Introduzione:
La sola e più grande conquista di Israele e delle sue missioni oltreoceano non è stata tanto il successo materiale, o la vittoria militare nei confronti di milioni di palestinesi disarmati, ma è stata ideologica: la diffusa accettazione negli USA di una dottrina che recita: “gli Ebrei sono una razza superiore”.
A parte piccole sette di estremisti di destra che esibiscono un anti-semitismo viscerale e denigrano qualsiasi cosa sia di origine ebraica, pochissimi accademici e politici, ha voglia di interrogarsi su questa dottrina Suprematista. Al contrario, esiste un’incurabile tendenza ad accrescerla, accettandola e valorizzandola.
Per esempio, nell’agosto del 2015, il vice presidente USA, Joseph Byden attribuì una “genialità speciale” agli Ebrei; fu questa una lusinga così servile che imbarazzò anche gli intellettuali liberali della New York ebrea.
Il ruolo predominante di Israele nell’impostazione della politica americana in Medio Oriente è in massima parte prodotto dal successo che essa ha nel reclutamento, nella socializzazione e nel motivare gli Ebrei d’oltreoceano; ciò gli dà il potere di comportarsi come forza organizzata e legittimata ad intervenire nella politica USA, e ad imporre così la propria agenda.
Che cosa motiva gli Ebrei americani, cresciuti e educati negli States, a servire Israele? Dopotutto sono individui che hanno prosperato, raggiunto elevato status sociale e occupato le posizioni più prestigiose e di maggior responsabilità nel paese. Perché dovrebbero ripetere a pappagallo le politiche di Israele e seguire i diktat dei leaders israeliani (un regime tutto sommato straniero), attenendosi alla loro agenda violenta, coloniale e razzista?
Che cosa lega una maggioranza composta di Ebrei privilegiati ed altamente formati al regime Israeliano più rabbiosamente di destra nella storia, – una relazione questa, che in realtà esaltano?
Che cosa trasforma dei fiorenti, agiati ebrei americani in bulli vendicativi, disposti e capaci di ricattare, intimidire e punire qualsiasi voce dissidente tra i loro compatrioti, siano essi Cristiani o Ebrei, che ha osato criticare Israele?
Che cosa impedisce a molti Ebrei intelligenti, progressisti e liberali, di farsi delle domande, in tutta franchezza, riguardo all’agenda di Israele, e nello specifico, affrontare il ruolo degli zeloti sionisti che fungono da quinta colonna di Tel Aviv contro l’interesse degli Stati Uniti?
Esistono numerosi fattori storici e personali che possono e devono essere presi in considerazione per meglio comprendere questo fenomeno.
In questo breve saggio voglio focalizzarmi su di uno: l’ideologia per la quale si afferma che “gli Ebrei sono una razza superiore”. Il concetto che gli Ebrei, sia per formazione genetica e biologica, che culturale, storica e/o familiare, hanno delle qualità speciali che gli permettono di assurgere ad un livello univocamente superiore a quello “inferiore” dei non-Ebrei.
Procederemo tratteggiando il profilo che determina l’ideologia Suprematista Ebrea, e quindi avanzeremo le nostre critiche.
Termineremo valutando le conseguenze negative di questa ideologia e proporremo un’alternativa democratica.
Suprematismo Ebraico
Esponenti del Suprematismo Ebraico (SE) citano di frequente prestigiosi premi, successi mondiali ed alti onori che, secondo loro esagerando, sono stati raggiunti da persone di razza Ebraica, in maniera spropositata.
Il ragionamento fila: sebbene gli Ebrei rappresentino meno dello 0.2% della popolazione mondiale, ben il 24% ha vinto il premio Nobel statunitense; più del 30% dei professori e degli studenti della Ivy League sono Ebrei; e hanno creato la maggioranza delle majors cinematografiche e teatrali americane, nonché di produttori televisivi.
Citano il “numero sproporzionato” di scienziati, medici specializzati, avvocati e miliardari.
Continuano citando geni del passato come Einstein, Freud e Marx.
Indicano in Mosè e Abramo i fondatori delle religioni monoteistiche più grandi nella storia del mondo.
Rivendicano con orgoglio, l’esistenza di un’ unica e sola tradizione nell’ istruzione, che affonda le proprie radici in secoli di insegnamento della dottrina del Talmud.
