Il 4 aprile 2013, VANUNU ha scritto:
"Aprile 2013, il nuovo ministro degli interni Saar, deciderà questo mese della mia libertà, o porrà fine a questa restrizione e mi farà uscire da questo paese, o lui dovrà annullare la mia cittadinanza israeliana. La libertà subito. 1986-2013 "
Il 21 dicembre 2012, Vanunu ha scritto a proposito della sua attesa di 19 mesi concessa a Israele per rispondere al suo appello di revocare la cittadinanza:
"Il ministro degli interni risponde alla mia lettera a lui rivolta per annullare la mia cittadinanza israeliana. Ha scritto: “Sarò felice di farlo, ma gli uomini della sicurezza lo sconsigliano perché posso danneggiare l'immagine di Israele e la sua sicurezza ... "
"Vanunu ha detto al mondo che Israele aveva sviluppata tra cento e duecento bombe atomiche [nel 1986!] E aveva continuato a sviluppare bombe al neutrone e armi termonucleari, sufficienti a distruggere l'intero Medio Oriente e nessuno ha fatto nulla da allora. " (Peter Hounam, 2003, per la BBC).
Il 18 giugno 2012, Vanunu ha scritto: "Da gennaio, quando sono tornato a Gerusalemme Est, ho di nuovo incontrato gli stranieri che qui vanno e vengono, pronto a incontrare chiunque venga qui ... è un bene per la mente sapere che qualcuno si prende cura di te ... e la Libertà deve venire. " (*)
Il 21 aprile 2012 ha segnato il primo giorno del 9 ° anno - al culmine di 18 anni di carcere, che Vanunu ha trascorso 24 ore al giorno sotto la sorveglianza dei Servizi segreti (Mossad / Shabbak) per vendetta, da quando espose al pericolo la loro sicurezza all'interno di 7 piani sotterranei del deposito di armi di distruzione di massa in Israele nel 1986.
Vanunu è tornato a Gerusalemme, in attesa della decisione del Tribunale Supremo in relazione al suo appello di revoca della cittadinanza, che era prevista fin da agosto 2011, ma da allora è stata rimandata. (****)
L'Istituzione dello stato di Israele era subordinata all’approvazione della DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI:
l'Articolo 19 garantisce:
"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di avere opinioni senza interferenze e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo alle frontiere."
L'articolo 13 afferma:
(1) Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
(2) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.
BREVE STORIA:
Nel 1985, Vanunu usò due rotoli di pellicola per fotografare i luoghi top-secret di Dimona e ha scontato 18 anni e 11 mesi e mezzo in isolamento per tradimento e spionaggio.
E' stato rilasciato sotto restrizione di non lasciare lo stato o parlare con gli stranieri il 21 aprile 2004.
Il 25 gennaio del 2006, la libertà di parola di Vanunu iniziò, parlando con i media stranieri.
Il 14 giugno 2009 Vanunu disse a Eileen Fleming:
"…Il Comandante in Capo dell'Esercito ha testimoniato in tribunale che va bene se parlo in pubblico finché io non parlo di armi nucleari… Penso che la corte si renderà conto che se anche se mi rimandano per tre mesi, cosa faranno dopo?...Si tratta solo di libertà di parola..."
Nel 2010, Vanunu ha scontato una pena di 78 giorni in isolamento per aver parlato con i media stranieri nel 2004.
In data 11 ottobre 2010 e di nuovo nel 2011, Vanunu si è rivolto alla Corte Suprema israeliana per fare appello contro le restrizioni che gli hanno negato il diritto di lasciare Israele.
Israele persiste a NEGARE a Vanunu il suo inalienabile diritto umano di lasciare lo Stato. Lo scopo di questa Causa è di liberare VANUNU e di sostenerlo fino alla fine!
