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martedì 23 giugno 2015

Perchè è giusto paragonare sionismo e nazismo, di Khalid Amayreh


Credo fortemente che agli ebrei in tutto il mondo, compresi quelli in Israele, debba essere costantemente ricordato degli orribili crimini commessi in Palestina sotto il loro nome collettivo e che debbano comprendere la stretta somiglianza ideologica tra nazismo e sionismo.

Credo che questo sia uno strumento legittimo per ottenere che gli ebrei, specialmente quelli che hanno a cuore giustizia ed onestà, riconsiderino la loro identificazione e infatuazione per questa entità malvagia e per la sua altrettanto nefasta ideologia e le sue azioni.

Gli ebrei in tutto il mondo semplicemente non possono amare Israele e appoggiare la sua sfrenata criminalità contro il popolo palestinese e allo stesso tempo parlare al mondo delle crudeltà del nazismo. La coerenza morale è assolutamente di importanza primaria.

Appoggiare oppressione e razzismo è spesso tanto sbagliato quanto praticare oppressione e razzismo. Infatti un'oppressione qual'è l'occupazione non può persistere per un tempo tanto lungo senza l'appoggio materiale e morale e il sostegno di persone che possono spesso parlare con moderazione e sembrare gentili. Anche molti dei sostenitori dell’ Apartheid in Sudafrica e del nazismo in Germania parlavano con moderazione e sembravano gentili, non sapendo (o sapendo) che stavano tacitamente sostenendo criminali malvagi e razzisti che commettevano orrendi delitti contro l'umanità.

Il sionismo (la cui incarnazione centrale è lo Stato israeliano dell’ apartheid) è malvagio a causa della sua malvagia ideologia razzista e dei comportamenti ed azioni criminali in Palestina.

Il sionismo ha dichiarato che tutti gli ebrei sono un'etnia distinta, proprio come i nazisti avevano dichiarato che tutti tedeschi erano un'etnia distinta.

Intanto il sionismo quanto il nazismo desideravano costruire uno ‘Stato’ che sarebbe stato ‘ redento’ tramite una purificazione violenta (nel caso della Germania nazista) e un ‘muro d'acciaio’ (nel caso dell'Israele sionista).

In entrambi i casi la pulizia etnica è stato il maggiore strumento utilizzato per cancellare gli ‘inferiori’, i portatori d'acqua e tagliatori di legna in modo da creare insediamenti per ‘soli tedeschi’ in Europa e per ‘soli ebrei’ in Palestina.

In tutta onestà non ci sono differenze fondamentali tra il socialismo nazionale ebraico (sionismo) e il socialismo nazionale tedesco (nazismo). I nazisti predicavano la ‘ razza dominante’ per giustificare il nazismo mentre i sionisti hanno adottato l'antico mito del ‘popolo eletto’ per giustificare il sionismo.

Inoltre non possiamo davvero ignorare l'assoluta somiglianza tra la conquista etnica sionista della Palestina con l'inserimento di ‘coloni ebraici’ alle spese dei nativi cristiani e musulmani palestinesi e la spinta nazista per il ‘Lebensraum’ in Polonia con l'importazione di ‘Ariani’ a spese della popolazione indigena.

Già, in Europa i nazisti hanno cercato di appropriarsi dei Sudetenland [regione dei Sudetti n.d.t.] mentre in Palestina i sionisti stanno rubando la Cisgiordania. Gli argomenti sono gli stessi, le bugie le stesse e i mezzi praticamente identici.

Dobbiamo sottolineare queste somiglianze e il ‘terreno comune’ tra sionismo e nazismo indipendentemente da quante persone saranno urtate da questi paragoni. La verità è sempre di per sé un valore supremo.

Non c'è dubbio che il terzo Reich abbia commesso contro gli ebrei indifesi crimini mostruosi e molto maggiori di quelli commessi da Israele contro gli egualmente indifesi palestinesi. Sì, sappiamo tutti di Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen, Treblinka e degli altri campi di detenzione dove molti ebrei, in gran parte non sionisti e anti sionisti, sono morti per mano degli sterminatori nazisti.