Gli Ebrei suprematisti non perdono mai l’ occasione per citare il “background Ebraico” di qualsiasi personaggio pubblico contemporaneo altamente professionalizzato, sia che egli abbia a che fare con lo spettacolo, l’editoria, il campo della finanza o qualsiasi altro settore della vita americana.
Sembra un gioco di parole, ma ”grandi talenti in sovrannumero, da una minoranza sproporzionata” è divenuto il mantra foriero di una sedicente “élite meritocratica” …e per giustificare un benessere dei privilegi e un potere sproporzionati…e un’altrettanta influenza…
Sfidando i miti degli Ebrei Suprematisti.
Esistono seri problemi ad affrontare le rivendicazioni dei Suprematisti Ebrei.
Per secoli la “saggezza” Ebraica è stata limitata a esegesi testuale di un dogma religioso; testi pieni di superstizione e controllo sociale, come di cieca intolleranza, che non produsse né argomentazioni ragionate né contribuirono a un progresso scientifico ed umano.
Note di formazione ebraica si ritrovano in pensatori come Spinoza, che si rivoltò contro i guardiani del ghetto e rigettò i dogmi della tradizione ebraica.
Scienziati degni di nota si sono distinti nell’ambito del lavoro e dello studio anche se non-Ebrei e in istituzioni non-Ebraiche, come le università o i centri d’insegnamento nell’Ovest del paese.
La maggior parte degli studiosi Ebrei di fama mondiale ha integrato e contribuito a rendere predominanti istituzioni non-Ebraiche (Musulmane e Cristiane) e secolari d’insegnamento professionale.
Storicamente, persone di gran talento e di origine ebraica, hanno avuto successo proprio rinunciando alle quotidiane costrizioni della vita in stile Ebraico, ai sorveglianti rabbinici e alle istituzioni Ebraiche stesse. La maggioranza dei notevoli scienziati contemporanei, inclusi i vincitori dei premi Nobel citati così di frequente, ha poco o quasi nulla a che fare con il Giudaismo! I loro contributi hanno a che fare invece con la cultura d’integrazione molto secolare nella quale hanno prosperato intellettualmente; nonostante le espressioni di crudo anti-semitismo in gran parte della società.
In secondo luogo, i Suprematisti Ebrei persistono nel rivendicare una sorta di “credito razziale” per i successi raggiunti da alcuni, che invece, pubblicamente, hanno rinunciato, denunciato e preso le distanze dal Giudaismo e hanno finito per rimuovere qualsiasi concetto di Israele come loro patria spirituale. Il loro prestigio universale gli ha evitato di essere etichettati come apostati o addirittura come “auto-lesionisti”. Albert Einstein, citato spesso dai Suprematisti come esempio più alto di “genio Ebraico”, denunciò i crimini di guerra di Israele e mostrò sempre sdegno per qualsiasi identità di origine tribale. Nella loro epoca, Marx e Trotskij, come la maggior parte degli Ebrei Europei emancipati, diedero il proprio apporto: s’impegnarono in organizzazioni universali, attaccando frontalmente l’intero concetto che gli Ebrei erano un “popolo speciale”, scelto da un’autorità divina (o dai Sionisti dell’ultima ora).
Terzo, i Suprematisti redigono una lista di Ebrei virtuosi molto selettiva, omettendo però settori della vita ed attività dove gli Ebrei hanno giocato un ruolo negativo o altamente distruttivo in modo sproporzionato.
Dopotutto, è il “genio” Ebraico che rende Israele paese leader nell’esportazione di armi, nella produzione dei più invasivi sistemi di spionaggio ad alta tecnologia, fino a essere fra i maggiori fornitori di consiglieri o torturatori militari o paramilitari, che da sempre collaborano con gli squadroni della morte dei regimi dittatoriali in Africa o America Latina?
Fra i vincitori del Premio Nobel per la pace ci sono tre Primi Ministri israeliani che a loro tempo intrapresero delle guerre di pulizia etnica contro milioni di Palestinesi, e contribuirono a espandere gli insediamenti razzisti, “per soli Ebrei”, in tutti i territori occupati della Palestina.
I nomi includono quello di Menachem Begin (noto terrorista e attentatore di carriera), Yitzhak Rabin (militarista, assassinato da un terrorista Ebreo ancora più militarista) e Shimon Peres.
