Daniele Ganser Vi daranno del complottista, rifiutate questo termine!
Sono stato etichettato come "complottista". Vi dirò che è doloroso. Non sono un complottista, sono un ricercatore che studia le guerre invisibili. Non è la stessa cosa. Nelle guerre invisibili si indaga su bugie e violenza, il che non rappresenta una bella combinazione, ma che esistono. Mi sono detto: "Voglio indagare" e per un po' mi hanno lasciato fare. Mi hanno detto che era una bella cosa che io ne studiassi e all'università andava tutto bene. Ma una volta raggiunta una certa massa critica sono iniziati i problemi. Mi è stato detto "Non vogliamo che lei si esprima in questo modo. Non vogliamo che lei indaghi su queste cose e neanche che lei ne parli in pubblico". Quando non sono riusciti a trovare errori nei fatti che esponevo, mi hanno detto che ero un complottista. Non è divertente. Ero triste. Sono uno studioso che si impegna a fare un buon lavoro. Se oggi volete capirne di più su molte discrepanze (ndr: tra i fatti e la versione ufficiale degli stessi), allora il termine "teoria del complotto" sarà molto importante, perché la gente in questo modo viene divisa: il vostro vicino vi dirà che siete complottisti, se si vengono a sapere i vostri pensieri. Vorrei incoraggiarvi a dire che vi ingaggiate per la pace e che rifiutate questo termine. E' un termine che non contribuisce alla ricerca della verità, piuttosto alla divisione. E' un termine di spaccatura.
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