mercoledì 18 agosto 2010

Andres Nin una Vita per la Rivoluzione.Breve introduzione al pensiero e all'azione rivoluzionaria del Marxista Catalano

1.Andres Nin è stato uno dei più importanti Teorici Marxisti dell’intero Novecento.
La sua attività politica e culturale è stata molto ricca e generosa a differenza di quello che emerge dalla fredda e burocratica deposizione rilasciata alla polizia sovietica il 21 giugno 1937.
Uccidere Andres significava uccidere la Rivoluzione Spagnola,questo lo sapevano i compagni di Partito ma soprattutto Stalin,Orlov e Togliatti che dovevano sciogliere le Comuni di Catalogna e Aragona per rendersi credibili alle Potenze Capitalistiche.
Nin ha scritto numerosi libri e opuscoli di cui ricorderò in questa sede soltanto i più importanti:

_La dittatura del nostro tempo

_L’organizzazione del Proletariato Internazionale

_Il movimento d’emancipazione nazionale

_Critica del Fascismo

_Il Movimento Sindacale in Spagna

_Fascismo e Sindacato

_Il pericolo della guerra e il movimento operaio internazionale

_Reazione e Rivoluzione in Spagna

_Il Proletariato Spagnolo davanti la rivoluzione

_Gli anarchici e il movimento operaio

I suoi scritti ci consegnano un Teorico Marxista di prima grandezza:la sua visione delle classi è insolita e non scolastica;per Nin queste mutano continuamente posizione durante la crisi e il processo rivoluzionario.
I due grandi riferimenti storici del Catalano sono la Rivoluzione Francese del 1848 e la Rivoluzione Russa del 1917 a cui si può aggiungere la Rivoluzione Cinese del 1925-’27.
Nella Francia del’48 come in Spagna il proletariato(che comunque lottò eroicamente sulle barricate)invece di attaccare frontalmente il Gran Capitale si alleò con la piccola borghesia radicale.
In Catalogna il Governo della Generalitat,osserva Andres,presenta caratteristiche prevalentemente piccolo borghesi ed ha già manifestato fin dai suoi primi passi l’indecisione e le oscillazioni tipiche di questa classe sociale.1
Per ciò che riguarda la Russia la creazione di uno Stato Unitario Accentrato ha preceduto il Capitalismo.
Infatti il potere era stato centralizzato dai proprietari terrieri,non si era realizzata la Rivoluzione Democratica e la borghesia era debolissima.
Quando nel febbraio 1917 cadde la monarchia dei Romanov subito si instaurò il dualismo dei poteri fra il governo provvisorio e i soviet.
Secondo i Menscevichi era possibile una forma di Governo che rappresentasse gl’interessi di tutta la popolazione(Bonapartismo Operaio) ma’’l’esperienza dimostrò quanto questa concezione fosse utopistica’’.
Lenin sapeva molto bene che solo il rovesciamento del Governo Provvisorio avrebbe potuto completare la Rivoluzione Democratica.
Le terza lezione della storia è per Nin la Rivoluzione Cinese del 1925-1927.
Il Partito Comunista Cinese ignorando gli avvertimenti di Trotsky avviò una politica di collaborazione con il Kuomintang che significava la perdita d’indipendenza da parte del proletariato.
Ciang Kai-Shek venne esaltato dagli stessi comunisti come capo della Rivoluzione ma non appena ci fu l’ingresso delle truppe nel Sud di Shangai mise in atto un Colpo di Stato e una fortissima repressione verso gli operai.
Nin spiega come da questa esperienza non si sia tratto nessun insegnamento perché i comunisti invece di continuare la loro lotta per i Soviet si sono alleati con la piccola borghesia radicale dando vita ad un governo a Wuhan.
I democratici come sempre sono uno strumento del Gran Capitale e il tragico esempio di Shangai avvenne anche a Wuhan.
Il Marxista Catalano già nel 1927 si schierò con Trotsky contro la burocrazia staliniana cosa che gli costò l’espulsione dal Partito.
La degenerazione burocratica dell’Internazionale Comunista servirà a Nin per comprendere la sconfitta della Rivoluzione in Cina e la sconfitta frontale del proletariato tedesco davanti a Hitler.

