’ANPI passando per SeL ). Chiariamo: i neofascisti sono sempre
la fanteria leggera di Washington e per questo devono essere combattuti senza
pietà.
Evola, al pari di Hitler, (1) si scaglia contro gli ebrei
assimilazionisti e (2) considera
Israele come un bastione dell’occidente contro quella che lui chiamò l’’avanzare
della negritudine’.
Un antifascista, bizzarramente innamorato di
Kennedy ( quello della Baia dei Porci o della guerra in Vietnam ), è solito
affermare, assurdamente, che i neri attentavano, nei primi anni ’60, alle
Comunità ebraiche.
Mi dispiace contraddire il signor Saverio
Ferrari ma negli anni ’60 il passaggio dei neofascisti nel campo sionista era
già completo, le Comunità ebraiche ( In realtà si tratta di avamposti
ideologici e politici di uno Stato neocoloniale che pratica pulizia etnica )
vennero difese dalle camice brune proprio contro la Sinistra Rivoluzionaria che
solidarizzava con i popoli arabi. Lo stesso Caradonna, nei primi anni ’70,
ricevette una lettera di ringraziamento dal rabbino Elio Toaff di Roma per le
sue posizioni filo-israeliane e da lì a poco Caradonna andò a Gerusalemme a
commemorare le vittime dell’olocausto ( ricordiamoci la ‘o’ minuscola ! ).
Dire ‘i
neofascisti criticano Israele per questioni di antisemitismo’ è, in realtà,
inconsciamente, una tesi sionista. In sintesi spiego le ragioni: (1) Le posizioni dei neofascisti verso
Israele sono chiare nelle stesse parole del boia sion-fascista Caradonna ‘nettamente schierati con le ragioni dello
Stato ebraico, che si appellano al filo sionismo di Mussolini e ribadiscono la
radicale differenza tra lo sterminio hitleriano e quanto accadde in Italia...’.
Uno
studio serio dimostra che certamente non c’è stato nessuno a destra il quale,
in modo politicamente rilevante, abbia preso posizioni filo-arabe, chi l’ha
fatto ( es. Lotta di Popolo o la Giovane Europa ) aveva delle ragioni diverse,
soprattutto di (ri)schieramento geopolitico, l’antisemitismo non c’entra ( Aggiungo
io: chi vuole fare uno studio serio sull’antisemitismo si occupasse dei vili
pregiudizi anti-ebraici negli Usa e scoprirà cose molte interessanti ). (2) Condividere la tesi degli ‘antifa’
filo-yankee significa dare spago ai deliri fallaciani sul complotto islamo-nazi-comunista.
La Resistenza palestinese ha tutte le ragioni politiche e sociali di questo
mondo, Israele è uno Stato etnico e deve sparire, ma la Resistenza araba che presenta
componenti marxiste, nazionaliste ed islamiche è del tutto aliena all’antisemitismo
( del resto gli stessi arabi sono semiti ).
Cedere all’idea che
il neofascismo possa avere o avere avuto componenti filo-arabe per ragioni di
antisemitismo vuol dire mettersi dalla stessa parte di Oriana Fallaci e Magdi
Allam sostenitori dell’antisemitismo anti-arabo.
Queste brevi note
vogliono solo puntualizzare alcune questioni e problematiche, teoriche più che
storiche, che in altri tempi sarebbero state molto chiare a tutti. Si deve
essere antifascisti, il fascismo fu un brutale regime capitalistico ed un
imperialismo che, come mostruosità, è secondo, oramai, solo ai massacri yankee
e della burocrazia mafiosa di Tel Aviv. Il fascismo è stato, come disse Daniel
Guerin, la ‘peste bruna’, ed ogni anticapitalista deve odiare profondamente ciò
che il ventennio nero ha rappresentato in Italia e nel mondo.
Cari antifa
filo-yankee, però ho detto bene: il fascismo resta secondo ai crimini Usa ed a
quelli con la Stella di Davide ma questo voi, troppo spesso, lo dimenticate.
Stefano Zecchinelli
http://andreacarancini.blogspot.it/2013/06/gli-editori-della-destra-radicale-anche.html
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