L'aggressione delle grandi imprese capitaliste pretende di impedire l'emancipazione delle classi popolari e rappresenta un attacco diretto contro gli interessi economici dei lavoratori. Davanti alla III UNCTAD ho avuto l'opportunità di parlare del fenomeno delle compagnie multinazionali e di mettere in rilievo la vertiginosa crescita del loro potere economico, della loro influenza politica e della loro azione di corruzione.
Di qui l'allarme col quale l'opinione pubblica mondiale deve reagire di fronte a una simile realtà. Il potere di queste compagnie è talmente grande, che supera tutte le frontiere. Solo gli investimenti all'estero delle grandi compagnie statunitensi, che raggiungono oggi i 32 milioni di dollari, sono cresciuti fra il 1950 e il 1970 a un ritmo del 10 per cento annuo, mentre le esportazioni di questo paese sono aumentate del 5 per cento. I profitti di queste compagnie sono favolosi e rappresentano un enorme drenaggio di risorse per i paesi in via di sviluppo.
In un solo anno, queste imprese hanno sottratto al Terzo mondo profitti che rappresentano trasferimenti netti a loro favore di 1 miliardo e 723 milioni di dollari: 1 miliardo e 13 milioni dall'America Latina, 280 «dall'Africa, 366 dall'Estremo Oriente, e 64 dal Medio Oriente. La loro influenza e il loro campo di azione stanno sconvolgendo le forme tradizionali del commercio fra Stati, degli scambi tecnologici e di risorse fra nazioni, e i rapporti di lavoro.
Discorso pronunciato da Salvador Allende all'assemblea generale dell'ONU il 4 dicembre 1972.
La III UNCTAD, a cui si fa riferimento nel testo, è la terza conferenza organizzata dalle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, che si tenne a Santiago del Cile nel 1972.
Allende fu Presidente del Cile dal 3 novembre 1970 fino alla destituzione violenta a seguito di un colpo di stato militare appoggiato dagli USA, avvenuta l'11 settembre 1973, giorno della sua morte.
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