Lettere di sostegno possono essere inviate a:
Mordechai Vanunu - PO Box 541954
Herods post office, Salah Adin Street, East Jerusalem, Israel
Grazie di partecipare a questa causa e di realizzare il suo scopo:
1. Apprendi e diffondi informazioni
2. Petizione ai vostri rappresentanti politici per aiutare a liberare Vanunu
3. Chiedi che i tuoi mezzi d’informazione riferiscano e riferiscano con precisione!
(*) http://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2378&Itemid=258
(***) http://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2344&Itemid=257(****)http://www.youtube.com/watch?v=w6CZqLjyWQs&feature=channel_video_titlehttp://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2043&Itemid=245
Traduzione di Diego S. per CIVG.it
Mordechai Vanunu è nato nel 1954 in Marocco, da dove emigrò in Israele nel 1963. Dopo studi di fisica, nel 1976 fu assunto come tecnico nucleare presso il reattore di ricerca di Dimona nel Negev. Vicino alla sinistra pacifista israeliana, Vanunu si rese conto della illegalità del progetto di Dimona. Maturò la decisione di rivelare la pericolosità del progetto, condotto all'insaputa della comunità mondiale e in violazione dei trattati internazionali contro la proliferazione nucleare. Nel 1986, dopo aver lasciato il lavoro ed essersi convertito al cristianesimo, fornì al Sunday Times informazioni segrete sul programma nucleare militare di Israele. Il 30 settembre 1986 Vanunu venne sequestrato a Roma da agenti del Mossad. Nel marzo del 1988 venne condannato a 18 anni di carcere per "complicita' col nemico" e "spionaggio aggravato" e tenuto in isolamento totale per oltre 11 anni. Il 21 aprile 2004 è uscito dalla prigione di Ashkelon. A fine del 2004 è stato arrestato di nuovo per interviste a giornalisti stranieri, e poi nuovamente incriminato.
«Italia, voglio la verità sul mio sequestro» di Ivan Compasso
INTERVISTA - Parla Mordechai Vanunu. 17 anni di carcere per aver svelato l'atomica israeliana
Il tecnico nucleare israeliano: «Nel 1986 sono stato rapito a Roma. Ora l'Italia deve aprire un'inchiesta su questo crimine. Ho subito il carcere e l'isolamento per denunciare l'illegalità e la pericolosità del progetto nucleare del mio paese»
Pochi giorni prima dell'ultimo suo arresto abbiamo incontrato Mordechai Vanunu, il tecnico nucleare che ha subìto ben 17 anni di carcere in Israele per aver denunciato la politica di proliferazione di armamenti nucleari messa in atto dal governo di Tel A Viv. E' ospite della chiesa anglicana che si trova percorrendo Nablus Road, fino in cima, lasciandosi alle spalle Damasco Gate. Nonostante le restrizioni di questi anni, è sicuro e ha voglia di parlare. Per prima cosa si rivolge ai parlamentari italiani. «Vorrei - dice Vanunu - che qualche parlamentare ascoltasse la mia storia e la portasse in parlamento. Il mio rapimento ad opera del governo israeliano, è avvenuto a Roma, e l'Italia per questo crimine degli anni Ottanta non ha mai investigato. Solo un giudice, il dott. Sica nel 1987, ha provato ad indagare ma dopo un anno ha chiuso il caso».
Il suo caso e, più recentemente quello di Ocalan nel 1998-1999, dimostrano che l'Italia è un crocevia inaffidabile per i rifugiati politici. Cosa pensa dell'Italia?
Ho seguito le vicende del governo italiano per molti anni e penso che fosse molto ambiguo fino alla fine della guerra fredda. Come dimostra il mio caso, chiunque poteva «venire» in Italia e fare quello che voleva: Israele veniva e rapiva, i russi venivano e rapivano.... Ora l'Italia si mostra più simile agli altri stati europei e forse può capire di più il nodo che io ho rappresentato nel rapporto tra Israele e Italia dopo quello che ho rivelato al mondo, cioè il fatto che Israele ha armi nucleari. Ora l'Italia dovrebbe parlare.
La guerra fredda è finita, c'è stato l'11 settembre e c'è la guerra preventiva di Bush, il conflitto in Iraq e il «cambiamento» del Grande Medio Oriente. Come giudica il fatto che Israele continui a sviluppare la bomba atomica?
