domenica 2 ottobre 2011

Schifo e miseria della borghesia italiota di Stefano Zecchinelli




‘'Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un’azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell’euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l’Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali. Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti'' Mario Draghi al Governo Italiano Francoforte/Roma 5 agosto 2011

''La legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla'' Bertolt Brecht

''Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!''
Dante Alighieri,  Purgatorio, Canto VI, 76-78  (1304-1320).




1. L’attuale situazione in cui si trova lo squallido capitalismo italiota è il ‘’coerente’’ risultato, voluto da Washington (casa madre dell’imperialismo più forte), del gioco dell’imperialismo in Europa.
In altri articoli (come ad esempio quello sulle ‘’democrazie manipolate’’, o quello sulla Comunità Europea), ho chiarito, con tutti i miei limiti per carità, come questo processo si è articolato quindi il lettore non si offenderà se faccio in questa sede una breve sintesi, almeno per iniziare. Peccherò di ripetitività ma penso che siano, quelle che sto per dire, tutte cose molto importanti per capire dove sta andando a sbattere il capitalismo straccione italiano (e che muoia !!!), guidato dal nano mafioso di Arcore.

2. Nel 1993 viene fondata a Berlino da Peter Eigen l’organizzazione (criminale) di Transparency International, organizzazione che promuove la legalità e la competitività nel mondo.
I fondamenti teologico-morali di TI derivano da una serie di incontri promossi, a incominciare dal 1984, da Filippo Duca di Edimburgo e gli esponenti delle tre maggiori religioni monoteiste (Cristianesimo, Islamismo, ed Ebraismo). Il fine di questi incontri  - che porteranno alla nascita di questa organizzazione – è quello di moralizzare l’economia.
Il compito di TI è di combattere la corruzione distruggendo la sovranità nazionale del paese prescelto e quindi sostituire al ‘’primato del politico’’ un potere esterno, dalla BCE al Fondo Monetario Internazionale.
In Italia TI nasce nel 1997 presso la Camera del Commercio di Milano. I massimi esponenti della riunione sono stati Teresa Brassiolo, consigliere comunale della Lega Nord di Milano, e Gherardo Colombo con Piercamillo Davigo, due protagonisti dei processi di Mani Pulite. Se il lettore non sa ciò rischia davvero di fare confusione, cosa che, in questa fase potrebbe essere letale.

3. In questo breve intervento voglio chiarire, una volta per tutte, che cosa è la Lega Nord, e poi darò le basi (ripeto darò le basi !!!)per inquadrare l'attuale contesto della politica italiana mettendo a fuoco l'evento che l'ha partorito: il golpe giudiziario di Mani Pulite. Abbiate pietà per il mio intestino !!!

4. La Lega è uno di quei partiti che si affacciano sul panorama politico italiano durante le inchieste giudiziarie del triennio '91/'93 e la progressiva deindustrializzazione di questo paese; il suo obiettivo principale è la divisione del paese in tre macroregioni. Prime riflessioni da fare.
L’imperialismo più forte – quello americano – per mantenere la sua egemonia ha fatto ricorso (spesso) a movimenti di tipo regionalista, al di là delle differenti circostanze ed esigenze congiunturali.
Questo ha consentito agli Usa, da una parte, di imporre egemonia economica, finanziaria, e politica, agli altri stati – in un mondo multipolare caratterizzato da monocentrismo – e dall’altra, da un punto di vista classista, di dividere i ceti subalterni, impedendo quella che i marxisti chiamano (giustamente) l’unità di classe.
Come si fa leva sul nobile obiettivo della autonomia tutti i media (e tutte le anime belle della ''sinistra colta'') si schierano con questi movimenti, ideologicamente tradizionalisti ma nei fatti ultra-imperialistici, o almeno, volendo comprendere veramente il problema, non tutti colgono il rapporto autonomismo/forza esterna (ciò che Bauman ha chiamato ''glocalizzazione'').
Chiedo adesso al lettore di tenere ferme nella zucca queste due parole, autonomismo e tradizionalismo, perché andiamo a leggere lo Statuto della Lega Nord, almeno nei primi articoli. Tappiamoci il naso e leggiamo:

1) Art. 1 - Finalità

Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (inseguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord - Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana.

