giovedì 29 dicembre 2011

Chi controlla i Fratelli Musulmani, di Dean Henderson

L’irrazionale profondo odio della leadership anglo-statunitense verso l’Iran risale alla Rivoluzione iraniana del 1979, che rovesciò il fantoccio dei Quattro Cavalieri, loShah, e nazionalizzò il petrolio e le banche iraniani.
Il sistema bancario della cabala delle otto famiglie preferiva di gran lunga i mullah alla sinistra. Nel 1982 la CIA e l’MI6 passarono informazioni agli ayatollah volte colpire i gruppi di sinistra iraniani, come il partito Tudeh, il Fronte Nazionale e i Mujahidin del Popolo. I mullah scatenarono il terrore, assassinarono oltre 4.000 dirigenti del Partito Tudeh, e torturarono e imprigionarono più di 10.000 membri e sostenitori del Tudeh. Nel 1989 molti di questi prigionieri furono condannati a morte.[412]
Khomeini vietò il Tudeh definendolo “elemento marxista satanico” – qualcosa che lo Shah ancora non aveva fatto. Il partito Tudeh aveva guidato la rivoluzione iraniana attraverso i suoi comitati nei 60   scioperi nei giacimenti del Khuzistan. In precedenza il partito aveva appoggiato il primo ministro Mohammed Mossadeq, nel suo tentativo di strappare condizioni migliori dal Consorzio iraniano controllato dai Quattro Cavalieri, facendone il bersaglio di un riuscito colpo di stato, finanziato dalla BP, nel 1953.
Gli Stati Uniti ora, ancora una volta, aiutano gli estremisti islamici, questa volta per sterminare la sinistra iraniana. Un funzionario statunitense aveva assicurato ai giornalisti che le esecuzioni “non ostacolavano il riaprirsi delle relazioni USA/Iran“. [413] Big Oil trattava con l’Ayatollah e, segretamente inviava greggio iraniano in Arabia Saudita per la raffinazione.
Il Mossad israeliano suonava le stesse alte corde nel suo paese, dove nel 1978 permisero ai fondamentalisti diHamas di diventare l’unico gruppo palestinese registrato in Israele. Nel giro di un decennio, il leader di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin aveva costruito una potente organizzazione che governa la Striscia di Gaza sotto la sorveglianza israeliana. [414]
Gli israeliani trovarono che era un comodo manganello che avrebbero potuto usare contro Yasser Arafat, la cui Autorità Palestinese era emersa da Fatah e dall’OLP, entrambe della sinistra laica che aveva posto al centro dell’agenda politica l’unità e il nazionalismo arabi.
Hamas ha un’agenda molto diversa. Sono islamisti il cui obiettivo è istituire uno stato islamico, con il finanziamento degli antidemocratici sceiccati di destra del GCC, in particolare la Casa dei Saud. Hamas riceve regolarmente i fondi dai sauditi, senza intervento da parte degli israeliani, mentre il denaro vincolato dell’OLP viene regolarmente sequestrato dalle autorità israeliane. Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha avuto un ruolo fondamentale nella fondazione di Hamas, nel 1988, quando il suo partito il Likud liberò 800 islamisti nei territori occupati palestinesi di Gaza e della Cisgiordania. Il Likud, partito di destra israeliano, usò Hamas per seminare la divisione tra i palestinesi.
I sauditi favorirono Hamas, da quando i loro interessi si allinearono con quelli dei banchieri internazionali e dei Quattro Cavalieri. I sauditi preferiscono gruppi fondamentalisti che parlano di “infedeli” e “decadenza della cultura occidentale“, a quei gruppi nazionalisti più radicali che inveiscono contro l’ingiustizia della globalizzazione neoliberista, un sistema dal quale la Casa dei Saud trae la sua grande ricchezza. Dopo la guerra del Golfo, la Casa dei Saud tagliò i finanziamenti all’OLP di Arafat per punire la sua opposizione al bombardamento statunitense dell’Iraq, mentre i sauditi continuano a finanziare Hamas. [415] Molti dei membri della Casa dei Saud sono membri della società segreta Fratelli Musulmani-Benoist-Méchin.
Hamas è un ramo della Fratellanza Musulmana, che affonda le sue radici nella Gran Loggia del Cairo e nella società segreta degli Assassini che combatterono al fianco dei Templari invasori attaccando i nazionalisti musulmani saraceni durante le crociate. Hamas, consapevolmente o no, serve per lo stesso ruolo di “divide et impera” di oggi, negli attacchi di Sharon al nazionalista Arafat. I kamikaze di Hamas sono gli Assassini dei nostri giorni, le cui azioni servono da pretesto per un ulteriore aggressione israeliana contro i palestinesi.
Non è un caso che ogni volta che Sharon sia andato a Washington nel 2002, per discutere del sempre più esplosivo conflitto israelo-palestinese con il presidente Bush, Hamas abbia attivato i suoi attentatori suicidi. I bombardamenti permisero a Sharon di sfuggire al controllo degli Stati Uniti.  Ogni volta il macellaio di Shatila ritornava subito a Tel Aviv, per arraffare più terra palestinese. Nel 2005 Hamas vinse le elezioni in Palestina, dando agli israeliani un’altra scusa per indurire la loro posizione.