Non so che cosa abbia fatto Israele negli ultimi 18 anni. Conosco bene le cose fino a 18 anni fa. Certo, ora il mondo è cambiato, con la fine della guerra fredda. Il comunismo non c'è più, non ci sono stati o sistemi di stati nemici dichiarati per gli Stati Uniti, per la Russia e la Cina. Le armi atomiche potrebbero essere distrutte. Ma Israele non vuole distruggere il suo arsenale nucleare. Tenendo le armi nucleari, può condizionare sempre il processo di pace in Medio oriente dove fa quello che vuole, a partire dall'occupazione della Palestina, un processo che io credo non voglia realmente. Non vuole dare davvero i diritti ai palestinesi, né concedergli il loro stato. Si fa allora forte della «bomba». Invece in questa epoca non abbiamo bisogno di armi nucleari, in nessuno stato. Né in Francia, né in Gran Bretagna, né in Russia, né in Cina... Non hanno nessuna giustificazione, perché non hanno nemici che possano usare bombe atomiche contro di loro. Noi cittadini possiamo chiedere, ora, l'abolizione delle armi atomiche in tutto il mondo, per liberare il mondo dalle armi nucleari. E, allo stesso tempo, vogliamo dall'Europa e dagli Stati Uniti che chiedano a Israele di porre termine alla sua politica del terrore. Ma nessuno parla chiaro e forte contro la politica nucleare d'Israele. Non lo fanno le Nazioni unite, gli Stati Uniti, non lo fa l'Italia... Silvio Berlusconi dovrebbe invece pubblicamente, in parlamento, chiedere ad Israele di aprire l'area di Dimona agli ispettori internazionali. Dico questo perché so che lui è venuto nel luglio del 2004 e ha sorvolato l'area di Dimona in elicottero. Israele non ha firmato il trattato Npt, di non proliferazione delle armi atomiche. Dovrebbe farlo. C' è così tanta pressione sull'Iran e c'è stata l'accusa infondata di armi di distruzione di massa per l'Iraq, mentre entrambi al contrario il trattato lo avevano sottoscritto. Se si domandasse ad Israele di farlo, se la comunità internazionale facesse pressioni in questo senso, sarebbe davvero l'unico aiuto possibile alla pace in Medio Oriente.
Perché è così difficile sentire voci di dissenso in Israele, anche se ce ne sono e di significative?
Il fatto è che Israele è una superpotenza prima di tutto dal punto di vista psicologico. Stanno proseguendo in quella sorta di lavaggio del cervello in Europa e negli Stati uniti per convincere tutti che gli arabi e l'islam terrorizzano e basta. Approfittando finora degli attacchi dei kamikaze. Israele ha molto controllo sui media statunitensi. La Cnn in particolare, poi c'è Hollywood, infine diverse testate in Europa, consentono di proseguire questa opera di brain-wash: il mondo vede solo le cose cattive degli arabi,ogni atto di terrore, ogni bomba viene riportata nel mondo e questo aiuta Israele. Ogni manifestazione pro Islam viene utilizzata contro l'Islam. E' psicologist-superpower. Va detto poi che la maggioranza della gente è dalla parte di Sharon. Non c'è opposizione vera. Le giovani generazioni, tranne qualche eccezione, sono sempre pià a destra ed è pieno di estremisti religiosi. Israele ha enormi problemi con la democrazia: qui è solo «degli» e «per gli» israeliani. Quando ci sarà una vera democrazia allora si potrà parlare di palestinesi, cristiani e neri. In questo momento Israele non è una democrazia.
Ma si riflette in Israele che le poltiche di guerra e quelle nucleari sottraggono risorse alle spese civili, all''occupazione, ai diritti umani.
Se avessimo persone così che parlano e criticano Israele allora potrebbbero esserci condizionamenti, sanzioni, per chiedere a Israele di incamminarsi davvero verso la pace e non come è adesso che tutti investono nelle multinazionali spesso di armi. Gli americani danno ogni anno ad Israele 3 miliardi di dollari, ne possono fare di cose. Bisogna insistere su questioni come la fine della produzione di armi nucleari, la costruzione del Muro, le migliaia di palestinesi in carcere, ecco questo davvero aiuta la pace. Abbiamo bisogno di una nuova generazione in Europa che non sia preoccupata di cosa possa dire Israele e che non taccia per paura d'essere accusata di antisemitismo. L'infamia dell'Olocausto è così importante per la nostra storia e per tutta l'umanità che non può essere strumentalizzato per coprire le malefatte di Sharon che, con i suoi comportamenti, non aiuta certo gli ebrei.
