mercoledì 10 ottobre 2012

Intervista a Cesare Saletta sull'Industria dell'olocausto (scritto con la ''o'' minuscola)


scrittore e pensatore italiano, sulla libertà d'espressione in Occidente e l'Olocausto.

Le pongo una domanda che in Iran ed in altri paesi islamici la gente si chiede frequentemente. "In occidente c'è la libertà di espressione; permette di mettere in dubbio qualsiasi cosa … la religione, i profeti, si può mettere in dubbio anche Dio stesso; ma se qualcuno osa esprimere il più piccolo dubbio sulla versione che l'Occidente attualmente propone sull'Olocausto, viene incriminato ed arrestato. Perchè tutta questa sensibilità sull'Olocausto?
Debbo dire che il discorso non può concernere e riguardare l'intero Occidente, per esempio in Italia non esiste ancora una vera e propria legge anti-revisionistica. Per altro una legge anti-revisionistica ed anche molto severa vige in quasi tutti i paesi dell'Europa occidentale ed in qualcuno dell'ex blocco sovietivo perchè questa sensibilità; io direi perchè da un lato, gli europei collettivamente considerati hanno in un certo senso la coscienza sporca e per un'altro verso in quanto la vittoria del blocco Occidentale contro le potenze dell'asse nel 1945 ha rappresentato, qualunque cosa io politicamente pensi, una terribile battuta d'arresto per l'Europa nel suo insieme. E allora siccome Israele è una pedina importantissima nel gioco politico mondiale condotto dall'imperialismo americano è chiaro che Israele è diventato anche per gli europei il Sancta Santorum, cioè uno delle cose, forse l'unica cosa considerata sacra che oggi sia riconosciuta come tale in Occidente. Dovete tener presente che in Occidente da ormai 60 anni c'è un martellamento continuo che negli ultimi 30-40 anni è diventato parossistico. Un martellamento continuo inteso a propagandare il presunto sterminio degli ebrei. Il revisionismo ha questo di importante; che ha stabilito con sufficiente certezza che gli ebrei sono stati crudelmente perseguitati dal regime nazista e dai regimi fascisti. Questa persecuzione è costata loro molto sangue e molta sofferenza, la tesi revisionistica è che un piano di sterminio non c'è mai stato ed i lager, i cosiddetti campi della morte considerati tali solo dopo la guerra, prima non erano considerati tali. I campi della morte non erano destinati allo sterminio e in realtà il dramma che vi si è consumato è stato originato sìa dalla crudeltà dei guardiani delle autorità ecc… sìa dai complessi fenomeni che creavano dei fortissimi antagonismi all'interno della massa di milioni di deportati. Su questo esiste una letteratura molto importante che ha preso le mosse da un libro straordinario di un socialista francese che era deportato a Buchenwald cioè Paul Rassinier, la Menzogna di Ulisse ha spiegato perfettamente quale fosse il meccanismo sociale che produceva nei campi di concentramento una montagna di cadaveri. Detto questo bisogna dire che il piano di sterminio ai danni degli ebrei non è mai emerso dalle migliaia di tonnellate di documenti nazisti esaminati dopo la guerra. Bisogna aggiungere che le cosiddette camere a gas sono in realtà degli strumenti nei quali non si riesce minimamente a capire come avrebbero potuto funzionare come camere a gas e che è uno dei punti essenziali per la valutazione dell'insieme del dramma degli ebrei, va individuato nel tema ancora sotto studio dell'apparato destinato alla cremazione dei cadaveri nei lager. Esiste in proposito, parlando ancora di cose pubblicate, uno studio importantissimo dell'unico vero e proprio studioso italiano di Revisionismo; io non sono uno studioso del Revisionismo, io sono un lettore attento di testi revisionistici ed anche di testi anti-revisionistici ma l'italiano Carlo Mattogno ha da anni in preparazione e credo che ormai sia pressochè ultimato un'opera fondamentale su questo punto essenzialissimo. Potevano i crematori nazisti smaltire la massa di cadaveri che dovrebbero avere smaltito? La risposta di Mattogno è categoricamente "no" e in questo Mattogno ci trova d'accordo con la totalità dei revisionisti del mondo.

Allora se queste persecuzioni, chiamiamole così, non ci sono state, alcuni studosi ritengono proprio che siano state create per poi gettare la base necesaria per la creazione di Israele? Lei è d'accordo su questo punto?
Debbo dire che io non ho assolutamente affermato che le persecuzioni contro gli ebrei non ci sono state. Le persecuzioni contro gli ebrei ci sono state. Sono state persecuzioni che hanno assunto anche forme crudeli. Come revisionista non ho alcuna difficoltà a riconoscere, ad ammettere, a constatare, che dei sanguinosi massacri sono stati consumati, nella Polonia, in Lituania, nell'Unione Sovietica occupata ecc. ai danni degli ebrei. Contesto che sia esistito un progetto nazista di sterminio degli ebrei, mentre il progetto nazista era quella di una cacciata generale degli ebrei fuori dal territorio occupato dalle potenze dell'asse. Lei mi domanda, Lei mi dice se sono d'accordo sul fatto che la leggenda dello sterminio è stata imposta ed è alimentata per favorire il disegno dello Stato sionista. Sono sostanzialmente d'accordo su quest'affermazione. Non per niente il sionista australiano Rubinstein, che è un noto sociologo del suo Paese, diceva che quello dell'Olocausto è l'arma propagandistica numero uno dello Stato sionista.

