lunedì 15 ottobre 2012

Perchè l'Esercito Rivoluzionario del Popolo non smetterà di combattere, di Roby Santucho

Risposta al presidente Cámpora
Aprile del 1973

Il governo che il Dott. Cámpora presidierà rappresenta la volontà popolare.Rispettoso di questa volontà,la nostra organizzazione non attacherà il governo, se questo non attacherà il popolo o la guerriglia.La nostra organizzazione continuerà a combattere militarmente le imprese e  le forze armate contro-rivoluzionarie. Ma non rivolgerà i suoi attacchi contro le istituzioni governative ne contro alcun membro del governo del Presidente Cámpora.
Riguardo alla polizia, che presumilmente dipende dall’Esecutivo,anche se in questi anni ha agito  come  ausilio attivo dell’esercito oppressore,l’ERP sospenderà gli attacchi contro quest’ultima a partire dal 25 maggio e non la attacherà se resterà neutrale,se non collaborerà con l’esercito nella persecuzione della guerriglia e nella repressione delle manifestazioni popolari. Questa è la posizione della nostra organizzazione che ora annunciamo pubblicamente e che differisce dalle aspettative del Presidente eletto.

Difatti,il Presidente Cámpora ha chiesto alla guerriglia una tregua per “dimostrare se  siamo sulla  strada della liberazione e ci accingiamo a ragiungere i nosrti obbiettivi”
Questa richiesta è sorta come consequenza di svariate azioni della guerriglia,tra le quali il sequesto (dell’ambasciatore) tedesco e l’uccisione di Iribaren. È’ chiaro dunque che la richiesta del Presidente Cámpora implica la sospensione totale delle attività della guerriglia, incluse le azioni contro l’esercito e contro le grandi imprese industriali.

ALCUNI PRECEDENTI STORICI
Per dare una risposta a questa dichiarazione,per comprendere l’atteggiamento che la nostra organizzazione ha deciso di adottare a partire dal 25  maggio è neccessario ricordare al Presidente Cámpora alcuni precedenti della politica nazionale.
Nel settembre 1955 da direnzione del movimento politico che il Presidente Cámpora rappresenta consigliò al popolo di “non spargere sangue”, “evitare la guerra civile”, “sparare”.
I militari,allora, approfittarono della disorganizzazione e del disorientamento della classe operaia e del popolo per colpire duramente e sottomettere le organizzazioni popolari.L’unico sangue che non si sparse fu quello dei sostenitori dell’oligarchia e dei capitalisti.Il popolo,in cambio,vide morire massacrati e fucilati  decine e decine dei  suoi migliori figli.
Nel 1958 l’organizzazione politica che il Presidente Cámpora rappresenta consigliò al popolo di votare la formula radicale Frondizi e di dar credito a questo  politico e ai suoi sostenitori per compiere il suo programma di “liberazione nazionale”.Il popolo seguì questo consiglio, con un risultato noto a tutti.Frondizi promise di porre fine alla sottomissione ma in realtá favorì sfacciatamente la penetrazione imperialista.Frondizi concesse libertá democratiche ma in realtá diede via libera all’esercito di schiacciare,con il piano CONINTES, l’eroica resistenza peronista.Frondizi consegnò democraticamente le organizzazioni operaie ai propri dirigenti ma in realtá le consegnò alla buricrazia traditrice e iniziò una barbara repressione contro l’attivismo classista in fabbrica,travolgendo gran parte dei dirigenti cambattenti con l’aiuto della “ camicia peronista” agitada da Vandor, come oggi fa Rucci, per ingannare le masse e despodenstare i dirigenti e gli attivisti leali alla loro classe. Nel 1966 poco dopo il 29 gugno la rirezione che il movimento politico che il Presidente Cámpora rappresenta chiese al popolo di “ desensillar hasta que aclare”( è un espessione spagnola non traducibile  che indica di aspettare finche la situazione non migliora),lasciar agire il nuovo governo militare di Onganìa,per vedere se avesse compiuto la sua “rivoluzione nazionale” annunciata.I tanti Rucci di quella epoca, Vacor,Alonso,Tacone e Cìa non dubitarono nel appogiare apertamente la Dittatura Militare, accompagnando Onganìa nel suo viaggio a Tucumán il 9 luglio 1966, risvegliando e distruggendo le speranze di gran parte delle masse.Onganìa ed i suoi approfittarono di questa tregua per reprimere barbaramente il popolo e togliergli una guida, per  liquidare il nuovo direttivo  che stava per sorgere. Oggi allo stesso modo il Presidente Cámpora chiede alla guerriglia una tregua.L’ esperienza ci insegna che non si può avere tregua con i nemici della Patria,con l’esercito oppressore e le imprese industriali capitaliste.Perchè fermare o diminuire la lotta significa permettere loro di organizzarsi e di passare all’offensiva.Oggi,non siamo disposti ad essere ingannati ancora una volta,ne siamo disposti a contribuire all’inganno verso il nostro popolo.
Il Presidente parla nel suo discorso di “unità nazionale”.In altri punti parla di unità tra FF e AA indistruttibile per qualsiasi attacco.Parlare di unitá tra l’esercito oppressore e gli oppressi, tra imprese sfuttatrici e gli operai sfruttati,tra i proprietari terrieri ed i contadini è come chiudere nella stessa piazza i lipi e le pecore raccomandando ad entrambi di comportarsi bene.Se il Presidente Cámpora vuole veramente la liberazione dovrà unirsi valorosamente alla lotta popolare: sul campo di battaglia,dovrà armare il braccio del popolo,favorire lo sviluppo dell’esercito rivoluzionario popolare che sta nascendo dalla guerriglia e allontanarsi dai López Aufran, los Carcagno e Cía., che lo stanno usando contro il popolo,nel terreno sindacale deve affrontare i burocrati corrotti che lo affiancano e favorire lo sviluppo di una nuova direzione sindacale di classe e combattiva che ha suggerito in questi anni di lotta, eroica anticapitalista e antidittatoriale, contro la burocrazia “cegetista”, in campo economico realizzare la riforma agraria,espropriare i latifondisti agrari e porre le cose in mano allo Stato ed ai lavoratori agricoli,espropriare la grande industria tanto quella nordamericana  quanto quella europea e argentina, ponendo le imprese sotto amministrazione operaio-statale,porre sotto il controllo statale tutte le banche a capitale privato,tanto i grandi capitalisti che la grande borghesia argentina.
Però questo programma è molto lontano sia dalle intenzioni che dalle possibilitá del vostro governo.Sia per quelli che lo gestiscono,sia per il programma e i metodi,il vostro governo non potrá fare nessun passo effettivo verso la liberazione nazionale e sociale della nostra Patria e del nostro Popolo.
Questo lo sa il Presidente come noi. Egli sa che non fa parte dei propositi del nuovo governo nè disarmare l’esercito oppressore nè porre fine all’oligarchia dei grandi proprietari terrieri, nè con il capitale imperialista nè con quello nazionale. Al contrario. Infatti si parla di grandi inserimenti di capitali europei. Nessuno che voglia veramente la liberazione della nostra Patria può pensare di ipotecarla o consegnarla alla voracità del capitale imperialista.Frondizi,senza andare tanto lontano,annunciò anche che grandi inserimenti di capitale avrebbero  portato beneficio all’economia nazionale e gia conosciamo i risultati di questa affermazione.O per caso il Presidente Cámpora ignora ciò che gli operai della FIAT hanno segnalato ripetutamente,che il capitale sfuttatore italiano é tanto o  più alto  di quello “yenki”? Forse il presidente Campora ignora che, a causa dell'elevato grado di diffusione del capitalismo mondiale, il denaro delle grandi aziende europee in genere passa per l’ America?