Però poniamoci la seguente domanda: i nazisti erano ‘nazisti’ solo perché crearono e utilizzarono le camere a gas per bruciare le loro vittime ebraiche e non ebraiche? I nazisti sarebbero stati meno malvagi e perciò ‘meno nazisti’ se avessero sterminato le loro vittime tramite proiettili anziché forni, o facendole morire di fame come Israele ha fatto ai palestinesi? Inoltre, se gli ebrei hanno avuto il diritto di definire “nave dell'esodo” una Auschwitz galleggiante, perché dovrebbe essere sbagliato per i palestinesi descrivere come “nazista” l'estirpazione in corso di un intero popolo dalla propria patria ancestrale? Gli ebrei hanno un diritto esclusivo di definire i loro critici e nemici come “nazisti” mentre gli altri, ad esempio i palestinesi, non hanno un diritto simile di definire “nazisti” i crimini e i criminali israeliani?

Inoltre dovremmo astenerci dall’usare l'epiteto di nazista per descrivere i criminali razzisti del nostro tempo, ovunque essi siano e indipendentemente a quale religione aderiscano, a meno che, o sino al momento in cui, essi inizino ad utilizzare camere a gas per sterminare le loro vittime?

Più precisamente, per quale logica Israele e i suoi sostenitori utilizzano la seconda guerra mondiale (una guerra crudele in cui alcuni milioni di ebrei e quasi 50 milioni di non ebrei sono morti) come giustificazione e copertura per espropriare, disumanizzare e praticare la pulizia etnica ai danni del popolo indigeno palestinese?

Bene, Israele potrebbe in teoria sterminare gran parte dei palestinesi con armi nucleari, chimiche o biologiche, o semplicemente tramite un'intensa campagna di massiccio bombardamento aereo e tramite l'artiglieria. Un tale atto renderebbe gli israeliani meno ‘nazisti’?

Voglio chiedere a coloro che potrebbero agitarsi e scrivere contro di me la seguente domanda: in quale momento dovremo iniziare a definire ‘nazista’ Israele? Quando il numero delle sue vittime raggiunge un milione? Due milioni? O forse 6 milioni? O quando i sionisti iniziano ad utilizzare lo Zyklon B per ucciderci? O quando il 90% dei palestinesi sono racchiusi in campi di detenzione, circondati da muri di cemento alti 8 metri pieni di torri di guardia gestite da una Gestapo sionista dal grilletto facile?

So che alcuni apologeti dei sionisti saranno pronti, quasi istintivamente, ad argomentare che, a differenza di Israele, il terzo Reich aveva stabilito in anticipo un piano, una soluzione finale, per sterminare tutti gli ebrei in Europa e nel mondo.

Indipendentemente dall'autenticità storica di una tale affermazione sfiderei i sionisti e i loro sostenitori ed apologeti a dimostrare che Israele non ospita una soluzione finale per i palestinesi.

L'estirpazione brutale virtualmente di un intero popolo dalla propria madre terra storica non equivale ad un genere di soluzione finale? La pulizia etnica non è una forma di soluzione finale? Che dire dell’affamare continuamente, del circondare e perseguitare i palestinesi? Inoltre, c'è una fondamentale differenza tra il tentare di distruggere un intero popolo in base ad un piano e tentare di distruggerlo senza un piano? L'esito ultimo non sarebbe lo stesso?

Non invocate la calunnia del terrore. Sappiamo, e sapete, e tutto il mondo sa che parole come ‘terrore’, ‘terrorista’, ‘asse del male’ e ‘nemici della libertà’ sono tutti termini ideologici usati in modo tendenzioso dai potenti e dagli arroganti, quali Israele e gli Stati Uniti, per giustificare il loro autentico terrore contro i deboli e gli oppressi. Persino lo stesso Satana chiamerebbe terroristi i suoi nemici.

Come analisi finale, il ‘terrorismo’ neè la guerra del povero contro il potente e l'arrogante, e la ‘guerra’ è il terrorismo del forte contro il debole e l'oppresso.

È vero, lo scopo dell'Olocausto nazista è maggiore di quello dell'occupazione criminale sionista della Palestina. Ma la mentalità, la psicologia, la malizia, l'odiosità e specialmente lo scopo autenticamente malvagio in entrambi i casi non sono certamente così distanti l'uno dall'altro.