Come ha reagito alle torture americane ad Abu Ghraib?
E' molto grave quello che hanno fatto e penso che sia lo stesso che hanno fatto a me. Però in Israele lo hanno fatto in gran segreto, non in quel modo. Quello che è successo ad Abu Ghraib è veramente stupido. Molti prigionieri soffrono anche a Guantanamo Bay e in Afghanistan. Molti stati maltrattano i prigionieri. Li umiliano e li sottopongono a torture psicologiche di ogni genere, come rinchiuderli in una stanza in isolamento assoluto, trattandoli come animali. E' la prova che molti governi, con il sistema di spie che hanno intorno, usano i loro poteri forti contro il sistema democratico. C'è bisogno di nuovi trattati internazionali per il rispetto dei diritti umani dei detenuti. Quello che fanno adesso in Iraq e ancora in Palestina è grave. Bisogna tornare agli accordi di Ginevra e agli standard previsti.
In Europa, soprattutto nei movimenti, si parla molto di guerra globale...
Alcuni stati, come Israele e gli Stati uniti, vogliono la guerra, l'hanno reinventata. Stanno cercando di creare in Iraq e nella Palestina - sospesa senza la risoluzione dei nodi di fondo - uno stato di guerra permanente. Ma la verità è che comunque non c'è un vero conflitto in atto, non nel senso tradizionale del termine. E la gente fa più fatica a comprendere. Ogni paese ha più collegamenti con gli altri: internet, telefoni cellulari, satelliti. Non sono i popoli che vogliono le guerre, ma certe forze che dentro i paesi possono controllare i movimenti delle persone. Questo è l'obiettivo degli Stati Uniti dall'11 settembre: bloccare e controllare il più possibile l'immigrazione. Non è vero che i check-point sono finiti. Hanno bisogno di questo, controllare chi entra e chi esce, provocare paura della guerra.
Come si sente oggi a tornare a vivere in Israele? Secondo lei la gente ha capito il significato del suo gesto di 18 anni fa?
Io non mi sento un israeliano, diciotto anni fa ho deciso che non volevo più stare in Israele perché non c'è una vera democrazia e non c'è uno stato libero. Non accettavo quello che facevano ai palestinesi e per questo avevo deciso di non vivere più in Israele. Ma sono stato rapito e mi hanno portato qui. Adesso che sono libero non voglio più vivere qui, voglio andarmene da Israele. Sei anni fa ho chiesto al governo israeliano di cancella re la mia cittadinanza ma mi hanno risposto che non potevano farlo finché non avessi avuto la cittadinanza di un altro paese. Ancora, tre mesi prima che venissi rilasciato ho chiesto di nuovo la cancellazione della mia cittadinanza e adesso sto aspettando che mi lascino andare in un altro paese perché, lo ripeto, in Israele non c'è una vera democrazia. E il mio futuro sarà in Europa o negli Stati Uniti. Riguardo a quello che ho fatto in Israele. L'ho fatto per salvare il mondo dalla guerra nucleare. Ma i media israeliani, come sempre controllati dal governo, hanno detto che sono pericoloso, un traditore ed un nemico di Israele ed hanno usato tutto quello che potevano contro di me. Per questo alla maggior parte della gente non piace quello che ho fatto e supporta il governo. La maggioranza degli israeliani è a favore della bomba atomica ma se deciderà di essere più aperta e di informarsi guardando i veri media probabilmente cambierà idea. E se ci sarà una vera pace e i popoli dialogheranno tra loro in Medio Oriente, forse la bomba atomica verrà abolita.
Lei prova astio verso Peres. Cosa ha provato quando dal carcere ha avuto notizia del suo premio Nobel per la pace?
Peres è il più vecchio uomo politico, in attività, fin dal 1950 , e quindi da 55 anni . Dovrebbe dimetteresi. Poi Peres è l'uomo che ha portato la prima bomba atomica in Israele, dalla Francia. Tutte le testate israeliane sono state portate da Peres. I segreti che ho rivelato sono i segreti di Peres. E' lui che, quando era primo ministro nel 1986, mi ha fatto rapire a Roma. Ed è molto grave che il Nobel per la pace sia stato dato ad un uomo che ha portato le testate nucleari in Israele e le ha vendute al Sud Africa? Probabilmente è tornato ancora al potere proprio perché è l'uomo che supporta il programma atomico. Tutti al mondo sanno che Peres è capace solo di «chiacchierare» di pace ma in realtà non è assolutamente interessato a questo.