Sharon era il guru ideologico sia del movimento Gush Emunim che della rete terroristica clandestina della destra ebraica Kach-JDL, durante la sua permanenza nel 1977-1992 nei governi israeliani del Likud. Sharon ha anche fatto parte della banda Landscam, che raccolse  milioni tra gli ebrei, da Manhattan a Mosca, con l’acquisto di case costruite negli insediamenti illegali sulle terre palestinesi, durante gli anni ’80 e ’90.
Tra i suoi partner di Landscam vi erano Rupert Murdoch, Sir David Ormsby-Gore, il principe Johannes von Thurn und Taxis, Sir Edmund Peck e il presidente del Congresso ebraico mondiale Edgar Bronfman. [416]
Inoltre erano presenti anche, all’inizio del 1982, alle sessioni per la pianificazione di questo furto delle terre, presso il ranch di Sharon nel Negev, Henry Kissinger, lo specialista per il Medio-oriente dell’MI6 Nicholas Elliot e l’amico intimo della Permindex, Louis Mortimer Bloomfield. L’incontro avvenne sulla scia dell’invasione del Libano di Sharon, il 4 giugno 1982 .
Dal 1984 al 1990 Sharon fu Ministro delle Costruzioni e le Abitazioni del Likud, dove aveva notevolmente ampliato l’attività degli insediamenti illegali israeliani. [417]
Secondo l’ex agente del Mossad Victor Ostrovsky, il Mossad armò i Fratelli Musulmani egiziani con le armi dei mujahidin dell’Afghanistan, nel 1986. Il Mossad aveva anche detto a questi terroristi della Jihad islamica, chi dovevano colpire. Nello stesso anno avevano progettato di armare gli islamisti in Giordania per destabilizzare quella nazione, nell’ambito del loro piano “la Giordania è la Palestina” per spingere tutti i palestinesi in Giordania, mentre si annettevano la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. [418]
Nell’ottobre del 1991, irritato dalla volontà dell’Amministrazione di Bush padre di mediare nei colloqui di pace a Madrid, tra Israele e i palestinesi, Ostrovsky dice che il Mossad usò tre estremisti di Hamas nel tentativo di assassinare Bush, a Madrid. Quando il loro piano fallì, questi palestinesi, come molti prima di loro, furono spediti a Nes Ziyyona, una struttura israeliana per il collaudo di armi nucleari, biologiche e chimiche, in cui gli esperimenti vengono condotti di routine sui militanti palestinesi. Una struttura simile del Mossad esiste, travestita da ospedale, a Soweto, Sud Africa, dove i neri poveri sono soggetti agli esperimenti. [419]
L’elite globale usa gli estremisti islamici per raggiungere i suoi obiettivi geopolitici regolarmente. Nel 1982 il governo socialista della Siria sedò una rivolta guidata dai militanti islamisti. Uno dei leader della rivolta era Abdallah Azzam, che in seguito curò l’addestramento della CIA dei mujahidin, a Peshawar.
Sheik Hassan Turabi, leader del governo militare sudanese, è sostenuto dal leader dalla propaggine di quel paese della Fratellanza Musulmana, conosciuta come il Fronte Islamico Nazionale. Fino a quando i media iniziarono a riportare che Usama bin Ladin stava usando il Sudan, alla metà degli anni ’90, come base della sua al-Qaida; gli Stati Uniti ebbero stretti legami con i fanatici del Sudan. Sheik Omar Abdel Rahman, il religioso che la CIA ha portato negli Stati Uniti per reclutare combattenti islamisti, ottenne il suo visto dal consolato degli Stati Uniti a Khartoum. [420]
Negli Stati Uniti i Fratelli Musulmani si riunirono intorno Louis Farrakhan e la Nation of Islam. Il 21 febbraio 1965, agenti della Nation of Islam uccisero il leader nero Malcolm X, che aveva rotto con gli islamisti dopo un viaggio alla Mecca, modificando la sua visione del mondo. Prima del viaggio, Malcolm X parlava nella stessa maniera settaria di Farrakhan, predicando il black power contro i “diavoli bianchi“. Nella sua autobiografia, scrive della sua trasformazione alla Mecca. Al suo ritorno abbandonò la sua analisi razziale e si concentrò sulla classe, unendosi, come Martin Luther King aveva cominciato a fare quando fu assassinato, ai sindacati e bianchi poveri. Aveva anche parlato di una coalizione con King.
