Il pinochetismo senza Pinochet dei governi dei professori, di Stefano Zecchinelli
Le elezioni greche del 17 giugno hanno portano al boom elettorale (circa il 7% dei voti) del partito neo-fascista di Alba Dorata. L’affermazione di questo movimento neo-fascista, che riabilita l’esperienza di Ioannis Metaxas (1936 – ’41) ha fatto scattare un giustificato allarme da parte degli osservatori di sinistra europei.
In questo breve intervento voglio provare a chiarire alcuni equivoci che la complessa situazione greca ha fatto nascere, quindi procedo per punti (penso che affronterò circa tre questioni importanti).
1. Parto dall’analisi di un bravo osservatore di sinistra, Yorgos Mitralias. Mitralias dice: ‘’ Più di 1 su 5 padroni e imprenditori greci vota già (!) per gli emuli di Hitler, quelli che fanno apertamente l’apologia di Auschwitz e sgozzano nella Metro di Atene immigrati indifesi!’’. (Articolo pubblicato nel sito Movimento Operaio, di Antonio Moscato)
In questo caso è bene fare attenzione alle dinamiche che portarono alla nascita dei fascismi. Non è l’appoggio generico di ‘’un imprenditore su cinque’’ ma di determinate fazioni della borghesia imperialistica nazionale a caratterizzare il fascismo.
Lo stato capitalistico deve mediare il conflitto fra l’industria pesante e l’industria leggera. L’industria pesante poggia sull’industria bellica ed è favorevole ad una politica imperialistica. L’industria leggera, invece, esporta prodotti per l’uso civile quindi esclude sia una politica estera imperialistica che una economia autarchica.
Questo processo viene spiegato molto bene da Daniel Guerin:
‘’Non si può dunque sorprendere che, nei due paesi in esame (Italia e Germania), l’industria pesante e quella leggera siano stare ben lontane dall’assumere un identico atteggiamento di fronte al fascismo nascente. L’industria pesante vuol perseguire la lotta di classe sino a che non abbia schiacciato il proletariato; l’industria leggera crede ancora di poter sistemare tutto con la pace sociale. L’industria pesante esige una politica estera bellicistica, l’industria leggere ne auspica una conciliante; l’industria pesante aspira a consolidare la sua egemonia economica con l’aiuto di uno stato dittatoriale, e l’industria leggera teme precisamente questo consolidamento’’ (Daniel Guerin, Fascismo e gran capitale, pag. 63)
Metto in risalto questo punto: ‘’ L’industria pesante esige una politica estera bellicistica, l’industria leggere ne auspica una conciliante’’. Per chiarirci il fascismo – inteso ovviamente come forma di stato – appartiene agli stati imperialistici, altra cosa la bassa manovalanza (anche negli Usa, durante gli anni ’30, c’era la Legione d’argento).
Prima distinzione da tenere a mente per evitare conclusioni affrettate: Germania ed Italia erano stati imperialistici mentre la Grecia è un cortiletto delle oligarchie europee.
Ovviamente Alba Dorata in funzione anti-comunista svolgerà un ruolo simile agli squadristi della Legione d’argento negli Usa degli anni ’30, questo lo temo con forza.
2. La seconda questione importante è l’incompatibilità fra neo-liberismo economico e democrazia rappresentativa.
Lo sviluppo capitalistico – che ci ha portati ad una terza età del capitalismo, post-borghese e post-proletaria – comporta la non corrispondenza fra l’involucro politico (quello della democrazia formale) con il contenuto (lo sviluppo delle forze produttive) del capitalismo stesso (questo Lenin lo spiega molto bene in ‘’Stato e rivoluzione’’).
Qui ci sono due considerazioni importanti da fare:
(1) Il fascismo è stato una involuzione del capitalismo monopolistico (parole di Lukàcs) storicamente determinata. Una esperienza ormai chiusa dato che (e l’analisi marxista vedo che manca) ha trainato il capitalismo europeo da una formazione (economico-sociale) ad un'altra: dal vecchio capitalismo liberale al capitalismo sociale o renano (ci sono precise analisi da parte della Sinistra Comunista, soprattutto Bordiga e Mattick).
(2) La bassa manovalanza in camicia nera è sempre stata presente (in forme differenti) nei regimi borghesi (ed ora post-borghesi, quindi dipendenti dalla nuova global class).
Quindi se la riproposizione più attuale del fascismo è quella delle democrazie manipolate (i nuovi governi tecnici), Alba Dorata trova i suoi fratelli gemelli in formazioni come ‘’Patria e libertà’’ nel Cile di fine anni ’60.
La chiave di lettura dell’attuale neo-fascismo è quindi questa: si tratta di MANOVALANZA NEO-LIBERALE pronta a mettersi al servizio dell’imperialismo più forte (quello americano e poi, ovviamente, quello israeliano).
3. Adesso compendierei le differenze fra dittature militari (Pinochet, Videla, Stroessner) e governi tecnici in questi tre punti importanti:
(1) Si tratta/trattava di commissariamenti imposti dall’imperialismo americano con la finalità di svendere l’industria pubblica alle multinazionali anglo-americane. Tutto questo passa attraverso l’attività dei killer economici (economisti al servizio di istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale) che ricattano i governi che cercano di non allinearsi.