2.Proprio davanti il Movimento Fascista,Andres ci darà una straordinaria prova di analisi marxista.
I suoi lavori sul Fascismo insieme agli scritti di Trotsky serviranno in seguito a Guerin per il suo grande Saggio’’Fascismo e Gran Capitale’’.
Nin prima di tutto fa la distinzione fra Fascismo e Dittatura Militare,analizzando l’esperienza storica del Regime di Primo Rivera.
In Spagna la borghesia era debole e un sistema politico fradicio non consente lo sviluppo delle forze produttive e quindi del capitalismo.
Il Catalano dice’’la mancanza di una borghesia abbastanza forte da assumere la direzione del paese e la generale disgregazione del sistema spiegano il ruolo importante svolto dall’esercito nella vicenda politica spagnola,in quanto unica forza saldamente organizzata,accentrata e disciplinata disponibile’’.
La borghesia fa ricorso all’esercito quando è divisa al suo interno e non può creare delle squadracce autonome come arma di coercizione extra-legale.
Possiamo fare un cenno anche a quei paesi(pre-industriali)che vengono militarizzati per prestarsi all’esportazione dei Capitali da parte degli Imperialismi Principali(ora Imperialismo Americano ed Europeo).
‘’Per combattere efficacemente un nemico è indispensabile conoscerlo’’con questa convinzione Andres inizia a descrivere il fascismo.
Mi soffermerò sui punti principali della sua analisi,che avrà un seguito anche in altri teorici marxisti.
Il fenomeno(fascismo)sorge sempre in momenti in cui le contraddizioni di classe raggiungono il grado di tensione più acuto e si pone apertamente il problema del potere.
Quindi’’per questo,per paradossale che possa apparire,un paese non è mai tanto vicino al fascismo come quando è vicino alla rivoluzione proletaria’’.2
Appare chiaro che la dicotomia Borghesia-Proletariato deve essere portata agli estremi;Andres affronterà il problema del Potere rapportandosi al Movimento Anarchico ma ne parlerò in seguito.
La Classe Dominante se non può più permettersi il lusso della Democrazia,cerca di risolvere gli Antagonismi di Classe irrigidendo la Sovrastruttura Politica.
‘’E’ sbagliato pensare che la Democrazia costituisca un valore immanente,corrispondente a una determinata fase dello sviluppo economico:quella del Capitalismo Industriale’’.
L’Imperialismo non può più garantire uno sviluppo normale e il prossimo passaggio dal Fascismo alla Democrazia Totalizzante darà maggior valore a questa tesi.
Il Marxista Catalano presterà una particolare attenzione al Fascismo Italiano descrivendo in’’La dittatura del nostro tempo’’alcune tappe salienti dello sviluppo capitalistico nel nostro paese(nel periodo antecedente la Prima Guerra Mondiale).
‘’Il capitalismo italiano è un capitalismo giovane’’,e l’economia italiana soprattutto nel mezzogiorno è feudale.
‘’Inoltre l’eccesso di mano d’opera e la straordinaria densità demografica(130 abitanti per kilometri quadro)compensa in un certo modo questa circostanza negativa,facilitando il decollo dell'industria e mantenendo i salari bassi''.3
L’Italia nel 1881 entrò in contrasto con la politica coloniale della Francia e quindi aderì alla Triplice Alleanza con Germania e Austria-Ungheria,questo fu uno dei motivi della neutralità dell'Imperialismo Italiano allo scoppio della guerra.
Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale il Partito Socialista si oppose ai marxisti rivoluzionari i quali volevano trasformare la guerra imperialista in guerra civile;per Nin questo è un fattore determinante,perché generò un grande scontento fra le masse.
In Italia erano favorevoli alla Guerra Imperialistica i rappresentati dell’Industria pesante del Nord i quali si contrapponevano a Giolitti e ai proprietari terrieri che mantenevano una posizione neutrale.
Arrivati a questo punto l’imperialismo francese si servì della figura di Benito Mussolini,un ex-socialista,il quale espulso dal Partito continuò la battaglia interventista con il suo nuovo giornale’’Il Popolo d’Italia’’.
Questa situazione politica del tutto instabile portò l’Italia a dichiarare guerra all’Austria il 23maggio 1915.
Le masse piccolo-borghesi riposero grande fiducia in questa guerra disastrosa e a seguito della situazione politica-istituzionale in cui si trovò l’Italia’’si sentirono defraudate e si rivolgevano al proletariato come unica speranza di salvezza’’.
La borghesia era con le spalle al muro e le masse lavoratrici erano pronte a dargli il colpo di grazia;dalla Russia non aspettavano altro che la proclamazione della Repubblica Socialista Italiana.
La crisi rivoluzionaria raggiunse il culmine nel settembre 1920 con l’occupazione degli operai metallurgici delle fabbriche torinesi sotto la direzione di comitati eletti in quei mesi di lotta.
L’esempio veniva immediatamente seguito a Torino anche da operai di altre branche e nel Sud Italia iniziava l’occupazione delle terre.
Il Governo incapace di affrontare con forza il Movimento Operaio ricorse all’astuzia servendosi della Confederazione Generale del Lavoro e del Partito Socialista.
La situazione descritta da Nin è nota e il Governo Giolitti pubblicava un decreto che legalizzava il controllo operaio sulla fabbrica.
‘’La classe operaia italiana avrebbe dovuto completare l’occupazione delle fabbriche con la conquista violenta del potere e instaurare la propria dittatura.Pagò caro il suo errore.Il fascismo che fin lì si era limitato all’attività di ristretti gruppi senza alcuna influenza,si trasformò ben presto in un vasto movimento sempre più offensivo che in due anni riuscì a prendere il potere a distruggere le organizzazioni operaie e a instaurare un regime sanguinoso di terrore’’.

