1.Se dico che Bertolt Brecht è stato uno dei più grandi Pensatori Politici del Novecento,un gigante del pensiero con il dono della parola,sicuramente molti mi diranno che sono accecato dalla gratitudine verso un autore nei confronti del quale sono in forte debito intellettuale.
Non penso che sia così,la mia posizione è impegnativa,ma Brecht per me resta il più grande e insuperato Scrittore dell’intero Novecento;in questo breve contributo cercherò di portare qualche motivazione per sostenere questa mia tesi,volta anche far riflettere su un nuovo tipo di Comunità Umana.
2.Inizierò col dire che ‘’Il Nostro’’ è stato prima di tutto uno Scrittore Comunista;tutta la sua opera è stata segnata dall’incrollabile fede nella realizzazione di una società diversa,in cui gli uomini si sarebbero riscoperti uomini,cessando di essere stupidi feticci inanimati.
Se al di fuori di questo pianeta non c’è nulla,è necessario accettare la nostra inesorabile circostanza,e nello stesso tempo lottare per rovesciarla:
‘’Al di fuori di questo pianeta,pensai non c’è nulla,ed è
Così desolato.
E il nostro solo rifugio,e questo
È fatto così’’.
E ancora:
‘’Io che nulla amo più
Dello scontento per lo cose mutabili,
così nulla odio più del profondo scontento
per le cose che non possono cambiare’’.
La poetica brechtiana è caratterizzata dall’Odio per il Potere,in tutte le sue forme,e dal disprezzo per la rassegnazione davanti a questo.
‘’Per essere vivi non basta che si muovano le membra,bisogna che si muovano i cervelli’’ e allora ‘’Il Nostro’’ confida nella presa di Coscienza della Classe Operaia,becchino storico della borghesia e costruttrice della Città Futura.
Come ha ben detto Franco Fortini,la poesia di Brecht non è mai poesia dell’ideologia,ma rigida e rigorosa descrizione,il Comunismo è la meta da raggiungere,parola dopo parola.
‘’ È ragionevole chiunque lo capisce. È facile.
Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i suicidi, suicidio.
È contro il sudiciume e contro l’idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto.
Ma noi sappiamo: è la fine dei delitti.
Non è una follia, ma invece fine della follia.
Non è il caos, ma l’ordine, invece.
È la semplicità che è difficile a farsi''. (Lode del Comunismo)
Gli sfruttatori lo chiamano delitto ma per gli oppressi è la fine dei delitti,il tentativo di mettere in versi ‘’Il Manifesto dei Comunisti’’ è stato il grande merito dello Scrittore Tedesco.
Da Marx,Brecht apprende la Lotta di Classe,il dualismo di Poteri (Borghesia/Potere Operaio) che fa della Storia una Storia di antagonismi fra blocchi sociali contrapposti per interessi.
Dal Novembre del 1932 ‘’Il Nostro’’ frequenta a Mosca un Ciclo di otto lezioni sul Marxismo da parte del Filosofo e Politico Karl Korsch,dal quale continuerà a prendere lezioni private anche in seguito.
Korsch dà a Brecht un’impostazione teorica Anti-Dogmatica,il suo sarà un Metodo messo continuamente in discussione,nettamente contrapposto alle incrostazioni ideologiche staliniane.
3.Marx riteneva che nessuna coscienza di classe possa uscire fuori senza una dialettica interna che si andasse a caratterizzare come una Dialettica della Conoscenza,cosa che renderebbe impossibile la Fenomenologia Hegeliana ‘’poiché la coscienza accede al reale non per mezzo di un suo sviluppo interno ma per mezzo della radicale scoperta dell’altro da sè’’.1
La scoperta dell’altro in una Poesia vicina al pensiero del Filosofo/Rivoluzionario di Treviri si traduce nella continua ricerca dello scontro Oppressori/Oppressi,come motore del processo storico,una ricerca che squarcia il velo dell’ideologia dominante e la falsa coscienza che questa crea.
Niente è sacro e immutabile,tutto è un divenire,quindi gli sfruttati di oggi diventeranno i liberatori di domani:
‘’ L'ingiustizia oggi cammina con passo sicuro.
Gli oppressori si fondano su diecimila anni.
La violenza garantisce: Com'è, così resterà.
Nessuna voce risuona tranne la voce di chi comanda
e sui mercati lo sfruttamento dice alto: solo ora io comincio.
