1.Il posto che la teoria marxista riserva alla massoneria,di certo non è irrilevante,ma è una problematica importante con cui si sono dovuti confrontare i principali teorici marxisti.
In questo contributo cercherò di ripercorrere le posizioni di alcuni marxisti classici,tre fra i maggiori,che prendono in esame il fenomeno massonico.
Inizierei questa mia breve analisi storica (e teorica),partendo da Trotsky,e dai sui studi nel carcere di Odessa.
2.Il giovane Lev Davidovic,dopo aver studiato ‘’Del materialismo storico’’ di Antonio Labriola,cercherà di applicare la dialettica materialistica,alla comprensione del fenomeno massonico,appreso da alcune letture di teologia medioevale,fatte nel carcere di Odessa.
Trotsky si chiede come mai le corporazioni continuassero ad esistere,anche con l’avvento della società borghese,e quindi di una società che presenta una morale e costumi differenti.
Questo era evidente – come osserva Roberto Massari 1 – nel campo edile,dove si presentano due figure molto diverse,quanto interessanti:l’artigiano,e l’artista.
La nuova morale borghese,avanzava molto lentamente,rispetto all’avvento della nuova struttura economica capitalistica,e delle istituzioni politiche.
La massoneria,da un parte si legò all’illuminismo militante,svolgendo un ruolo progressivo,mentre dall’altra parte iniziò a configurarsi per quello che sarà in futuro;quindi una forza reazionaria che faceva gli interessi,in Francia come in Russia,della nobiltà e delle burocrazie.
Trotsky parlò di ‘’teoria della persistenza della morale’’,indipendente dalle condizioni sociali,in cui la morale stessa ‘’opera’’.
Roberto Massari,nel suo completo studio su Trotsky,dirà:
'’Nell’analisi della massoneria si enuncia quindi una teoria dell’autonomia della morale (e più in generale della sovrastruttura).Tale autonomia,per quanto relativa,appare al giovane Bronstein – e gli apparirà per tutta la vita – come dotata di una sua stabilità nel tempo,al di là delle determinazioni storiche di classe’’. 2
Io fisserei bene,il concetto di ‘’autonomia della sovrastruttura’’,perchè ci porta dal giovane Trotsky,al Gramsci maturo;il teorico della ‘’egemonia culturale’’.
Non è un caso che alla base di entrambi,i grandi teorici comunisti,ci sia il filosofo hegelo-marxista Antonio Labriola;un vero antidoto,contro il marxismo meccanicistico della Seconda Internazionale.
Ovviamente spiegare questo fenomeno,con lo sviluppo ineguale di tecnica,e ragione,crea molti problemi,a partire dalla definizione della ragione corporativa,o di ciò che rimane di lei,nella società borghese.
Queste considerazioni,mi sembrano sufficienti per introdurre la seconda parte del mio lavoro,e quindi la lotta politica comunista,contro la massoneria.
3.Amadeo Bordiga,in un articolo pubblicato su ‘’L’Avanguardia’’ il 28 luglio 1912,denuncia il blocco elettorale fra massoni e socialisti riformisti. 3
Cediamo la parola al futuro fondatore del Partito comunista d’Italia:
‘’ Di fronte a questo noi giovani socialisti che ci facciamo un programma dell'indipendenza teorica e politica da tutte le concezioni e le manovre della società presente, dobbiamo stare in guardia, anzi attaccare direttamente il nemico che ci minaccia. Attaccarlo nel campo teorico, svelando la nullità del suo contenuto ideale e la contraddizione profonda coll'ideologia rivoluzionaria, e soprattutto nel campo tattico scoprendone per quanto ci è possibile le mosse, rivelandone i metodi e i sistemi,costringendolo con attacchi violenti ed espliciti ad uscire da quel silenzio che è la sua forza, come è stata la forza di tutte le sette che si sono mosse attraverso il cammino dell'umanità malcontenta verso le migliori forme sociali’’ 4
Ciò che preoccupava maggiormente Bordiga,era il carattere interclassista della massoneria,che avrebbe potuto spingere i giovani socialisti,ad accettare il terreno della collaborazione di classe;tutte cose inaccettabili,per un marxista classico come lui.
Questa lotta – e qui ritorniamo a Trotsky – non poteva non svolgersi,sul piano della morale,e cioè contrapponendo la morale comunista,a quella borghese,e quindi facendo cadere,la presunta nobiltà delle tradizioni massoniche.