3.La borghesia per ottenere il controllo delle masse non può fermarsi alla forza(Gramsci direbbe al Dominio)ma ha bisogno di un movimento di massa e di una base sociale.
Nin aveva studiato bene gli scritti di Marx sul Bonapartismo e quindi inizia a descrivere la piccola borghesia.
‘’La piccola-borghesia costituisce una classe sociale intermedia tra la grande borghesia e il proletariato,nel meccanismo della contemporanea società capitalista.
E ancora dice’’Priva d’indipendenza sul terreno economico,meno ancora ne ha su quello politico.Posta tra le due classi fondamentali della società si illude spesso di avere una propria politica distinta sia dal proletariato,sia dalla borghesia,una politica tendente all’instaurazione di un regime al di sopra al di sopra delle contraddizione di classe.Di qui l’ideologia democratica vaga e confusa di quella classe sociale’’.
L’ideologia del fascismo(come osserva anche Bordiga)è un ibrido,inoltre questo movimento politico disprezza gli idealismi e allude a un pragmatismo inetto(vedi oggi la Lega Nord)che tanto piace alle classi medie(o mezze classi).
Le mezze classi finiscono spesso per subordinarsi al gioco di uno dei due fondamentalisti settori sociali continuando a credere di svolgere una politica autonoma.
In un momento di debolezza come quello successivo alla sconfitta del Biennio Rosso(1918-’20)il Gran Capitale attira a se la piccola borghesia utilizzando l’arma del sentimento nazionalista.
La Borghesia si avvale di quest’arma per combattete il marxismo la cui idea è la solidarietà internazionale fra gli sfruttati.
Se la Borghesia volesse conquistare la collaborazione delle classi medie presentando apertamente il proprio programma non riuscirebbe ad avere nessun consenso(dice Nin).
Per questo gli offre come bersaglio il Gran Capitale Ebraico e lancia al tempo stesso una serie di obiettivi demagogici.
Mussolini infatti era un ex socialista(Mussolini il Traditore lo chiamava Trotsky)mentre il Nazismo ancora utilizza il termine Socialista(Nazional-Socialismo).
Andres ancora ribadisce’’sia in Germania,sia in Italia,la reazione fascista è iniziata sventolando la bandiera della patria e del primato degli interessi nazionali’’.
Quando il Proletariato Spagnolo si troverà davanti la Rivoluzione il Marxista Catalano aveva ben chiaro che’’il fascismo costituisce l’espiazione da parte del proletariato per non avere saputo sfruttare il momento propizio offertogli dalla storia e impadronirsi del potere’’.