Altri analisti ritengono che la versione dell'Olocausto, quella comunemente accettata in Occidente, viene usata anche dal regime sionista per un'auto-vittimizzazione e nche per ricattare l'Europa quando ce n'è bisogno. Lei cosa ne pensa?
Sono perfettamente d'accordo. È evidente, è un gioco palese, è evidentissimo. È chiaro che uno dei fattori di rito dello Stato sionista è la colpevolizzazione sistematica di tutta l'Europa e poi siccome è una politica che evidentemente è stato il regime sionista a colpevolizzare l'intero mondo, ma per quello che riguarda l'Europa voglio far richiamare particolare attenzione sul cumolo di accuse che sono state rovesciate contro la Chiesa Cattolica. Debbo dire che io sono cattolico di nascita ma non sono minimamente cristiano. Non sono praticante, sono ateo convinto. Debbo dire che non ho nessuna simpatia per la gerarchia religiosa cattolica ma debbo dire che la figura di Pio Dodicesimo che fu l'unico uomo di Stato europeo che si oppose veramente nei limiti delle sue forze allo scoppio della seconda guerra mondiale. La colpevolizzazione di Pio dodicesimo rappresenta una pagina vergognosa sia per la Chiesa Cattolica che l'accoronato sia per lo Stato d'Israle che ha operato questa colpevolizzazione. Dopo avere in irripetute occasioni aver dichiarato di aver un debito di gratitudine nei confronti dell'opera svolta da Pio Dodicesimo a favore degli ebrei perseguitati d'Europa.

Alcuni politici ritengono che da più di sessant'anni i musulmani, le popolazioni musulmane in Medioriente stiano pagando per colpe che non hanno commesso nei confronti degli ebrei. Lei cosa ne pensa?
Sono perfettamente d'accordo. Io direi che soprattutto la popolazione palestinese, ma non essa sola, sono vittime da più di sessant'anni, da molto più di sessant'anni, almeno dal 1916, sono vittime di un tentativo per quanto di più assurdo si possa immaginare, inaccettabile per qualsiasi altro gruppo etnico o nazionale. Lei saprà perfettamente che in età anteriore al dominio d'Europa sulla penisola italiana vi è stata solo la civlità etrusca, ecco la pretesa del sionismo di ricostituire uno Stato ebraico in Palestina è paragonabile perfettamente alla pretesa che potrebbe nutrire un brandello della popolazione etrusca di ricostituire uno Stato nazionale in Italia sgomberando l'Italia dai suoi abitanti, i quali vi sono stabiliti da almeno 2500 anni, sgomberando Italia dalle Alpi fino ad arrivare quasi a Napoli o poco oltre Napoli. Una pretesa che non sarebbe ammessa da nessun altro gruppo nazionale o etnico, assolutamente no. Di questa politica le prime vittime sono sicuramente il popolo palestinese, in genere i popoli arabi, e il popolo tedesco per un'altro verso.

Un'altra domanda sulla relazione che esiste tra Stati Uniti e regime sionista. Alcuni credono che regime sionista sia un fantoccio guidato dagli statunitensi nella regione, altri al contrario, pensano che a guidare le politiche dell'amministrazione americana ci siano le lobby sioniste. Lei quale teoria ritiene più valida?
Credo che entrambe queste posizioni prese in assoluto non siano esatte. Secondo me è essenziale il ruolo svolto dall'ebraismo americano che è quasi totalmente infeudato l'ideologia sionista, ruolo importantissimo di pressione di condizionamento degli organi statali e degli organi dall'espressione dalla vita politica statunitense. Non per niente un'uomo politico che non è della mia parte politica vivente in Italia ha volto all'indomani del 1982 questa singolare ma efficacissima sintesi. Ha detto: "l'America non è in Israele ma Israele è in America" e con questo ha illuso in maniera oltretutto elegantissima all'enorme potere di condizionamento esercitato dal sionismo americano. Le voglio far notare dicendo questo che sono sempre molto attento a distinguere tra ebraismo e sionismo. L'ebraismo è una confessione religiosa e come tale io non ho simpatia per essa come per qualsiasi altra confessione religiosa, ma è una confessione religiosa e basta. Il sionismo è un'ideologia reazionaria, voglio ricordare che è stata condannata da Lenin in persona, secondo la quale gli ebrei come tale viventi in luoghi più disparati della Terra e parlanti usualmente lingue del tutto diverse una dall'altra sarebbero non un gruppo sociale ma sarebbero una nazionalità. Questa è la tesi centrale del sionismo ed è una tesi reazionaria e scientificamente insussitente, inconsistente.

Una parte dei leader mondiali dell'ebraismo condannano le politiche sioniste, ma un'ultima domanda: considerando gli ideali del sionismo che dimostra riconoscere, secondo Lei non è un movimento pericoloso per la pace e la sicurezza mondiale?
Sionismo come tale non sarebbe nessuna di nessuna pericolosità. Purtroppo il sionismo armato di Stato d'Israele è pericolosissimo per la pace mondiale. Non c'è il minimo dubbio su questo. Possiamo aspettarci solo del male dell'esistenza dell'entità sionista nella terra palestinese.


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