Il tecnico nucleare israeliano: «Nel 1986 sono stato rapito a Roma. Ora l'Italia deve aprire un'inchiesta su questo crimine. Ho subito il carcere e l'isolamento per denunciare l'illegalità e la pericolosità del progetto nucleare del mio paese»
Pochi giorni prima dell'ultimo suo arresto abbiamo incontrato Mordechai Vanunu, il tecnico nucleare che ha subìto ben 17 anni di carcere in Israele per aver denunciato la politica di proliferazione di armamenti nucleari messa in atto dal governo di Tel A Viv. E' ospite della chiesa anglicana che si trova percorrendo Nablus Road, fino in cima, lasciandosi alle spalle Damasco Gate. Nonostante le restrizioni di questi anni, è sicuro e ha voglia di parlare. Per prima cosa si rivolge ai parlamentari italiani. «Vorrei - dice Vanunu - che qualche parlamentare ascoltasse la mia storia e la portasse in parlamento. Il mio rapimento ad opera del governo israeliano, è avvenuto a Roma, e l'Italia per questo crimine degli anni Ottanta non ha mai investigato. Solo un giudice, il dott. Sica nel 1987, ha provato ad indagare ma dopo un anno ha chiuso il caso».
Il suo caso e, più recentemente quello di Ocalan nel 1998-1999, dimostrano che l'Italia è un crocevia inaffidabile per i rifugiati politici. Cosa pensa dell'Italia?
Ho seguito le vicende del governo italiano per molti anni e penso che fosse molto ambiguo fino alla fine della guerra fredda. Come dimostra il mio caso, chiunque poteva «venire» in Italia e fare quello che voleva: Israele veniva e rapiva, i russi venivano e rapivano.... Ora l'Italia si mostra più simile agli altri stati europei e forse può capire di più il nodo che io ho rappresentato nel rapporto tra Israele e Italia dopo quello che ho rivelato al mondo, cioè il fatto che Israele ha armi nucleari. Ora l'Italia dovrebbe parlare.
La guerra fredda è finita, c'è stato l'11 settembre e c'è la guerra preventiva di Bush, il conflitto in Iraq e il «cambiamento» del Grande Medio Oriente. Come giudica il fatto che Israele continui a sviluppare la bomba atomica?
Non so che cosa abbia fatto Israele negli ultimi 18 anni. Conosco bene le cose fino a 18 anni fa. Certo, ora il mondo è cambiato, con la fine della guerra fredda. Il comunismo non c'è più, non ci sono stati o sistemi di stati nemici dichiarati per gli Stati Uniti, per la Russia e la Cina. Le armi atomiche potrebbero essere distrutte. Ma Israele non vuole distruggere il suo arsenale nucleare. Tenendo le armi nucleari, può condizionare sempre il processo di pace in Medio oriente dove fa quello che vuole, a partire dall'occupazione della Palestina, un processo che io credo non voglia realmente. Non vuole dare davvero i diritti ai palestinesi, né concedergli il loro stato. Si fa allora forte della «bomba». Invece in questa epoca non abbiamo bisogno di armi nucleari, in nessuno stato. Né in Francia, né in Gran Bretagna, né in Russia, né in Cina... Non hanno nessuna giustificazione, perché non hanno nemici che possano usare bombe atomiche contro di loro. Noi cittadini possiamo chiedere, ora, l'abolizione delle armi atomiche in tutto il mondo, per liberare il mondo dalle armi nucleari. E, allo stesso tempo, vogliamo dall'Europa e dagli Stati Uniti che chiedano a Israele di porre termine alla sua politica del terrore. Ma nessuno parla chiaro e forte contro la politica nucleare d'Israele. Non lo fanno le Nazioni unite, gli Stati Uniti, non lo fa l'Italia... Silvio Berlusconi dovrebbe invece pubblicamente, in parlamento, chiedere ad Israele di aprire l'area di Dimona agli ispettori internazionali. Dico questo perché so che lui è venuto nel luglio del 2004 e ha sorvolato l'area di Dimona in elicottero. Israele non ha firmato il trattato Npt, di non proliferazione delle armi atomiche. Dovrebbe farlo. C' è così tanta pressione sull'Iran e c'è stata l'accusa infondata di armi di distruzione di massa per l'Iraq, mentre entrambi al contrario il trattato lo avevano sottoscritto. Se si domandasse ad Israele di farlo, se la comunità internazionale facesse pressioni in questo senso, sarebbe davvero l'unico aiuto possibile alla pace in Medio Oriente.