4.Un cenno particolare merita l’analisi di Nin sul problema delle nazionalità.
Nin insieme a Lenin è il Teorico Marxista che più si è impegnato a trattare questa questione;la sua analisi è lunga e complessa e quindi mi soffermerò solo su un punto di grande importanza e attualità,per non peccare di eccessivo schematismo.
Gli scritti di Andres a riguardo sono molteplici e per lo più si trovano raccolti nel libro’’La Questione Nazionale nello Stato Spagnolo’’.
Il Catalano sapeva molto bene che la questione delle nazionalità era molto importante per il Socialismo,quindi insieme ai fratelli Arenillas(Josè Luis e Josè Maria)esaminò i Movimenti di Liberazione Catalani e Baschi.
Analizzerò in questa sede la polemica con gli Austro-Marxisti la quale è esposta nel testo’’L’Austro-Marxismo e la Questione Nazionale’’.
Il primo errore del Partito Socialdemocratico Austriaco fu commesso alla Conferenza di Vienna dove decise di trasformarsi in una Federazione di Partiti Nazionali.
Questo aumentò gli Antagonismi Nazionali fra i lavoratori e portò alla scissione del Partito Indipendente Ceco.
Andres dice’’La solidarietà fra gli operai di diverse nazionalità all’interno di uno stesso stato dovrebbe essere fondamentale. La solidarietà di classe è meglio che la solidarietà nazionale. La politica degli operai sulla nazionalità non ha nulla in comune con quella della borghesia. Per la classe operaia, il problema delle nazionalità oppresse è un aspetto della rivoluzione democratica che sarà risolto dall’azione comune dei lavoratori di tutte le nazionalità presenti all’interno di uno Stato, perciò essa ha bisogno di un partito unito e centralizzato di tutti gli operai nell’ambito di quello Stato’’.4
Non perseguire questa politica significa dare una mano alla borghesia nella difesa dell’ordine capitalistico e i rivoluzionari devono tenerlo ben presente nelle lotte che oggi si presentano.
I principali teorici dell’Austro-Marxismo erano Karl Renner e Otto Bauer.
Secondo Renner’’la concessione dell'autonomia nazionale dipende dal fatto che i membri di un gruppo nazionale abbiano un proprio territorio o no, o siano in maggioranza o in minoranza in una data area’’.
Secondo questo’’Statista’’Stato e Nazione sono entità diverse:lo Stato è un’entità giuridica mentre la Nazione una comunità di cultura.
Ed ancora li irride il Catalano’’La gente della stessa nazionalità, che vive in una determinata area all'interno dello Stato, al di fuori del proprio territorio, formerà una Comunità Nazionale, organizzata come una Corporazione con un proprio diritto pubblico e privato, con il proprio capitale e il potere di fare le leggi e di aumentare le tasse". Un dato numero di comunità, legate territorialmente e culturalmente formeranno un distretto con simili diritti corporativi.Questi distretti combinati costituiscono la nazione, che è una persona giuridica di diritto pubblico e privato".
L’opportunismo dei Kantiano-Marxisti e ovvia;lo Stato non può garantire nessuna Autonomia Nazionale,perché resta sempre uno Strumento di Classe!
‘’Per la scuola austriaca, la nazione è formata da una comunità storica legata da un comune destino. Sulla base di questa interpretazione, il legame fra operai e datori di lavoro è più stretto di quello fra i lavoratori di nazioni differente legati dagli interessi di classe, poiché essi sono uniti dal famoso destino storico’’.
La lezione di Nin è attualissima se pensiamo alle posizioni di tanti post-stalinisti i quali contrappongono popoli buoni a popoli cattivi dimenticandosi il conflitto di classe.
Come il Catalano irrise Bauer e Renner noi possiamo prenderci gioco di questi signori dicendo’’ Lo slogan Operai di tutto il mondo unitevi è stato rimpiazzato da Nazioni dividetevi".
L’appoggio ai Movimenti di Liberazione Nazionale è un espediente tattico e non strategico,solo la vittoria del proletariato internazionale può aprire le porte al socialismo contro ogni forma di nazionalismo borghese.

5.Gli Scritti di Andres sulla Rivoluzione Spagnola si rivolgevano a lettori militanti i quali erano coinvolti in prima persona in quegli avvenimenti.
Da questi testi emerge chiaramente che solo la scelta rivoluzionaria avrebbe potuto evitare la vittoria delle destre e del fascismo.
La dicotomia non è fra Democrazia e Fascismo ma fra Socialismo e Capitalismo,essendo il Fascismo un regime borghese.
La Guerra Civile era parte del processo rivoluzionario e non a questo contrapposto,la Rivoluzione Russa era un chiaro insegnamento a riguardo.
Da una parte quindi si schierava il Poum con gli Anarchici e dall’altra tutti gli sgherri della borghesia da Franco a Dolores Ibarruri.
Per meglio rapportarsi al Movimento Anarchico il Catalano prende brevemente in esame la Concezione Marxista del Potere.
Andres sintetizzerà le idee di Marx sul potere in sette punti fondamentali:

_Lo Stato è uno strumento di coercizione posto al servizio della classe dominante allo scopo di opprimere le altre classi.

