domenica 25 dicembre 2016

L'identità di un attentato, di Andrea Montella

Carissime compagne e carissimi compagni
i massocapitalisti che governano i nostri Paesi e che sono in una sfrenata competizione a causa della crisi del loro sistema capitalistico, una ne fanno e cento ne pensano, essendo convinti che i loro cittadini sono tutti una banda di imbecilli, si permettono di tacere le vere ragioni degli attentati contro le loro popolazioni, che avvengono sempre con le stesse dinamiche: attentato, ritrovamento dei documenti del presunto attentatore, solitamente con precedenti penali e sua rapida eliminazione.
Ci sorgono spontanee alcune domande: ma questi attentatori sono tutti così distratti da perdere sempre i documenti? Perché non usano documenti falsi? Perché se li portano appresso?
E’ risaputo che le modalità operative dei servizi segreti sono identiche in tutto il mondo e se un’operazione ha funzionato una volta tendono a ripeterla nel tempo.
Andiamo con ordine:
New York, 11 settembre 2001, attentato alle Torri Gemelle che vengono letteralmente polverizzate. Ma si ritrova miracolosamente il passaporto di uno degli attentatori senza nessuna bruciatura o stropicciatura.
Parigi, 7 gennaio 2015, attentato contro il giornale satirico Charlie Hebdo. La polizia da la caccia a Said e Chérif Kouachi, i responsabili della strage. L’identificazione dei colpevoli è stata possibile, perché nell’auto abbandonata dai Kouachi è stata ritrovata la carta d’identità di Chérif.
I due fratelli vengono uccisi due giorni dopo in una violenta sparatoria in una tipografia.
Nizza, 14 luglio 2016, stando ai documenti ritrovati sul camion alla guida del mezzo scagliato sulla folla e che uccide 84 persone, c’era Mohamed Salmene Lahouaiej Bouhlel, un franco-tunisino di 31 anni, residente a Nizza, ma nato nel Paese nordafricano. Anche lui ucciso, da precisi colpi di arma da fuoco al volto, come si vede nella foto.
Sull’autocarro killer di Berlino è stato ritrovato un documento che porta sulle tracce del presunto attentatore. Sarebbe un tunisino che verrà ucciso in Italia, quattro giorni dopo, venerdì 23 dicembre. Questa è la fine che fanno tutti i cosiddetti “uomini di paglia”, per impedire che si risalga ai mandanti delle stragi o di omicidi politici. Possibile che sia così difficile catturarne uno vivo?
Questa tecnica degli “uomini di paglia” da sacrificare è stata usata anche con Lee Harvey Oswald, accusato di essere l’assassino di John F. Kennedy, ucciso poi dal mafioso Jack Ruby nella Centrale della polizia di Dallas per impedire di risalire ai veri mandanti politici e militari.

ECCO IN QUALI STRUTTURE SI FORMANO I TERRORISTI:


29 novembre 2016 21:27
GERMANIA, SCOVATA SPIA NEI SERVIZI SEGRETI: PREPARAVA ATTACCO
Un dipendente dei servizi di intelligence interni in Germania è stato arrestato perché sospettato di preparare un attentato di matrice islamica contro la sede centrale di Colonia. Lo rivelano lo Spiegel e Die Welt. L’uomo, un tedesco di 51 anni, avrebbe dovuto infiltrarsi in ambienti islamici ma in realtà stava fornendo informazioni dell’agenzia per preparare un attentato dinamitardo

Queste vicende dimostrano che ci sono in ogni Paese d’Europa soggetti che non rispondono ai propri governi. Uomini di strutture come Stay-behind, direttamente controllati dall’imperialismo angloamericano e dalla Nato, uomini che tentano di modificare, tramite il terrorismo, le politiche e le alleanze dei vari Paesi coinvolti.
Questi soggetti sono incaricati di mandare segnali ben precisi ai fantocci politici che credono di governare le loro nazioni. In questo caso il segnale era diretto ad Angela Merkel e alla classe dirigente tedesca che in vista della ricostruzione della Siria, un affare da centinaia di miliardi di euro, deve fare un passo indietro rispetto al nuovo blocco di comando Usa che vuole aprire, con Trump, un canale privilegiato con la Russia. Attualmente la Germania è il Paese del fronte occidentale che ha i migliori rapporti con la Russia di Putin e in Siria potrebbe fare grandi affari, nella sua ricostruzione.
Per queste ragioni alla Merkel è giunto un consiglio/minaccia da una delle più autorevoli riviste del potere negli Usa: Foreign Policy, L’avviso arriva tramite Matthias Mattchus, professore associato di economia politica Internazionale presso la Scuola di studi internazionali avanzati dell’Università John Hopkins, uno dei massimi centri Usa di formazione e reclutamento di agenti segreti, come del resto sono le maggiori università statunitensi.
Secondo il “professore” della John Hopkins Angela Merkel dovrebbe andare via, questo sarebbe l’unico modo per proteggere “l’ordine democratico dell’Occidente”, la Merkel ha dimostrato che non è in grado di risolvere nessuna delle crisi in Europa, quindi la Germania ha bisogno di qualcuno di fresco, idealmente non collegato né con lei, né con il suo partitoUnione cristiano-democratica, la CDU.
È evidente: se la Merkel continuerà a guidare l’Europa, la regione continuerà ad essere un potere in declino e gli Stati Uniti di Trump, e la Russia di Putin, potranno facilmente ignorarlo” riassume l’autore.
Foregn Policy, rivista che si occupa di politica estera Usa è di proprietà del filosionista Washington Post. La reazionaria rivista è stata fondata nel 1970 da Samuel P. Huntington – il teorico delle attuali guerre di civiltà – e da Warren Demian Manshel, grande amico del criminale ed ex segretario di Stato, Henry Kissinger, quello del golpe in Cile.
Per far smettere questa politica del terrore occorre che i proletari d’Europa riconsiderino la proposta avanzata dal segretario del P.C.I. Enrico Berlinguer conosciuta come Eurocomunismo. Una proposta tesa unificare tutto il mondo del lavoro europeo attorno a un progetto politico-sociale che superasse progressivamente i limiti politici e sociali del capitalismo continentale. Per questo occorre rilanciare in Europa la nostra Costituzione del 1948 fondamentale per battere tutte le proposte borghesi di unificazione continentale. I massocapitalisti europei con le loro politiche si dimostrano organici o succubi delle politiche e delle minacce imperialiste del blocco angloamericano.
I limiti e le complicità della massoborghesia europea rispetto al fenomeno terroristico sono sotto gli occhi di tutti ed è solo avanzando verso il socialismo-comunismo che possiamo sconfiggere questa deriva barbarica che tende a spostare a destra l’asse culturale del nostro continente per utilizzarlo come terreno di battaglia per una terza guerra mondiale. In tutta Europa, ma in modo estremamente preoccupante in Germania, foraggiano ogni forma di populismo e nazionalismo, ed ecco che rispuntano gli strumenti utili alla guerra: i partiti nazisti.
Saluti comunisti
Andrea Montella
http://www.iskrae.eu/?p=62080

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