sabato 14 novembre 2015

La strage di Parigi e il nuovo razzismo antisciita, di Stefano Zecchinelli

L’orrenda strage di Parigi – al momento i morti sono 128; i feriti invece 192 di cui 80 in condizioni gravi – ha sollevato, com’era prevedibile, una ondata d’islamofobia che, dati i precedenti, possiamo definire strategica, tanto politicamente quanto socialmente. I media vogliono preparare l’opinione pubblica a qualcosa di molto spiacevole. Cosa? Ancora non è chiaro. Tutto ciò ha reso tristemente protagonisti uomini politici e giornalisti alquanto irresponsabili.
La tragedia, mettendo da parte i sentimentalismi che nel giornalismo d’inchiesta contano ben poco, presenta fin da subito vari punti ciechi. Lo studioso marxista Michele Basso si rivolge in questo modo ai lettori più inesperti: ‘’Per i fatti di Parigi, non date per scontata nessuna spiegazione ufficiale. Ricordate che in tutti i casi precedenti ci hanno sempre mentito. Il compagno Emilio Del Giudice, lo studioso di fisica, diceva: non dimenticate mai che le informazioni che ci giungono sono fornite dall’avversario di classe’’. Parole sagge proprie di chi non ha dimenticato la lezione di Marx; le faccio mie e su queste basi mi accingo a sviluppare un’ analisi razionale di quanto è drammaticamente accaduto.

Attentato jihadista o evento militare ?

L’attentato di Parigi – secondo il giornalista Pino Cabras 1 – è un evento militare. Il bravo Cabras sottolinea che “Anche stavolta si fa notare una manovalanza di assassini che si rifà al jihadismo’ 1. Ma davvero di jihadisti si tratta ? Alcune testimonianza vanno in senso opposto. Il Corriere riporta i racconti di alcuni testimoni ‘Erano bianchi, erano giovani sui 25 anni’, ed ancora “Sembravano soldati delle forze speciali”. Già Thierry Meyssan a proposito dei fatti di Charlie Hebdo aveva spiegato che “i video e alcune prove dimostrano che gli attentatori sono dei professionisti. Sapevano maneggiare le armi e sparavano con cura. Non erano vestiti alla maniera dei jihadisti, ma da commandos militari’ 2. Non voglio negare che l’attentato criminale sia stato commesso da terroristi jihadisti ma – se così è – è evidente come questi gruppi ricevano addestramento ed armamenti in pieno stile occidentale. Non è opera di sbandati delle periferie parigine, su questo non c’è dubbio.
Forse, per chiarirci di più le idee, ci può aiutare questa dichiarazione a caldo di Webster Tarpley subito riportata nella sua bacheca facebook ( la riporto dall’inglese ):”Not sophisticated but crude random hits on soft targets c bombs Kalashnikovs suicide vests-Same tactics as ‪#‎Syrian‬ terrorist rebels”. Quindi da Tarpley veniamo a sapere che gli armamenti utilizzati sono gli stessi adoperati dai mercenari islamisti contro il legittimo governo siriano di Bashar Al Assad. E’ forse un caso che il leader siriano abbia immediatamente commentato “Oggi i francesi sperimentano una cosa con la quale noi siriani stiamo convivendo da ben cinque anni: il terrorismo” ?
Come può la Francia armare il Fronte Al Nusra – gruppi di tagliagole antisciiti ed anticristiani – in Libano e Siria, e poi versare lacrimoni da coccodrillo quando questi criminali colpiscono le metropoli europee?
Resta da capire se siamo davanti alla ennesima operazione “falsa flag” finalizzata a provocare una aggressione imperialistica contro Siria ed Iran, oppure se questi gruppi sono davvero fuggiti di mano ai propri padrini. Una cosa è certa: la Francia, oggi, paga i suoi anacronistici sogni coloniali, dati in subappalto a Casa Saud.
La storia delle elite politiche francesi è piena di precedenti compromettenti, condotti dai servizi speciali Usa e NATO:
(a) Nel 1951 la CIA testò l’irrogazione per aerosol di LSD sui cittadini del villaggio di Pon-Saint-Esprit.
(b) Nei primi anni ’60, tramite il “complotto walzer”, i neonazisti dell’OAS cercarono di assassinare il Generale De Gaulle, da sempre ostile alla costruzione di un’ alleanza imperialista occidentale.
(c) La Francia ha collaborato con gli Usa ed Israele nella destabilizzazione di molti Stati arabi, come la Libia del Colonnello Gheddafi.
Oggi lo Stato francese – sempre se non si tratta di una operazione falsa flag – paga il prezzo della sua subordinazione a Washington. Non ci sono altri modi per descrivere l’accaduto.