2) Art. 3 - Simbolo

Il simbolo della LEGA NORD – PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA è costituito da un cerchio con all’interno il Sole delle Alpi, rappresentato da sei petali disposti all’interno di un secondo cerchio e la figura di Alberto da Giussano, così come rappresentato nel monumento di Legnano; sullo scudo è disegnata la figura del leone alato con spada e libro chiuso, nella parte inferiore è la parola Padania; il tutto contornato, nella parte superiore, dalla scritta Lega Nord.

Alberto da Giussano è l'eroe che compare in una storia del frate Galvano Fiamma nella prima metà del XIV secolo. Alberto si distinse insieme ai suoi due fratelli nella Battaglia di Legnano del 29 maggio 1176 - contro Federico il Barbarossa - per aver guidato la Compagnia della Morte. Quindi abbiamo l'evocazione di antichi miti, di grandi Signori, e la difesa da una minaccia esterna. Non male per incominciare, e soprattutto per deliziare il bottegaio del varesotto.

E' mio dovere fare una schedatura più completa. Il programma di questo movimento fa leva su cinque punti (li elenco in modo rapido):

1) Federalismo: la divisione dell’Italia in tre macroregioni.

2) Fisco: le regioni padane devono avere il 90% del proprio territorio.

3) Immigrazione: più potere ai sindaci per il contrasto all’illegalità.

4) Sicurezza e legalità: equiparazione della polizia locale alla polizia di stato.

5) Infrastrutture: regionalizzazione dei mezzi di comunicazione.

Il federalismo leghista ricalca il pensiero politico di Gianfranco Miglio, pensatore ispirato da Carl Schmitt e soprattutto dal neoconservatore Leo Strauss. Quindi la matrice ideologica del movimento – senza soffermarmi su Schmitt e Strauss – e chiaramente post-fascista.

Preme ricordare, inoltre, che dopo lo sgretolamento delle Repubbliche Popolari (su ciò consiglio di James Petras ‘’Separatismo e costruzione dell’impero nel XX secolo’’) le medie imprese italiane, soprattutto quelle del Nord Italia, cavalcarono lo ‘’shock economy’’ a cui furono sottoposti i paesi dell’Est, e andarono a ricercare manodopera a basso costo da quelle parti (secondo punto). 

Allora anche le teste di legno capiranno che se i capitali italioti vanno in Romania, per garantirsi maggiori abbuffate di plusvalore, è importante che gli operai rumeni restino in ‘’madrepatria’’ (seguendo i ragionamenti dei ‘’dominanti’’); insomma, la forza lavoro segue la circolazione dei capitali. Spero che ci siamo perchè questa cosa è molto importante (terzo punto).

(I miei brevi commenti spero che possano chiarire la natura del movimento. Continuo)

L’equiparazione della polizia locale alla polizia nazionale rientra in un discorso più ampio: il passaggio agli eserciti privati. Non molti sanno che gli eserciti nazionali sono in mano, ormai, a società per azioni, grazie a disposizioni rigorosamente comunitarie. Il discorso torna sempre: decentramento dal basso - passaggio ad eserciti privati - e verticalizzazione verso l’alto – controllo europeo su queste forze armate. Non è una cosa da poco per la nascita di un blocco imperialistico continentale (quarto punto, e mi fermo qui).

Alla domanda ‘’che cosa è la Lega Nord?’’ risponderemo: regressione tradizionalista (una cosa per contadinotti veneti) funzionale (io penso) in perfetto stile italiano (quindi schifoso, schifoso) a quello che (sarà, o potrebbe essere) l’imperialismo europeo.
Restano alcune contraddizioni di fondo (Cacciari che considera la Lega una costola del centro-sinistra) ma posso ritornarci anche in un altro articolo. Per ora passo e chiudo (sbattendo la cornetta) con la Lega, e passo a Mani Pulite.

5. Quando l’Urss si scioglie in tanti Stati fantoccio, il Partito comunista italiano è il partito più lontano dalla potenza sovietica per ciò che riguarda le posizioni di politica estera – chiari documenti della CIA dimostrano che gli Usa guardarono con favore al compromesso storico – ma, dall’altra parte, un partito molto centralizzato. Non è un caso che Brzezinski già nei primi anni ’60 prese contatti con Giorgio Amendola – leader, prima di Napolitano, della corrente migliorista – e lodò la struttura aziendale del partito dei comunisti italiani. A fine anni ’80 Gianni Agnelli (che ha scritto la versione italiana del documento ‘’La crisi della democrazia’’ della Commissione Trilaterale) disse ‘’questi (i comunisti italiani) possono fare da sinistra i miei interessi di destra’’.