Fra gli ebrei americani i Nobel “pacifisti” rispondono al nome di Henry Kissinger, il supervisore del brutale e illegale conflitto statunitense contro l’Indocina, che causò quattro milioni di morti vietnamiti; che elaborò il “modello per un cambio di regime”, attraverso il rovesciamento del governo democraticamente eletto del presidente cileno Allende e condannò il Cile a decenni di stato di polizia e di terrore; e che infine supportò la distruzione di Timor Est in Indonesia!
In altre parole, questi destinatari di premi Nobel, che i Suprematisti citano come “esempi di Supremazia Ebraica”, hanno seminato e reso prigionieri di terrore e ingiustizia innumerevoli popoli e nazioni nel mondo; donando al Nobel per la pace un segno distintivo di dubbio valore.
Fra i più grandi miliardari imbroglioni della recente storia degli Stati Uniti, troviamo una percentuale sproporzionata di Ebrei Americani; singolarmente nessun di loro è menzionato dai Suprematisti nella loro consueta litania: Bernard Madoff ha truffato più di 50 milioni di dollari ai suoi clienti; Ivan Boesky, Michael Milken e Marc Rich sono nomi molto noti che fanno aggiungere la caratteristica del “genio Ebraico”, all’elenco di mega criminali della finanza.
Fra i meno rispettabili degni di nota, i cui successi materiali sono stati macchiati da debolezze personali, abbiamo il miliardario pedofilo e pappone, Jeffry Epstein; il presidente del Fondo Monetario Internazionale, Dominic Strauss Kahn, stupratore e dissoluto, l’imprenditore “nudista” Dov Charney, e il suo “cliente seriale”, il Governatore di New York Elliot Spitzer, Anthony Weiner, membro del Congresso ed esibizionista ed infine l’ impresario dello sport, e amante del divertimento che affossò la FIFA, Chuck Blazer.
E’ insolito, che nessuno di questi personaggi così straordinariamente di successo sia stato citato come esempio di Supremazia Ebraica.
Mentre riflettiamo sui milioni di rifugiati di guerra spinti verso di noi dal vicino Oriente o dal Nord Africa, dovremmo dare credito al ruolo di ideologi e politici statunitensi neo-conservatori o neo-liberali, una sproporzionata percentuale dei quali è Ebrea. Milioni di lavoratori cileni dovettero subire, come Milton Friedman ed i suoi Chicago Boys “avevano avvertito” il dittatore cileno Augusto Pinochet ed il suo smantellamento dello stato sociale (anche se dovette ricorrere all’assassinio di molti sindacalisti!). Ayn Rand (Alyssa Rosenbaum) e i suoi fanatici epigoni del libero mercato hanno fatto a pezzi ogni legislazione sociale progressista e trasformato le più retrograde forme di egoismo in una religione della “superiorità”.
Il disastroso conflitto statunitense contro l’Iraq fu in gran parte organizzato, promosso e giustificato da una sproporzionata percentuale di Ebrei americani (Sionisti), inclusi politici delle amministrazioni Bush e Obama come Paul Wolfowitz, Douglas Feith, Elliott Abrams, Dennis Ross, Martin Indyk, David Frum, Shulsky, Levey, Cohen, Rahm Emanuel ecc… Questi personaggi continuano a insistere per una guerra contro l’Iran, e dovrebbero essere visti come i “padrini” delle tragedie di Iraq, Siria e Libia, da dove sono fuggiti milioni di profughi.
La più grande e grave crisi finanziaria dalla Grande Depressione fu largamente dovuta alle politiche finanziarie del presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan. Il piano di salvataggio di Wall Street da tremila miliardi di dollari attuato da Ben Shalom Bernacke e Stanley Fischer, mentre, nel frattempo, Janet Yellen ignorava la piaga di milioni di americani che perdevano la casa a causa dell’esclusione dai mutui. In sintesi, i Suprematisti Ebrei dovrebbero orgogliosamente attribuirsi il merito anche per gli Ebrei Americani che si sono resi responsabili in modo sproporzionato della gran parte dei fallimenti della politica estera ed economica dei giorni nostri, incluse le orribili sofferenze che essi hanno comportato!