Nella mia mente non c'è alcun dubbio che Israele avrebbe sterminato, o almeno cercato di sterminare, il popolo palestinese molto tempo fa se fossero state disponibili le ‘circostanze obiettive’. Non c'è bisogno di dire che per ‘circostanze obiettive’ intendiamo qui un grande evento internazionale (per esempio una guerra nucleare, un disastro globale o un qualche gigantesco evento) che sposterebbe o allontanerebbe la tensione internazionale da un tale evento genocida.

È vero che Israele preferirebbe ‘risolvere il problema’ senza una campagna di terrore e omicidi di massa, per esempio terrorizzando e maltrattando i palestinesi, o la grande maggioranza di loro, sino a fargli lasciare la propria patria ancestrale.

Eppure non c'è dubbio che Israele contemplerebbe l'ipotesi di ricorrere allo ‘scenario peggiore’ nel caso che i palestinesi rimanessero legati alla loro patria e rimanessero ostinatamente nelle loro case, città e villaggi.

Nel 2001, alcuni giorni dopo gli eventi dell'11-9 negli Usa, l'allora ministro della difesa israeliano Benjamin Ben Eliezer si vantò di come la preoccupazione dei media internazionali per gli eventi negli Usa avesse concesso a Israele la possibilità di uccidere più palestinesi in Cisgiordania senza essere criticato dalla comunità internazionale.

Similmente, l'ex primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, disse agli studenti della Bar Ilan University nel 1989 che “ Israele avrebbe dovuto sfruttare la repressione della manifestazione in Cina (gli eventi di piazza Tiananmen) che aveva focalizzato l'attenzione del mondo su tale paese, per portare avanti un'espulsione di massa degli arabi dai territori”.

Persino oggi, i leader israeliani affermano sfacciatamente che vorrebbero svegliarsi e trovarci tutti morti.

Infatti la morte della palestina come nazione è sempre stata e continua a essere lo scopo finale del sionismo, questo è il motivo per cui il sionismo non riconosce la nostra esistenza come popolo, e quando lo fa o è costretto a farlo sotto la pressione della realtà, insiste che la Palestina è la Giordania e che la capitale della Palestina è Amman e non Gerusalemme.

Inoltre non c'è dubbio che i quotidiani atti di omicidio, terrore, umiliazione e violenza a cui sono costantemente sottoposti i comuni cittadini palestinesi per mano dei soldati israeliani dal grilletto facile che gestiscono i checkpoint e i posti di blocco in tutti i territori occupati sono paragonabili in molti aspetti agli stessi atti di umiliazione e terrore che ebrei e non ebrei dovettero subire nell'Europa occupata dai nazisti.

I nazisti hanno stampato numeri sulle braccia dei prigionieri ebrei, e gli israeliani hanno fatto lo stesso ai palestinesi.

I nazisti hanno trattato gli ebrei come semplici numeri piuttosto che come esseri umani, e gli israeliani hanno fatto la stessa cosa ai palestinesi.

La Gestapo brutalizzò, affamò e maltrattò gli ebrei nel ghetto di Varsavia per distruggere la loro volontà e Israele sta facendo la stessa cosa i palestinesi di Gaza e della Cisgiordania.

I nazisti praticavano ogni genere di comportamento sadico ai danni degli ebrei, come, ad esempio, costringere i musicisti ebrei a suonare musica per i soldati della Gestapo e della Wehrmacht e gli israeliani hanno fatto la stessa cosa ai check point della Cisgiordania.

Non so se gli ebrei siano stati costretti a bere l'urina dei soldati tedeschi come le guardie di confine israeliane hanno obbligato le loro vittime palestinesi.

Durante gli anni delle due Intifada ho viaggiato attraverso la Cisgiordania, passando attraverso i check point e i posti di blocco dell'esercito israeliano. Lì ho visto quanto bestialmente si comportino verso gli indifesi palestinesi i soldati israeliani, molti dei quali nipoti dei sopravvissuti dell'Olocausto.

Ho visto soldati uccidere persone innocenti su due piedi per nessuna ragione. Ho visto soldati costringere i giovani palestinesi a spogliarsi nudi e rimanere per ore sotto la pioggia battente. Ho visto soldati rilassarsi e godersi il dolore e la sofferenza inflitte a migliaia di palestinesi, passeggeri ed automobilisti, la cui unica ‘colpa’ era essere deboli e palestinesi.

