lunedì 14 dicembre 2015

Conversos, Marrani, Donmeh, l’identità scissa dei cripto-ebrei, di Cristina Amoroso

Quanti si sono interessati alla storia europea hanno sentito parlare di conversos,o di marrani, termini con i quali si indicavano gli ebrei spagnoli e portoghesi costretti a convertirsi al cristianesimo nei secoli 14° e 15°. Nonostante il progresso economico questi marrani e i loro discendenti successivi hanno sofferto uno stigma sociale e sono stati perseguitati dall’Inquisizione.
Negli ultimi decenni gli storici hanno corretto il tiro, vedendo non solo un quid di tragico o di eroico nella storia di ebrei costretti a rinunciare alla loro fede o di escogitare qualcosa per rimanere fedeli in segreto, ma come un episodio importante nell’evoluzione del mondo moderno. Così Yirmiyahu Yovel, in The Other Within: The Marranos, ha sostenuto che questi “nuovi cristiani” e i loro discendenti come Spinoza o Montaigne, hanno svolto un ruolo importante nell’economia del mondo occidentale contribuendo ad inventare il mondo secolare in cui viviamo.
Egli descrive il marrano come “l’Altro dentro”. Rifiutati dalla maggior parte degli ebrei come rinnegati e dalla maggior parte dei cristiani come ebrei con sangue impuro, i marrani non avevano una identità integrale, definita, hanno piuttosto mescolato simboli e modelli di vita, ebraici e cristiani, formandosi in un’identità divisa. Ed è la scissione dell’identità – perseguitata dall’Inquisizione e considerata illecita dal nazionalismo moderno – una forma autentica e inevitabile dell’esistenza umana, che merita il riconoscimento come una libertà fondamentale dell’uomo, secondo l’autore.
Molto meno si sa, tuttavia, di un altro gruppo, forse più piccolo, ma ancor più intrigante di ebrei convertiti, che emerse nell’impero ottomano alla fine del XVII secolo. Sebbene sia nota agli storici e agli esperti religiosi, la secolare influenza politica ed economica di un gruppo conosciuto in Turco come “Donmeh” sta cominciando solo ora ad attraversare le labbra di turchi, arabi e israeliani, che sono stati riluttanti a discutere la presenza in Turchia e altrove di una setta di turchi, discendenti da un gruppo di ebrei sefarditi che furono espulsi dalla Spagna durante l’Inquisizione spagnola nei secoli 16° e 17°.
Questi profughi ebrei provenienti dalla Spagna furono accolti nell’Impero ottomano dove si stabilirono e nel corso degli anni si sono convertiti ad una setta mistica dell’Islam che alla fine ha mescolato Kabbala ebraica e islamica sufi, credenze semi-mistiche in una setta che alla fine ha sostenuto la laicità nella Turchia post-ottomana.
La setta Donmeh del giudaismo è stata fondata nel 17° secolo dal Rabbino Sabbatai Zevi, un cabalista che credeva di essere il Messia, ma che fu costretto a convertirsi all’Islam dal Sultano Mehmet IV, il sovrano ottomano. Molti dei suoi seguaci, noti come Sabbatei, ma anche “cripto-ebrei,” proclamarono pubblicamente la loro fede islamica, ma segretamente praticavano la loro forma ibrida del giudaismo, che non fu riconosciuta dalle autorità rabbiniche ebraiche tradizionali. Poiché il matrimonio fuori della loro setta era contro le loro convinzioni, il Donmeh ha creato una sub società piuttosto chiusa.
E’ interessante notare le connotazioni acquisite dai termini nel corso del tempo. Se “Donmeh” si riferisce non solo agli ebrei “convertiti” all’Islam, persone non affidabili in Turchia, è anche una parola dispregiativa turca indicante un travestito, o qualcuno che ha la pretesa di essere diverso da quello che è. Anche la connotazione di marrano assume un significato negativo, estendendosi a quella di viltà, di proditorietà, il marrano è traditore, spergiuro e fedifrago, intrigante, ipocrita, un caino ingannatore e sicofante.
Il dibattito comunque rimane molto alto. Se  Yirmiyahu Yovel innalza il significato di conversos, oltre la valenza di fenomeno storico, anche un’altra recente opera The Dönme: Jewish Converts, Muslim Revolutionaries, and Secular Turks, di Marc David Baer, che vuole essere un lavoro scientifico, risulta limitato nel tempo e teso ad innalzare il valore e il significato di Donmeh, negando loro la connotazione di cripto-ebrei.
Quanto a noi, crediamo che un’analisi più approfondita sulla natura controversa dei cripto-ebrei possa illuminarci su connessioni Donmeh-Turchia, Domneh-Arabia Saudita e su lati oscuri di alleanze politico-militari e divergenze tra gruppi mediorientali.
http://www.ilfarosulmondo.it/conversos-marrani-donmeh-lidentita-scissa-dei-cripto-ebrei/

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