Perché è così difficile sentire voci di dissenso in Israele, anche se ce ne sono e di significative?
Il fatto è che Israele è una superpotenza prima di tutto dal punto di vista psicologico. Stanno proseguendo in quella sorta di lavaggio del cervello in Europa e negli Stati uniti per convincere tutti che gli arabi e l'islam terrorizzano e basta. Approfittando finora degli attacchi dei kamikaze. Israele ha molto controllo sui media statunitensi. La Cnn in particolare, poi c'è Hollywood, infine diverse testate in Europa, consentono di proseguire questa opera di brain-wash: il mondo vede solo le cose cattive degli arabi,ogni atto di terrore, ogni bomba viene riportata nel mondo e questo aiuta Israele. Ogni manifestazione pro Islam viene utilizzata contro l'Islam. E' psicologist-superpower. Va detto poi che la maggioranza della gente è dalla parte di Sharon. Non c'è opposizione vera. Le giovani generazioni, tranne qualche eccezione, sono sempre pià a destra ed è pieno di estremisti religiosi. Israele ha enormi problemi con la democrazia: qui è solo «degli» e «per gli» israeliani. Quando ci sarà una vera democrazia allora si potrà parlare di palestinesi, cristiani e neri. In questo momento Israele non è una democrazia.
Ma si riflette in Israele che le poltiche di guerra e quelle nucleari sottraggono risorse alle spese civili, all''occupazione, ai diritti umani.
Se avessimo persone così che parlano e criticano Israele allora potrebbbero esserci condizionamenti, sanzioni, per chiedere a Israele di incamminarsi davvero verso la pace e non come è adesso che tutti investono nelle multinazionali spesso di armi. Gli americani danno ogni anno ad Israele 3 miliardi di dollari, ne possono fare di cose. Bisogna insistere su questioni come la fine della produzione di armi nucleari, la costruzione del Muro, le migliaia di palestinesi in carcere, ecco questo davvero aiuta la pace. Abbiamo bisogno di una nuova generazione in Europa che non sia preoccupata di cosa possa dire Israele e che non taccia per paura d'essere accusata di antisemitismo. L'infamia dell'Olocausto è così importante per la nostra storia e per tutta l'umanità che non può essere strumentalizzato per coprire le malefatte di Sharon che, con i suoi comportamenti, non aiuta certo gli ebrei.
Come ha reagito alle torture americane ad Abu Ghraib?
E' molto grave quello che hanno fatto e penso che sia lo stesso che hanno fatto a me. Però in Israele lo hanno fatto in gran segreto, non in quel modo. Quello che è successo ad Abu Ghraib è veramente stupido. Molti prigionieri soffrono anche a Guantanamo Bay e in Afghanistan. Molti stati maltrattano i prigionieri. Li umiliano e li sottopongono a torture psicologiche di ogni genere, come rinchiuderli in una stanza in isolamento assoluto, trattandoli come animali. E' la prova che molti governi, con il sistema di spie che hanno intorno, usano i loro poteri forti contro il sistema democratico. C'è bisogno di nuovi trattati internazionali per il rispetto dei diritti umani dei detenuti. Quello che fanno adesso in Iraq e ancora in Palestina è grave. Bisogna tornare agli accordi di Ginevra e agli standard previsti.
In Europa, soprattutto nei movimenti, si parla molto di guerra globale...
