mercoledì 26 ottobre 2011

Il presidente della Lettonia riabilita il nazismo, di Thierry Meyssan


Paesi "liberati dal giogo comunista"...

Il presidente della Lettonia riabilita il nazismo
Thierry Meyssan *


Gli avvenimenti che si sono svolti il 16 marzo 2005 a Riga, hanno infiammato gli spiriti di tutta l'Europa orientale e della Russia, ma è poco probabile che la stampa atlantista ne renda conto. Effettivamente, i fatti parlano da soli e rivelano un aspetto inammissibile della NATO e dell'Unione Europea, che corrisponde con l'allargamento dell'UE il primo marzo 2004.

Su iniziativa dell'associazione nazista Club 415, e per il quinto anno consecutivo, ma per la prima volta all'interno dell' Unione, alcune centinaia di Waffen SS hanno sfilato per le strade di Riga. La manifestazione è stata autorizzata con una deliberazione del consiglio comunale della capitale ed è stata protetta dalle forze di sicurezza, mentre i contro manifestanti sono stati brutalmente repressi e una ventina di loro arrestati.

Non si tratta di un affrontamento folcloristico tra skinhead d'estrema destra e rivoluzionari d'estrema sinistra, ma di un atto politico deliberato, organizzato personalmente dal presidente della Repubblica lettone, che completa un processo di riabilitazione del nazismo. Non si tratta neppure di una ripugnante provocazione a uso interno, ma di una strategia internazionale pilotata dalla NATO. E' un chiaro sostegno dato deliberatamente alle organizzazioni clandestine che sono premiate per il loro contributo alla lotta contro il sistema sovietico in Europa e che sono già associate a diversi governi, come in Ukraina.

Per capire l'importanza di questo dramma, un richiamo storico è necessario : durante la seconda guerra mondiale, i nazisti hanno costituito 37 divisioni della Waffen Schutzstaffel di cui solamente 12 erano composte solamente da tedeschi.

La gran parte delle divisioni erano reclutate nelle popolazioni dei paesi occupati.

Malgrado i lettoni non fossero considerati come ariani, furono arruolati in massa. Su 900 mila Waffen SS, circa 150 mila erano lettoni, costituendo così il più forte contingente straniero, quando il paese contava meno di 2 milioni d'abitanti. Formarono la 15° Divisione di granatieri, che fu l'unità non tedesca più decorata. Furono loro i soldati che difesero Berlino, combattendo l'ultima battaglia del morente III Reich.

Le SS lettoni non lottarono per difendere il loro paese dall'invasione tedesca, ma principalmente contro la Resistenza in Russia e in Bielorussia, senza contare l'inquadramento da loro effettuato nei campi di concentramento nazisti. La gran parte era composta da volontari. Allora, nel 1944, furono raggiunti da coscritti tra i quali una minoranza fu arruolata con la forza.

D'altra parte, circa 130 mila lettoni si arruolarono volontariamente contro l'Asse. La maggior parte combatté dell' Armata rossa che liberò il loro paese dal nazismo. Alla conclusione delle negoziazioni tra gli Alleati, la Lettonia, come gli altri Stati baltici, fu assorbita dall'Unione Sovietica.

Prima della fine della guerra, i servizi segreti britannici reclutarono degli agenti fra i criminali di guerra nazisti, come i membri dell'Arajs Kommando, per combattere il comunismo e li infiltrarono in Svezia con l'aiuto del SMT, il servizio segreto locale. Un'unità SS di 1.500 uomini fu ricostituita, sotto il comando del colonnello Osis, con il progetto di partire all'assalto dei sovietici, ma l'idea fu abbandonata quando il tribunale di Norinberga qualificò le Waffen SS come "organizzazioni criminali". Nel 1949, i suoi agenti furono trasferiti ad Amburgo, nella zona tedesca sotto controllo britannico, per essere trattati dall' M16 con l'operazione Jungle. I "migliori" elementi furono sottoposti a una formazione complementare in Gran Bretagna. Tutti furono in seguito integrati in quello che divenne in seguito lo "stay-behind" della NATO, gestito in comune dalla Gran Bretagna e dagli USA. Alcuni agenti furono infiltrati per compiere delle missioni di spionaggio e di sabotaggio, ma tutte fallirono suscitando la crudele repressione dei sovietici. Per finire, questo sistema fu abbandonato nel 1952, a profitto di un'operazione psicologica su larga scala.