_Finchè esisteranno le classi esisterà lo Stato per cui è impossibile’’deciderne’’o’’decretarne’’l’abolizione.

_Il proletariato se vuole difendere i propri interessi deve battersi per la conquista del potere che dovrà usare poi per creare una società senza classi.

_Per infrangere la resistenza della borghesia-le classi sfruttatrici non rinunciano con rassegnazione ai propri privilegi-e intraprendere l’organizzazione della società su basi socialiste,il proletariato,prendendo il potere,deve temporaneamente instaurare la propria dittatura di classe.Questa fase di transizione tra capitalismo e comunismo è inevitabile;Senza di essa è impossibile l’emancipazione dei lavoratori.

_La classe operaia non può limitarsi a impadronirsi della macchina dello Stato e rimetterla in moto così come è,per i propri fini,ma deve distruggerla creando organismi propri.(Esempio che può servire da orientamento:la Comune di Parigi).

_Scomparse le classi,scompare anche lo Stato propriamente detto,per cedere il posto a istituzioni puramente amministrative.’’Il governo degli uomini viene sostituito dalla amministrazione delle cose’’.

_Condizione indispensabile perché il proletariato possa assolvere al suo compito storico è che si organizzi il Partito di Classe,indipendentemente dal resto dei partiti e con un’autonoma politica di classe.5

In effetti Marx ha sempre contrapposto allo Stato Borghese uno Stato Operaio sul modello della Comune di Parigi,il quale doveva portare dal Socialismo al Comunismo puro.
La classe operaia non si scaglia solo contro il potere economico della borghesia ma anche contro il suo potere politico,per non permettergli di ricostituire i fradici apparati statali.
Nell’esperienza spagnola anarchici e comunisti avevano l’interesse a schiacciare la borghesia e negargli tutti i diritti.
‘’Distrutte le classi risulterà superfluo il potere rivoluzionario e la società umana vivrà libera dagli intralci dello Stato.Vi ripudia il termine dittatura del proletariato?Facciamone a meno e facciamo tutti in modo,voi anarchici e noi marxisti rivoluzionari,che questo incondizionato potere del proletariato-assolutamente indispensabile per un determinato periodo-si basi sulla più ampia democrazia operaia e non si trasformi,come è successo in Urss,nella dittatura di una casta burocratica’’.
Il Parlamento è la forma politica democratica della dittatura capitalista e quindi le forze rivoluzionarie devono distruggerlo e sostituirlo con i Comitati Operai e Contadini.
Ovviamente il Teorico Catalano non risparmiava critiche al Cretinismo Anarchico e al loro spontaneismo che spesso dava vita ad atteggiamenti borghesi.
La sua concezione del potere resta puramente comunista;soltanto il Partito d’Avanguardia può portare a termine la rivoluzione e distruggere le istituzioni dei nemici di classe.
In questo Nin era intransigente ma come ben diceva anche Lenin’’un militante anarchico in questa situazione vale più di cento menscevichi esitanti’’.
Su questa questione era piena la convergenza fra il nostro Teorico e Trotsky a dimostrazione che gli schematismi fanno parte di una concezione adialettica della storia che non ha nulla a che fare con i marxisti rivoluzionari.