Alcuni stati, come Israele e gli Stati uniti, vogliono la guerra, l'hanno reinventata. Stanno cercando di creare in Iraq e nella Palestina - sospesa senza la risoluzione dei nodi di fondo - uno stato di guerra permanente. Ma la verità è che comunque non c'è un vero conflitto in atto, non nel senso tradizionale del termine. E la gente fa più fatica a comprendere. Ogni paese ha più collegamenti con gli altri: internet, telefoni cellulari, satelliti. Non sono i popoli che vogliono le guerre, ma certe forze che dentro i paesi possono controllare i movimenti delle persone. Questo è l'obiettivo degli Stati Uniti dall'11 settembre: bloccare e controllare il più possibile l'immigrazione. Non è vero che i check-point sono finiti. Hanno bisogno di questo, controllare chi entra e chi esce, provocare paura della guerra.
Come si sente oggi a tornare a vivere in Israele? Secondo lei la gente ha capito il significato del suo gesto di 18 anni fa?
Io non mi sento un israeliano, diciotto anni fa ho deciso che non volevo più stare in Israele perché non c'è una vera democrazia e non c'è uno stato libero. Non accettavo quello che facevano ai palestinesi e per questo avevo deciso di non vivere più in Israele. Ma sono stato rapito e mi hanno portato qui. Adesso che sono libero non voglio più vivere qui, voglio andarmene da Israele. Sei anni fa ho chiesto al governo israeliano di cancella re la mia cittadinanza ma mi hanno risposto che non potevano farlo finché non avessi avuto la cittadinanza di un altro paese. Ancora, tre mesi prima che venissi rilasciato ho chiesto di nuovo la cancellazione della mia cittadinanza e adesso sto aspettando che mi lascino andare in un altro paese perché, lo ripeto, in Israele non c'è una vera democrazia. E il mio futuro sarà in Europa o negli Stati Uniti. Riguardo a quello che ho fatto in Israele. L'ho fatto per salvare il mondo dalla guerra nucleare. Ma i media israeliani, come sempre controllati dal governo, hanno detto che sono pericoloso, un traditore ed un nemico di Israele ed hanno usato tutto quello che potevano contro di me. Per questo alla maggior parte della gente non piace quello che ho fatto e supporta il governo. La maggioranza degli israeliani è a favore della bomba atomica ma se deciderà di essere più aperta e di informarsi guardando i veri media probabilmente cambierà idea. E se ci sarà una vera pace e i popoli dialogheranno tra loro in Medio Oriente, forse la bomba atomica verrà abolita.
Lei prova astio verso Peres. Cosa ha provato quando dal carcere ha avuto notizia del suo premio Nobel per la pace?
Peres è il più vecchio uomo politico, in attività, fin dal 1950 , e quindi da 55 anni . Dovrebbe dimetteresi. Poi Peres è l'uomo che ha portato la prima bomba atomica in Israele, dalla Francia. Tutte le testate israeliane sono state portate da Peres. I segreti che ho rivelato sono i segreti di Peres. E' lui che, quando era primo ministro nel 1986, mi ha fatto rapire a Roma. Ed è molto grave che il Nobel per la pace sia stato dato ad un uomo che ha portato le testate nucleari in Israele e le ha vendute al Sud Africa? Probabilmente è tornato ancora al potere proprio perché è l'uomo che supporta il programma atomico. Tutti al mondo sanno che Peres è capace solo di «chiacchierare» di pace ma in realtà non è assolutamente interessato a questo.
Traduz. a cura di Fulvio Tagliaferro - Da nwo.it
Free Mordechai Vanunu
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1. Learn and Disseminate info*
2. Petition your political reps to help FREE Vanunu
3. Request your Media report and report accurately!
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On April 4, 2013, VANUNU wrote,"Apr' 2013,The new interior minister Saar,will decide this month about my Freedom,either end this restridtion and let me leave this country,or he will have to cancel my israel citizenship. Freedom Now
1986-2013"
On 21 December 2012, Vanunu wrote regarding his 19 month WAIT for Israel to respond to his appeal to revoke his citizenship, "The interior minister answer my letter to him to cancel my Israel citizenship. He wrote, I will be happy to do it, but security people don't recommend it because I can damage Israel image and security..."
"Vanunu told the world that Israel had developed between one hundred and two hundred atomic bombs [in 1986!] and had gone on to develop neutron bombs and thermonuclear weapons. Enough to destroy the entire Middle East and nobody has done anything about it since."-Peter Hounam, 2003 for the BBC.
