‘'Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4
Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il
Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un’azione pressante da parte
delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’area-euro del
21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell’euro riaffermano
solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro
individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio
sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che
l’Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e
il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali. Il
Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a
questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi
importanti, ma non sufficienti'' Mario Draghi al Governo Italiano Francoforte/Roma 5 agosto
2011
''La
legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la
capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla'' Bertolt Brecht
''Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!''
Dante Alighieri, Purgatorio,
Canto VI, 76-78 (1304-1320).
1. L’attuale situazione in
cui si trova lo squallido capitalismo italiota è il ‘’coerente’’ risultato,
voluto da Washington (casa madre dell’imperialismo più forte), del gioco
dell’imperialismo in Europa.
In altri articoli (come ad esempio quello sulle ‘’democrazie
manipolate’’, o quello sulla Comunità Europea), ho chiarito, con tutti i miei
limiti per carità, come questo processo si è articolato quindi il lettore non
si offenderà se faccio in questa sede una breve sintesi, almeno per iniziare.
Peccherò di ripetitività ma penso che siano, quelle che sto per dire, tutte
cose molto importanti per capire dove sta andando a sbattere il capitalismo
straccione italiano (e che muoia !!!), guidato dal nano mafioso di Arcore.
2. Nel 1993 viene fondata a
Berlino da Peter Eigen l’organizzazione (criminale) di Transparency
International, organizzazione che promuove la legalità e la competitività nel
mondo.
I fondamenti teologico-morali di TI derivano da una serie di
incontri promossi, a incominciare dal 1984, da Filippo Duca di Edimburgo e gli
esponenti delle tre maggiori religioni monoteiste (Cristianesimo, Islamismo, ed
Ebraismo). Il fine di questi incontri - che porteranno alla nascita di
questa organizzazione – è quello di moralizzare l’economia.
Il compito di TI è di combattere la corruzione distruggendo
la sovranità nazionale del paese prescelto e quindi sostituire al ‘’primato del
politico’’ un potere esterno, dalla BCE al Fondo Monetario Internazionale.
In Italia TI nasce nel 1997 presso la Camera del Commercio di
Milano. I massimi esponenti della riunione sono stati Teresa Brassiolo,
consigliere comunale della Lega Nord di Milano, e Gherardo Colombo con
Piercamillo Davigo, due protagonisti dei processi di Mani Pulite. Se il lettore
non sa ciò rischia davvero di fare confusione, cosa che, in questa fase
potrebbe essere letale.
3. In questo breve
intervento voglio chiarire, una volta per tutte, che cosa è la Lega Nord, e poi
darò le basi (ripeto darò le basi !!!)per inquadrare l'attuale contesto della
politica italiana mettendo a fuoco l'evento che l'ha partorito: il golpe
giudiziario di Mani Pulite. Abbiate pietà per il mio intestino !!!
4. La Lega è uno
di quei partiti che si affacciano sul panorama politico italiano durante le
inchieste giudiziarie del triennio '91/'93 e la progressiva
deindustrializzazione di questo paese; il suo obiettivo principale è la
divisione del paese in tre macroregioni. Prime riflessioni da fare.
L’imperialismo più forte – quello americano – per mantenere
la sua egemonia ha fatto ricorso (spesso) a movimenti di tipo regionalista, al
di là delle differenti circostanze ed esigenze congiunturali.
Questo ha consentito agli Usa, da una parte, di imporre
egemonia economica, finanziaria, e politica, agli altri stati – in un mondo
multipolare caratterizzato da monocentrismo – e dall’altra, da un punto di
vista classista, di dividere i ceti subalterni, impedendo quella che i marxisti
chiamano (giustamente) l’unità di classe.
Come si fa leva sul nobile obiettivo della autonomia tutti i
media (e tutte le anime belle della ''sinistra colta'') si schierano con questi
movimenti, ideologicamente tradizionalisti ma nei fatti ultra-imperialistici, o
almeno, volendo comprendere veramente il problema, non tutti colgono il
rapporto autonomismo/forza esterna (ciò che Bauman ha chiamato
''glocalizzazione'').
Chiedo adesso al lettore di tenere ferme nella zucca queste
due parole, autonomismo e tradizionalismo, perché andiamo a leggere lo Statuto
della Lega Nord, almeno nei primi articoli. Tappiamoci il naso e leggiamo:
1) Art. 1 - Finalità
Il Movimento politico denominato “Lega Nord per
l’Indipendenza della Padania” (inseguito indicato come Movimento oppure Lega
Nord o Lega Nord - Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per
finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi
democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale
indipendente e sovrana.