(2) Una volta distrutta l’industria di stato, queste giunte, vengono sostituite con un formale ritorno alla democrazia rappresentativa, tutto ovviamente pilotato dall’alto.
(3) Si noti bene che le dittature militari imposte dagli Usa devono essere inquadrate come interne al capitalismo liberale. Pinochet era un democristiano (non fascista) che per rispondere ai dettati di Nixon e Kissinger ha attuato una repressione di stampo hitleriano.
Per far capire bene questo concetto è bene riprendere il discorso privato di Margaret Thatcher con l’economista Hajek. Hajek descrisse alla Thatcher ‘’il grande successo dell’economia cilena’’ e disse che questo poteva essere ‘’un ottimo esempio di riforma economica ‘’. (cit. tratta da Naomi Klein, Shock economy, Ed. BUR pag. 151)
Questo la dice lunga sul cinismo degli economisti neo-liberali, ma riportiamo altri esempi.
La Fondazione Ford esaltò così Videla ‘’1976: Ancora una volta, l’Argentina trova la sua strada. 1977: Anno nuovo di fede e speranza per tutti gli argentini di buona volontà. La Ford Motor in Argentina e il suo popolo si impegnano nella lotta per realizzare il grande destino della Madrepatria’’. (Ibidem, pag. 125)
Nello stesso momento squadroni della morte neo-nazisti si impegnavano a massacrare i militanti di sinistra.
Le ricette economiche di Pinochet e Videla sono le stesse che Mario Monti e Nuova Democrazia (partito vincitore delle elezioni in Grecia) imporranno ai popoli italiano e greco. Su ciò vale quello che Orlando Letelier, ambasciatore socialista del governo Allende, scrisse sul Cile pinochettista ‘’Il piano economico andava imposto, e nel contesto cileno ciò si poteva fare solo uccidendo migliaia di persone, costruendo campi di concentramento in tutto il Paese, imprigionando più di 100.000 mila persone in tre anni (…) La regressione per la maggioranza e la libertà economica per piccoli gruppi privilegiati, sono, in Cile, due facce della stessa medaglia’’.
Il grande dissidente cileno, che pagò con la vita il suo coraggio e la sua onestà intellettuale, definì in questo modo Milton Friedman ‘’architetto intellettuale e consigliere ufficioso della squadra di economisti che oggi controlla l’economia cilena’’. (Ibidem, pag. 116)
I docenti della Bocconi (o di qualunque altra Università pubblica o privata) non provano un po’ di orrore a discutere in modo rispettoso il pensiero di criminali come Hajek e Friedman ? Evidentemente il capitalismo risponde ad una etica che dice ‘’tutto ciò che è disumano mi appartiene’’.
Sulla situazione attuale trovo giusta la posizione di Petras, espressa in un recente saggio:
‘’ Le dittature in precedenza avevano iniziato il loro corso come stati di polizia del tutto vomitevoli, che arrestavano gli attivisti dei movimenti per la democrazia e i sindacalisti, prima di perseguire le loro politiche in favore del capitalismo. Gli attuali tecnocrati prima lanciano il loro malefico assalto a tutto campo contro le condizioni di vita e di lavoro, con il consenso parlamentare, e poi di fronte ad una resistenza intensa e determinata posta in essere dai "parlamenti della strada", procedono per gradi ad aumentare la repressione caratteristica di uno stato di polizia... mettendo in pratica un governo da stato di polizia incrementale’’. (James Petras, Il nuovo autoritarismo: dalle democrazie in decomposizione alle dittature tecnocratiche, e oltre, Global Research)
In Italia manca una opposizione sociale forte quindi la repressione, per ora, è stata molto contenuta.
In Grecia le cose sono diverse, quindi i tecnocrati neo-liberisti hanno bisogno di squadroni fascisti che fecero il lavoro di ‘’Patria e libertà’’ e della DINA contro i militanti di sinistra.
Difficile fare previsioni: forse Alba Dorata sarà integrata nell’esercito, oppure nei servizi segreti, di certo l’accentuarsi del conflitto di classe mostra il volto mostruoso del neo-capitalismo.
Come reagire a questo massacro neo-capitalistico ? Ce lo dice Miguel Enriquez, eroico capo del MIR, la principale organizzazione rivoluzionaria della sinistra cilena:
‘’Se l’offensiva reazionaria assumesse la forma di uno sfrenato golpismo o della scoperta penetrazione militare simile a quella dell’Uruguay di alcuni mesi fa, i rivoluzionari e i lavoratori devono immediatamente estendere le appropriazioni di fabbriche e fondi, rafforzare e moltiplicare i compiti di difesa, innalzare il potere popolare al rango di governo locale autonomo dai poteri statali. I sottoufficiali, i soldati e i carabinieri devono disobbedire agli ordini degli ufficiali golpisti e in questo caso tutte le forme di lotta diventeranno legittime’’. (Chile, Socialismo, lotta di classe, golpismo, Ed. Bertani)
Mario Monti è il ‘’nostro’’ (anzi, loro!) Pinochet, ma una sinistra rivoluzionaria capace di mettere in pratica le parole di Miguel Enriquez manca e purtroppo mancherà per molto altro tempo.
Stefano Zecchinelli
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