Il leader della Nation of Islam, Elijah Muhammad era un auto-proclamato messaggero del fondatore di Nation of Islam, Maestro Fard. Fard incaricò Muhammad di studiare le origini dell’Islam, la Massoneria e la Cabala. Secondo Fard, la razza nera discendeva dalla potente tribù di Shabazz, i cui membri possedevano l’occhio che tutto vede attraverso la ghiandola pineale operativa. In una storia sorprendentemente simile a quella degli invasori Sumeri, gli Annunaki, Fard disse che un “grande-capo scienziato di nome Yakub” apparve circa 6.000 anni fa e aveva iniziato gli esperimenti per progettare geneticamente una razza malvagia che potrebbero essere i “maestri di inganno“. Fard sosteneva che le razze bianche prodotte da Yakub, che egli sosteneva fosse il biblico Giacobbe, erano rappresentate nell’egittologia antica come la tribù di Seth, che era conosciuto dai Greci come Satana. Fard diceva che la ghiandola pineale  dell’umanità è stata danneggiata attraverso questi esperimenti, e che questi “diavoli bianchi” avevano usurpato le molteplici realizzazioni della cultura nera, e li definivano i loro nuovi schiavi negri, dalla parola necro, che significa “morto“. [421]
Fard disse anche - come i Templari – che Gesù Cristo non è mai morto sulla croce. Fard disse che Cristo era solo drogato  quando fu deposto nel sepolcro dai soldati romani, e che poi si sposò, ebbe figli e morì in Kashmir, in Pakistan. [422]
Questo aiuta a spiegare perché, mentre la linea di sangue reale del Priorato di Sion sono i Merovingi di Francia (dove i Templari pretesero che poi Cristo fossse vissuto), il Dio-Re spirituale dei Fratelli Musulmani sia l’Aga Khan, che risiedeva nella regione del Kashimir, in Pakistan. Ciò può anche spiegare perché lo sfortunato moderno Assassino Usama Bin Ladin sia nascosto in Pakistan.
Il cecchino che ha provocato tredici vittime nell’area di Washington DC, nell’ottobre 2002, John Mohamed, si era convertito recentemente alla Nation of Islam. I suoi benefattori includevano il miliardario del Texas HL Hunt, che aveva incontrato Jack Ruby il giorno prima la morte di JFK, e che poi scomparve in Messico per un mese.
Louis Farrakhan scomparve quasi nello stesso modo, dopo l’assassinio di Malcolm X. Gli assassini di Malcolm X erano stati probabilmente pagati dalla CIA, che era interessata al suo panafricanismo e alla sua petizione alle Nazioni Unite per dichiarare gli Stati Uniti una potenza imperialista razzista.
Il fondamentalismo islamico ha iniziato la sua moderna ascesa fulminea nell’India amministrata dai britannici e ha trovato una sede permanente in Pakistan. Quel paese è nato nel 1947 in un tentativo britannico di dividere i musulmani dalle loro controparti indù indiane.  L’islamismo pakistano fu esportato da Mawdudi e da un susseguirsi di giunte militari sostenute dagli Stati Uniti. [423]
Il governo dei Fratelli Musulmani sauditi abbraccia il fondamentalismo wahhabita e finanzia le proprie esportazioni in luoghi come l’Egitto – dove una volta stampò e distribuì un manuale che sosteneva l’”economia politica islamica“.
Gli alleati degli USA del Gulf Cooperation Council abbracciano il fondamentalismo islamico, che è abbastanza congruente con il capitalismo monopolistico globale e la monarchia feudale.
Nel frattempo, i nemici degli Stati Uniti nella regione abbracciano il socialismo laico, che punta a fermare lo sfruttamento delle risorse petrolifere da parte dei Quattro Cavalieri e dalle loro Otto Famiglie possidenti.
I grandi leader regionali tra cui l’egiziano Nasser, l’iraniano Mossadeq, l’algerino Boumedienne, il libico Gheddafi e l’iracheno al-Bakr sostennero tutti il socialismo laico (anche se lo stesso Gheddafi ha proclamato di essere un anarco-sindacalista), rappresentando una minaccia molto reale per l’elite degli Illuminati.
Note
[412] “War Criminals, Real and Imagined”. Gregory Elich. Covert Action Quarterly Winter 2001.  p.21
[413] “Heart of Darkness Department”. Alexander Cockburn. The Nation. 2-6-89.  p.151
[414] “Israel and Hamas: Dancing the Zionist-Islamist Waltz”. Rezeq Faraj. Covert Action Quarterly. Winter 2001. p.24
[415] “Islamic Terrorists: Creature of the US Taxpayer?” John K. Cooley. International Herald Tribune. 3-13-96
[416] “Ariel Sharon: Profile of an Unrepentant War Criminal” Jeffrey Steinberg. Executive Intelligence Review. 5-17-02
[417] Ibidem
[418] The Other Side of Deception. Victor Ostravsky. HarperCollins Publishing.New York. 1994
[419] Ibidem
[420] Faraj. p.25
[421] The Judas Factor: The Plot to Kill Malcolm X. Karl Evanzz. Thunder’s Mouth Press. New York. 1992
[422] Ibidem
[423] “Political Islam”. Samir Amin. Covert Action Quarterly. Winter 2001. p.3
Dean Henderson è autore di Big Oil & Their Bankers in the Persian Gulf: Four Horsemen, Eight Families & Their Global Intelligence, Narcotics & Terror Network , The Grateful Unrich: Revolution in 50 Countries e Das Kartell der Federal Reserve. Iscivetevi a al suo settimanale Left Hook weekly.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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