Ho visto con i miei occhi gli atti oscenamente sadici praticati dagli ebrei contro le loro vittime indifese. Questo comportamento non avviene in incidenti isolati. Questa è la norma, non l'eccezione.

L'occupazione in stile nazista della Palestina da parte di Israele non è opera di pochi ebrei israeliani. Non è nemmeno opera del solo establishment militare. È un atto collettivo di una società moralmente desensibilizzata che ha quasi perso la sua umanità soccombendo ad una psicosi collettiva che non è dissimile dalla cecità morale che colpì il popolo tedesco quasi sessant'anni fa.

Oggi gran parte degli ebrei sono più o meno o sostenitori entusiasti, oppure silenziosi e apatici, per quanto riguarda le atrocità perpetrate in loro nome a Gaza, nella Cisgiordania e in Libano.

Di fatto esagererei poco nel dire che molti, probabilmente una maggioranza, degli ebrei israeliani stanno ricavando benefici dall'occupazione.

Per alcune cose ai palestinesi è andata peggio che alle vittime di Hitler; la tragedia palestinese è ancora in corso e i palestinesi, a differenza degli ebrei, che ancora ricevono un risarcimento per perdite vecchie di sessant'anni non ricevono alcun risarcimento per la proprietà personale perduta, e nemmeno un riconoscimento da parte dei loro tormentatori di alcuna responsabilità per queste espropriazioni.

Sessant'anni fa i sionisti demolirono 438 villaggi palestinesi e avvelenarono o distrussero i pozzi in modo da assicurarsi che i loro legittimi proprietari non sarebbero tornati. Oggi i sionisti continuano a comportarsi più o meno secondo queste tradizioni, demolendo case, distruggendo fattorie e restringendo gli orizzonti delle persone, tutto ciò con lo scopo di farle emigrare.

Oggi in ogni scuola media d'America gli studenti leggono Anna Frank, mentre in ogni liceo ‘Notte’ di Elie Wiesel è una lettura obbligatoria. Questo è l'uomo che afferma sfacciatamente che egli si identifica prontamente con i crimini di Israele e che non potrebbe mai arrivare a dire cose negative di Israele.

Le vittime della prima Notte dei Cristalli godono dell'approvazione e della simpatia del mondo, mentre allo stesso tempo sono riusciti a demonizzare un intero popolo per il quale la notte dei cristalli rimane ancora una notte senza fine.

Ma, a differenza dei nazionalsocialisti tedeschi, i nazionalsocialisti ebraici falsificano la storia e la realtà per giustificare i loro crimini contro l'umanità. La narrativa dell'Olocausto, che è stata elevata allo stato di religione, permette allo Yad Vashem, il museo dell'Olocausto a Gerusalemme, di invocare il mantra ‘ mai più’ e allo stesso tempo di sorgere su terra araba rubata a Ein Karem affacciandosi sulle tombe senza nome dei palestinesi massacrati dai terroristi giudeo-nazisti a Deir Yassin.

È triste, veramente triste, che gran parte degli ebrei si trovino ora, consciamente e consapevolmente, nei panni dei loro vecchi oppressori.



[Vittime del massacro sionista nei campi profughi palestinesi in Libano di Sabra e Shatila .]

Il 23 agosto 1947, quasi un anno prima della nascita di Israele, Harry Truman scrisse le seguenti parole a Eleanor Roosevelt, apparentemente in seguito ad un'altra atrocità ebraica in Palestina:

“Ho veramente paura che gli ebrei siano come tutti gli sconfitti. Quando si trovano al vertice diventano tanto intolleranti e crudeli quanto lo erano le persone verso di loro quando erano essi a trovarsi in basso. Mi dispiace davvero tanto questa situazione perché la mia simpatia e sempre stata dalla loro parte.”


Oggi, alla luce del comportamento nazista di Israele in Palestina, è difficile guardare alle parole profetiche di Truman con indifferenza. Infatti è un obbligo morale del primo ordine opporsi al sionismo con lo stesso vigore e la stessa determinazione che il mondo dimostrò nei confronti del nazismo.