2) Art. 3 - Simbolo
Il simbolo della LEGA NORD – PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA
è costituito da un cerchio con all’interno il Sole delle Alpi, rappresentato da
sei petali disposti all’interno di un secondo cerchio e la figura di Alberto da
Giussano, così come rappresentato nel monumento di Legnano; sullo scudo è
disegnata la figura del leone alato con spada e libro chiuso, nella parte
inferiore è la parola Padania; il tutto contornato, nella parte superiore,
dalla scritta Lega Nord.
Alberto da Giussano è l'eroe che compare in una storia del
frate Galvano Fiamma nella prima metà del XIV secolo. Alberto si distinse
insieme ai suoi due fratelli nella Battaglia di Legnano del 29 maggio 1176 -
contro Federico il Barbarossa - per aver guidato la Compagnia della Morte.
Quindi abbiamo l'evocazione di antichi miti, di grandi Signori, e la difesa da
una minaccia esterna. Non male per incominciare, e soprattutto per deliziare il
bottegaio del varesotto.
E' mio dovere fare una schedatura più completa. Il
programma di questo movimento fa leva su cinque punti (li elenco in modo
rapido):
1) Federalismo: la divisione
dell’Italia in tre macroregioni.
2) Fisco: le regioni padane
devono avere il 90% del proprio territorio.
3) Immigrazione: più potere
ai sindaci per il contrasto all’illegalità.
4) Sicurezza e legalità:
equiparazione della polizia locale alla polizia di stato.
5) Infrastrutture:
regionalizzazione dei mezzi di comunicazione.
Il federalismo leghista ricalca il pensiero politico di
Gianfranco Miglio, pensatore ispirato da Carl Schmitt e soprattutto dal
neoconservatore Leo Strauss. Quindi la matrice ideologica del movimento – senza
soffermarmi su Schmitt e Strauss – e chiaramente post-fascista.
Preme ricordare, inoltre, che dopo lo sgretolamento delle
Repubbliche Popolari (su ciò consiglio di James Petras ‘’Separatismo e
costruzione dell’impero nel XX secolo’’) le medie imprese italiane, soprattutto
quelle del Nord Italia, cavalcarono lo ‘’shock economy’’ a cui furono
sottoposti i paesi dell’Est, e andarono a ricercare manodopera a basso costo da
quelle parti (secondo
punto).
Allora anche le teste di legno capiranno che se i capitali
italioti vanno in Romania, per garantirsi maggiori abbuffate di plusvalore, è
importante che gli operai rumeni restino in ‘’madrepatria’’ (seguendo i
ragionamenti dei ‘’dominanti’’); insomma, la forza lavoro segue la circolazione
dei capitali. Spero che ci siamo perchè questa cosa è molto importante (terzo
punto).
(I miei brevi commenti spero che possano chiarire la natura
del movimento. Continuo)
L’equiparazione della polizia locale alla polizia nazionale
rientra in un discorso più ampio: il passaggio agli eserciti privati. Non molti
sanno che gli eserciti nazionali sono in mano, ormai, a società per azioni,
grazie a disposizioni rigorosamente comunitarie. Il discorso torna sempre:
decentramento dal basso - passaggio ad eserciti privati - e verticalizzazione
verso l’alto – controllo europeo su queste forze armate. Non è una cosa da poco
per la nascita di un blocco imperialistico continentale (quarto
punto, e mi fermo qui).
Alla domanda ‘’che cosa è la Lega Nord?’’ risponderemo:
regressione tradizionalista (una cosa per contadinotti veneti) funzionale (io
penso) in perfetto stile italiano (quindi schifoso, schifoso) a quello che
(sarà, o potrebbe essere) l’imperialismo europeo.
Restano alcune contraddizioni di fondo (Cacciari che
considera la Lega una costola del centro-sinistra) ma posso ritornarci anche in
un altro articolo. Per ora passo e chiudo (sbattendo la cornetta) con la Lega,
e passo a Mani Pulite.
5. Quando l’Urss si scioglie
in tanti Stati fantoccio, il Partito comunista italiano è il partito più
lontano dalla potenza sovietica per ciò che riguarda le posizioni di politica
estera – chiari documenti della CIA dimostrano che gli Usa guardarono con
favore al compromesso storico – ma, dall’altra parte, un partito molto
centralizzato. Non è un caso che Brzezinski già nei primi anni ’60 prese
contatti con Giorgio Amendola – leader, prima di Napolitano, della corrente
migliorista – e lodò la struttura aziendale del partito dei comunisti italiani.