6.Arrivati a questo punto menzionerò alcuni punti salienti del rapporto di Nin con Trotsky.
Il Catalano convergeva con l’ex Comandante dell’Armata Rossa sulla necessità di completare il processo rivoluzionario in Spagna.
Il ciclo economico si era rotto di nuovo nell’anello più debole della catena,ma un paese come la Spagna(al pari della Russia)aveva alle spalle una grande tradizione storica.
I contributi di Trotsky alla Rivoluzione Spagnola vennero pubblicati nel periodo 1931-1933 nella rivista’’Comunismo’’.
I due Rivoluzionari erano d’accordo anche nella critica alla Burocrazia Sovietica,Nin condivideva la tesi di Trotsky sullo Stato Operaio Degenerato.
Lo scontro fra di loro iniziò nel 1935 quando l’Opposizione di Sinistra si unì con il Blocco Operaio e Contadino di Maurin.
Andres aveva lucidamente criticato questo Movimento Rivoluzionario nello scritto’’Dove va il Blocco Operaio e Contadino?’’nel 1931,ma ora in grande contraddizione accetta questa fusione.
La formazione politica di Maurin era cristallizzata su posizioni buchariane e la scarsa preparazione teorica dei suoi militanti li avrebbe resi vulnerabili alla propaganda stalinista del PCE.
Trotsky al contrario voleva che la battaglia politica continuasse all’interno del Partito Socialista proprio perché questo era ben radicato all’interno delle masse.
Quando il Poum entrerà nel Fronte Popolare le critiche del grande rivoluzionario russo si faranno ancora più forti,Andres non era riuscito a comprendere il ruolo controrivoluzionario di Largo Caballero.
Tutto questo non impedì a Trotsky di mettersi a disposizione del Poum dopo i fatti del 19 luglio 1936 e in una lettera datata 19agosto poi caduta in mano ai fascisti(e ritrovata negli archivi da Paolo Spriano)dichiarò’’con Nin,Andrade e gli altri sarebbe criminale in questo momento lasciarsi animare nella battaglia cruciale da reminiscenze della fase precedente’’.
Trotsky si dimostrò disponibile a collaborare con’’La Batalla’’anche solo come osservatore a distanza.
Il 14 aprile 1937 a due domande della Commissione d’inchiesta Dewey sul Poum rispondeva’’la gioventù di quel partito ha simpatia per le mie idee,ma la sua politica è molto opportunista e io la critico apertamente’’.
E ancora’’Nin è mio amico.Lo conosco molto bene.Ma lo critico con molto vigore’’.
Quando Nin fu ucciso dai sicari di Stalin,Trotsky precisò’’Oggi alla direzione del POUM si trovano dei signori che ritengono che la politica di Andrès Nin fosse troppo “di sinistra”, e che la sola cosa giusta sarebbe stata rimanere l’ala sinistra del Fronte popolare. La vera disgrazia fu che Nin, coprendosi con l’autorità di Lenin e della rivoluzione d’ottobre, non potè decidersi a rompere col Fronte popolare’’.6
A seguito della battaglia teorica seguente,Nin è un gigante ma le sue indecisione tattiche gli sono stati purtroppo fatali,a breve vedremo meglio il motivo.

7.Le giornate di maggio dimostrano chiaramente come i Socialisti Spagnoli avevano dentro di loro i germi del Noskismo della peggior specie.
Da mesi gli stalinisti(sotto le disposizioni di Togliatti e Orlov)avevano iniziato una campagna di diffamazione verso gli anarchici(Cnt e Fai)e il Poum.
La cosa divenne molto grave quando Nin venne espulso dal Fronte Popolare dove svolgeva il ruolo di Ministro della Giustizia.
A riguardo delle vili accuse staliniste Andres rispose’’Quando si lanciano accuse come queste si deve essere responsabili di ciò che si dice.
Esistono i Tribunali del Popolo per reprimere il fascismo.I Tribunali creati da me.Se i diffamatori che ci accusano di complicità con Franco credono in queste accuse,ci denuncino ai Tribunali del Popolo e vedremo cosa succederà’’.7
Tra le calunnie di Orlov in Spagna e i Processi di Mosca c’era un drammatico filo nero,la controrivoluzione doveva trionfare e dal fascismo rosso(Stalin,Ibarruri e Togliatti)presto si passò a quello vero.
Il 3 maggio 1937 gli stalinisti attaccarono una Centrale Telefonica controllata dalla Cnt provocando uno scontro a fuoco;nei giorni a seguire persero la vita rivoluzionari anarchici come Camillo Berneri e Francesco Barbieri.
A seguito di queste drammatiche giornate Nin scrisse il Manifesto Politico del Poum;benché firmato dal Comitato Centrale il documento era stato da lui redatto.
Le giornate di maggio erano destinate ad avere un’importanza cruciale nella Rivoluzione Spagnola e il Marxista Catalano riassume in cinque punti fondamentali il loro insegnamento:

_La propaganda piccolo-borghese sull’Antifascismo aveva il compito di distogliere la massa operaia dalla Rivoluzione Socialista.

_La campagna rivoluzionaria svolta sotto le parole d’ordine’’vincere prima la guerra e poi fare la rivoluzione’’mascherava il progressivo smantellamento delle conquiste rivoluzionarie.

_Il proletariato deve prendere il potere politico e distruggere le Istituzioni Borghesi.

_Il Fronte Operaio Rivoluzionario può costituire la base di una direzione responsabile che coordini le lotte.

_Il PCE e il PSUC non rappresentavano soltanto una tendenza riformista del movimento operaio ma erano delle vere e proprie forze controrivoluzionarie.

