martedì 15 settembre 2015

Il linguaggio politico e il marxismo, di Michele Basso

Nei maggiori esponenti del movimento operaio rivoluzionario il linguaggio politico è particolarmente curato ed è perfettamente adeguato alle diverse situazioni storiche o contingenti. Non stiamo parlando di critica letteraria, che lasciamo agli esperti del settore, ma di scritti teorici, di propaganda o di agitazione. In un’intervista del 18 dicembre 1878, il giornalista lesse a Marx un brano piuttosto grossolano che il prete Cook gli attribuiva, e gli chiese se aveva scritto quelle parole. “Neanche una –rispose – non scrivo mai simili sciocchezze melodrammatiche. Rifletto bene a ciò che scrivo. Quel brano apparve sul “Figaro” con la mia firma. Lettere simili furono diffuse allora a centinaia. Scrissi al “Times” di Londra denunciando il falso. Ma se dovessi rispondere a tutto ciò che è stato detto e scritto sul mio conto, dovrei avere a mia disposizione venti segretari.”(1) 

LEGGI TUTTO: http://www.linterferenza.info/cultura/il-linguaggio-politico-e-il-marxismo/



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