La borghesia portate a termine le sue Rivoluzioni nazionali,non ha più nessuna ‘’cultura sana’’,e quindi ‘’il nostro’’ (riferito a Bordiga) continua:
‘’ Non ci sono troppe incompatibilità morali, o meglio di valore educativo. La concezione nostra del socialismo è quella che vede in ogni aspetto e in ogni momento dell'azione la preparazione educativa degli uomini alla trasformazione sociale che vorrebbe fare del partito socialista un ambiente storicamente staccato dalla società attuale - poichè mira a cambiarne le basi fondamentali - un focolare inesauribile di educazione rivoluzionaria’’. 5
Non ci sono dubbi;chi combatte per il socialismo non può fare compromessi,e la concezione del mondo proletaria,deve scontrarsi con forza,con la concezione del mondo borghese.
Mi preme - per concludere con Bordiga - ricordare un divertente articolo,pubblicato sempre su ‘’L’Avanti’’ il 3 marzo 1912,dove viene irriso un certo ‘’Carlo Malato’’,che parlava di come la massoneria abbia esaurito le sue forze rivoluzionarie,sul terreno delle lotte economiche.
Riporto una affermazione,per me,molto eloquente:
‘’ Sebbene la Massoneria sia internazionale, il Malato osserva che essa non eserciterebbe una azione decisiva per evitare conflitti tra le nazioni europee, perchè, pur facendo delle blande affermazioni pacifiste, molti massoni, in Francia, in Germania, ed in Italia alimentano i sentimenti di chauvinismo e, pure accettando tra loro dei rivoluzionari, negano ogni principio seriamente antimilitarista’’. 6
I compagni,inoltre,non si devono dimenticare che la Lega delle Nazioni 7,è stata proprio una risposta,da parte borghese,alla prima guerra imperialistica,combattuta in nome della difesa della patria.
4.La sinistra del Psi condurrà una dura battaglia contro la massoneria,almeno dal 1904.Nel XIV Congresso del Partito,la mozione di Giovanni Zibordi,che fissava l’incompatibilità della militanza nel Psi con la massoneria,venne approvata,con una grande maggioranza di voti.
La battaglia venne ripresa,dai socialisti italiani,nel secondo Congresso dell’Internazionale Socialista,trovando proprio,il sostegno di Trotsky.
Il Comandante dell’Armata Rossa,definì la massoneria come un grave ostacolo al compimento della rivoluzione,e soprattutto come ‘’uno stato nello stato’’;definizione che è,oggi più che mai,attuale.
Nel IV Congresso dell’Internazione,Trotsky presentò un articolo ‘’La massoneria forza controrivoluzionaria’’,che venne pubblicato in varie riveste socialiste,e dal quotidiano italiano socialista ‘’L’Avanti’’.
Lev Davidovic si propose di epurare,tutti i Partiti Comunisti europei dai massoni,entro la data del primo gennaio 1923;la massoneria,insieme alla Lega dei diritti dell’uomo,era una passerella,che i borghesi avrebbero,potuto usare,per entrare nei Partiti rivoluzionari.
Purtroppo,la degenerazione del comunismo sovietico,ha impedito il realizzarsi,a pieno di questa lotta. 8
5.La terza tappa importante è lo studio di Gramsci del rotarismo,contenuta nel Quaderno 22,su‘’Americanismo e fordismo’’.
Ovviamente quello che lì dice il ‘’grande sardo’’,non può essere distinto,dalla critica al wilsonismo,fatta negli scritti torinesi.
Il progetto della Società delle Nazioni è stata la risposta della borghesia,al leninismo;Gramsci giovanissimo,prenderà una posizione chiara e coraggiosa:
‘’Per questa borghesia la Lega delle Nazioni vuol dire dissolvimento delle reliquie politiche del feudalesimo.L’economia borghese ha in un primo momento dissolto le piccole nazionalità,i piccoli aggruppamenti feudali:ha liberato i mercati interni da tutte le pastoie mercantili che inceppavano i traffici,che impedivano alla produzione di trasformarsi e di espandersi.L’economia borghese ha così suscitato le grandi nazioni moderne’’. 9
E ancora:
‘’In questo scorcio della vita del mondo lancia l’ideologia della Lega delle Nazioni.Essa rappresenta per la borghesia liberista anglosassone la garanzia politica dell’attività economica di domani e dell’ulteriore sviluppo capitalistico.E’ il tentativo di adeguare la politica internazionale alle necessità degli scambi internazionali’’. 10
E’ in perfetta continuità,con ciò che dirà sul Rotary Club,una quindicina,all’incirca,di anni dopo.
Il rotarismo è un tentativo,e qui si capisce la sua sintonia con i fabiani,di voler moralizzare il capitalismo,istituendo quei servizi sociali,che,guarda caso,caratterizzeranno nel dopo guerra,il capitalismo renano.