Secondo Nin delle forme concrete di lotta potevano essere i Comitati di difesa della rivoluzione che dovevano essere immediatamente costituiti in tutti i luoghi di lavoro e il Comitato Centrale di Difesa che esprimeva la volontà di tutti i Comitati.
Era necessario riproporre la dicotomia Borghesia-Proletariato avendo ben chiaro che’’i rappresentati del proletariato rivoluzionario e i carnefici della classe operaia non possono sedersi allo stesso tavolo’’.8
La linea del Poum a seguito delle giornate di maggio è espressa nelle seguenti posizioni:

_Conquista del potere ad opera della classe operaia.

_Instaurazione di un sistema socialista.9

E ancora’’Nella fase attuale della Rivoluzione la conquista del potere da parte del proletariato non presuppone necessariamente l’insurrezione armata.Le posizioni che i lavoratori conservano,malgrado l’arretramento subito dalla rivoluzione e la loro specifica incidenza e quella delle loro organizzazioni,soprattutto il fatto che continuano ad avere in mano gran parte delle armi,consentono la conquista pacifica del potere’’.
Ovviamente la posizione di Trotsky era ben più radicali’’Non basta dire agli operai non consegnate le armi!Bisogna anche insegnargli a strappare le armi a coloro che loro che li vogliono disarmare’’.10
Una volta preso il potere il proletariato avrebbe instaurato un Governo veramente democratico volto a condurre la trasformazione della società.
La vicinanza teorica fra Nin e Trotsky è chiara quando il Catalano dice’’Uno degli argomenti preferiti cui ricorrono i riformisti contro la rivoluzione proletaria è quello secondo cui essa verrebbe soffocata dai paesi capitalistici’’.
Infatti il Capitalismo Internazione non può assistere passivamente alla vittoria del proletariato in nessuna parte del mondo.
Quindi’’il pericolo dell’intervento esiste e se il fattore decisivo fosse la superiorità tecnico-militare,la sconfitta del proletariato si potrebbe dare per scontata.Ma c’è un fattore reale e infinitamente più efficace:la forza di espansione della rivoluzione.Vittoriosa in Spagna,essa avrebbe ripercussioni immediate negli altri paesi,in particolare in Italia e in Germania,ai cui regimi fascisti assesterebbe un colpo micidiale’’.
In questo caso è chiara la convergenza di posizioni fra il Marxista Catalano e l’ex Capo dell’Armata Rossa!

8.A riguardo della tragica morte di Andres Nin si è scritto tanto in spagnolo dove purtroppo la memoria storica di questo grande rivoluzionario viene mantenuta viva soltanto dalla Fondazione Andres Nin.
Negli ultimi tempi dei coraggiosi giornalisti della rete catalana tv3 sono riusciti a fare un po’ di luce sulla vicenda a seguito di ricerche febbrili negli archivi del Kgb.
Questi due coraggiosi giornalisti sono riusciti a trovare due lettere di Alexander Orlov.
La prima datata maggio 1937 dispone di’’fabbricare’’prove false contro il Segretario del Poum cercando di dimostrare che questo era un’’trotskista al servizio del fascismo internazionale’’.
Fu proprio l’accusa di questo complotto a comportare l’esclusione del Poum dal Governo di Fronte Popolare.
Nella seconda lettera Orlov indica le modalità dell’assassinio di Nin.
Cerchiamo di ricostruire molto brevemente i fatti storici.
Il 16 giugno 1937 il Tenente Colonnello delle Guardie d’Assalto Riccardo Burillo eseguendo gli ordini del suo superiore Antonio Ortega entrò nelle sedi del Poum di Barcellona arrestando i dirigenti del Partito.
L’ordine in realtà non partiva dal Ministero competente ma direttamente dal Orlov capo del NKVD di Valencia.
Infatti Orlov aveva detto a Ortega di non avvertire il Ministro degli Interni Zugazagoitia sia dell’intenzione di arrestare Nin,sia del processo farsa contro il Poum.
Andres fu portato ad Alcalà de Henares(vicino Madrid)dove si era costituita una Repubblica Sovietica dentro la Repubblica Popolare Spagnola.
L’ultima testimonianza di Nin è la deposizione rilasciata il 21 giugno dopo di che del marxista catalano nessuno seppe più niente.
Ora i documenti rilevano che Nin venne trasferito nella cantina di un edificio della capitale di proprietà del capo dell’aviazione repubblicana Ignacio Hidalgo de Cisneros dove venne torturato a morte.
La sua è una straordinaria lezione di unità marxista fra teoria e prassi;Andres preferì morire invece di firmare i documenti falsi che attestavano che lui fosse una spia franchista.
Il 25 giugno 1937 il giornale stalinista’’Mundo Obrero’’pubblicò un articolo con il titolo’’La fuga del bandito Nin’’.
Privi d’immaginazione com’erano i filo-sovietici dovevano inventarsi il prima possibile qualche menzogna che coprisse il loro vile gesto.
Le confessioni di Enrique Castro a Julian Gokin diedero conferma ai sospetti dei poumisti ma questi documenti ufficiali non fanno altro che ricoprire ancora di più di vergogna lo stalinismo.