Ma fra gli oppressi molti dicono ora:
quel che vogliamo, non verrà mai.
Chi ancora è vivo non dica: mai!
Quel che è sicuro non è sicuro.
Com'è, così non resterà.
Quando chi comanda avrà parlato,
parleranno i comandati.
Chi osa dire: mai?
A chi si deve, se dura l'oppressione? A noi.
A chi si deve, se sarà spezzata? Sempre a noi.
Chi viene abbattuto, si alzi!
Chi è perduto, combatta!
Chi ha conosciuto la sua condizione, come lo si potrà fermare?
Perché i vinti di oggi sono i vincitori di domani
e il mai diventa: oggi’’. (Lode della Dialettica)
La critica di Brecht è una critica all’ideologia spontanea della rassegnazione,un suo superamento inteso come un gradino superiore dell’agire umano.Allora gli uomini capiranno che dietro le grandi conquiste dei re ci sono i soldati strappati alle loro mogli,dietro le monumentali Piramidi Egizie gli schiavi tolti alle loro terre,dietro i banchetti dei nobili i cuochi e i camerieri.
4.Althusser nella sua raccolta di Saggi ‘’Per Marx’’ dedica uno di questi al confronto fra il Teatro di Bertolazzi e quello di Brecht;vale la pena di fare qualche considerazione a riguardo di quello che dice il Filosofo francese.
La coscienza per Brecht è Totale,abbraccia il mondo intero,in quanto questo non è solo il mondo in cui si svolge la lotta politica,oltre ovviamente la morale,la religione e i miti che annebbiano la mente agli uomini.Nessun personaggio rappresenta ‘’la morale della favola’’,il centro viene spostato verso il lato e l’illusione verso il reale viene fatta trascendere.
''Il Nostro’’ rompe con le forme classiche di identificazione che portavano il pubblico a ripensarsi nell’eroe ma cerca di fare dello spettatore l’attore che avrebbe dovuto concludere l’opera nella vita reale.
Althusser ritiene che questa distanza fra spettatore e spettacolo si riproduce all’interno della commedia stessa,dove ‘’Il Nostro’’ rovescia tutte le regole del Teatro Classico.
I personaggi dell’opera teatrale dividono con chi guarda,lo stesso vissuto quotidiano fatto di miseria,sfruttamento,lotta quotidiana per sopravvivere.
Di Madre Coraggio noi abbiamo ‘’la stessa guerra alle porte,e a due passi da noi,se non dentro noi,lo stesso orribile accecamento,la stessa cenere negli occhi,la stessa terra nella bocca.Abbiamo la stessa alba e la stessa notte,rasentiamo gli stessi abissi:la nostra incoscienza''. (Louis Althusser)
Il dramma coinvolge pubblico e attori,Madre Coraggio non capisce la tragedia della guerra,la intravede ma non comprende il suo vero significato,deve essere lo spettatore a capire.
Ma qual è il vero scopo di questo rapporto dialettico?Per Brecht il Teatro deve produrre una nuova coscienza nello spettatore,trasformandolo in un attore capace di risolverlo nella vita reale.
5.Il Marxismo Brechtiano è continuamente messo in discussione,vive un continuo rapporto dialettico,non dà nulla per scontato.
Bisogna rifiutare le critiche reazionarie che vedono nella Poesia di B.B. una potente macchina ideologica,quando i presupposti erano ben altri:
‘’ Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
serenamente e con rispetto chi
come moneta infida pesa la vostra parola!
Vorrei che foste accorti, che non deste
con troppa fiducia la vostra parola’’. (Lode del dubbio)
E ancora:
‘’ Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!’’
Quasi propedeutici a questi versi:
‘’ Al momento di marciare
molti non sanno
che alla loro testa marcia il nemico.
La voce che li comanda
è la voce del loro nemico.
E chi parla del nemico
è lui stesso il nemico’’. (Il nemico)
Il disprezzo per i capi,la fiducia nella capacità degli oppressi di auto organizzarsi dal basso,allontanano B.B. dal Marxismo Sovietico per avvicinarlo a Korsch,il suo maestro di Economia Politica,e al Comunismo dei Consigli.
La guerra per Brecht viene vista come uno scontro fra Potenze Imperialistiche:
‘’Solo contro di noi,poveri cristi,
sono tutti concordi e solidali.