On June 18, 2012, Vanunu wrote: "Since January when I moved back to East Jerusalem, I am again meeting with foreigners and going to churches. I am ready to meet anyone who is coming here...it is good for the mind to know that some one care…and Freedom Must Come."
Learn More:
http://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2378&Itemid=258
http://www.prweb.com/releases/prweb2012/6/prweb9639430.htm
http://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2378&Itemid=258
http://www.prweb.com/releases/prweb2012/6/prweb9639430.htm
On May 1, 2012, Vanunu deactivated his Facebook Wall and TWITTER Account.
Learn More: TO: Mossad/Shabak RE: Your Vendetta against Israeli Nuclear Whistle Blower, Vanunu Mordechai
http://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2338&Itemid=257
After having gone silent on Facebook and Twitter on May 1st, Vanunu went public again on May 17:
"All the restrictions now have been renewed, no changes. The 9th year- with all the restrictions continue. The court hearing [cancel Israel citizenship] is June 6th."
http://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2344&Itemid=257
21 APRIL 2012 marked the first day of the 9th year -on top of 18 years in jail-that Vanunu has been under 24/7 surveillance by SECURITY/MOSSAD/Shabbak who have had a Vendetta against Vanunu ever since he exposed their lax security inside of Israel's 7-story underground WMD Facility in 1986.
Vanunu is back in Jerusalem waiting for the Supreme Courts decision on his appeal to revoke his citizenship-which was expected but ever since delayed since August 2011:
http://www.youtube.com/watch?v=w6CZqLjyWQs&feature=channel_video_title
http://www.youtube.com/watch?v=w6CZqLjyWQs&feature=channel_video_title
Learn more: SECURITY'S Vendetta Against Vanunu Mordechai and This Day in History
http://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2043&Itemid=245
http://wearewideawake.org/index.php?option=com_content&task=view&id=2043&Itemid=245
The Establishment of Israel's statehood was contingent upon upholding the UNIVERSAL DECLARATION OF HUMAN RIGHTS:
Article 19 guarantees:
"Everyone has the right to freedom of opinion and expression; this right includes freedom to hold opinions without interference and to seek, receive and impart information and ideas through any media and regardless of frontiers."
"Everyone has the right to freedom of opinion and expression; this right includes freedom to hold opinions without interference and to seek, receive and impart information and ideas through any media and regardless of frontiers."
Article 13 affirms:
(1) Everyone has the right to freedom of movement and residence within the borders of each state.
(2) Everyone has the right to leave any country, including his own, and to return to his country.
(1) Everyone has the right to freedom of movement and residence within the borders of each state.
(2) Everyone has the right to leave any country, including his own, and to return to his country.
A BRIEF HISTORY:
In 1985, Vanunu shot two rolls of film in top-secret locations in the Dimona and he served 18 years-11 1/2 in solitary- for treason and espionage.
He was released under restrictions not to leave the state or speak to foreigners on 21 April 2004.
On January 25, 2006, Vanunu's freedom of speech trial began for speaking to foreign media in 2004.
On June 14, 2009 Vanunu told Eileen Fleming:
"The Central Commander of the General Army testified in court that it is OK if I speak in public as long as I do not talk about nuclear weapons.
"I think the court will realize even if they send me back for three months-what will they do after that?
"It is all about freedom of speech."
In 2010, Vanunu served a sentence of 78 days in solitary confinement for speaking to foreign media in 2004.
On 11 October 2010 and again in 2011, Vanunu returned to the Israeli Supreme Court to appeal the restrictions that have denied him the right to leave Israel.
Israel persists to DENY Vanunu his inalienable Human Right to leave the State.
The purpose of this Cause is to HELP FREE VANUNU and Support him until then!
Letters of Support can be mailed to:
Mordechai Vanunu
PO Box 541954
Herods post office
Salah Adin Street,
East Jerusalem, Israel
PO Box 541954
Herods post office
Salah Adin Street,
East Jerusalem, Israel
http://www.civg.it/index.php?option=com_multicategories&view=article&id=180:liberare-mordechai-vanunu&catid=24&Itemid=141
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