A fine anni ’80 Gianni Agnelli (che ha scritto la versione italiana del
documento ‘’La crisi della democrazia’’ della Commissione Trilaterale) disse
‘’questi (i comunisti italiani) possono fare da sinistra i miei interessi di
destra’’.
Il lettore ferrato con i balletti di San Marx sa che il Pci
tutto era tranne che comunista; questo è sempre bene ricordarlo a tutti,
marxisti e non.
Da qui il riciclaggio politico che porta dal Pci al Partito
dei democratici di sinistra e, come se non bastasse per il nostro disgusto, il
ciclo di marca Colombo-Di Pietro-Borrelli.
Esporrò quello che penso su questa stagione che ci ha
‘’consegnati’’, da un capitalismo famiglia para-mafioso (il vecchio capitalismo
borghese), al neocapitalismo (il modello manageriale). Ricordo che un marxista
dovrebbe sapere molto bene che le magistrature rispondono alle oligarchie
economiche, quindi alle esigenze congiunturali (e magari anche strutturali) del
capitalismo; metto in questo modo i paletti agli slogan ormai in forza nella
odiata ‘’sinistra colta’’ che veste a stelle e strisce, e soprattutto (sono una
persona piena di fiducia nel prossimo) per evitare equivoci con chi legge
armato di sano odio. Con queste inchieste viene tolto di mezzo il ceto
politico ‘’cuscinetto’’ che doveva custodire questo giardino ‘’fuori mano’’
Usa, a parte alcuni sprazzi di indipendenza (da Enrico Mattei, alla buffonata
di Craxi a Sigonella), e, la cosa più importante, si procede alla privatizzazione
(non del tutto riuscita) dei settori strategici dell’industria nazionale.
Davanti questi processi sociali la distinzione fra capitale
nazionale (ENI, ENEL, Finmeccanica) e capitale internazionale (Agnelli,
Pirelli, ecc.) deve essere sempre tenuta presente e così verrà più facile
capire l’inutilità della coppia dicotomica destra/sinistra.
Il Pds era pronto a prendere in mano il nuovo neocapitalismo
italiota, letteralmente deindustrializzato, ma è qui che entra in scena Silvio
Berlusconi. Chi ''danza con Lenin’’, allora, deve analizzare il blocco storico
che porta avanti (chissà per quanto, ormai !!!) Berlusconi.
Parto, per essere chiaro, con il dare la definizione della
categoria gramsciana di blocco storico, così il lettore saprà di cosa sto parlando.
Il blocco storico, per Gramsci, era l’unità fra struttura e
sovrastruttura, quindi fra rapporti di produzione ed ideologia dominante.
Faccio parlare – per stimolare il lettore all’approfondimento – il grande
sardo:
‘’Se si forma un gruppo sociale omogeneo al 100% per
l’ideologia, ciò significa che esistono al 100% le premesse per questo
rovesciamento, cioè che il razionale è reale attuosamente e attualmente. Il
ragionamento si basa sulla reciprocità necessaria tra struttura e
superstrutture (reciprocità che è appunto il processo dialettico reale)’’(Antonio Gramsci ‘’Il materialismo storico’’, Editori Riuniti
pag. 48).
E’ sempre un piacere leggere Gramsci, soprattutto perché dà
chiaramente l’idea del carattere totalizzante del neocapitalismo dove ogni
gruppo sociale dominato viene vincolato ideologicamente ad un gruppo sociale
dominante. Un ottimo spunto per arrivare alla conclusione di questo
articolo.
Vediamo (e qui mi congedo) gli attori di questo teatrino come
si sono disposti: da una parte c'è il blocco storico guidato dalla coalizione
di centro sinistra che risponde alle pressioni neoliberiste (esterne);
dall’altra la coalizione di Berlusconi che risponde a quei settori strategici
dell’industria nazionale che sono sopravvissuti a Mani Pulite (centri di potere
interni).
Ecco, così incominciò il grande spettacolo degli orrori tutto
italiota che sta per giungere al termine, parola di Peter Eigen.
Fine storia, Amen!
Note:
1) Qui troverete gli altri
miei articoli sulle democrazie
manipolate: http://bentornatabandierarossa.blogspot.com/2011/08/le-democrazie-manipolate-dal-dopoguerra.html
Siti consultati:
1) http://sitoaurora.splinder.com/post/21164506/Mani+Pulite+International
2) http://www.webalice.it/mario.gangarossa/sottolebandieredelmarxismo_dossier/2008_07_james-petras_separatismo-e-costruzione-dell-impero-nel-secolo-ventunesimo.htm
Stefano Zecchinelli
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