Prima i Fascisti e poi gli Antifascisti.
Ma chi pensa a curare i nostri mali?’’ (Abìcì della guerra)
Ma proprio davanti questi orrori il Poeta dimostra tutta la sua grandezza dicendo:
‘’Il destino voleva che una spiaggia
Che non era di questo né di quello
Si tingesse del sangue di un fratello
Sulle rive di un’isola selvaggia.
Era destino,e voi mi avete assicurato
Che ciascuno di loro fu costretto
A premere col dito sul grilletto.
Ma chi è stato a costringerlo?Parlate!’’
La compassione non è nulla se non si trasforma nella rossa ira,se non spinge i soldati a fraternizzare nelle trincee e a combattere il nemico comune,quello che inizialmente gli parlava lui stesso del nemico.
Sui soldati tedeschi sconfitti dall’Armata Rossa ‘’Il Nostro’’ dirà:
‘’Anche il lupo che mostra gli artigli
Ha diritto ad un buco sotto il cielo’’.
Saranno i soldati socialisti ‘’ad avere pietà’’ dei soldati tedeschi,dando loro un tetto e un letto caldo.
Brecht non comprenderà mai la Degenerazione del Socialismo Sovietico,almeno per ciò che riguarda l’epoca staliniana,restano però questi versi critici:
‘’Quelli che stanno in alto
Si sono riuniti in una stanza,
uomo che sei per la via
lascia ogni speranza.
I governi firmano
Patti di non Aggressione
Piccolo uomo
firma il tuo testamento’’.
Il Patto di non Aggressione era ovviamente il Patto Hitler-Stalin del 1939,ma sul Regime Staliniano non ci fu nessuna critica seria.
In seguito dopo che la DDR soffocò nel sangue nel 1953 la rivolta degli operai di Berlino,il grande Scrittore Marxista scrisse:
‘’ Dopo la rivolta del 17 giugno
il segretario dell'Unione degli scrittori
fece distribuire nella Stalinallee dei volantini
sui quali si poteva leggere che il popolo
si era giocata la fiducia del governo
e la poteva riconquistare soltanto
raddoppiando il lavoro. Non sarebbe
più semplice, allora, che il governo
sciogliesse il popolo
e ne eleggesse un altro?’’ (La Soluzione)
La sua critica era molto vicina a quella di Lukacs (con il quale polemizzò a riguardo del Romanzo Borghese),entrambi ritenevano che anche il peggiore dei Socialismi fosse meglio del migliore dei Capitalismi,peccato che dietro la Burocrazia Staliniana nessuno dei due sia riuscito a vedere una nuova forma di sfruttamento di classe.
6.Una scoperta di grande rilievo per il lettore italiano sono state ‘’Le Storie del Signor Keuner’’,le quali come rilevò Franco Fortini si rifanno alla moralità della letteratura medioevale,sono degli aforismi che squarciano il velo di ipocrisia proprio dei costumi borghesi.
Keuner rappresenta Brecht e con queste riflessioni smonta l’Egemonia Culturale del Potere Costituito e legittimo,lo mette in ridicolo,dimostra quanto questo sia ‘’costruito sulla sabbia’’.
Allora vediamo come l’Amor Patrio si rivela essere solo l’Odio per la Patria altrui,oppure l’inquietante somiglianza fra la Società Capitalistica e un ipotetico Paese sottomarino abitato da Pescicani.
Quando Brecht/Keuner dice:
‘’A che cosa lavora? – fu chiesto al Signor Keuner.Il Signor Keuner rispose: - Sto faticando:preparo il mio prossimo errore’’. (Le Storie del Signor Keuner)
Il clima spettrale che aveva caratterizzato la Letteratura Militante di B.B. inizia a prendere forma e il Keuner di Brecht si avvicina sempre di più ai personaggi di Kafka
Del resto ‘’Il Nostro’’ pensava di Franz K. che sarebbe stato un grande scrittore se non fosse stato un fallito.
La Scrittura Brechtiana in questo momento raggiunge il suo apice,al disprezzo per le burocrazie,si accompagna un ‘’nuovo’’ amore per l’umano sentire,una nuova chiave di lettura per un Marxismo Libertario e Consigliare.
Note:
1)da ‘’Per Marx’’ di Louis Althusser
Stefano Zecchinelli Partito Comunista dei Lavoratori Sezione di Pisa
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