Il Rotary Club è ‘’un gruppo di rappresentanti di affari e di professionisti,i quali senza giuramenti segreti,né dogmi,né Credo … accettano la filosofia del servizio sociale’’.
Gramsci sottolinea che questo è ben diverso dalla massoneria tradizionale,essendo la massoneria piccolo borghese,mentre il Rotary è una espressione del grande capitale;non è detto,però,che il Rotary,non possa impadronirsi della massoneria,ed anche della Chiesa Cattolica,così come in America,domina la Chiesa Protestante.
Alla fine emerge questo sospetto:
‘’Il <<sospetto>> è di due gradi: 1) che il Rotary sia una vera e propria emanazione della massoneria tradizionale; 2)che il Rotary sia un nuovo tipo di massoneria.A questi due motivi si intrecciano altri di carattere subordinato: 1)che in ogni caso la massoneria tradizionale se ne serva astutamente approfittando dell’ <<ingenuità>> e dell’agnosticismo dei rotariani; 2)il carattere <<agnostico>> di indifferenza e di tolleranza,religiosa del Rotary è per i gesuiti un tal difetto capitale da indurli a una levata di scudi e a prendere atteggiamenti di sospetto e di polemica (stadio preparatorio che potrebbe concludersi con la condanna del Rotary).Questo secondo motivo non dà luogo ancora a una campagna a fondo,preludio di una <<scomunica>> perché i gesuiti devono distinguere tra paesi a maggioranza cattolica e paesi a maggioranza acattolica’’. 11
Poco più avanti Gramsci toglie il dubbio,da grande marxista quale è:
‘’L’offensiva ideologica si basa su questi punti: 1)il Rotary ha origini massoniche; 2)in molti paesi si trova nelle migliori relazioni con la massoneria; 3)in qualche luogo ha assunto un atteggiamento apertamente ostile al cattolicesimo 4)la morale rotariana non è se non un travestimento della morale laica massonica’’.
Tutto questo era dimostrato dal fatto che nell’Italia fascista,la massoneria era illegale,e il Rotary ammesso;quindi quest’ultimo,poteva meglio assorbire,l’ormai debole massoneria piccolo borghese.
Inoltre i rotariani - dice Gramsci - hanno iniziato la loro vita italiana sotto auspici eminenti:uno dei primi rotariani è stato il principe ereditario,noto per le sue tendenze devote e cattoliche.
Per concludere il ‘’grande sardo’’ definirà il rotarismo un sansimonismo di destra moderno.
6.Io,personalmente,considero il contributo di Gramsci,il più coerente studio,riguardante il fenomeno massonico,soprattutto per ciò che riguarda il processo di internazionalizzazione della borghesia.
Del resto sarà con l’analisi della Lega delle Nazioni che avviene il passaggio,in Gramsci,dalla lezione di Labriola a quella di Lenin,cosa che poco prima aveva coinvolto lo stesso Trotsky.
Sono certo,che senza un marxismo sovrastrutturale ‘’profondo’’,non si sarebbe compresa questa tendenza,che,in modo profetico,si è realizzata con la nascita della Comunità Europea,ed ora dei Movimenti Federalisti Europei;spunti preziosi,per capire l’integrazione del proletariato nel capitalismo,e la composizione del nemico di classe borghese.
Chiaramente,chi si reputa un teorico comunista,non può che approfondire questo discorso.
Note:
1)Roberto Massari ‘’Trotsky e la ragione rivoluzionaria’’ Ed. Massari 2004 pag. 23
2)Roberto Massari ‘’Trotsky e la ragione rivoluzionaria’’ Ed. Massari 2004 pag. 25
3)Ricordo che la Fabian Society ha goduto dell’appoggio del Rotary Club.
4)Amadeo Bordiga ‘’Combattiamo i massoni’’ Da "L'Avanguardia" n.252 del 28 luglio 1912
5)Ibidem
6)Amadeo Bordiga ‘’Carlo Malato e la massoneria’’ Da "L'Avanguardia" n.234 del 3 marzo 1912
7)Antonio Gramsci ‘’La Lega delle Nazioni’’,da ‘’Il Grido del popolo’’ n.704,19 gennaio 1918
8)Informazioni prese da ‘’Dalla P2 alla P3.Premessa necessaria’’,pubblicato sul sito Carmilla
9)Antonio Gramsci ‘’La Lega delle Nazioni’’,da ‘’Il Grido del popolo’’ n.704,19 gennaio 1918
10)Ibidem
11)Antonio Gramsci ‘’Americanismo e fordismo’’ Ed.Universale Economica pp.66-67
Stefano Zecchinelli
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