9.Andres Nin è stato un rivoluzionario sincero che ha dato la vita per la rivoluzione.
Ricordiamo le sue lucidissime analisi riguardanti il movimento fascista e soprattutto il suo lavoro teorico sull’autodeterminazione dei popoli,la sua battaglia contro la burocrazia sovietica e per la Rivoluzione Permanente.
La sua attività intellettuale è stata davvero molto ampia;in Spagna si devono a lui la traduzione di molti classici del marxismo come’’Storia della Rivoluzione Russa’’di Trotsky.
Fu da giovanissimo militante del Partito Socialista e poi Segretario della Cnt a Barcellona.
Nel dicembre del 1919 quando la Cnt fece il suo Secondo Congresso si pronunciò a favore della Rivoluzione Russa dicendo’’Io sono un fanatico dell'azione, della rivoluzione; credo più nelle azioni che nelle ideologie e nelle questioni astratte.[...] Sono un ammiratore della rivoluzione russa perchè essa è una realtà. [...] Sono con la III Internazionale perchè essa è una realtà, perchè dalla cima delle ideologie rappresenta un principio di azione, un inizio di coesistenza di tutte le forze coerentemente rivoluzionarie che aspirano a creare il comunismo in modo immediato. Per questa ragione, io, [...] annuncio a voi tutti, compagni di Spagna, che fino al giorno in cui il Partito Socialista [Operaio] Spagnolo persisterà nelle sue norme antiquate, io sarò [...] per lottare assieme a voi nel vero terreno della lotta di classe".
Il Congresso del La Comedia si pronunciò a favore delle tesi di Nin e dei suoi compagni e decise di "dichiarare di aderire provvisoriamente all'Internazionale Comunista per il carattere rivoluzionario che la compone".
Morto Evelio Boal,Nin lo sostituì alla guida della Cnt;Nin e Canela in seguito furono vittime di un attentato,Canela fu assassinato mentre Andres si salvò per miracolo.
Quando i dirigenti russi invitarono la Cnt a mandare una sua delegazione a Mosca,l’assemblea nominò una delegazione formata da Nin,Maurin,Arlandis e Ibanez.11
In Russia secondo la testimonianza di Victor Serge,Andres abbracciò definitivamente il marxismo per poi diventarne uno dei massimi teorici.

10.Ormai sono passati oltre settanta anni dalla sua morte e Nin è quasi sconosciuto,tranne che per pochi studiosi di Storia del Movimento Operaio e Teoria Marxista.
Eppure ritengo che la sua figura non debba per nulla essere messa in cantina:Andres è stato un politico intelligente e un teorico marxista raffinato,un uomo pieno di coraggio che ha saputo dare la vita per ciò in cui credeva.
La sua lezione che trova l’incoronamento nel sacrificio finale ora più che mai è attuale,per lo meno ci aiuta a difenderci dall’oblio che sembra regnare sovrano.

Note:

1)Andres Nin’’Il Proletariato Spagnolo di fronte la rivoluzione’’

2)Andres Nin’’Reazione e rivoluzione in Spagna’’

3)Andres Nin’’La dittatura del nostro tempo’’

4)Andres Nin’’L’Austro-marxismo e la questione nazionale’’

5)Andres Nin’’La concezione marxista del potere e la rivoluzione spagnola’’

6)Lev Trotsky’’Classe,Partito e Direzione.Perchè il proletariato spagnolo è stato sconfitto.

7)Andres Nin’’Vecchi e giovani’’

8)Andres Nin’’Significato e importanza nelle giornate di maggio di fronte la controrivoluzione’’

9)Andres Nin’’La situazione politica e i compiti del proletariato’’

10)Lev Trotsky’’E’ possibile la vittoria?’’

11)Comunismo-Lega giovanile della Sinistra Comunista

Stefano Zecchinelli Partito Comunista dei Lavoratori Sezione di Pisa e di Livorno




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