I sabotatori e le spie lavorarono durante tutta la guerra fredda. Nel 1997, la Germania ha confessato di versare ancora la pensione a 50 mila ex SS o ai loro discepoli, sparsi nel mondo. Così, la vedova di Reinhard Heydrich, colui che architettò' la soluzione finale, o Heinz Barth, responsabile del massacro di Oradour-sur-Glane, continuano a essere pagati invece di essere giustiziati.

Dal punto di vista anglo-sassone, quell'investimento non fu inutile. Fornì un inquadramento per prendere il potere dopo la caduta dell'Unione sovietica, e questo processo non è certo finito. Lo prova la recente "rivoluzione" arancione : la rete di spie e agenti rimpinzati di dollari e raggruppati in seno al Congresso dei nazionalisti ucraini e del Partito pan-ucraino della libertà (Svoboda, ex SNPU)si sono uniti a Nostra Ucraina, la sedicente coalizione democratica di Victor Yuschenko, e hanno fornito l'inquadramento politico necessario. Nessun dubbio è possibile sull'identità nazista della formazione : la prima porta stampato esplicitamente su tutti i suoi documenti la scritta "Fraktion Stefan Bandera" mentre la seconda utilizza il tridente e la svastica come simboli. Senza parlare degli amici della Signora Timoschenko, sono tutti dell'UNA-UNSO, un'organizzazione paramilitare creata per il putsch di Mosca nel 1991, che rivendica piu' di 1000 combattenti; uomini che sono andati a combattere per la CIA in Croazia, e poi in Cecenia e in Georgia.

Di questa costellazione, solo il gruppo di Svoboda è stato controllato, dopo che il suo leader Olch Tyahnybok, ha fatto un elogio a quelli che, durante la seconda guerra mondiale, "hanno pulito il paese da russi ed ebrei" e ha esortato a seguire il loro esempio "rendendo l'Ucraina agli ucraini" e "liberando il paese dagli ebrei moscoviti che lo sfruttano". Si trattava di evitare che delle croci uncinate fossero visibili durante la "rivoluzione" televisiva arancione, quando la maggioranza dei manifestanti, pagati dalla CIA, erano stati reclutati dalle, e nelle, organizzazioni naziste.

Comunque, i membri dell'UNA-UNSO sono stati considerati come degli interlocutori sufficientemente puliti, o conosciuti già da tempo, perché il segretario generale dell'Unione Europea ed ex segretario generale della NATO, Javier Solana, accetti di dialogare con loro.

Quello che succede oggi in Europa o altrove, per esempio nel Libano, dove ci presentano i falangisti come dei difensori della democrazia ! non ha niente a che vedere con l'estensione della libertà tanto vantata da Bush, che continua con la politica del peggio - iniziata durante la guerra fredda - e che oggi non incontra più ostacoli.

E` in questa prospettiva che M16 e CIA hanno preso il controllo della Lettonia. Favoriti dal caos post sovietico, hanno messo i loro uomini alla testa dello Stato. Nel paese, la popolazione, amareggiata, parla di "una banda di stranieri" racconta la giornalista Rumania Ugartchinska nel suo ultimo scritto. Per esempio, l'Ufficio di Protezione della Costituzione (SAB) incaricato di difendere la democrazia, è diretto da Janis Kazocinu, ma costui è in realtà un generale dell'esercito inglese, diventato assistente militare a Riga, al momento della "rivoluzione", quindi nominato assistente del capo di stato maggiore. Ha preso la nazionalità lettone quando è stato nominato.

Il professore Vaira Vike-Freiberga svolge un ruolo essenziale in questo dispositivo. La famiglia di questa canadese, che è fuggita dalla Lettonia alla caduta del Reich, era legata agli agenti nazisti della rete stay-behind della NATO, via un'associazione clandestina destinata alla diaspora "I falchi della riviera Daugava". Professore di psicologia all'università di Toronto, specialista dell'influenza della droga sul comportamento umano, la Signora Vike-Freiberga s'istalla a Riga nel 1999, prende la nazionalità lettone ed è eletta presidente della Repubblica; mandato che gli sarà rinnovato 4 anni dopo.