Tornando al normale mondo del crimine, i gangsters Ebreo/Russi, dominano e si dividono la loro supremazia con la Mafia italiana a New York, Los Angeles, Las Vegas, Miami ed in alcune zone di diverse città dell’area, fa mostra del loro “genio speciale” nell’estorsione e nell’omicidio, sapendo che possono sempre trovare un approdo sicuro nella “Terra Promessa”!
Sul fronte culturale, invece, grandi scrittori, artisti, musicisti e scienziati, non provengono da Israele. Pochissimi sono emigrati nello Stato di Israele, mentre molti altri intellettuali e artisti degni di nota hanno deciso di lasciare il paese, respinti da uno stato di apartheid razzista, intollerante e repressivo e da un sistema di società favorito dai Suprematisti Ebraici.
CONCLUSIONI
Il documento, quindi, non fornisce alcuna base storica per le affermazioni rese dai Suprematisti Ebraici: ciò che è stato citato come il “genio Ebraico” senza comparazione, si tramuta in una lama a doppio taglio: dimostra il bene come il male.
L’affermazione di un monopolio dell’insegnamento di alto valore accademico, deve necessariamente essere esteso fino ad includere anche gli autori ebrei dei peggiori disastri finanziari e di politica estera; anche loro sono dei “grandi uomini”.
Donazioni di uomini della finanza miliardari, tutti “geni”, hanno finanziato i crimini di guerra dello stato di Israele e reso possibile
l’espansione dei violenti coloni Ebrei in tutta la Palestina occupata; diffondendo solo miseria ed esodo coatto per milioni di persone.
In tutta onestà, i più noti imbroglioni Ebrei nell’America contemporanea sono stati imparziali: “Bernie” Madoff è riuscito a truffare Ebrei e Goys (dall’yiddish “popolo” i cosiddetti Gentili), magnati di Hollywood e filantropi di New York; non è stato schizzinoso su chi “pelare”.
L’ultima moda fra i Suprematisti Ebraici, i cosi detti “genetisti”, è stata di carpire ad altri la scoperta di “geni” speciali e unici che predisporrebbero gli Ebrei a “sentire l’olocausto” ed anche ad ereditare l’esperienza della sofferenza da antenati ormai defunti da lungo tempo. Alcuni “scienziati”, dovrebbero fare molta attenzione. Gilad Altzom, artista jazz e saggista, ironicamente nota: “Così facendo finirà col mettere gli anti-semiti fuori dal business”.
In ultima analisi, gli Ebrei che si fanno assorbire da un sistema di società diversa dalla loro, quelli che si uniscono in matrimoni interrazziali ma anche quelli che non seguono questi stili di vita, sono comunque tutti prodotti dello stato sociale nel quale loro stessi vivono e (come tutti) sono gli artefici delle funzioni che decidono di agire al suo interno.
Nel passato, in modo del tutto inequivocabile, una grandissima percentuale di Ebrei scelse di combattere per i valori umani universali, rifiutando la nozione di popolo eletto.
Oggi una fortissima percentuale di Ebrei colti, ha scelto di abbracciare il dogma Suprematista “etno-religioso”, che li lega a uno stato militarista e di apartheid pronto a trascinare il mondo in una guerra globale.
Mai dimenticare! Le dottrine Suprematiste razziali hanno condotto la Germania nel baratro di un cieco sodalizio fra guerra mondiale e totalitarismo, a causa del quale perirono milioni di persone.
Sono sempre di più gli Ebrei, specie i più giovani, che si sentono respinti dai crimini di Israele perpetrati nei confronti dell’umanità. Il prossimo passo per loro (e per noi) deve essere quello di affrancarsi e criticare, demistificare e sollevarsi contro la tossica ideologia Suprematista che collega la potente composizione nazionale del potere Sionista e dei suoi cloni politici, ad Israele.
Il problema alla radice, quindi, non è genetico, ma è pura idiozia politica collettiva: una folle ideologia, la quale pretende che una scelta élite possa per sempre dominare e strumentalizzare la maggioranza del popolo americano. Verrà il momento in cui i disastri accumulati costringeranno gli Americani ad arretrare, smascherando questa élite, rigettando le sue dottrine Suprematiste.
Speriamo che agiranno con passione, guidati dalla ragione.
http://contropiano.org/documenti/2016/04/17/la-dottrina-della-razza-superiore-legame-fra-israele-ed-mondo-del-sionismo-078006
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