‘’Commemoriamo la nascita di Hugo Chavez, compagno di lotta,
militare patriota e statista che ha concepito la rivoluzione del XXI secolo. La
tua voce vibrante ha respinto l’imperialismo e ora torna in vita attraverso la
lotta rivoluzionaria dei popoli’’ Evo Morales
La sinistra post-marxista
non ha risparmiato ingiuste accuse di tradimento al presidente boliviano
Evo Morales, causa l’estradizione dell’ex terrorista Cesare Battisti.
L’accaduto deve essere contestualizzato – e spiegato in termini (geo)politici –
partendo da una triplice prospettiva, ignorata da quasi tutti gli analisti
alternativi.
Guerriglia o terrorismo?
Nel 2007, Morales concesse asilo politico a Walter
Sanchez vicino alla guerriglia castrista del MRTA. Il socialista boliviano ha cambiato rotta? La risposta è no.
Gli antimperialisti sudamericani hanno da sempre rifiutato l’assimilazione
delle guerriglie filo-cubane col militarismo europeo assolutamente alieno alla
(reale) conflittualità sociale. Le stesse Brigate
Rosse, ripiegando sulla teoria del SIM
(Stato Imperialistico delle
Multinazionali), rimossero la centralità dell’imperialismo USA – messo
sullo stesso piano d’un inesistente social-imperialismo
sovietico – scontando le pesanti responsabilità di Washington. L’eurocentrismo
connotò organizzazioni le quali, alla prova dei fatti, devo ritenerle metodicamente
anti-marxiste.
Un importante riferimento teorico è la posizione di James
Petras sugli scritti militari di Ernesto Guevara: ‘’In primo luogo il Che ha descritto dettagliatamente le condizioni in
cui la lotta armata è necessaria: la dittatura (la Cuba di Batista, la Bolivia
di Barrientos), le invasioni imperialiste (Vietnam, Guatemala), dittatori
coloniali/neocoloniali (Congo, Zaire). Qualcuna di queste condizioni è presente
oggi in alcuni paesi dell'America Latina (Perù, Colombia, Messico)’’ 1. Nessuna
delle condizioni indicate da Petras e Guevara trovarono riscontro nei contesti italiano,
francese oppure tedesco degli anni ’70 e ‘80, quindi chi trasse vantaggio dalla
sovrapposizione dello spontaneismo
(terroristico) alla lotta di classe?
La risposta mi sembra ovvia: il centrismo
atlantico, demolitore dello statalismo sociale.
Prosegue Petras: ‘’il
Che concettualizza l'imperialismo come un fenomeno storico contraddittorio, la
cui espansione produce conflitti nazionali/di classe che portano al suo
declino. I globalisti invece hanno una concezione lineare dell'espansione
capitalista, che nel suo consolidamento produce un nuovo ordine mondiale. Nella
sua forma estrema (e reazionaria) i globalisti concepiscono il divenire del
capitalismo come un "sistema capitalistico mondiale"
autoperpetuantesi, in cui gli unici cambiamenti avvengono in diversi luoghi
all'interno del sistema’’. L’impostazione teorica dei terroristi di ‘’sinistra’’,
influenzata dagli scritti di Toni Negri (oramai del tutto organico al
neoliberismo), elimina la centralità dello stato, il cuore pulsante del potere
imperialista statunitense. In questa prospettiva, la (falsa)guerriglia urbana occidentale entrò in
rotta di collisione coi lavori teorici di Lenin, Guevara e Fidel Castro
mettendo a punto una periodizzazione del capitalismo indulgente verso l’americanismo.
Passiamo adesso al ‘’caso Battisti’’ (irrilevante) e alla denigrazione del
governo boliviano (inaccettabile).
Cesare Battisti e i neoconservatori francesi in Siria
La Bolivia è una nazione
antimperialista alleata della Repubblica Islamica dell’Iran e della Siria panaraba. Evo Morales ha salutato la
sconfitta di Washington contro il governo nazionalista di Damasco: ‘’Trump canta
vittoria nel momento del ritiro delle sue truppe che hanno invaso la Siria
senza autorizzazione del suo Congresso né del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Ma la vera vittoria è del popolo siriano, degno e sovrano. Gli Stati Uniti devo
imparare a rispettare la legge e ritirasi da Iraq e Afghanistan’’ 2. Dall’altra parte, Battisti, in linea col pensiero di
Bernard Henry Levy, non ha perso l'occasione per solidarizzare coi ribelli
islamisti della CIA, snocciolando una
ideologia politica anarcoide tipica della tradizione anglosassone. Perché la
Bolivia avrebbe dovuto ignorare l’amicizia di Battisti con Levy, promotore
delle sovversioni islamista e neofascista in Siria e Venezuela? L’ex
terrorista, non ha nessuna affinità politica col governo antimperialista di La
Paz, la sinistra post-marxista deve
convincersi di questo.
Cesare
Battisti mostra la bandiera del mandato coloniale francese in Siria
Il socialista Evo Morales non ha tradito nessuno, mancano
i presupposti per parlare di ciò; semplicemente, l’ex militante dei PAC è vicino ad un mondo ostile al nazionalismo antimperialista ed al populismo indios rivoluzionario. In
conclusione, Cesare Battisti è un reazionario.
Bolivia: una nazione antimperialista e sovrana
La Paz sta affrontando una battaglia importante: ‘’il ritorno
dell’ex presidente Gonzalo Sanchez de Lozada, rifugiato negli Stati Uniti,
perché sia giudicato nelle patrie aule di giustizia’’ 3. Chi è questo losco figuro? Leggiamo: ‘’ Gonzalo Sanchez de Lozada, detto Goni, ha governato per la prima volta
la Bolivia dal 1993 al 1997. Nel 2002 rivinse le elezioni, e nel 2003 ebbe una
bella gatta da pelare: lo scoppio della cosiddetta Guerra del Gas. Il popolo
boliviano chiedeva a gran voce che i proventi della vendita del gas dei
giacimenti boliviani restassero nel Paese. Lo stesso Goni, durante il
primo mandato, aveva però promosso una legge che ne destinava invece la
maggior parte alle compagnie estere che arrivavano per estrarlo. I moti
popolari furono violentissimi. Così forti che Goni ritenne fosse necessario
dispiegare persino l’esercito a La Paz e nella vicina El Alto. Il risultato fu
il cosiddetto Massacro di Ottobre, che fece 60 morti e
200 feriti. Odiatissimo dai boliviani, Goni fu costretto a fuggire dal Paese
nello stesso anno 2003 con destinazione Miami, Florida’’. Perché mandare tutto all’aria nella difesa d’un uomo
(Battisti) ostile alla prospettiva d’un mondo
multipolare? La sinistra zombie
non ha il senso delle relazioni internazionali soprattutto quando si tratta di
spezzare l’unilateralismo nord-americano,
il grande burattinaio.
Nel 2018, il blocco sociale indios s’è rafforzato
mettendo la destra golpista con le spalle al muro. Dall’altra parte, la
cooperazione militare Bolivia – Iran ha ridotto ai minimi termini i sogni di
conquista di Trump, ponendo fine all’infiltrazione di bande armate filo-statunitensi
nella regione. La speranza d’indipendenza latino-americana rimane aggrappata a
pochi stati (Cuba, Messico, Nicaragua, Venezuela e Bolivia) per un orizzonte
strategico condiviso.
Stefano Zecchinelli
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