Il lettore ferrato con i balletti di San Marx sa che il Pci tutto era tranne che comunista; questo è sempre bene ricordarlo a tutti, marxisti e non.

Da qui il riciclaggio politico che porta dal Pci al Partito dei democratici di sinistra e, come se non bastasse per il nostro disgusto, il ciclo di marca Colombo-Di Pietro-Borrelli.

Esporrò quello che penso su questa stagione che ci ha ‘’consegnati’’, da un capitalismo famiglia para-mafioso (il vecchio capitalismo borghese), al neocapitalismo (il modello manageriale). Ricordo che un marxista dovrebbe sapere molto bene che le magistrature rispondono alle oligarchie economiche, quindi alle esigenze congiunturali (e magari anche strutturali) del capitalismo; metto in questo modo i paletti agli slogan ormai in forza nella odiata ‘’sinistra colta’’ che veste a stelle e strisce, e soprattutto (sono una persona piena di fiducia nel prossimo) per evitare equivoci con chi legge armato di sano odio. Con queste inchieste viene tolto di mezzo il ceto politico ‘’cuscinetto’’ che doveva custodire questo giardino ‘’fuori mano’’ Usa, a parte alcuni sprazzi di indipendenza (da Enrico Mattei, alla buffonata di Craxi a Sigonella), e, la cosa più importante, si procede alla privatizzazione (non del tutto riuscita) dei settori strategici dell’industria nazionale.

Davanti questi processi sociali la distinzione fra capitale nazionale (ENI, ENEL, Finmeccanica) e capitale internazionale (Agnelli, Pirelli, ecc.) deve essere sempre tenuta presente e così verrà più facile capire l’inutilità della coppia dicotomica destra/sinistra.

Il Pds era pronto a prendere in mano il nuovo neocapitalismo italiota, letteralmente deindustrializzato, ma è qui che entra in scena Silvio Berlusconi. Chi ''danza con Lenin’’, allora, deve analizzare il blocco storico che porta avanti (chissà per quanto, ormai !!!) Berlusconi.
Parto, per essere chiaro, con il dare la definizione della categoria gramsciana di blocco storico, così il lettore saprà di cosa sto parlando.
Il blocco storico, per Gramsci, era l’unità fra struttura e sovrastruttura, quindi fra rapporti di produzione ed ideologia dominante. Faccio parlare – per stimolare il lettore all’approfondimento – il grande sardo:

‘’Se si forma un gruppo sociale omogeneo al 100% per l’ideologia, ciò significa che esistono al 100% le premesse per questo rovesciamento, cioè che il razionale è reale attuosamente e attualmente. Il ragionamento si basa sulla reciprocità necessaria tra struttura e superstrutture (reciprocità che è appunto il processo dialettico reale)’’(Antonio Gramsci ‘’Il materialismo storico’’, Editori Riuniti pag. 48).

E’ sempre un piacere leggere Gramsci, soprattutto perché dà chiaramente l’idea del carattere totalizzante del neocapitalismo dove ogni gruppo sociale dominato viene vincolato ideologicamente ad un gruppo sociale dominante. Un ottimo spunto per arrivare alla conclusione di questo articolo. 
Vediamo (e qui mi congedo) gli attori di questo teatrino come si sono disposti: da una parte c'è il blocco storico guidato dalla coalizione di centro sinistra che risponde alle pressioni neoliberiste (esterne); dall’altra la coalizione di Berlusconi che risponde a quei settori strategici dell’industria nazionale che sono sopravvissuti a Mani Pulite (centri di potere interni).

Ecco, così incominciò il grande spettacolo degli orrori tutto italiota che sta per giungere al termine, parola di Peter Eigen.

Fine storia, Amen!

Note:

1) Qui troverete gli altri miei articoli sulle democrazie manipolate: http://bentornatabandierarossa.blogspot.com/2011/08/le-democrazie-manipolate-dal-dopoguerra.html

Siti consultati:

1) http://sitoaurora.splinder.com/post/21164506/Mani+Pulite+International

2) http://www.webalice.it/mario.gangarossa/sottolebandieredelmarxismo_dossier/2008_07_james-petras_separatismo-e-costruzione-dell-impero-nel-secolo-ventunesimo.htm

Stefano Zecchinelli

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