Durante l'ultimo anno la presidente ha riscritto la storia europea. Secondo lei, la Lettonia sarebbe stata successivamente occupata dai sovietici ; i lettoni che si sarebbero incorporati nelle SS l'avrebbero fatto unicamente per trovare un alleato con il fine di liberare il loro paese. In definitiva, i crimini degli uni e degli altri sarebbero comparabili. Per farlo, partendo da un ragionamento basato su una interpretazione originale del Patto Ribbentrop-Molotov, che sarebbe un trattato ispirato dal carattere totalitario comune ai due regimi, stalinisti e nazisti. La Germania attuale non sarebbe responsabile dei crimini nazisti, ma la Russia attuale sarebbe sempre responsabile dei crimini staliniani. Leggendo la sua versione dei fatti, è chiaro che non corrisponde alla verità : il Patto era anzitutto un prolungamento degli Accordi di Monaco (Germania, Francia, Italia, Regno Unito) per definire le zone d'influenza all'Est europeo, dopo la divisione dalla Cecoslovacchia tra Germania, Polonia e l'Ungheria. Si deve inoltre integrare il ruolo della Lettonia in quel periodo. Infine assimila i lettoni arruolati nell'Armata Rossa (che ha liberato l'Europa dal nazismo) a dei traditori.

Comunque, oggi a Riga si demonizzano i sovietici, senza distinzione, e si riabilitano i nazisti che li combatterono. In gennaio 2005, il governo lettone ha pubblicato un libro che porta il titolo Storia della Lettonia : XX secolo. Nel libro è precisato che è stato stampato grazie all'aiuto tecnico e al sostegno finanziario dell'Ambasciata degli USA. La diffusione è stata effettuata e divulgata con una conferenza stampa della presidenza della Repubblica. Nel libro si può' leggere con sorpresa, tra l'altro, che il campo di Salaspils - dove i nazisti fecero degli esperimenti prendendo dei bambini come cavie e dove 90 mila persone furono trucidate - era un "campo di lavoro di correzione" e che le Waffen SS erano truppe eroiche che lottavano contro gli invasori sovietici.

Lo scritto, come pure diversi manuali scolastici, ha sollevato la collera dei parlamentari e del governo russo, e una grande emozione nei paesi dell'Europa centrale e orientale.

Anche Israele e la Russia hanno ufficialmente domandato alla Lettonia di non autorizzare la riunione delle Waffen SS del 16 marzo, ma la loro richiesta è stata rigettata…

La Lettonia è entrata nella NATO e nella UE al momento dell'allargamento nel maggio 2004, conformemente all'ingiunzione di Washington. Durante una cinquantina d'anni, l'Unione Europea è stata il frutto della volontà coniugata degli statunitensi di unire la parte occidentale europea al blocco atlantico, per bloccare l'influenza sovietica in Europa e d'impedire agli europei d'unirsi, piuttosto che di affrontarsi. Oggi i paesi dell'Ovest non devono più proteggersi dal "pericolo rosso" ma si riabilita il nazismo. Salvo la sospensione immediate della Lettonia, l' Unione Europea non rappresenta più la pace, ma un ritorno agli anni neri.

Allora, non si capisce perché, in piena ratificazione del trattato costituzionale europeo, la stampa altlantista non parli per niente di questi preoccupanti fatti.

L'agenzia France Presse ha comunque pubblicato un articolo presentando la manifestazione nazista come una commemorazione di ex combattenti lettoni arruolati di forza nelle Waffen SS. Si trattava di "rendere omaggio a questi soldati legionari". Mentre i contro manifestanti sono stati qualificati di "radicali pro russi".

16 giugno 2005
*giornalista e scrittore, presidente del Réseau Voltaire


http://www.webalice.it/mario.gangarossa/sottolebandieredelmarxismo_internazionale/2005_06_thierry-meyssan_il-presidente-della-lettonia-riabilita-il-nazismo.htm

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