In queste circostanze, chiedere la tregua alle forze rivoluzionarie è ,per lo meno, un grave errore. Al contrario i veri interessi della classe operaia e del popolo esigono raddoppiare la lotta in tutti i territori, intensificare la mobilitazione delle masse,intensificare le azioni della guerriglia, aggiungere alla lotta settori sempre più ampi di masse. Dare tregua in questi momenti al nemico è dagli il tempo di organizzare una controffensiva che, tra le altre cose, eliminerà il nuovo governo parlamentare,quando lo riterrá conveniente. É necessario ,più che necessario, continuare ad ostacolare il capitale straniero e l’esercito oppressore,sostenitore dell’ingusto regime capitalista,sviluppando al massimo tutto l’immenso potenziale combattivo del nostro Popolo. La battaglia per la liberazione è cominciata ed è ben lontana dal terminare. Abbiamo soltanto fatto i primi passi e questo il nostro Popolo lo comprende.  
 Gli elementi antipoloari con López Aufrac e Lanusse al comando,inclusi i dirigente borghesi peronista,vogliono confondere,dando alle elezioni del 11 marzo il carattere di fine di un precesso sostenendo che il voto del popolo era per la pace.Tutti sappiamo che questo è falso,che il popolo ha votato per la liberazione dei combattenti,contro la Dittatura Militare


NON DARE TREGUA AL NEMICO

Ciò detto l’ERP,fa una richiesta per il Presidente Cámpora,ai membri del nuovo governo,alla classe operaia e al Popolo in generale, di non dare tregua al nemico,Tutti quelli che mostrandosi dalla parte del popolo desiderano fermare o sviare la lotta operaia e popolare nelle sue distine manifestazioni armate o meno,con il pretesto della tregua o altre scusanti, deve essere considerato un agente del nemico,un traditore della lotta popolare,del sague sparso.

Nessuna tregua all’esercito oppressore!
Nessuna tregua alle imprese che ci sfuttano!
Libertà immediata ai combattenti della libertá!
Via la legislazione oppressiva e totale libertá di esppressione e di organizzazione del Popolo!
Per l’unione delle organizzazioni armate!
Vincere o morire per l’Argentina!
ESERCITO  RIVOLUZIONARIO DEL POPOLO
Comitato Nazionale Militare


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