Alcuni ebrei, per ignoranza, per lealtà tribale o per entrambe le cose, insistono che l'opposizione al sionismo è antisemitismo. Bene, se oppressione e razzismo sono coerenti con l'essere ebraici, allora il mondo sarà obbligato ad essere in un certo senso antiebraico. Infatti se l’antisionismo è antisemitismo allora lo stesso antisemitismo diventa un obbligo morale per le persone coscienziose come argomenta eloquentemente Michael Neumann, professore di filosofia alla Trent University in Ontario, Canada.

“Oggi, quando Israele potrebbe avere la pace a portata di mano conduce deliberatamente e lentamente un altro giro di espropriazioni, rendendo la Palestina invivibile per i palestinesi e vivibile per gli ebrei. E lo scopo qui non è quello di ottenere sicurezza, come vorrebbero farci credere i propagandisti e i promotori di Israele. Il vero scopo è l'estinzione di un popolo, il popolo palestinese.

E Israele dispone di un numero sufficiente di esperti di pubbliche relazioni per eliminare i palestinesi con un livello di violenza di tipo americano piuttosto che di tipo hitleriano. Questo è un genocidio più leggero, gentile e strisciante che ritrae i perpetratori come vittime e le vittime come terroristi.”

“È assolutamente chiaro che Israele stia costruendo uno Stato razziale, non uno Stato religioso. Come i miei genitori io sono sempre stato ateo. Per la biologia della mia nascita ho diritto alla cittadinanza israeliana; forse voi siete i più ferventi credenti del giudaismo ma non ne avete diritto. I palestinesi vengono schiacciati e uccisi per me, non per voi. Devono essere spinti con la forza in Giordania, perire in una guerra civile. Perciò sparare ai civili palestinesi non è come sparare ai civili vietnamiti o ceceni. I palestinesi non sono ‘danni collaterali’ in una guerra contro una ben armata forza separatista o comunista. Si spara contro di loro perché Israele pensa che tutti i palestinesi dovrebbero scomparire o morire, in modo che la gente con un nonno ebreo possa costruire dei lotti sulle macerie delle loro case. Questo non è un sanguinoso errore ma una emergente crudeltà, la deliberata strategia di uno Stato dedito e progettato per un sempre più crudele nazionalismo etnico. Esso ha la responsabilità di un numero relativamente basso di cadaveri, ma le sue armi nucleari possono uccidere forse 25 milioni di persone in poche ore.”


Francamente credo che i sionisti non siano nemmeno moralmente adatti a parlare al mondo delle crudeltà del nazismo, e la ragione per questo sta non solo nei crimini nazisti del sionismo contro il popolo palestinese e gli altri popoli del medio oriente. Va ben al di là di ciò.

Il sionismo cooperò e collaborò col nazismo, non necessariamente per salvare ebrei, come si afferma mentendo, ma piuttosto per portare a compimento il sionismo e lo Stato sionista. E per accelerare lo scopo malvagio, i sionisti acconsentirono quietamente all'omicidio di centinaia di migliaia di ebrei che sarebbero potuti essere salvati e mandati in altre parti del mondo, specialmente nel Nord America.


[La lettera del 1941 con cui il gruppo armato sionista Lehi, di cui faceva parte il futuro primo ministro israeliano Yitzhak Shamir, offriva collaborazione alla germania nazista. Vedi storia su Wikipedia.]

Nel 1949 l'intelligence israeliana impiegò Walter Rauff, un ufficiale delle SS che si ritiene sia stato responsabile dell'omicidio di almeno 100.000 persone e che era ricercato dagli alleati come criminale di guerra. Israele, invece di portarlo alla giustizia, lo pagò per i suoi servigi e lo aiutò a scappare in sud America. Rauff che aveva escogitato un piano per distruggere gli ebrei in Palestina non fu il solo criminale nazista impiegato da Israele.

Certo, è sbagliato incolpare ogni singolo ebreo sulla terra per i crimini di Israele. Gli ebrei però, se lo desiderano, possono fare la differenza parlando contro la criminalità e il razzismo israeliani.

Titolo originale: " Why Zionism-Nazism comparisons are legitimate"

Fonte: http://desertpeace.wordpress.com/
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16.04.2008

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO

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