Chi combatte veramente il terrorismo ?

A dispetto della retorica occidentale gli unici Stati che, fino ad ora, hanno realmente combattuto il terrorismo islamista sono: Siria, Iran (con l’appoggio degli Hezbollah e della Resistenza palestinese ) ed in ultima istanza la Russia guidata da Putin. L’imam Khamenei, circa un anno fa, dichiarava guerra al neojihadismo con parole di fuoco. Leggiamo: “La corrente oggi conosciuta come DAESH è solo uno dei rami dell’albero malvagio del Takfirismo, non la sua totalità. La corruzione – l’atto di massacrare e versare il sangue di persone innocenti – che questo gruppo di individui commette è solo una parte dei crimini del Takfirismo nel mondo islamico. Questo è lo sguardo che dobbiamo adottare verso simile questione” 3. E prosegue “Affrontare la questione del Takfirismo è infatti qualcosa imposto agli ulamà, ai militanti e sapienti del mondo islamico. Il nemico lo ha introdotto nel mondo islamico come un problema e prodotto fatto a mano, e quindi siamo costretti ad affrontarlo”. Oggi, se il Medio Oriente non si è trasformato in una polveriera, il merito è solo della Repubblica Islamica dell’Iran. Quanti soldati francesi o statunitensi sono morti armi in pugno contro i tagliagole dell’ISIS?
Eppure, nonostanteciò, il governo italiano annulla la visita del Presidente Rohani a Roma. Vi sembra un comportamento responsabile? La giornalista Tiziana Ciavardini esprime la sua indignazione e dei legittimi sospetti “Oggi credo che abbiamo capito che per combattere l’ISIS ( o chi si cela dietro ) abbiamo fortemente bisogno dell’Iran. E comunque l’annullamento del viaggio di Rohani era quello che qualcuno avrebbe voluto” 4. Un episodio, a mio parere, assai grave, che mette in risalto il ruolo del premier Matteo Renzi: un piazzista al servizio di Washington, Tel Aviv e ovviamente dei frustatori di Casa Saud. Cosa aspettarci da questa classe politica?
Ritengo degno di nota anche ciò che riporta, in modo sintetico, Wikileaks “Paris attacks are the entirely predictable consequence of funding, training and arming Sunni extremists in Syria and Libya for years”. Si tratta forse degli stessi estremisti sunniti che a Beirut, pochi giorni fa, hanno fatto saltare in aria 41 sciiti provocando oltre 200 feriti? Il bravo scrittore Tahar Lamri è stato uno dei pochi a parlarne con onestà e competenza: ‘’Da tre decenni è in atto una vera e propria guerra di religione in seno all’Islam. Una guerra di religione condotta dalla maggioranza sunnita contro tutte le minoranze musulmane (sciiti, alawiti, drusi, zaiditi…). In particolare contro la minoranza sciita. L’Occidente partecipa a questa guerra e sta dalla parte dei sunniti perché i soldi stanno dalla parte dei sunniti. Quando i giornali italiani e altri europei titolano “attentato nella roccaforte di Hezbollah” dimenticano che il quartiere colpito non è abitato da un partito politico (Hezbollah è un partito politico) ma da persone, forse, non tutte d’accordo con Hezbollah’’.
L’occidente oggi piange ipocritamente i suoi morti (magari non tutte le vittime della strage di Parigi condividevano la balorda linea politica di Hollande), ma calata la maschera resta solo una cosa: l’avversione – tipica dei colonialisti del secolo scorso – verso la Repubblica Islamica dell’Iran. Non è più possibile tollerare un simile irresponsabile atteggiamento.
http://pino-cabras.blogspot.it/2015/11/parigi-un-evento-militare.html
http://www.voltairenet.org/article186431.html#nb2
http://www.islamshia.org/item/840-discorso-dell-imam-khamenei-sul-takfirismo-25-11-2014.html
http://www.romait.it/articoli/19711/parigi-attaccata-per-impedire-la-visita-del-presidente-rohani

http://www.linterferenza.info/esteri/la-strage-di-parigi-e-il-nuovo-razzismo-antisciita/

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